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Iniziative politiche e comunicati 2017:

Attenzione: questo sito è stato spostato sul blog: https://k100fuegos.noblogs.org

Sabato 30 Dicembre 2017 - Una panoramica sul movimento indipendentista catalano

Una panoramica del movimento indipendentista catalano, dall'inizio del "procès" al referendum del 1 Ottobre, dall'applicazione dell'art. 155 fino alle ultime elezioni del 21 Dicembre.

Proviamo a capirci di più con Adriano Cirulli, Osservatore internazionale referendum 1 Ottobre.

ore 17 iniziativa e dibattito
ore 21 cena
ore 22,30 Sore djset Punk, ska & northern soul

Volantino 30 Dicembre 2017 - Una panoramica sul movimento indipendentista catalano


Sul corteo per Samb e Diop a San Jacopino. Chiudiamo le sedi di CasaPound, smascheriamo e respingiamo razzismo e fascismo!

Volantino Firenze Antifascista Sul corteo per Samb e Diop a San Jacopino. Chiudiamo le sedi di CasaPound, smascheriamo e respingiamo razzismo e fascismo!


Ieri, sabato 16 dicembre un corteo composto da 500 antifascisti ha attraversato le vie del quartiere di San Jacopino
Un corteo determinato che, nonostante la pioggia, ha saputo scandire slogan, cantare e comunicare con gli abitanti del quartiere per le oltre due ore di manifestazione.
Dal microfono parole chiare e dirette: "Oggi siamo in piazza per ricordare Samb e Diop, i due lavoratori senegalesi che sei anni fa furono uccisi in piazza Dalmazia dal neofascista Casseri, militante di Casa Pound. Siamo venuti in questo quartiere perché da qualche tempo qua è aperta propria una sede di Casa Pound."

Ci pare opportuno infatti che tutti sappiano come si muovono questo soggetti. Al pari di tutti i partiti politici con cui sono in lizza per le prossime elezioni anche Casa Pound sta strumentalizzando tutte le problematiche e le contraddizioni per un pugno di voti.
Quando si presenteranno pubblicamente, che sia in piazza o in qualche comitato di quartiere, lo faranno con la faccia pulita dei bravi ragazzi dietro la facciata del "cittadino indignato", del "genitore preoccupato" o dello "studente volenteroso" cercando di camuffarsi: ma fascisti sono e fascisti rimangono.
Parleranno di degrado e sicurezza ripiegando sempre sulla solita retorica razzista.
Lo spaccio: colpa degli immigrati, non certo della malavita con cui non esitano ad avere rapporti nei contesti in cui ciò è possibile. Bisogna ricordare bene che per loro le sostanze stupefacenti non sono un problema strutturale in questa società ma il problema è la forma in cui queste vengono vendute. Se ciò avviene per strade sotto gli occhi di tutti ciò rappresenta un problema, ma non lo è quando si va a comprare la cocaina, giusto per fare un esempio, a casa del pusher come fanno molti di loro.
Lo stupro: colpa degli immigrati, non certo del patriarcato e della cultura maschilista da cui siamo pervasi. Quando a stuprare sono gli immigrati allora sorge il problema. Questo non tanto per l'atto infame, di violenza e sopraffazione che l'uomo esercita sulla donna ma proprio perché a stuprare è stato un immigrato. Infatti parlano di "difendere le nostre donne": evidentemente quando la violenza o lo stupro avvengono tra le mura domestica sotto il "sacro vincolo del matrimonio" o sono due agenti in divisa a commetterlo non è un problema.
Il business dell'accoglienza: colpa degli immigrati, non certo di sfrutta le loro terre e lucra sulla loro vite.
Ancora una volta scaricano il peso della loro frustrazione contro un anello debole e non contro chi si sfrega le mani nel gestire i centri d'accoglienza e quel business come a Roma, dove la "Mafia Capitale" del loro amico Carminati, con cui condividono l'avvocato e molte amicizie, si era infilata proprio in questo giro d'affari.
Nel momento in cui sarebbe sempre più forte la necessità di attivare processi di mutuo soccorso e solidarietà nei quartieri loro cercano di impedire la ricomposizione di un tessuto sociale attivo capace di rialzare la testa e lottare contro le politiche di privatizzazione e desertificazione dei quartieri stessi.
Nel frattempo il PD oggi si vorrebbe far paladino dell'antifascismo nella stessa logica con cui i fascisti si fanno paladini del decoro: capitalizzare a livello elettorale la necessità di argine una presunta "onda nera" che starebbe travolgendo tutto e tutti.
Ebbene, noi quest'onda nera la conosciamo da tempo e ci sembra che sia la stessa che accoltellava, uccideva e aggrediva in tempi più o meno recenti. Non ci sembra che ora sia diverso da prima. Vediamo semmai un'esposizione mediatica sempre maggiore concessa proprio ai fascisti che evidentemente, partiti come il PD, hanno interesse a far apparire forti per rastrellare qualche voto anche a sinistra "dichiarandosi antifascisti" dopo aver già rastrellato i voti a destra con il proprio uomo di punta: Minniti.
Ma vogliamo esser ancora più chiari. Noi con il PD non c'entriamo niente e soprattutto il PD non c'entra niente con le pratiche e i valori dell'antifascismo ma anzi, ne rappresenta l'esatto contrario con le sue politiche di guerra, di sfruttamento e discriminazione.
Abbiamo poi portato un ultimo messaggio per i fascisti che siamo andati a trovare fin sotto casa loro, come da tradizione sempre addobbata di lampeggianti blu: possono camuffarsi quanto vogliono ma noi saremo pronti a smascherarli. C'hanno provato in Ganivana, a Coverciano, ora a Sesto e all'Isolotto ma alla fine se ne sono sempre dovuti andare con la coda tra le gambe.

Oggi come ieri, Firenze è Antifascista!

Firenze Antifascista


Manifestazione domenica 17 Dicembre 2017 - Partenza da Piazza San Marco alle ore 11:00

Per rinnovare la vicinanza e solidarietà al popolo palestinese a alla sua giusta causa
Per riconfermare il rispetto della legalità Internazionale e il diritto di tutti i popoli alla loro autodeterminazione
Per impegnarci a non lasciare il popolo palestinese isolato nei confronti dell'aggressività Israeliana promuovendo iniziative popolari
Per riconoscere lo stato Palestinese e la sua Capitale Gerusalemme Est
Per una una pace giusta per i Palestinesi, per salvaguardare la Pace da noi e nel mondo


Appello alla mobilitazione

La comunità palestinese in Toscana si appella a tutte le persone e alle realtà libere, oneste, amanti della libertà e della pace a partecipare alla manifestazione contro la decisione di Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale dello stato di Israele.

La decisione arbitraria di Trump mina le fondamenta di ogni possibilità di raggiungere un accordo di pace equo e giusto in Medioriente, legittima l'occupazione illegale di Gerusalemme Est e impone ai palestinesi con la forza una soluzione da loro non condivisa e non accettabile, apre la porta a scenari di violenza in tutto il Medioriente e rischia di travolgere anche paesi che oggi si illudono di esserne immuni.

La popolazione palestinese ha espresso in questi giorni i suo dissenso su questa decisione tramite manifestazioni pacifiche e presidi di protesta. La risposta arrogante e prepotente dell'esercito Israeliano ha già causato la morte di quattro cittadini palestinesi e ha ferito più di settecento persone.


No alla decisione di Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele
No all'imposizione di una soluzione arbitraria che non sia condivisa dal popolo palestinese e rispetti il suo diritto all'autodeterminazione
No ad una decisione in contrasto con le risoluzioni dell'ONU e con la legalità internazionale
No alla colonizzazione Israeliana e agli insediamenti dei coloni nei territori palestinesi occupati
No alla prepotenza e all'arroganza Israeliana di mettere a tacere le proteste pacifiche del popolo palestinese


Firenze antifascista assemblea e corteo 12 e 16 Dicembre 2017

Volantino Firenze Antifascista Firenze antifascista assemblea e corteo 12 e 16 Dicembre 2017


Per Samb e Diop, fuori i fascisti da Firenze, fuori il razzismo dalla Storia!

Il 13 dicembre 2011 Gianluca Casseri, fascista di Casapound, sparava in piazza Dalmazia uccidendo due lavoratori senegalesi, Samb Modou e Diop Mor, e ferendo quasi mortalmente un terzo, Sougou Mor, rimasto paralizzato a vita.

Questo crimine orrendo fu rapidamente sminuito come il gesto di un pazzo isolato da parte dell'allora sindaco Renzi e del PD, dai giornalisti e dalla questura. Le indagini furono condotte in modo ridicolo, ignorando gli indizi che potessero compromettere Casapound ma anche far emergere i legami imbarazzanti del Casseri con la questura di Pistoia. Il giorno dopo la strage i referenti cittadini di Casapound erano in televisione a dibattere con i giornalisti, e la loro dissociazione fu prontamente accettata e legittimata dalle istituzioni. I fascisti ottennero così quello che a loro preme tantissimo, ovvero preservare la presentabilità della loro organizzazione rispetto al sistema,in barba alla loro propaganda fintamente antisistema.

A 6 anni di distanza vogliamo ricordare e ribadire che questi sono i fatti successi nella nostra città, come abbiamo sempre fatto da allora, perché pensiamo che debbano restare per sempre vivi e presenti nell'attenzione e nella tensione di tutti gli antifascisti. La strage di piazza Dalmazia fa pienamente parte della nostra memoria collettiva, rappresenta l'ennesimo tragico momento di una lunga scia di sangue di cui i fascisti si sono resi colpevoli nei decenni di cosiddetta convivenza democratica. Una catena di aggressioni, bombe, attentati, realizzati con la copertura, la complicità e il sostegno di apparati dello Stato e delle strutture NATO presenti nel territorio italiano. Per questo vogliamo sottolineare come antifascisti che per noi la data del 13 dicembre 2011 si lega idealmente a quella del 12 dicembre 1969, quando in piazza Fontana a Milano i fascisti uccisero 17 persone con una bomba piazzata in un banca.

Il copione della violenza e della dissociazione i fascisti di Casapound l'hanno sempre ripetuto ad ogni aggressione, ad ogni episodio di corruzione, malaffare, narcotraffico che li ha visti coinvolti in questi anni. E, a Firenze come nelle altre città, hanno sempre trovato politici e giornalisti pronti a difenderli in nome della "libertà di espressione", sbirri e giudici pronti a perseguire e condannare chiunque si opponesse concretamente alla loro presenza, a Coverciano così come nel resto della città. Oggi è dalla sede di via Felice Fontana a San Jacopino che cercano di costruire le loro campagne contro i migranti, sfruttando la propaganda anti degrado costruita e cavalcata da quei politici che sono i principali responsabili del peggioramento delle condizioni di vita nei quartieri attraverso i tagli ai servizi pubblici, all'istruzione, alla sanità, all'edilizia pubblica. I fascisti cercano di svolgere così quella che è da sempre la loro principale funzione, quella di dividere le classi popolari, additare i colpevoli nei più deboli e sviare la rabbia dai veri responsabili, perché chi ci toglie lavoro, diritti e casa sono i padroni che ci licenziano, ci sfruttano e ci sfrattano, non certo i migranti.

In questo la propaganda fascista non è diversa da quella dei partiti istituzionali, PD in testa, che con Renzi prima e Nardella poi hanno fatto della repressione contro i diversi e gli incompatibili una bandiera, con le squadre antidegrado della municipale, e poi hanno sostenuto provvedimenti come il DASPO urbano e il decreto Minniti-Orlando, o hanno applaudito alle politiche UE e agli accordi con la Libia che condannano donne, uomini, bambini a perdere la vita nel Mediterraneo e a finire rinchiusi nei CIE italiani o nei lager libici. A ben vedere l'unica cosa che sembra dividerli sono gli interessi che non sempre coincidono. Da una parte le mani in pasta del PD nel business della cosiddetta accoglienza attraverso cui le cooperative fanno affari sulla pelle dei migranti, un business dove anche i fascisti non esitano certo a gettarsi come dimostrano i fatti di mafia capitale. Dall'altra la lotta per strapparsi voti facendo la gara a chi è più reazionario e guerrafondaio, a chi più specula sulla paura e sulle emergenze per creare vere e proprie guerre tra poveri.

Secondo noi la realtà non si può più ignorare e, se mai qualcuno ha pensato che l'antifascismo potesse essere delegato ad una risposta istituzionale, oggi è più che mai evidente che l'unica risposta reale è quella che si costruisce dal basso, riempiendo i quartieri e le strade dei nostri valori, dei nostri contenuti e di pratiche di solidarietà popolare che sappiano rispondere davvero ai reali bisogni di chi li vive. Per questo ci appelliamo a tutti gli antifascisti ad essere presenti in piazza il 16 dicembre per ricordare Samb e Diop e insieme tutte le altre vittime della violenza fascista, per ribadire che non c'è spazio per i razzisti e i loro covi nella nostra città, e che la vogliamo libera dagli sceriffi alla Nardella e dalle politiche repressive del suo partito.

Assemblea pubblica, 12 dicembre ore 21 - SMS di Rifredi - Via Vittorio Emanuele II, 303
Corteo antifascista, 16 dicembre ore 15 - Piazza di S. Jacopino

Firenze Antifascista


I fascisti a Calenzano!? Dove? Da quando? Perchè?

Nei giorni scorsi davanti al Comune di Calenzano è apparso uno striscione "Immigrato coccolato, italiano abbandonato" firmato dai fascisti di Casapound.
Spiegare chi sono questi luridi "fascisti del terzo millennio" (come loro stessi si definiscono) pensiamo sia purtroppo quasi superfluo.
Sono i camerati amici di Gianluca Casseri, che il 13 Dicembre 2011 in piazza Dalmazia a Firenze uccise Samb Modou e Diop Mor, colpevoli di essere "negri".
Sono i sodali di Amedeo Mancini che il 5 luglio 2016 a Fermo, dopo averlo chiamato "scimmia", uccise a pugni il nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi.
Questo solo per citare due degli episodi che hanno visto Casapound salire agli onori delle cronache.
In realtà sono una organizzazione che da anni propaganda fascismo e razzismo, alternando con spregiudicatezza iniziative di "volontariato", partecipazione alle elezioni e vero e proprio squadrismo (e qui l'elenco sarebbe lunghissimo).
Tutto questo avviene anche grazie alla complicità di media e Istituzioni.
In tv tutti i giorni, in varie trasmissioni, si amplificano le idee razziste e xenofobe dei vari Salvini, Meloni, Di Stefano ecc ecc...
Magari ci si scandalizza per l'irruzione squadrista del Veneto Front a COMO, ma i contenuti sono gli stessi dei "politici" sopra menzionati, espressi senza bomber o tatuaggi. Per quanto riguarda la complicità delle Istituzioni invece, basta pensare a quanto abbia contribuito il PD allo sdoganamento dei fascisti, oppure a come il Ministero dell'Interno abbia "coccolato" Casapound anche con documenti scritti, oppure ai poliziotti che presentano libri nelle sedi di Casapound (come di recente a Bergamo)

Ma veniamo al caso di Calenzano.
da dove sono sbucati i cameratti (non è un errore di battitura) di casapound?

E perche? A cosa si riferisce lo striscione?
Ce lo siamo chiesto anche noi e alcune risposte ce le siamo date. Abbiamo deciso di scriverle perchè la situazione ci sembra in qualche modo emblematica di altre situazioni che vanno oltre il caso di Calenzano.
Nel comunicato pubblicato subito dopo l'eroico gesto dello striscione, Casapound Firenze sostiene di essere stata ad "aiutare una famiglia italiana" e di voler denunciare la "discriminazione nei confronti dei cittadini italiani".
In realtà la situazione delle 2 famiglie di cui chiaccherano i fascisti è purtroppo ben nota (da almeno 2 anni ) a diversi compagni e antifascisti che più volte hanno aiutato CONCRETAMENTE e INDISCRIMINATAMENTE le due famiglie in difficoltà.
CONCRETAMENETE ad esempio riuscendo, con la presenza solidale di alcuni compagni, a  rinviare l'esecuzione di più sfratti per morosità incolpevole (che avrebbero visto queste due famiglie con bambini, anche con problemi di disabilità, finire per strada senza soluzione alcuna). Oppure aiutandole nei trasferimenti tra le varie strutture in cui sono stati ospitati.
INDISCRIMINATAMENTE perchè a noi il razzismo fa schifo. Per noi una famiglia in difficoltà è una famiglia in difficoltà. Punto.
Famiglie che, magari per la perdita del lavoro di un coniuge, si trovano improvvisamente in difficoltà. Uomini e donne che subiscono il nostro stesso sfruttamento e la nostra stessa precarietà, figli che vanno a scuola con i nostri....per noi la solidarietà è tra sfruttati contro sfruttatori, non è un problema di nazionalità, colore della pelle o carta d'identità.

Da dove sbucano quindi i fascisti in questa storia?
I fascisti sbucano all'improvviso lunedì 27 Novembre.
Un attivista del Gruppo Casa di Campi Bisenzio passa e vede dei ragazzi con un furgoncino che sostengono di essere li per dar "dare una mano" alla "famiglia italiana" per il trasloco.
Trasloco che, peraltro, era in buona parte già avvenuto nei giorni precedenti, ma i fascisti evidentemente, arrivati da Firenze all'improvviso, non potevano saperlo.
Solo dopo alcune insistenze i fascisti, inizialmente molto reticenti, ammettono di appartenere a Casapound e di aver risposto all'appello di un consigliere comunale 5 stelle a Calenzano che su facebook ha pubblicato appelli per aiutare una famiglia ITALIANA (il maiuscolo è tutto suo)
Non sappiamo se ci siano stati contatti diretti tra il consigliere e i fascisti, immaginiamo di si, ma il dato di fatto è uno e incontrovertibile: i fascisti sono sbucati a Calenzano all'improvviso su invito/appello dei 5 stelle che soffiava sul fuoco della guerra tra poveri e del razzismo.

Ecco che la storia ci sembra valga la pena essere raccontata perchè i
protagonisti di questi maledetti tempi di crisi nel nostro paese ci sono tutti.

Da una parte c'è il PD, che a Campi Bisenzio in 2 anni non riesce a trovare una soluzione abitativa decente per 2 famiglie con bambini in emergenza abitativa.
Un PD che al Governo come sul territorio è promotore di politiche di lacrime e sangue sulla casa, sul lavoro, nelle scuole, nella vita di tutti i giorni per le classi popolari.
Un PD che devasta vite e territori (es inceneritore e megaeroporto proprio vicino a Calenzano).
Un PD che i fascisti ha abbondantemente contribuito a sdoganare, garantendo loro spazi di agibilità, sedi e visibilità, salvo poi indignarsi nei casi più evidenti e presentarsi come l'unico antidoto al ritorno dello squadrismo.
Dall'altra parte ci sono un gruppetto neofascista che sciacalla su una situazione drammatica e, dopo un invito più o meno esplicito dei grillini, si presenta per mettere uno striscione.
Guai, ovviamente, a sottovalutarli perchè la storia ci dimostra che il ruolo storico dei fascisti è proprio questo: essere tirati fuori dai loro covi quando, in situazioni di crisi e di conflitto, entrano in gioco per contrastare i movimenti e le persone che si autorganizzano contro le logiche del capitalismo.
E' successo in Italia con le squadracce di Mussolini negli anni 20 e con le bombe fasciste nelle piazze e sui treni negli anni 70. E' successo di recente in Grecia con Alba Dorata che è passata dal 5% al 30% nel momento di massima crisi per il paese.
Servi del capitale e dei poteri forti, riempiendosi la bocca di parole come patria e nazione. Ecco il ruolo dei fascisti. Vecchi e nuovi.

Invitiamo tutti a non cadere nella propaganda di questi sciacalli.
Il vero nemico non è chi avrebbe diritto a una casa popolare, ma chi, per compiacere interessi privati ha smesso di costruire case popolari.
Il vero nemico sono i grandi gruppi immobiliari che speculano tenendo migliaia di case sfitte, o chi può licenziarti da un giorno all'altro attraverso un sms.
Il vero nemico è chi tutti i giorni, per la logica del profitto, ci sfrutta e ci avvelena.
La soluzione non è certo il fascismo da sempre nemico della libertà e al servizio dei potenti.

Non farti fregare!

Prossimi appuntamenti

Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos


Venerdì 8 Dicembre 2017 Cena e serata a sostegno di Firenze Antifascista

Volantino 8 Dicembre 2017 Cena e serata a sostegno di Firenze Antifascista


Fuori Casapound dalle Scuole! Fuori i fascisti da Firenze!

Ormai li conosciamo bene: i cosiddetti fascisti del terzo millennio di Casapound sono sempre alla disperata ricerca di una legittimazione istituzionale, che possa aiutarli a coprire il puzzo di violenza, di razzismo, di intolleranza, di malaffare che li contraddistingue.

E' stato così quando 6 anni fa Saverio Di Giulio, il loro capetto a Firenze, dichiarò che nessun loro militante aveva mai visto né conosciuto Gianluca Casseri, fascista di Casapound e assassino efferato di due lavoratori senegalesi in piazza Dalmazia. E' così oggi che i responsabili nazionali di Casapound negano di aver mai visto e conosciuto gli Spada di Ostia perché un appartenente a questa famiglia ha aggredito un giornalista. Ed è stato lo stesso nei numerosi casi di spaccio, di narcotraffico, di corruzione, così come nelle numerose aggressioni di cui membri e simpatizzanti di questa organizzazione si sono resi responsabili.

Certo i fascisti otterrebbero ben poco da questo punto di vista se non trovassero chi, per calcolo o per pura stupidità, li agevola in ogni modo. Pensiamo all'allora sindaco Renzi che prese subito per buona la dissociazione del Di Giulio su piazza Dalmazia e a tutta la casta giornalistica che gli andò immediatamente appresso. Pensiamo al pennivendolo Mentana, che dopo essere stato ospite a Casapound e aver certificato la loro democraticità non poteva fare altro che avallare la loro dissociazione dai clan di Ostia.

Bene, possiamo proprio dire che, almeno per una volta, gli è andata proprio male. Che cosa è successo? Alle ultime elezioni di istituto nel tecnico Calamandrei di Sesto Fiorentino è risultato eletto tra i quattro posti disponibili un rappresentante di una lista "blocco studentesco" che è la sigla giovanile di Casapound. Questo vuol dire che i fascisti dilagano a Sesto? Niente affatto! Il suddetto fascistello è stato votato come quarto semplicemente perché esisteva una sola lista concorrente che aveva 3 candidati, ed è stato votato sulla base del suo impegno espresso di "concentrarsi soltanto sui problemi della scuola". E' così che troppo spesso purtroppo succede: i fascisti guadagnano spazio approfittando del disorientamento e del vuoto politico generale molto più che per le loro capacità.

A conferma di questo, ecco che una volta eletto il fascistello si è trovato a corto di idee, e la prima iniziativa a cui ha pensato, in barba agli impegni presi, è stata di chiamare il suo capetto Di Giulio a parlare della proposta di legge sullo Ius Soli. L'intento l'ha messo nero su bianco proprio quest'ultimo su facebook lamentandosi di una mancata disponibilità al contraddittorio: fare salotto fingendo di litigare con un rappresentante del PD in modo da ottenere la tanto agognata patente di rispettabilità istituzionale da spendere a fini elettorali. Infatti dalle pagine di repubblica, pronta una volta di più a far da megafono ai fascisti, è stata strombazzata l'intenzione di Casapound di candidarsi per occupare poltrone in Palazzo Vecchio.

La richiesta è stata avallata dalla preside Maria Laura Simonini, che l'ha sottoscritta, salvo poi rifugiarsi, di fronte alle proteste che si sono subito sollevate da più parti, in insostenibili giustificazioni e concludere che l'assemblea non si potrà fare perché "la politica non deve entrare nelle scuole".

La verità è però tutt'altra: l'assemblea non si farà perché la reazione degli antifascisti di Sesto e di Firenze è stata immediata e la Simonini ha capito di aver probabilmente sbagliato i suoi calcoli.

Un'ultima cosa vorremmo sottolineare rispetto a quanto dichiarato dalla preside. Sarebbe veramente bello che la politica rimanesse fuori delle scuole: intendiamo la politica della buona scuola di Renzi e del PD, del job act, dell'alternanza scuola lavoro, dei tagli, degli sbirri in classe, di cui i presidi sceriffo come lei si fanno esecutori. Sarebbe bello che la scuola insegnasse valori di solidarietà e condivisione e non inculcasse la competizione, la sopraffazione, la sottomissione verso i potenti. Sarà così senza dubbio in futuro. Per oggi ci accontentiamo che sia stato ribadito un concetto semplice ma fondamentale: nessuno spazio deve essere dato ai fascisti!

Per questo saremo in piazza il prossimo 16 dicembre, nell'anniversario della Strage di Piazza Dalmazia, per ricordare Samb e Diop e tutte le vittime dei fascisti, per combattere il fascismo di oggi in tutte le sue forme.

Firenze Antifascista


Solidarieta alla compagna Gina De Angeli!

Riceviamo e pubblichiamo

Per la giustizia borghese la solidarietà è un reato
Per i proletari la solidarietà di classe è un'arma

Gina, comunista e militante del Coordinamento Comunista Toscano (CCT), infermiera professionale di Massa-Carrara, è stata condannata dal Tribunale di Massa ad un mese di arresto e alla multa di 103 €, per avere partecipato al presidio delle lavoratrici della ditta "Dussman" addette alle pulizie dell'Ospedale di Carrara in difesa del posto di lavoro e per averle, secondo l'accusa, "istigate" a recarsi in Municipio per un incontro con il Sindaco. Il "fattaccio" avvenne 4 anni fa a Carrara nel corso di un presidio.

Lo Stato borghese, attraverso i suoi apparati giudiziari e polizieschi, colpisce i comunisti e quanti in generale si battono realmente per (e con) la propria classe con due obiettivi per:
1) tentare di sfiancare i comunisti e scoraggiare i lavoratori più combattivi;
2) lanciare un avvertimento a chi li sostiene affinché pieghino la testa.

E quanto successe, a suo tempo, a Riccardo Antonini licenziato dalle ferrovie per aver denunciato le responsabilità del gruppo dirigente delle Fs sulla strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 ed aver sostenuto coerentemente òa battaglia dei familiari.

Un licenziamento politico teso a intimidire, innanzitutto, i familiari delle 32 Vittime e ad alimentare paura e terrore tra gli attivisti sindacali che lottano per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il padronato e lo Stato usano la giustizia come una clava, oltre all'uso dei manganelli, contro il movimento di lotta dei lavoratori.

All'azione repressiva e reazionaria dello Stato borghese, come comunisti, rispondiamo intensificando la nostra azione e l'impegno nel movimento operaio e sindacale, per sviluppare la mobilitazione e l'unità delle forze, per estendere la solidarietà di classe.
Coscienza, organizzazione e lotta, sono la migliore risposta all'azione repressiva e reazionaria dello Stato e dei padroni.

SE COLPISCONO UNO, COLPISCONO TUTTI!

Coordinamento Comunista Toscano (CCT)


Venerdì 6 Ottobre 2017 IL CAPITALISMO UCCIDE - Dalle morti sul lavoro allo sfruttamento del territorio.

Volantino Venerdì 6 Ottobre 2017 IL CAPITALISMO UCCIDE - Dalle morti sul lavoro allo sfruttamento del territorio



Presentazione - dibattito dei libri:

VIAREGGIO- 29 Giugno 2009
I BAMBINI CI RICORDANO
A cura di: Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio.

A gennaio 2017 è arrivata la sentenza del processo di primo grado per la strage ferroviaria che il 29 giugno 2009 costò la vita a 32 persone bruciate vive (molte nelle loro case). Se quel treno-cisterna deragliò in stazione e prese fuoco non fu soltanto per fatalità.

Lo hanno stabilito i giudici che hanno condannato 23 dei 33 imputati, tra cui anche Mauro Moretti, all'epoca amministratore delegato di Ferrovie dello Stato

Quegli 8 anni di lotta dei famigliari delle vittime, e delle persone e organizzazioni solidali nella lotta, per ottenere giustizia hanno raggiunto - con queste condanne - un primo risultato.

Una battaglia raccontata in un libro che raccoglie gli articoli pubblicati su "Lotta e Unità", che le autrici ed alcuni familiari della strage ferroviaria di Viareggio presenteranno e discuteranno con le vittime dell'amianto e delle stragi del profitto.


AMIANTO: MORTI DI PROGRESSO
Di Michele Michelino e Daniela Trollio

La lotta per la difesa della salute nelle fabbriche e nel territorio, attraverso le testimonianze degli operai, i documenti e gli atti processuali del Comitato per la difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio.


16 ANNI di carcere per un colletto alzato...

Nella giornata del 19 settembre 2017 il Tribunale di Firenze, ha condannato 16 antifascisti/e a complessivi quasi 17 anni di carcere.

Per 15 compagni/e la pena è stata di 1 anno per il reato di travisamento (2 mesi in più per uno ed un mese in più per un altro compagno per porto oggetti atti ad offendere) e per un compagno 1 mese per accensione di materiale pirotecnico.

I fatti si riferiscono ad un corteo del 16 novembre 2013 che seguì il pestaggio in città di due giovani da parte di militanti di Casapound. Un combattivo corteo antifascista che sfilò per le vie del centro e vicino la sede dei fascisti (allora vicino alla sede della Questura), senza che si verificassero particolari tensioni.

Dopo circa un anno sono arrivate le denunce per il reato appunto di travisamento, seguite martedì dalle sentenze, con condanne al massimo della pena prevista per il reato.

Ancora una volta vengono colpiti i militanti antifascisti, coloro che si battono, mettendo a rischio la propria esistenza per non concedere spazio alla rinascita fascista e razzista, altro che legge Fiano!

Il clima in cui anche queste condanne si inseriscono l'abbiamo più volte descritto. Un clima di repressione generalizzata nelle piazze, sui posti di lavoro, nelle scuole e in tutta la società, che ha visto negli ultimi anni una drastica accelerazione dettata dai vari decreti approvati; decreti che si fondano sul clima di paura alimentato dai continui allarmi ed "emergenze" di comodo, immigrazione, degrado, writers, ultras; dal decreto Alfano del 2015 al famigerato decreto Minniti del 2017. Politiche che affiancano una situazione internazionale di guerra permanente in cui i territori interni devono essere pacificati e mansueti. A fronte di una situazione di crisi che fa aumentare lo sfruttamento, impone la privatizzazione di tutti i servizi pubblici e la scuola, peggiora le condizioni di vita e dove ad aumentare sono solo e spese militari e la disoccupazione la repressione rimane l'arma preferita dai padroni.

Anni fa contestavamo il Codice fascista Rocco in quanto passaggio confermato nella costituzione della Repubblica e quindi origine del nostro attuale diritto penale; o la legge Reale del 1977 che ha formalizzato un diritto basato sull'emergenza; oggi invece assistiamo a giurisprudenza ben peggiore con buona pace dei sinceri democratici. E così le pene aumentano (per il solito reato di travisamento, come esempio, è adesso previsto un massimo di due anni) così come aumenta il potere e la discrezionalità di questure e caserme. Persa ogni mediazione politica o sociale la "polizia" diventa ancor di più attore determinante nelle politiche di attacco alle condizioni di vita proletarie. Mentre le pene aumentano per i proletari che lottano, per gli antifascisti e per i rivoluzionari, i padroni, fascisti, camorristi, faccendieri e corrotti vari possono scorrazzare liberamente o addirittura fare le leggi in Parlamento.

Ed è evidente proprio in casi come per queste ultime condanne: la Questura di Firenze, ed il capo Digos Pifferi, hanno influenzato e determinato queste condanne. Prima le denunce artificiose dopo un corteo come tanti altri, poi l'accanimento nel portare avanti le indagini ed infine, ci sembra evidente, la pressione per portare le condanne addirittura al massimo della pena. Del resto cosa aspettarci da dirigenti Digos che inseguono e pestano ragazzi fuori dalle scuole, che sgomberano immigrati e proletari costretti a occupare case per vivere, che sulla pelle di arrestati e denunciati arricchiscono il proprio curriculum per fare avanzamenti di carriera!! La scelta di denunciare gli antifascisti per il corteo del 16 novembre 2013, e di spingere per la loro condanna con accuse infondate manifesta tutto il ruolo politico che la Digos svolge nella repressione per conto dello Stato borghese e dei padroni.

Quanto a noi siamo attenti e impegnati a lottare contro la repressione, a comprendere e a far comprendere e non ignorare quanto accade e ad essere sempre presenti nella difesa degli antifascisti e di chi lotta.
Ai compagni ed alle compagne condannate va ovviamente tutta la nostra solidarietà e sostegno, perché nessuno/a sarà lasciato solo.

Firenze Antifascista


Sabato 30 Settembre 2017 Un calcio al razzista - Torneo di calcio popolare contro tutti i razzismi

Volantino Un calcio al razzista 2017


Dalle 10 torneo di calcio a 5
Presso il Campo Polisportiva S.O.R.M.S.
S. Mauro a Signa

Per Info e iscrizioni delle squadre 3389092755 (Federico)


Dalle 20 Premiazioni e CENA
Al Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
Via Chiella 4 Campi Bisenzio


Domenica 24 Settembre Per Amore - La Rivoluzione del Rojava Vista dalle Donne

Volantino Per Amore - La Rivoluzione del Rojava Vista dalle Donne


Ore 17 - Presentazione del libro e dibattito con l'autrice SILVIA TODESCHINI

A seguire cena


In questo libro potrete leggere testimonianze di donne del Rojava e di Shigal, e rivedere la storia di quei luoghi attraverso la voce di chi li ha abitati. Potrete comprendere da dove sorge la loro forza di lottare per una società diversa, attraverso le mille difficoltà che incontrano.
Viene data importanza alla filosofia alla base della rivoluzione del Rojava con la prospettiva di ricevere spunti e insegnamenti e di creare nessi, con la consapevolezza che non esiste, né in Europa né in Medio Oriente, la soluzione di tutti i problemi della nostra società.
Nonostante questo è importante ascoltare anche il punto di vista di queste donne, perché nel mondo alla fine condividiamo tutte e tutti lo stesso destino: o ci salviamo assieme o non ci salviamo.


Sabato 23 Settembre 2017 corteo e serata in piazza contro Minniti

Volantino Volantino 23 Settembre 2017 corteo e serata in piazza contro Minniti


Scarica, stampa, diffondi!

Volantino definitivo della giornata di sabato, riprendiamoci le strade e le piazze contro il razzismo, il sessismo, la retorica della sicurezza e la paura che giustificano controllo, leggi liberticide, repressione ed erosione dei diritti:

Minniti, Firenze non ha paura! La nostra sicurezza è avere una casa, una lavoro sicuro e pagato, sanità accessibile a tutte/i, asili, scuole e università efficienti, pubbliche e per tutte/!

Ore 16.30 concentramento in P.za Cavalleggeri [ davanti alla Biblioteca Nazionale ] CORTEO Minniti non sei il benvenuto - Firenze non ha paura!, contro Minniti e le sue politiche razziste, repressive, sessiste e di controllo: Firenze non ha paura!

Dalle 19: cena in piazza Sant'Ambrogio con panini alla brace, interventi e proiezioni

Dalle 21.00 JAM SASSION Funky & HipHop, B-Boy & B-Girl delle crew fiorentine inna break dance style, j Set & Open Mic per gli/le Mc

"Le strade sono di chi le ama"


Cosa succede e cosa sta succedendo col decreto Minniti - Video

Riceviamo e pubblichiamo dal Collettivo politico di scienze politiche

https://www.facebook.com/colpolfirenze/videos/818365251656405/

Ecco un video che illustra cosa sta comportando il decreto Minniti nelle nostre città, con le sue politiche securitarie, razziste, sessiste e di controllo!
Per noi la vera sicurezza è quella di avere una casa, un lavoro, istruzione e sanità per tutte e tutti.

DOMANI SCENDIAMO IN PIAZZA! >>> Minniti non sei il benvenuto - Firenze non ha paura!


Minniti: Firenze ti schifa!

A leggere i giornali, il ministro dell'interno Marco Minniti sarebbe la nuova stella della politica italiana. Che l'azione di un governo si riassuma nell'operato del suo ministro di polizia è già una chiara indicazione dell'aria che siamo costretti a respirare tutti i giorni. Quando poi il ministro in questione è uno che i mestieri dello sbirro e dello spione li ha studiati per una vita, imparando dai migliori "maestri" nel ramo disinformazione, controllo e repressione, c'è da essere ancora più preoccupati.
Se non bastasse, all'ombra del nuovo uomo forte volano tanti avvoltoi. Tra i tanti si distingue in peggio il "nostro" sindaco Nardella, così calato nella sua parte di sceriffo da superare a destra Minniti per chiedere ancora più sgomberi per chi è colpevole di non poter pagare un affitto. E così succede che il ministro di polizia diventi una bandiera da sventolare alla festa del PD oppure che venga invitato ad un convegno addirittura sulle religioni organizzato dagli amici degli amici, come succederà a Firenze sabato 23 settembre.

Lo abbiamo scritto quando siamo scesi in piazza in aprile contro quella che ora è diventata la legge Minniti-Orlando: la filosofia repressiva di questo governo non nasce oggi, ma è un passaggio dentro un percorso molto più lungo, che da decenni opera prima agitando l'emergenza del momento, che tutto giustifica, e poi dividendo tra "buoni" e "cattivi" ad uso e beneficio del potere costituito.
Però le infamie a cui abbiamo assistito in questi mesi devono secondo noi colpire allo stomaco chiunque mantenga un briciolo di umanità.
Prima Minniti ha fatto in modo di impedire i salvataggi in mare dei migranti. Poi ha pagato gli stessi tagliagole che fino a ieri gestivano il passaggio dei migranti sui barconi per tenerli rinchiusi nei lager libici dove subiscono ogni tipo di violenza. Infine ha deciso che fosse l'ora di riabbracciare il regime criminale dell'egiziano Al Sisi mettendo definitivamente in soffitta l'omicidio di Giulio Regeni.
Nel frattempo, le forze dell'ordine sgomberano, manganellano, moltiplicano i controlli nelle piazze per ripulirle di tutte le presenze sgradite, fermando e allontanando con i daspo chiunque venga individuato come non compatibile.
Una cosa secondo noi deve essere ben chiara: a tutto sono interessati Minniti, Renzi, Nardella, Salvini e compagnia brutta tranne che garantire la sicurezza da loro stessi sbandierata.

Uno stupro è una violenza ignobile, chiunque la commetta e dovunque avvenga. Ma per chi ci governa non è così: se i violentatori sono migranti, lo stupro diventa una bandiera da sventolare; se i violentatori sono uomini in divisa bianchi, lo stupro è un imbarazzo da nascondere o ridimensionare; se avviene nei lager libici, lo stupro semplicemente a loro non interessa. In tutti i casi, scelgono coscientemente di commettere una seconda violenza sulle vittime, facendone strumento di propaganda reazionaria e razzista oppure cancellando il loro dolore oppure ancora colpevolizzandole apertamente. In tutti i casi, non a loro interessa minimamente agire contro le vere cause della violenza maschile.
Siamo di fronte ad un potere che vuole con ogni mezzo mostrarsi capace di gestire le contraddizioni che esso stesso produce e, non riuscendoci, non esita a tappare la bocca a chiunque possa avanzare una critica. Ma noi non possiamo accettare che i nostri quartieri vengano desertificati e svuotati di ogni socialità, e che le uniche presenze legittimate nelle nostre strade siano turisti con il portafoglio gonfio, sbirri, militari, e pseudo comitati di cittadini benpensanti. Respingere la passività e l'isolamento, discutere collettivamente di quello che ci accade intorno, è fondamentale se vogliamo veramente difendere gli spazi, i momenti, le relazioni a cui teniamo di più. Per questo saremo in piazza nelle prossime settimane per manifestare tutto la nostra rabbia e il disprezzo per Minniti e il suo partito, e faremo sentire la nostra voce contro le politiche reazionarie, sessiste, razziste e di guerra del suo governo.

Tutte e tutti in piazza a ribadire che Firenze rifiuta Minniti e le sue politiche!
La vera sicurezza sono lavoro, casa, istruzione, salute per tutti/e!

Firenze non ha paura!

--

CPA Firenze Sud, Collettivo Politico Scienze Politiche, Rete Dei Collettivi Fiorentini, Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, USB - Unione Sindacale di Base Firenze, ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa - Onlus, Lab. Pol. PerUnaltracittà Firenze

Minniti: firenze ti schifa!

Minniti: firenze ti schifa!

Minniti: firenze ti schifa!

Minniti: firenze ti schifa!

Minniti: firenze ti schifa!



Brigate solidarietà attiva - aggiornamenti alluvione Livorno 2017

Volantino Brigate solidarietà attiva - aggiornamenti alluvione Livorno 2017


PER LA CITTADINANZA:
da oggi pomeriggio, oltre alla Ex Caserma, saranno attivi due sportelli informativi BSA anche presso i C.O.C. del palasport (Modigliani Forum - porta a terra) e di via dell'artigianato (sede Pro Civ) per tutte le persone in difficoltà che hanno bisogno di aiuti e beni di prima necessità e per chi vuole offrire aiuti o alloggi.


VOLONTARI:
1. Per chi sta a Livorno
la nostra sede operativa è all'Ex Caserma Occupata di Via Adriana 16. Li troverete i nostri attivi sul campo che daranno tutte le info utili, formeranno squadre di lavoro, forniranno attrezzatura e materiali (ma chi ha cose utili è pregato di portarle: vedere sotto la lista) e indicheranno dove serve aiuto

2. Per chi è Toscano, ma non risiede a Livorno: stiamo organizzando una lista di persone disponibili a partire, secondo necessità. Chi può dare disponibilità compili il form al seguente indirizzo compilando tutti i campi richiesti.
http://bit.ly/2fczRMK
Questa la lista dei materiali utili:
Pale, Vanghe, Zappe, Mazzette, Picconi, Secchi, ariole, uanti da lavoro, tivali di gomma, Tira acqua. Vi chiediamo gentilmente di non portare vestiario perché qua non ne abbiamo bisogno.
Se qualcuno avesse a disposizioni pompe idrovore a immersione può contattarci o portarle all'ex caserma

3. RACCOLTA FONDI
Per chi vuole aiutare da fuori dalla Toscana, è possibile donare sul nostro conto PayPal
http://bit.ly/2w13Em3
Il ricavato servirà a comprare materiale utile per i lavori di pulizia.

Al fianco del popolo livornese, uniti siamo tutto, divisi siam canaglia!


Riceviamo e pubblichiamo

2, 9 e 10 settembre 2017: Brigata sinigaglia sempre presenti!

Volantino fontestanta 2017 brigata sinigaglia sempre presenti


"IN CAMMINO CON BALENA"
Sabato 2 Settembre
20:30 Ritrovo in piazza Peruzzi, Antella
20:45 Camminata al Cippo del Balena (1,20h circa, unirsi di torcia!)
22:00 Messa in opera e inaugurazione della targa, canti partigiani e testimonianze
23:30 Rientro
(Possibilità di trasferimento in auto)


"FONTESANTA 2017"
Sabato 9 e Domenica 10 Settembre
C'è chi decise di tradire mettendosi al servizio dell'occupante nazista e di repubbliche fantoccio complici dei peggiori eccidi che la nostra storia ricordi, di torturare, di sparare dai tetti della nostra città contro civili inermi. C'è chi decise di combattere per la libertà e la giustizia, per l'uguaglianza, in clandestinità, nelle città come nei boschi, convinto che solo assumendosi il peso della lotta si può sperare, oggi come ieri, in una società migliore. Abbiamo raccolto il loro testimone e al loro fianco continueremo a camminare verso la libertà.

- Sabato 9:
15:00 Camminata sui sentieri della resistenza dalla casina di Fontesanta al Cippo della Marescialla
19:00 Merenda al rientro
20:00 Cena sociale
21:00 Musiche popolari e di lotta dal vivo
- Domenica 10:
13:00 Pranzo della Brigata Sinigaglia, a seguire musiche dal vivo con Il Menestrello

Tutte le iniziative si svolgeranno alla casina di Fontesanta: da San Donato in Collina (Bagno a Ripoli) seguire a destra per Parco di Fontesanta.

Evento fb: Brigata Sinigaglia Sempre Presenti! Fontesanta 2017


ANTIFASCISTI, PARENTI E PARTIGIANI DELLA BRIGATA SINIGAGLIA


Riceviamo e pubblichiamo

Al fianco del Venezuela Bolivariano

Difendiamo il governo venezuelano e le conquiste politiche e sociali del movimento chavista !

Da mesi assistiamo ad un attacco portato avanti dai nostri media, e più di recente anche direttamente dal governo e dal parlamento italiano, nei confronti del governo del Venezuela e del suo leader Politico Maduro accusati di reprimere nel sangue pacifiche manifestazioni dell'opposizione.

Descritti da media e politici occidentali, come "pacifici dimostranti", in Venezuela sono in azione gruppi paramilitari armati ed addestrati che con un escalation di violenza sono arrivati ad assaltare edifici governativi e ad uccidere (anche bruciandoli vivi) e torturare militanti filo-governativi per le strade delle maggiori metropoli del paese.

La verità è che in Venezuela è in atto l'ennesimo tentativo di golpe dell'estrema destra locale, sostenuto economicamente e politicamente dagli U.S.A. Lo scopo dei golpisti è quello di riportare al governo le vecchie oligarchie ed interrompere il processo rivoluzionario iniziato da Chavez.
Non è difficile immaginare il motivo.

Il Venezuela ha le più importanti riserve petrolifere mondiali oltre che un sottosuolo ricco di giacimenti minerari: si tenta quindi di privatizzare nuovamente i guadagni derivanti dall'estrazione e di rimetterle nelle mani della borghesia locale fedele a quelle statunitensi ed europee.
Non solo. Il Venezuela, da Chavez a Maduro, ha socializzato questi guadagni redistribuendoli in termini di investimenti nell'edilizia popolare, nella scuola, nella sanità e nei servizi sociali.

A livello internazionale ha scambiato le ricchezze del sottosuolo, non per soldi strozzando i suoi debitori, ma con aiuti di altro genere: per esempio con Cuba ha scambiato petrolio con l'arrivo sul suolo venezuelano di centinaia di medici.
L'imperialismo tenta quindi di mettere in piedi la stessa macchina destabilizzatrice utilizzata molte altre volte, costruendo un'immagine del Venezuela distorta, facendolo apparire come un regime oppressivo al fine di giustificare l'ingerenza esterna come umanitaria, per imporre un nuovo ordine politico ed economico, funzionale a propri interessi.

Siamo ormai abituati alla retorica della difesa della democrazia, dei diritti umani, contro le armi di distruzione di massa e i regimi dittatoriali. Dopo arriva sempre il terribile intervento armato degli Stati Uniti.
Per uscire da questa spirale di violenza il Presidente Maduro ha scelto la via politica annunciando la volontà di modificare la costituzione in modo da riportare al più presto la pace interna.

Domenica 30 luglio si terranno le elezioni dei 500 deputati per la nuova assemblea costituente quali rappresentanti dei settori più significativi della società Venezuelana: sindacati dei lavoratori, associazioni di imprese, pensionati, esercito e molto altro.

L'estrema destra golpista ha già dichiarato che boicotterà le elezioni arrivando a minacciare l'utilizzo delle armi contro chiunque si recherà a votare nei seggi situati all'interno dei quartieri di cui ha il controllo: per questo il governo ha previsto la possibilità per chi vive nei quartieri a rischio di andare a votare altrove.
Se degli USA abbiamo già detto l'Unione Europea non vuole essere da meno con le dichiarazioni di Federica Mogherini che "invita" Maduro a disdire le elezione e le minacce di sanzioni economiche.

Per questo sentiamo la necessità di portare solidarietà alla Repubblica Bolivariana del Venezuela e alla sua rivoluzione, che in questi anni ha saputo costruire un percorso di autodeterminazione nazionale contro l'imperialismo americano e di emancipazione popolare, ma anche per l'importanza che le sue conquiste sociali hanno e devono avere per tutta l'America Latina martoriata dalla barbarie del capitalismo!

SOLIDARIETA' ALLA RIVOLUZIONE BOLIVARIANA !
Contro l'imperialismo, per la rivoluzione bolivariana!
Centro Popolare Autogestito - Firenze Sud


Venerdì 21 Luglio 2017 Cena di Pesce benefit Col*Pol al Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos - Campi Bisenzio

Volantino Cena di Pesce benefit ColPol


Cena di Pesce benefit Col*Pol al Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos - Campi Bisenzio

Menù
crostini,
risotto alle cozze (alternativa vegetariana)
frittura mista (pesce e verdure),
cocomero,
vino bianco e acqua.

a seguire bar aperto e djset


La cena sarà benefit per le spese legali del Collettivo Politico Scienze Politiche, coinvolto nel processo contro il movimento fiorentino che vede indagate ben 86 persone per le lotte sociali e politiche in difesa dei propri diritti e, più in generale, per una società di eguali senza più guerra, razzismo e sfruttamento.
Per continuare a lottare nelle università e nei quartieri la solidarietà è una vera arma: usiamola per contrastare la repressione di questo Stato che ci vorrebbe zitti e fermi!


L'Antifascismo non si delega!

Come antifascisti vogliamo dirlo con molta chiarezza: non siamo interessati a leggi che puniscano un saluto romano o la vendita di paccottiglia nostalgica, come quella proposta dal sionista piddino Fiano.

Non sono certo questi i piani su cui agiscono oggi i fascisti, ma quelli che vengono loro spianati dalla politica razzista del PD nei confronti dei migranti, dalle campagne antidegrado dei sindaci piddini, Nardella in testa, o da provvedimenti come il decreto Minniti-Orlando.

Non ne possiamo più di sentir parlare di costituzione basata su valori antifascisti come se questa fosse una naturale conseguenza di un comune sentire sulla tragedia del fascismo: l'antifascismo è stata una imposizione da parte degli antifascisti in armi mentre nel dopoguerra a molti, troppi fu consentito di cambiare solo l'abito rimanendo profondamente legati a quel mondo.

E non si tratta certo di una storia finita! Il PD di Minniti approva leggi proprio sul terreno della sicurezza dello stato, delle città, sull'"eversione" o presunta tale, sulla base di un pensiero giuridico proprio del codice Rocco, sviluppando e adattando alle esigenze di oggi un impianto repressivo che ha trovato nell'esperienza del fascismo un nodo storico fondamentale a beneficio dello stato borghese. Un modello talmente attuale nella sua utilità che gli stessi soggetti che parlano di mettere al bando organizzazioni o propaganda su web in queste settimane poi accolgono i fascisti ucraini in Italia e li foraggiano di soldi, armi e supporto politico a giro per l'Europa.

Per tutti questi motivi non possiamo che considerare leggi di questo tipo come puramente propagandistiche e frutto di un immaginario falso che continua a pulire la coscienza di un'Italia che fascista era e fascista è rimasta.

La realtà è che nella discussione sulla proposta Fiano si pongono come difensori dei valori antifascisti gente come Renzi che, lo sappiamo bene, con l'Antifascismo non c'entra proprio un bel niente, che vuol dare una visione dell'Antifascismo tutta interna alla "dialettica democratica" ovvero all'interno degli equilibri interni allo stato borghese. L'Antifascismo diventa così una questione di bottega, un "titolo" buono per tutte le stagioni, da sparare sulle colonne dei giornali amici come Repubblica sulla base dei meschini calcoli della dirigenza PD che, mentre decide di giocare sul terreno "legge ed ordine" , cerca disperatamente di mettere il bastone tra le ruote a una destra che ha tutte le carte in regola per passare all'incasso in termini di consenso proprio a causa delle sue scelte.

Per quanto ci riguarda non accetteremo che l'Antifascismo sia spogliato del suo profondo significato di classe, né che il fascismo stesso sia svuotato di tutta la sua complessità e pericolosità, ridotto alla macchietta di un gestore di stabilimento balneare a Chioggia. Per noi i fascisti continuano a non avere diritto di parola e agibilità politica. Ma non per questo accetteremo, come non abbiamo mai accettato, che l'Antifascismo passi attraverso la legge, la magistratura, le sentenze per noi o contro di noi. Non delegheremo mai allo stato quello che è e resta soltanto nostro.

Firenze Antifascista


15 anni di lotte

Murales Guglielmo Tesi Lanciotto Ballerini


15 anni di lotte
15 anni di antifascismo
15 anni contro tutte le nocività
15 anni contro il capitale, a fianco dei lavoratori
15 anni per continuare a lottare

A Valerio, a Lorenzo ai compagni e alle compagne fuori e dentro le galere
Grazie a chi festeggia con noi, grazie a Oro
A Davide e Sebastian che ci hanno fatto questo murales

Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos


RADIOHEAD, non suonare l'Apartheid Israeliano!

Radiohead, che suonerà il 14 Giugno a Firenze, ha deciso di tenere un concerto il 19 luglio prossimo a Tel Aviv, Israele.

Roger Waters, migliaia di fan di Radiohead, il Premio Nobel per la pace Vescovo Desmond Tutu, Ken Loach e numerosi artisti hanno chiesto loro di cancellare questo concerto.

Radiohead, perché volete suonare in uno stato "che ha imposto un sistema di apartheid sul popolo Palestinese" (così il rapporto delle Nazioni Unite) ? Ascoltate e rispettate l'appello internazionale per un boicottaggio culturale di Israele!

Venite numerosi per esprimere il Vs. dissenso e la Vostra solidarietà con il popolo Palestinese con bandiere e volantini
Mercoledì 14 giugno ore 20.00!

All'ingresso dell'ippodromo, Viale del Visarno 14, ore 20.00!

Firenze per la Palestina


Casapound onora i franchi tiratori fascisti nella città vetrina

Dobbiamo purtroppo denunciare un'altra grave provocazione fascista con la presentazione del libro "fascista da morire" di Mario Bernardi Guardi a cura di Casapound nel centrale e lussuoso Hotel Palazzo Ricasoli.
Dopo che ogni anno i fascisti "onorano" i loro camerati al cimitero di Trespiano, protetti da ingenti forze di polizia, ora tentano attraverso un libro "romanzo" di creare simpatie verso quei cecchini che sparavano dai tetti di Firenze sulla popolazione inerme durante la liberazione di Firenze. Assassini e criminali della repubblica di Salò alleata dei nazisti che lasciarono dietro a se una lunga scia di sangue colpendo indiscriminatamente a difesa della ritirata delle truppe tedesche. Veri e propri criminali di guerra che Casapound e l'autore del libro vorrebbero innalzare ad "eroi".
Nel denunciare questa squallida operazione "culturale" fascista esprimiamo tutto il nostro sdegno e invitiamo tutte le forze antifasciste ad innalzare la vigilanza e la mobilitazione per impedire ai fascisti il diritto di esprimersi e di alzare la testa.
Chiediamo alla direzione dell'Hotel Ricasoli quanto possono valere i quattro soldi che potranno ricevere per abbassarsi a concedere ospitalità ad un'organizzazione dichiaratamente neofascista come Casapound, responsabile nel tempo di numerose violenze. Si sa che nella "città vetrina" i soldi non hanno odore o colore, ma noi non dimentichiamo certo che questa città ha visto una strage per mano del fascista di Casapound Casseri.
E' un'occasione per ricordare ai giornalisti di certa stampa e ai rappresentanti delle istituzioni, così attenti ad ingiuriare gli antifascisti ma distratti quando si tratta di denunciare fatti come questo o come l'uso di sale della Regione per iniziative di lealtà e azione e lega, che nella città medaglia d'oro alla Resistenza non si possono tollerare iniziative come la presentazione del libro "morire da fascista" oppure la squallida celebrazione, ogni anno il 25 Aprile, di cecchini e repubblichini al cimitero di Trespiano.
Per quanto ci riguarda la Resistenza continua contro ogni rigurgito fascista e anche contro chi girando la testa si rende complice.

Firenze Antifascista


Ciao Lorenzo

Ciao Lorenzo. Una vita spesa con generosità e umiltà dalla parte giusta della barricata.
La Firenze che lotta ti ricorderà sempre.

I compagni e le compagne del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos

Comunicato Ciao Lorenzo


Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos


Sabato 27 Maggio 2017 Presidio a sostegno dei prigionieri palestinesi

Volantino Firenze per la Palestina Volantino 27 Maggio 2017 Presidio a sostegno dei prigionieri palestinesi


Firenze per la Palestina
organizza un presidio di fronte alla sede RAI di Firenze a sostegno dello sciopero della fame dei prigionieri palestinesi, contro l'occupazione israeliana e per chiedere alla RAi e a tutti i mezzi di informazione la diffusione di notizie corrette imparziali su ciò che sta accadendo in Palestina

Firenze per la Palestina


Comunicato in risposta al PD e all'articolo uscito sulla nazione il 25.05.17

ABUSIVO E' CHI INQUINA

Martedì 23 Maggio abbiamo Difeso il Parco e il Presidio.

In giorno e orario lavorativo abbiamo volantinato all'esterno e presenziato all'interno il consiglio comunale di Sesto F.no in cui il PD Sestese aveva presentato un'interrogazione contro il presidio NoInc/NoAero di via dell'Osmannoro.

Con quale arroganza il PD, che a tutti i livelli progetta e finanzia la distruzione della Piana con infrastrutture inutili e dannose, attacca gli abitanti che in prima persona difendono e vivono il proprio territorio ?

Quanta ipocrisia nel contestare la "illegalità" della struttura e del suo utilizzo dallo stesso PD coinvolto in innumerevoli inchieste giudiziarie e che si fa beffa di ogni "regola" quando si parla di Aeroporto, Inceneritori e delle specifiche valutazioni e autorizzazioni ?

La "legalità" che il Pd difende è la foglia di fico che nasconde gli interessi di pochi a spese della collettività; una collettività sempre più capace di guardare oltre e non farsi fregare.

Per noi abitanti e lavoratori è legittimo difendere il luogo in cui viviamo, la salute, il lavoro e la giornata di domenica 14 Maggio, come tutte quelle passate e future, è un mezzo legittimo per farlo.

Martedi 23, in Consiglio Comunale, non potevamo che esserci noi, gli abitanti che in questi anni abbiamo animato le lotte per una Piana senza eco-mostri e nocività. Nessun clima intimidatorio da parte nostra ma la ferma difesa del nostro diritto a costruire la piana che vogliamo.

Una piana come bene comune con un presidio sul lungo Gàvine, una ciclabile, un parco.
Una piana che non genera profitti privati o carriere di partito ma ricchezza collettiva e come tale è gestita dal basso e con protagonismo.

Comunicato in risposta al PD e all'articolo uscito sulla nazione il 25.05.17

Comunicato in risposta al PD e all'articolo uscito sulla nazione il 25.05.17


Assemblea del Presidio No Inceneritori-No Aeroporto


Giovedì 18 Maggio 2017 Proiezione del documentario Zero Days

Volantino Volantino 18 Maggio 2017 Proiezione del documentario Zero Days


Ore 22 proiezione di Zero Days un documentario sulla cyberwar

Un'iniziativa in collaborazione con Autistici/Inventati

Stuxnet è un aggresivo virus informatico autoreplicante scoperto nel 2010.
Commisionato anni prima dai governi degli Stati Uniti e di Israele per sabotare il programma nucleare iraniano, questo complesso malware si è però diffuso in maniera incontrollabile, ben al di là del suo iniziale target designato.
Il regista Alex Gibney racconta a passo di thriller un passaggio storico cruciale: la prima volta che uno Stato sovrano ha creato un virus informatico con lo scopo esplicito di usarlo come arma contro una nazione ostile.


Domenica 14 Maggio 2017 Una giornata di eventi al presidio! In movimento

Volantino Assemblea per la Piana contro le nocivita Volantino 14 Maggio 2017 Una giornata di eventi al presidio! In movimento



Domenica 14 Maggio 2017 Una giornata di eventi al presidio! In movimento
Posted on 09/05/2017 by piana
Una giornata di eventi al presidio! In movimento

Una giornata di eventi al presidio! In movimento

Arte, natura e camminate al presidio no inceneritore no aereoporto

Programma della giornata:

ore 10 Ritrovo al Presidio Noinc-Noaero

ore 11.00 Scopriamo la Piana : Passeggiata a sei zampe con Alterpiana e Terre di Artemide (Per i possessori di cani comunicare la partecipazione a Costanza 349 327320)

ore 13.00 pranzo a cura dell'Assemblea del Presidio.

ore 15.00 inaugurazione della << Ciclabile contro le nocività >>
Posizionamento opere d'arte degli artisti lungo il percorso della pista ciclabile.

ore 16.00 action painting degli artisti intervenuti.

ore 17.00 chiusura della campagna di raccolta firme "#ILPRESIDIOSONOANCHIO"

Presentazione firme raccolte e prossime iniziative.

DIFENDIAMO e COSTRUIAMO INSIEME LA PIANA CHE VOGLIAMO!

Assemblea per la piana Contro le Nocività
pianacontronocivita.noblogs.org


Domenica 14 Maggio 2017 Presidio in Piazza dei Ciompi Firenze per ricordare la Nakba palestinese

Volantino Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Volantino 14 Maggio 2017 Presidio in Piazza dei Ciompi Firenze


Associazione di Amicizia Italo-Palestinese


Valerio ci ha lasciato stamani, all'improvviso, per un malore.

Volantino Valerio ci ha lasciato stamani, all'improvviso, per un malore.


È stato un nostro compagno di viaggio sin dai primi tempi del Cantiere.
In momenti come questo ogni parola ci sembra insufficiente, inadeguata, retorica, inutile.
Ci mancherai, ma manterremo vivo il tuo ricordo. Questo possiamo e vogliamo promettertelo.

Ciao Valerio.

I compagni e le compagne del Cantiere Sociale K100fuegos.


Nessuno spazio ai fascisti! No al razzismo di stato! No al decreto Minniti / Orlando!

E' bastato che il Dossier su Lealtà azione Firenze / Progetto Dinamo, preparato da Firenze Antifascista, rimanesse su Internet poche ore insieme all'appello a scendere in piazza per protestare contro la presenza di Lealtà Azione in Regione, e il segreto di Pulcinella dietro alle iniziative "culturali" promosse dal consigliere regionale leghista Jacopo Alberti ha cominciato evidentemente a creare grattacapi ai politici locali del PD, tanto da indurli a far cancellare rapidamente l'iniziativa in programma per domani.

Siamo soddisfatti che questo sia avvenuto, e vigileremo in futuro nel caso a qualcuno venga in mente di riprovarci. Ci ha fatto veramente ridere il tentativo di Giani di arrampicarsi sugli specchi per smarcarsi da una premiazione al Del Nero e a un ciclo di iniziative promosse da Lealtà azione / Progetto Dinamo che è incontestabilmente avvenuta. Non siamo degli Sherlock Holmes, tutti i materiali usati per il dossier sono su internet, per cui non è proprio possibile, caro Giani, cascare dalle nuvole rispetto all'identità politica di chi stavi premiando.

Visto che non c'era nulla di segreto, ci chiediamo anche: dov'era l'ANPI provinciale e il suo presidente Nannucci sempre pronti a dare lezioni di antifascismo? Dov'erano i prodi giornalisti delle varie testate locali? Ci pare più che evidente come in questa città regni un opportunismo assoluto anche sulle questioni più serie come l'antifascismo, quell'opportunismo per cui si può scrivere un articolo senza mai citare Firenze Antifascista, parlare di "sospetti della digos" su una realtà evidente a chiunque, paventare "rischi sicurezza" (tanto per cambiare!), dimenticarsi di citare il Grande Professore Cardini la cui immagine potrebbe restare macchiata da certe associazioni anche se, per la verità, l'interessato non ha mai fatto mistero delle sue simpatie..

Il discorso sarebbe ancora lungo ma purtroppo ci sono argomenti secondo noi più gravi e importanti da affrontare. Due giorni fa a Milano le autorità hanno dato il via a una vera e propria caccia allo straniero, un rastrellamento in stile nazista, videoripreso in diretta dallo sciacallo Salvini. Ieri Nian, un venditore senegalese di 53 anni è morto durante un controllo antiabusivi condotto dalla municipale a Roma. Che sia caduto o sia stato stroncato da un infarto nulla cambia, per noi Nian rappresenta l'ennesima vittima del razzismo di stato e della logica razzista e persecutoria di cui i decreti Minniti / Orlando recentemente approvati rappresentano i più recenti inasprimenti. Una logica incarnata anche dai reparti antiabusivi e antidegrado della municipale di Firenze che già nel 2013 abbiamo denunciato per i loro metodi squadristi.

Questi fatti gravissimi sono figli del clima da stato di emergenza che il governo, con il ministro Minniti in prima linea, e insieme tutti i partiti (PD, Lega, M5S), fomentano quotidianamente gridando all'invasione e volendo determinare in questo modo un clima di paura tra la popolazione.

La propaganda reazionaria di Stato e quella dei gruppi fascisti come Lealtà Azione si alimentano a vicenda, rappresentano due facce della stessa medaglia. Come antifastist*, pensiamo sia necessario mobilitarsi contro il razzismo istituzionale con la stessa forza con cui ci mobilitiamo contro i fascisti, le loro iniziative, la loro presenza nei quartieri.

Saremo in presidio davanti alla Prefettura venerdì 5 maggio dalle 17 per ribadire che nessuna agibilità deve essere concessa a gruppi come Lealtà Azione o Casapound, e allo stesso tempo per protestare contro le politiche razziste del PD e del suo ministro di polizia Minniti.

Firenze Antifascista


Chi sono i fascisti di Lealtà & Azione?

Scarica e diffondi il dossier di Firenze Antifascista - Nessuno agibilità ai fascisti, a Firenze come altrove!

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Firenze Antifascista


Fuori i nazifascisti di lealtà azione / progetto dinamo da Firenze!

Ci risiamo: venerdì 5 maggio il Consiglio Regionale ospita in via Cavour 4 l'ennesima iniziativa pseudoculturale sponsorizzata da Jacopo Alberti della Lega Nord, in collaborazione con Progetto Firenze Dinamo e il suo presidente Domenico Del Nero. A questi si aggiunge per l'occasione Identità Europea, sigla promossa da Franco Cardini "affinché la civiltà cristiana torni ad essere riconosciuta come la fondamentale base della civiltà e della vita associata del nostro continente".

L'apparente neutralità dell'iniziativa e le presenze "prestigiose" non ci traggono certo in inganno sulla natura dei promotori: Progetto Firenze Dinamo è una sigla utilizzata dai nazisti di Lealtà Azione Firenze.
Lealtà Azione rappresenta il nodo italiano della rete internazionale Hammerskin, nata negli anni '80 a seguito di una scissione con il Ku Klux Klan. Si tratta di fanatici razzisti che credono nella supremazia della razza bianca, con ramificazioni in diversi Stati USA e paesi europei. La anti-defamation league li ha definiti il gruppo neonazista più organizzato e violento degli USA, e i suoi membri hanno commesso numerosi crimini a sfondo razzista. I militanti europei si definiscono "nuovi cavalieri di un medioevo post moderno, crociati schierati in difesa dell'Europa bianca".

In Italia, questa realtà, che trova principalmente in Lombardia la sua base di militanti, è stata promotrice di raduni e concerti anche a carattere internazionale, con delegazioni naziste da mezza Europa ed esponenti del Ku Klux Klan USA. I suoi membri si sono resi responsabili negli anni di numerose aggressioni armate ai danni di militanti di sinistra.

Il 25 aprile commemorano al cimitero monumentale di Milano i caduti della RSI e dei volontari italiani SS con una sfilata in stile militare e sfoggio di bandiere e saluti romani. Quest'anno gli è andata male visto che la reazione degli Antifascisti ha impedito di ripetere l'orrenda parata prima forzando le autorità a vietarla e poi presidiando in massa il cimitero. Si sono in parte rifatti pochi giorni dopo, nella giornata in cui il ricordo della "vittima" Ramelli diventa l'occasione per cancellare la memoria delle stragi di Stato e della violenza fascista negli anni Settanta. Come per le foibe, hanno sfruttato il revisionismo istituzionale per l'ennesimo sfoggio della solita lugubre paccottiglia fascista.

A Firenze, così come a Milano, questi fascisti sono saldamente alleati con la Lega Nord, che sostiene e rilancia le iniziative pseudo benefiche delle loro sigle collaterali (Bran.co, La Caramella Buona, Memento, I Lupi danno la Zampa...).

Ma la cosa più grave è che numerose sono state le iniziative in luoghi concessi dalle istituzioni e/o con "sponsorizzazioni" del Consiglio Regionale Toscano o della Regione Toscana. Le abbiamo raccolte in un Dossier disponibile su Internet: https://www.facebook.com/pg/Firenze-Antifascista-1750574881828219/photos/?tab=album&album_id=1947904612095244.

Ma non basta: il Del Nero è stato addirittura premiato per il suo impegno culturale da Eugenio Giani, presidente del Consiglio Regionale!
Anche se i fascisti di Progetto Dinamo mascherano propria matrice politica, non è certo difficile capire chi siano realmente. A questo punto l'interrogativo è: PD, istituzioni, Giani, Rossi... hanno in vario modo contribuito a queste iniziative per complicità o per semplice ignoranza? Non sarà forse che il loro antifascismo da parata vale solo per un giorno l'anno? In tutti i i casi si tratta di qualcosa di grave e inaccettabile. Non ci sono attenuanti. Ci sembra che sia tutto molto chiaro: si tratta di scegliere se continuare a sostenere un gruppo di fascisti che maschera le proprie idee razziste/omofobe/ guerrafondaie dietro iniziative "culturali".

Nessuna agibilità ai fascisti!

Presidio Venerdì 5 maggio ore 17, via Cavour 4

fb: https://www.facebook.com/events/107561659815201/

Firenze Antifascista

Il nostro 25 Aprile in San Frediano

Volantino Firenze Antifascista Il nostro 25 aprile in San Frediano


Il nostro 25 aprile in San Frediano

Anche quest'anno, come ormai da tradizione, in San Frediano migliaia di antifascisti hanno trascorso una bellissima giornata di festa e di lotta. Iniziata con la commemorazione a Potente in Piazza Santo Spirito è proseguita con il lungo e partecipato corteo che con oltre 800 persone ha attraversato Piazza Tasso ed ha sfilato per le vie dell'Oltrarno intonando cori e slogan per commemorare i 5 ragazzi uccisi dai tedeschi e fascisti in ritirata da Firenze e le decine di partigiani del quartiere che hanno perso la vita nella battaglia per la liberazione di Firenze dal Nazi-Fascismo.

Sia durante il corteo che dal palco del concerto serale in S.Spirito non sono mancati interventi sulla storia dell'antifascismo, sulla solidarietà internazionale, a sostegno dei lavoratori e contro la repressione a ribadire che l'antifascismo è qualcosa per noi ancora vivo e necessario. Sentimento condiviso dalle migliaia di persone, studenti, lavoratori anziani e militanti politici, che durante tutto l'arco della giornata e della serata hanno affollato Piazza S.Spirito, la vera Piazza del 25 Aprile fiorentino!

Una piazza dove non c'è spazio per demagogia e per opportunismo, dove non si pratica l'antifascismo solo un giorno all'anno ma dove ogni giorno è 25 aprile. Una piazza libera da istituzioni ipocrite e partiti politici siano essi dichiaratamente di destra o neo liberisti ma pur sempre reazionari come il PD. In particolare il PD fiorentino, primo tra tutti Nardella, che si è fatto sponsor di leggi repressive e securitarie come la legge Minniti-Orlando o il PD regionale che nella persona del Pres. del consiglio regionale Giani non ha mancato nei mesi scorsi di dare spazi pubblici e di visibilità a formazioni neofasciste come Lealtà e Azione o Progetto Dinamo oramai di casa in Via Cavour.

Purtroppo abbiamo assistito come spesso negli ultimi tempi, ad una campagna denigratoria che si basa e fomenta al tempo stesso la politica della paura. Giornali e parolai locali, mossi da linee guida politico/istituzionali, si sono prima preoccupati di istigare un clima di terrore in vista del corteo in Oltrarno con articoli indecenti usciti sul Corriere Fiorentino e poi hanno tentato di screditarlo infilandosi tra le fila degli antifascisti scesi in piazza con il gioco infantile della provocazione.

La spesso citata libertà di cronaca deve poter essere smascherata e criticata quando non è essa stessa libera ma alle dipendenze del potere di turno. E a dimostrazione di ciò basti pensare a come non si siano lette parole di indignazione riguardo al fatto che qualche giorno prima della festa della liberazione in Santa Croce sia stata celebrata una messa per il gerarca e presidente dell'Accademia d'Italia nella RSI, Giovanni Gentile, che definì la Germania nazista come "il grande condottiero" che aveva aiutato "l'Italia a rialzarsi" nella lotta per "salvezza dell'Europa" solo pochi giorni prima di essere fermato dai Gappisti. Così come ci sembra che tanta indignazione non sia riservata nemmeno per la presenza di gruppo, se pur esiguo di fascisti che a Trespiano commemorano i repubblichini.

Ma i quartieri e la Firenze popolare che martedì 25 Aprile hanno scelto di essere in Piazza e non rinchiusi nei palazzi istituzionali non sono caduti nel gioco subdolo del sensazionalismo mediatico e del clima del terrore, rispondendo tono su tono alle provocazioni e tornando velocemente a vivere quella che per noi è una giornata di festa e di lotta.
Al tentativo politico di creare uno stato di emergenza per oscurare fenomeni e movimenti che non possono controllare rispondiamo urlando quali sono le vere emergenze di questo paese: la lotta alle grandi opere, la lotta al fascismo, razzismo e al sessismo dilagante fomentata da formazioni neofasciste e funzionale a chi preferisce una lotta tra poveri che una lotta di classe, la necessità di parlare di lavoro, di superare una crisi dovuta al fallimento del capitalismo ed una lotta allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

Ultima cosa: non accettiamo lezioni di antifascismo da un mediocre sceriffo come Nardella, che cavalca le stesse paure delle formazioni neofasciste, o da giornalisti ignoranti e superficiali pronti a servire il padrone di turno, ma solo da quegli uomini e quelle donne che nel passato come oggi sacrificano loro stessi per lottare contro i soprusi con l'obiettivo di costruire un mondo più equo, uniche vere basi dell'antifascismo.

Firenze Antifascista


25 Aprile 2017 Firenze Antifascista in piazza Santo Spirito

Volantino Firenze Antifascista Voalntino 25 Aprile 2017 Firenze Antifascista in piazza Santo Spirito


A partire dalle 15 banchini informativi, musica, interventi, cibo e bevande
Alle 17 CORTEO fino a Piazza Tasso e ritorno in S. Spirito
Al ritorno i canti del MENESTRELLO
A seguire CENA in piazza e CONCERTO con ESERCITO RIBELLE e IVANOSKA

Contro il pattume reazionario, razzista e fascista, per la liberazione di tutte e di tutti!
Per ancora un anno di troppo siamo stati costretti a sopportare le facce indigeste dei vari Renzi, Salvini, Minniti, Nardella, Poletti. Questi soggetti entrano non invitati nella nostra esistenza per peggiorarla, tagliandoci diritti, salari e servizi. Non contenti, vorrebbero intossicarci con la loro propaganda, pretendendo di dettarci comportamenti e pensieri compatibili con gli interessi di chi gestisce questo sistema. Al loro seguito viene uno stuolo di cosiddetti giornalisti e opinionisti, in realtà pennivendoli pronti a fomentare senza più ritegno l'odio verso gli immigrati, gli emarginati, i sovversivi, solerti nel riportare fedelmente le veline delle questure, pronti a infilarsi a seconda delle esigenze il casco della celere o l'elmetto dei militari che ormai fanno parte integrante dell'arredo urbano della loro città vetrina. Sacerdoti della famiglia tradizionale, apostoli del decoro urbano contro il degrado, difensori della patria e della vera religione minacciate dall'invasione islamica, trovano eco in un sottobosco di iniziative all'apparenza spontanee: comitati antidegrado che applaudono a ogni nuova misura di polizia o pagano sbirri privati per tenere sgomberi i marciapiedi; organizzazioni caritatevoli che raccolgono cibo ma solo per italiani doc; cittadini in rivolta contro la minacciosa presenza di rifugiati, magari ragazzini o mamme con neonati.

Non è poi tanto difficile vedere che gli interessi che, a Firenze come nelle altre città, muovono e indirizzano questa apparente spontaneità, sono molti e trasversali. Sono quelli dei gruppuscoli fascisti che si camuffano da cittadini indignati per ricavarsi una legittimità che altrimenti non avrebbero. Sono quelli dei bottegai e dei palazzinari che non vogliono vedere svalutate le proprie rendite a causa di presenze non compatibili. Sono quelli dei politicanti di professione, i Nardella, Alberti, Donzelli, Giani, Barabotti, che costruiscono carriere politiche sulla propaganda securitaria e sono ben contenti di dare visibilità e appoggio a chiunque alimenti un clima favorevole alle proprie ambizioni.

Come spiegarsi, altrimenti, che un ministro dell'interno del PD arrivi a esautorare le autorità locali di una città come Napoli per imporre con la violenza poliziesca la presenza sgradita di Salvini, cioè di un campione di quel "pericolo populista" che viene continuamente agitato dal suo partito di fronte a una parte dell'opinione pubblica? O come spiegarsi che un intero quartiere come S. Croce, a novembre scorso, venga blindato per permettere la calata di qualche migliaio di leghisti completamente estranei alla città, e che poi i leghisti stessi si permettano di scorrazzare per la città a provocare ma poi siano gli antifascisti a finire denunciati?

Evidentemente per il PD il pericolo populista non è poi così grave, visto che secondo il suo governo l'unico comportamento ammissibile verso razzisti e fascisti è quello di stendere il tappeto rosso, beninteso con la scusa di difendere la libertà di espressione. O meglio, è più fruttuoso passare all'incasso, utilizzando Salvini oggi come Berlusconi ieri per estorcere il voto di chi può, magari, essere sinceramente preoccupato dello spazio che hanno certi personaggi. E così, in prossimità del 25 aprile, vedremo i peggiori reazionari come Nardella e Giani che si riscoprono antifascisti per un giorno, aggiungendo al danno la beffa.

Ancora più importante, però, è che vogliono passare all'incasso gli interessi che muovono da dietro i fili di tutte queste marionette: piazze ripulite a uso e consumo dei clienti danarosi grazie al decreto Minniti, lavoratori ricattabili e videosorvegliati grazie al job act, studenti addomesticati dai controlli polizieschi e dall'alternanza scuola / lavoro, immigrati rinchiusi nei cie o ridotti a subire ogni angheria in silenzio dal clima di razzismo diffuso. E, per chiunque si opponga, denunce, misure preventive, arresti...

Per questo vogliamo che questo 25 aprile sia vissuto, ancora di più se possibile, come una giornata di lotta. Perché resta più che mai viva e valida la spinta che ha portato i partigiani a prendere le armi per costruire una prospettiva di vita liberata dal bisogno e dall'oppressione, contro le brutture e il marciume in cui vogliono soffocarci, oggi come 70 anni fa.

Firenze Antifascista


25 Aprile 2017 in Valibona - Sebben che siamo donne storie rivoluzionarie

Volantino Volantino Aprile 2017 in Valibona - Sebben che siamo donne storie rivoluzionarie


Venerdì 21 Aprile 2017 Corteo contro il decreto Minniti/Orlando

Volantino Volantino 21 aprile 2017 corteo contro il decreto minniti


Contro il decreto Minniti/Orlando, per la vivibilità dei nostri quartieri, contro la criminalizzazione delle lotte, la nostra sicurezza è libertà di avere una casa, un lavoro, scuola e sanità!

Venerdì 21 aprile - ore 19.00 Manifestazione serale da Piazza Santa Maria Novella verso Santo Spirito, attraversando Via Palazzuolo

Appello delle realtà politiche, sociali, sindacali e studensche di Firenze per una mobilitazione cittadina:

CONTRO il DECRETO MINNITI-ORLANDO, la VERA SICUREZZA SONO LAVORO, CASA, SALUTE e ISTRUZIONE!
NO alla CRIMINALIZZAZIONE delle LOTTE, per la VIVIBILITA' delle NOSTRE CITTA'!

Il Decreto Minniti, varato dal governo di centrosinistra ed approvato recentemente dal Parlamento, è un ulteriore passaggio nel rafforzamento dello Stato Penale in costruzione ormai da anni. Lo Stato, incapace di garantire un minimo di redistribuzione e protezione sociale (lavoro, salute, istruzione, casa...) si svela e completa nella sua funzione principale di controllo e repressione.
Il restringimento delle garanzie e delle libertà, come la continua criminalizzazione dei conflitti politici e sociali, si sono affermati: limitazione al diritto di sciopero e alle libertà sindacali nei posti di lavoro, divieti e negazioni della possibilità di manifestare e gestione repressiva del dissenso e delle proteste, siano esse contro grandi opere o per l'affermazione dei propri diritti. Quanto successo a Roma il 25 marzo per il corteo contro la UE è stato esemplificativo: in un clima di intimidazione, migliaia di identificati, 150 persone fermate e 30 fogli di via giustificati con l'orientamento ideologico. Comportamento rivendicato dal governo e replicato i giorni dopo in occasione delle proteste dei precari con decine di pullman fermati e controllati uno ad uno.
Anche le aule universitarie sono diventate off limits per dibattiti o proteste, con ignobili campagne di diffamazione verso gli studenti che si mobilitano contro tornelli, caro affitti e contro l'università-azienda. Nelle scuole, professori, studenti e lavoratori ATA devono sottostare ai presidi sceriffo, che tra un cane antidroga e un colloquio con la Questura, decidono del bello e cattivo tempo; per fare un'assemblea si deve chinare la testa e semmai si azzardasse un'occupazione ecco subito la solerte Digos, ormai di casa nelle nostre scuole.
A fianco a questo, assistiamo alla marginalizzazione e criminalizzazione di interi settori sociali -immigrati, poveri, barboni- che devono essere simbolicamente e di fatto espulsi dal contesto "civile". In particolare l'accanimento verso la popolazione immigrata, fatto di continue vessazioni, controlli estenuanti con un diritto di fatto parallelo diverso tra autoctoni ed immigrati. Non per niente si rilancia la costruzione di nuovi CIE, chiamati ora democraticamente Centri per il Rimpatrio, o CIE di centrosinistra, massimo 100 posti e vivibilità tra le sbarre assicurata!
Gli stadi inoltre sono diventati ormai da anni luoghi di repressione, sempre più soggetti a norme restrittive e di controllo sociale, luoghi dove la penalizzazione dei comportamenti sociali è pesante ed oppressiva, sia in termini di controllo che di repressione.
I corpi intermedi delle istituzioni, o anche interi settori del lavoro, vengono piegati alla logica della "penalizzazione". Dai Sindaci ai Presidi delle scuole, dai vigili del fuoco alla polizia municipale, dagli operatori sociali delle cooperative ai controllori dei mezzi pubblici. Diventano tutti strumento della sicurezza. Si è alimentata infatti per anni la società dell'emergenza e della paura, sia a livello istituzionale che nella forma più reazionaria rappresentata dai comitati antidegrado e fascisti e leghisti vari, cui ora le istituzioni stesse si conformano; si è imposto un clima di odio ed intolleranza sociale che diventa arma di distrazione di massa dalla profonda crisi economica e culturale dell'Occidente e strumento di consenso nelle politiche dello Stato. Ed in questo pessimo ruolo hanno media e giornali, che acriticamente e per vendere copie in più continuano a bersi notizie fasulle e veline delle Questure ed a sparare nelle prime pagine servizi dove regna l'emergenza e si grida al pericolo. Il decreto del ministro dell'interno Minniti, che ricordiamo abbracciato a quel Cossiga che mandò i carri armati nel '77 a Bologna e con cui ha costruito la sua carriera dentro gli apparati repressivi e militari italiani con la fondazione ICSA, rappresenta tutto questo.
Il Daspo urbano è la legittimazione giuridica del potere discrezionale che si dà a prefetti e, ancora peggio, ad amministrazioni pubbliche anch'esse diventate funzionali allo Stato Penale. Ed il nostro sindaco Nardella né è stato promotore e grande sponsor entusiasta; un'amministrazione che ha fatto della retorica e del populismo sulla sicurezza il suo metro di comportamento, andando a cercare consenso alimentando le paure delle persone. Non è un caso si trovi a competere con i fascisti di Casapound su questo terreno.
Come realtà politiche, sociali, sindacali e studentesche fiorentine riteniamo necessario aprire un confronto e avviare una mobilitazione contro questo decreto e contro il clima repressivo ed autoritario a cui stiamo assistendo, consapevoli che soltanto con risposte adeguate ed in un contesto nazionale possiamo incidere sui rapporti di forza e contrastare l'applicazione di questo decreto.
E consapevoli che solo vivendo le nostre città ed i nostri quartieri si può combattere odio ed intolleranza.
Invitiamo tutte le realtà politiche e sociali, le associazioni, i collettivi e i comitati a firmare questo appello e a diffonderlo per allargare l'opposizione ai decreti legge Minniti-Orlando e per mobilitarsi nelle nostre città.

Promuovono:
CPA Firenze Sud, Collettivo Politico Scienze Politiche, ACAD - Associazione contro gli abusi in divisa, Palazzuolo Strada Aperta, Per Un'Altra Città, Cantiere Sociale K100fuegos, Rete Collettivi Fiorentini, COBAS, USB, CUB, Fuori Binario, Rete Antirazzista Fiorentina, Associazione Periferie al centro, Firenze riparte a Sinistra, artito Comunista, CO.R.P.I - Compagnia Resistente


Venerdì 7 Aprile 2017 Cena al circolo Stella Rossa

Volantino Signa Antifascista Volantino 7 Aprile 2017 Cena al circolo Stella Rossa


Signa Antifascista


Sabato 1 aprile 2017 con la Resistenza Palestinese

1976-2017
Con la resistenza palestinese
Con ogni mezzo necessario

Oggi in occasione della Giornata della Terra
Presidio in P.zza della Repubblica dalle 17 alle 19
https://www.facebook.com/events/1456408807726814/?ti=cl

Volantino Volantino 1 aprile 2017 con la Resistenza Palestinese


Venerdì 24 Marzo 2017 The harvest - Storie di un nuovo caporalato agricolo in Italia

Volantino Volantino 24 Marzo 2017 The harvest - Storie di un nuovo caporalato agricolo in Italia


I solerti smemorati della questura fiorentina

Negli ultimi giorni sono state recapitate ad alcuni/e compagni/e delle denunce per la manifestazione del 12 novembre 2016 che lanciammo con Firenze Antifascista relativa alla presenza del leghista Salvini nella nostra città.

Un compagno è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale aggravata, per "aver spinto da dietro il personale Digos Patrick Pampaloni" che era prontamente, e
coraggiosamente aggiungiamo noi, intervenuto per bloccare una presunta aggressione ad una povera signora leghista che si era trovata con altri suoi amici e, per "distrazione" della Digos stessa, in mezzo al corteo munita di bandierine, cappellini etc...

Altri 5 compagni sono stati denunciati per un diverbio accaduto dopo il corteo con altri leghisti, per violenza, lesioni e la solita resistenza alla Digos.
Vorremmo fare due veloci riflessioni in merito a queste ennesime denunce che colpiscono gli attivisti politici e sociali in questa città, gli studenti, i militanti dei centri sociali, gli occupanti di case.

Banali episodi di piazza, generati dall'agire della Questura e dalle provocazioni che i leghisti hanno continuato a fare, vengono trasformati in fatti penali, passibili di denunce se non addirittura processo.

Passiamo dunque ai fatti: il prode Pampaloni interviene a difesa di una signora leghista "aggredita da decine di persone" e viene, addirittura, "spintonato da dietro".
Quindi, ne consegue, denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, aggravata dal fatto che sia stata fatta da più di dieci persone. Non si capisce se il giovane Pampaloni sia stato spinto da queste dieci o solo il fatto che vi fosse un corteo con centinaia di persone rappresenti un aggravante. Pensiamo più alla seconda e quindi al fatto che basta essere in corteo per avere un'aggravante. Lasciamo perdere poi che la signora in questione, che ci inveiva contro da minuti, non sia stata nemmeno sfiorata tanto da non denunciare.
Conclusione: denuncia con condanna possibile da 3 a 15 anni...per una presunta spinta...senza sprezzo del ridicolo.

Il secondo episodio: un gruppo di compagni dopo il corteo tornando al Cpa, viene incrociato da leghisti che con solito fare provocatorio inveiscono contro.
Ne segue battibecco ed intervento Digos. Denuncia ancora per resistenza per avere "spostato il braccio del personale di polizia" nello svolgimento della sua funzione. In questo caso la questura riesce anche a far fare denuncia ai leghisti: ATTENZIONE, è stato picchiato un anziano di 75 anni, denunciati in 5 per lesioni. Poi si scopre che l'anziano provocatore ha 5 giorni di prognosi, un po' pochi per pensare che alcuni giovanotti dei centri sociali si siano accaniti su di lui...e tutto torna. Il leghista provoca, fa la vittima spalleggiato dalla questura e poi via alle denunce per quei delinquenti dei centri sociali e dei collettivi studenteschi.

Dai fatti poi possiamo passare al contesto in cui queste denunce avvengono. Notiamo infatti i soliti soggetti, forse un po' afflitti da frustrazione, pronti a perseguire e, diremmo
perseguitare, compagni e compagne: il primo è il dirigente Digos Pifferi, lo smemorato del G8 di Genova con interrogatori pieni di "non ricordo", che tra una carica violenta agli studenti medi, una caccia ai famigerati anarchici e mille modi per denunciare, sta facendo la muffa a Firenze; il secondo è il Pubblico Ministero Coletta, ormai specializzato nei processi contro i militanti politici: sì, lo stesso del processone agli 86 e dell'accusa di associazione a delinquere ridicolizzata nelle motivazioni della sentenza che assolve tutti/e dall'accusa appunto di associazione.

In questo senso troviamo che la "specializzazione" di alcuni giudici verso determinate aree politiche sia solo una delle facce della persecuzione politico/giudiziaria, che già si riscontra in altre città. Se poi la stessa questura, dovendo giustificare le decine e decine di impiegati Digos, manda i suoi agenti in straordinari festivi notturni, a fermare compagni già ben conosciuti, fuori dal Cpa non possiamo fare a meno di notare quanto il senso del ridicolo manchi tra i servitori dello stato.

Abbiamo raccontato dei fatti che purtroppo ci appaiono banali ma che banali non sono; la repressione e le limitazioni di ogni agibilità politica passano anche attraverso questi fatti ed attraverso questi soggetti.

Centro Popolare Autigestito fi-sud
Collettivo Politico di Scienze Politiche - Firenze
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos - Campi Bisenzio


Volantino Volantino lottomarzo tutti i giorni


L'8 Marzo che ci aspetta sarà finalmente una giornata di rivendicazione, di protagonismo e di lotta in tutto il mondo.

A Firenze, come in molte città di oltre 40 paesi, ci saranno appuntamenti sin dal mattino e cortei serali, in una giornata che raccoglie l'appello lanciato dalle compagne argentine: "Ni una menos, nos organizamos, hacemos huelga internacional!". Dall'Argentina alla Turchia, dal Venezuela alla Spagna, l'appello a scendere in strada, riappropriarsi di una data storica, simbolo della lotta delle donne, delle lavoratrici e del movimento operaio tutto, si è trasformato in mobilitazione, la mobilitazione in lotta, la lotta in indizione dal basso dello sciopero, proprio in una giornata sulla quale da anni imperano vuota e retorica celebrazione, così come la mercificazione sfrenata (e sessista..), esempio dell'ennesimo volto della normalizzazione e pacificazione volute da un sistema che, da una parte tenta di annientare la memoria e i suoi esempi di lotta e di riscatto, dall'altra se ne appropria per ribaltarne il significato, e perché no, incassare profitti e sedimentare stereotipi.

In questo sistema infatti la vita di una donna, è una vita "a basso costo", ricattabile al lavoro, ricattabile tra le mura domestiche, relegata alla subalternità, la stessa subalternità che ricalca le gerarchie di potere di una classe sull'altra, di un sesso sull'altro. Ed ecco che dunque la donna, viene vista come destinata naturalmente, ad occuparsi della casa, della prole, della cura degli anziani. Sotto le vesti di una predisposizione naturale, si mascherano così ore di lavoro gratuito e si scaricano sulle donne i costi sociali di servizi e welfare sempre più ridotti, tagliati e privatizzati, dagli asili nido alla sanità. E sempre più spesso, per perpetuare questa catene di potere e subordinazione, se non sono "le nostre donne" ad essere rinchiuse dentro le mura di casa, lo sono migliaia di donne migranti, siano esse badanti o baby sitter, a pagare il prezzo più alto in termini di sfruttamento e ricattabilità.

La disparità salariale resta altissima (quasi il 30%), mentre i dati sulla disoccupazione femminile sono agghiaccianti (al centrosud 2 donne su 10 risultano occupate), senza contare che rispetto ai loro colleghi maschi le donne vengono maggiormente assunte con contratti "atipici", che prevedono licenziamenti più facili, salario e tutele minori, tempi di lavoro dilatati, permettendo ai padroni di sottoporre a continui ricatti le lavoratrici e i lavoratori. Allo stesso tempo però i dati sulla violenza di genere sono in continua crescita negli ultima anni: una donna su tre, italiana o straniera ha subito molestie nel nostro Paese; quasi il 10 % è stata stuprata; ogni tre giorni -cifra in crescita negli ultimi anni- una donna viene uccisa, quasi sempre per mano di padri, mariti o ex fidanzati, tutto questo mentre lo Stato non solo taglia drasticamente i fondi ai centri antiviolenza, ma cerca sempre di più di lederne l'autonomia.

Appare chiaro come lo stereotipo femminile della donna-madre che si occupa dei lavori di cura, continui ad essere funzionale al capitale e alla sua ristrutturazione in tempi di crisi. Per questo, parlare dei rapporti di genere è parlare di rapporti di classe, oggi ancor più di ieri, data anche la debolezza storica di una sinistra incapace di rispondere efficacemente agli attacchi continui alla condizione di vita dei settori più deboli della società e ai lavoratori e alle lavoratrici.

Per questo crediamo che solo tenendo insieme questo binomio inscindibile fra patriarcato e capitale, che reciprocamente si sostengono e si foraggiano, si possa davvero rimettere al centro del nostro agire politico la volontà reale di liberazione da un sistema violento, machista, sessista, razzista, che discrimina allo stesso modo lesbiche, gay, trans.

La spinta che ha riempito di decine di migliaia di persone le vie di Roma il 26 Novembre scorso e la successiva assemblea, hanno saputo e voluto rompere il silenzio, contrastando la generale sensazione di passività e impotenza. Partendo dalle condizioni materiali e dal vissuto quotidiano delle donne, fatto di violenza e ricatti, in casa come sul lavoro, NonUnadiMeno ha saputo distinguersi dalle recenti esperienze come SeNonOraQuando o simili, mettendo immediatamente in relazione la violenza, la discriminazione di genere, le disuguaglianze e lo sfruttamento con la natura stessa del sistema capitalista che su di essi si fonda e si sostiene.

Con gli stimoli e l'esempio delle esperienze di lotta dei movimenti latinoamericani, riuscendo a parlare a tutte e tutti, partendo davvero dal basso, dalle assemblee territoriali, dai centri antiviolenza, dai posti di lavoro, dalle scuole -e non da appelli sui grandi giornali o dai salotti "buoni" delle tv mainstream - si sta costruendo un movimento realmente autorganizzato, con l'obiettivo chiaro di tornare a tessere legami, uscire dall'isolamento, fare della lotta, della solidarietà, del mutuo appoggio le prime necessarie risposte alla violenza di genere, al sessismo e all'omofobia che sempre di più ci pervadono e ci opprimono.

L'esempio che ci viene dal movimento rivoluzionario curdo, dove le donne, in prima persona, si sono dotate degli strumenti necessari per scardinare oscurantismo, violenza e subordinazione, con la loro lotta stanno costruendo nel cuore del MedioOriente le basi per una società in cui autodifesa, solidarietà e riappropriazione delle proprie vite sono le fondamenta di nuovi rapporti sociali, fra i popoli e fra i generi. Le case delle donne, i centri popolari antiviolenza, il ruolo davvero paritario da esse raggiunto nelle milizie popolari di autodifesa, nelle cooperative e in tutte le assemblee decisionali, ci dicono che il naturale posto della donna è nella lotta per abbattere il sistema capitalista-patriarcale che è all'origine della sua oppressione.

Contro fascisti e cattolici, che continuano le loro crociate antigender e contro il diritto all'aborto, contro la discriminazione di chi non si riconosce nei canoni di sessualità e famiglia imposti dal capitale, contro la strumentalizzazione securitaria sui corpi delle donne, sempre più spesso degradate a oggetto, debole e da proteggere, per fomentare razzismo e spianare la strada a dispositivi repressivi, contro chi soffia sul fuoco del machismo e della violenza per poi liquidare come semplici "raptus" o "delitti passionali" gli omicidi compiuti in nome di questa visione, dobbiamo urlare che patriarcato e violenza di genere sono senza frontiere, così come deve esserlo la nostra lotta a fianco di ogni sfruttata o sfruttato. Le nostre armi tornino ad essere la solidarietà, la lotta, l'autodifesa. La nostra determinazione torni ad essere capace di scardinare i rapporti di forza nei posti di lavoro, nelle scuole, a casa e in famiglia.

Trasformiamo la paura individuale in rabbia collettiva, trasformiamo la rabbia di tutte in lotta che sappia essere liberatrice, per tutt*!
Perché non c'è liberazione della donna senza liberazione di classe, perché non c'è liberazione di classe senza liberazione della donna!

CPA Firenze Sud; Collettivo Politico * Scienze Politiche; Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos; Rete dei Collettivi Fiorentini


Riceviamo e diffondiamo

Un successo la prima iniziativa di Signa Antifascista

Venerdì sera quasi un centinaio di persone hanno partecipato al dibattito su neo-fascismo ed estrema destra con il giornalista e scrittore Guido Caldiron.

La serata è la prima di una serie di iniziative nate per contrastare la presenza sul territorio di gruppi neofascisti, in particolare dopo l'apertura della sede di Forza Nuova in piazza Desideri.

Il prossimo appuntamento è previsto per il 10 Marzo alle 21 presso la Sala blu della biblioteca di Signa.

Sarà presente il partigiano Marcello Citano "Sugo" e Saverio Ferrari dell'Osservatorio Democratico, uno dei massimi esperti in Italia sul tema vecchie e nuove destre.

Sono invitati tutti coloro che si riconoscono nei valori della Resistenza e dell'antifascismo.
A Signa, come ovunque, nessuno spazio a fascismo/razzismo/sessimo.

Signa Antifascista
https://www.facebook.com/signaantifascista


Venerdì 17 Febbraio e Venerdì 10 Marzo 2017 Iniziative antifasciste a Signa

Volantino Signa Antifascista Volantino 17 Febbraio e Venerdì 10 Marzo 2017 Iniziative antifasciste a Signa


Signa Antifascista


Sabato 11 Febbraio 2017 Corteo a Milano al fianco del popolo Curdo

Volantino Volantino 11 Febbraio 2017 Corteo a Milano al fianco del popolo Curdo


Sabato 11 Febbraio 2017 dalle 9:00 alle 13:00 raccolta K100 e BSA_Italia per popolazioni colpite dal terremoto

Volantino Volantino 11 Febbraio 2017 raccolta k100 e bsa terremoto


Venerdì 10 Febbraio 2017 al Cpa Fi Sud alle ore 19 assemblea dibattito

Riconoscere e smascherare le parole e i volti della reazione: antifascismo e propaganda reazionaria

Volantino Volantino 10 Febbraio 2017 al Cpa Fi Sud assemblea dibattito


Come antifascist* ci confrontiamo quotidianamente con i messaggi che dai mezzi di comunicazione alimentano e legittimano a livello sociale razzismo, sessismo e in generale l'aggressione morale e fisica verso chiunque risulti "incompatibile", "irregolare", "illegale". In breve, contro chiunque (immigrato, donna, omosessuale, comunista, anarchico...) possa, bastando a ciò la sua semplice esistenza in vita, rappresentare una minaccia all'ordine costituito. I "diversi" vengono individuati da questa propaganda come elemento disgregante di equilibri sociali che sono in verità attaccati dall'azione violenta di un capitale sempre più in crisi e dai vari governi neoliberali, di centrosinistra o centrodestra, a suo servizio. Da questo punto di vista la propaganda reazionaria strumentalizza una legittima rabbia popolare, una rabbia confusa contro il sistema, variamente identificato con pezzi di ceto politico corrotto o con la finanza, una rabbia provocata dalla paura, da parte dei molti impoveriti dalla crisi, di perdere quel poco che hanno. Si forma così un terreno in cui i diversi gruppuscoli fascisti cercano di inserirsi, da una parte sostenendo parole d'ordine populiste e camuffandosi da "gente comune", dall'altra agendo secondo i propri scopi, ovvero spingendo nella direzione di svolte reazionarie ancora più marcate e violente.

Delle risposte da dare come antifascist* in questo scenario, in cui la vuota retorica istituzionale e gli appelli antipopulisti di facciata non fanno altro che portare acqua al mulino della destra, discutiamo con il contributo di Cristiano Armati.

Assemblea / dibattito
Venerdì 10 febbraio, ore 19
Cpa Fi-Sud


Sabato 4 Febbraio 2017 IRISH Night - cena, presentazione libro e concerto

Volantino Sabato 4 Febbraio 2017 IRISH Night


Un sabato di inaccettabile razzismo

Sabato 4 Febbraio a Campi erano presenti, nella centralissima Piazza Dante, Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia.

Perché?

Per protestare contro il previsto arrivo a Campi di "ben 15" richiedenti asilo.
Queste forze politiche, che a Campi rappresentano ben poca cosa, hanno pensato bene di gettarsi come avvoltoi sull'unico tema che hanno da capitalizzare per le loro carriere elettorali: "la lotta all'immigrazione", o meglio il vecchio e semplice RAZZISMO.
Premettiamo che le cosiddette "accoglienza" e "tolleranza" che si trasformano in business ci fanno schifo.
Detto questo quello che è andato in scena Sabato pomeriggio è stato un teatrino osceno; dai deliri di Magdi Allam al razzismo cattolico di Bresci e Gandola "aiutare il prossimo...ma non se viene da Lampedusa" (Cit. testuale), dalla xenofobia della Lega al nazionalismo dei fascisti della Meloni.
Sentir dire "prima gli italiani " (come se fossimo tutti sulla stessa barca, il banchiere e la cassiera precaria, il padrone e il dipendente) dai giovani fans di Berlusconi o da chi fino a ieri parlava di Dio Po terroni e padania può sembrare semplicemente ridicolo.
Ma non abbiamo molta voglia di ridere!
In una fase di crisi economica che ci colpisce quotidianamente non crediamo che la soluzione sia la guerra contro chi sta peggio. Dovremmo piuttosto combattere chi questa crisi l'ha causata e chi ci specula sopra.
Chi ci ha raccontato per anni che la flessibilità era la soluzione, lasciandoci salari da fame e sempre meno diritti.
Chi ha tagliato sanità, istruzione, servizi ma ha aumentato le spese militari ( 64 milioni di euro al giorno e +21% negli ultimi 10 anni)
Chi avvelena i nostri territori con inceneritori e grandi opere devastanti per il territorio e utili solo per i business delle solite consorterie.
Nei giorni scorsi Moretti (ex Amministratore Delegato di Trenitalia) è stato condannato per la strage di Viareggio in cui hanno perso la vita 32 persone.
Moretti, nonostante la condanna, è ancora Amministratore Delegato di Leonardo S.p.A. con tanto di supporto di tutto il consiglio di amministrazione. Questa azienda a compartecipazione pubblica (nella quale sono confluite le ex Officine Galileo presenti nel territorio di Firenze da 150anni ed ora di Campi Bisenzio) produce e vende armi a regimi come quello di Erdogan in Turchia, regimi che causano guerre, morte, miseria, immigrazione...
Non sentiremo mai questi sciacalli alzare la voce contro i vari Moretti.
Forti con i deboli, deboli con i forti. Un classico della destra italiana (e non solo).

Gli sciacalli torneranno a farsi vedere.
Noi non abbiamo intenzione di assuefarci alla loro presenza.

Invitiamo tutti gli antirazzisti campigiani e tutti coloro che non vogliono sentirsi complici del razzismo dilagante ad attivarsi per fargli sentire tutta la nostra ostilità.

I compagni e le compagne del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos


Boicotta la guerra, boicotta la Turchia!

Sabato 4 febbraio, siamo stati in presidio, insieme ad esponenti della comunità kurda toscana e del coordinamento toscano per il kurdistan, sotto la sede di leonardo/finmeccanica a campi bisenzio, firenze, per contestare il ruolo di questa azienda nella economia di guerra italiana e per chiedere con forza le dimissioni del suo amministratore mauro moretti, condannato come responsabile per la strage ferroviaria di viareggio, dove hanno perso la vita 32 persone. non stupisce che personaggi come de gennaro, ex capo della polizia durante genova 2001 ed attuale presidente di leonardo, e mauro moretti, amministratore, siano ai vertici della più importante azienda statale. del resto chi non ha avuto attenzione per i nostri morti, chi ha irriso i parenti delle vittime della strage, chi non si preoccupa della nostra sicura ma esclusivamente del business di pochi, e' sicuramente l'uomo giusto per un'azienda che produce morte. abbiamo denunciato la vendita di leonardo di componenti di satelliti per combattere la guerriglia curda ed il ruolo di questa azienda nel complesso militare/industriale italiano e nella vendita di armi alla turchia ed ai principali regimi repressivi, come arabia saudita ed egitto. da parte nostra continuiamo a sostenere la resistenza kurda ed invitiamo tutti/e a partecipare alla manifestazione di milano dell11 febbraio apre la liberazione di ocalan e di tutti i prigionieri politici in turchia.

Boicotta la guerra, boicotta la Turchia!

CPA Firenze sud, Collettivo Politico di Scienze politiche, Rete Collettivi fiorentini, Cantiere Sociale K100fuegos Campi Bisenzio


Sabato 4 Febbraio alle ore 15:00 presidio sotto la sede nazionale di Leonardo/Finmeccanica - Viale officine galileo, 1 campi bisenzio

CHIEDIAMO CON FORZA LE DIMISSIONI DELL'AMMINISTRATORE DELEGATO MORETTI, CONDANNATO A 7 ANNI PER RESPONSABILITÀ' NELLA STRAGE FERROVIARIA DI VIAREGGIO

BOICOTTIAMO L'ECONOMIA DI GUERRA, CONTRO IL COMMERCIO DI MORTE DELLE ARMI, CONTRO IL SOSTEGNO POLITICO E MILITARE DELL'ITALIA ALLA TURCHIA DI ERDOGAN!

LEONARDO rappresenta oggi la punta più avanzata delle nostre produzioni belliche, elemento centrale nella definizione delle politiche di guerra italiane.
LEONARDO vede come Presidente quel Gianni de Gennaro, già stradiscusso ed inquisito capo della polizia ai tempi del G8 2001, ed Amministratore Delegato Mauro Moretti, condannato pochi giorni fa a 7 anni di carcere per responsabilità nella strage di Viareggio. E non sorprende che siano proprio due funzionari di questo tipo a presiedere la più importante azienda pubblica nel settore degli armamenti.
Del resto chi non ha avuto attenzioni per i nostri morti, chi ha irriso i parenti delle vittime, chi non si preoccupa della nostra sicurezza, è sicuramente l'uomo migliore per condurre un'azienda che produce anch'essa morte.
Nel 2015 la vendita di armi italiane all'estero è triplicata e sono aumentate le forniture verso Paesi in guerra. L'aumento per le autorizzazioni all'esportazione definitiva di armamenti il cui valore complessivo è salito a 7,9 miliardi dai 2,6 miliardi del 2014, è stato del 200%.
Come si legge nella relazione annuale del parlamento, "i settori più rappresentativi dell'attività d'esportazione sono stati l'aeronautica, l'elicotteristica, l'elettronica per la difesa (avionica, radar, comunicazioni, apparati di guerra elettronica), la cantieristica navale ed i sistemi d'arma (missili, artiglierie), che hanno visto, nell'ordine Alenia Aermacchi, Agusta Westland, GE AVIO, Selex ES, Elettronica, Oto Melara, Intermarine, Piaggio Aero Industries, MBDA Italia e Industrie Bitossi ai primi dieci posti per valore contrattuale delle operazioni autorizzate. La maggior parte di queste aziende sono di proprietà o in varia misura partecipate dal Gruppo Finmeccanica".
Finmeccanica, oggi Leonardo SpA, ha contribuito a dotare la Turchia del suo primo satellite che, in dotazione all'aviazione dell'esercito turco, permetterà a questo di osservare la terra con estrema precisione, concentrandosi evidentemente sulle zone dove è in corso il conflitto con la guerriglia kurda, sia in Turchia che in Siria ed Iraq.
Ma le relazioni di affari e complicità con il regime di Erdogan non si limitano al settore degli armamenti, sebbene questo sia centrale. Tutta una serie di imprese multinazionali ed italiane le forniscono in maniera crescente tecnologia, know-how ed infrastrutture che contribuiscono al rafforzamento delle politiche repressive in Turchia, ed in particolare nel Kurdistan. L'Italia dunque fornisce al governo turco i mezzi per continuare la sua massiccia campagna di distruzione militare delle città ed dei villaggi kurdi che a seguito dell'assedio hanno dichiarato l'autonomia.

BOICOTTIAMO L'ECONOMIA DI GUERRA, CONTRO IL COMMERCIO DI MORTE DELLE ARMI, CONTRO IL SOSTEGNO POLITICO E MILITARE DELL'ITALIA ALLA TURCHIA DI ERDOGAN

SABATO 4 FEBBRAIO ALLE ORE 15:00 PRESIDIO SOTTO LA SEDE NAZIONALE DI LEONARDO/FINMECCANICA - VIALE OFFICINE GALILEO, 1 Campi Bisenzio

Centro Popolare Autogestito Firenze sud, Collettivo Politico Scienze Politiche, Rete Collettivi Fiorentini, Cantiere Sociale K100Fuegos Campi Bisenzio

Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos


Venerdì 3 Febbraio 2017 Tutta la mia vita è stata una lotta

Volantino Volantino 3 Gennaio 2017 Tutta la mia vita è stata una lotta


Storie dal KURDISTAN

20:30 Cena
Sarà possibile cenare con piatti tipici della cucina kurda

21:30 presentazione e proiezione del film
"Tutta la mia vita è stata una lotta" di Dersim Zeravan (Turchia,2015, 95')

Una delle figure emblematiche del femminismo in Kurdistan è stata Sakine Cansiz, cofondatrice del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), una delle due donne del gruppo fondatore di liberazione del Kurdistan.
La sua resistenza leggendaria durante la detenzione nella prigione di Diyarbakir contro i torturatori è stata una tappa fondamentale della mobilitazione e della partecipazione attiva delle donne in seno alla lotta per la liberazione del Kurdistan. Sakine Cansiz è stata la prima donna curda ad avere presentato una arringa politica ai tribunali della Turchia.
La sua inflessibilità, determinazione, dignità e convinzione politica sono state una roadmap per molti detenuti politici imprigionati in seguito al colpo di stato del 12 settembre 1980.
Sakiné è stata assassinata in un agguato a Parigi nel 2013 con due sue compagne, Layla e Fidane.


Sabato 28 Gennaio 2017 A sostegno della resistenza Kurda al Cpa Fi Sud

Volantino Volantino 28 Gennaio 2017 Resistenza Kurda


Venerdì 27 Gennaio 2017 Cena autofinanziamento per sostenere le attività del Presidio No Inc - No Aero

Volantino Assemblea per la Piana contro le nocivita Volantino 27 Gennaio 2017 Cena autofinanziamento per sostenere le attività del Presidio No Inc No Aero


Assemblea per la piana Contro le Nocività
pianacontronocivita.noblogs.org


Sabato 21 Gennaio 2017 Resistenza rap Kento libro e concerto

Volantino 21 Gennaio 2017 Resistenza rap Kento libro e concerto


Sabato 14 Gennaio 2017 Per non dimenticare Piombo Fuso presidio in Piazza Ciompi Firenze

Volantino Firenze per la Palestina Volantino 14 gennaio 2017 presidio per non dimenticare Piombo Fuso


Firenze per la Palestina


Sabato 7 Gennaio 2017 Cena e serata in sostegno degli antifascisti fiorentini colpiti dalla repressione

Volantino 7 Gennaio 2017 Serata in sostegno degli antifascisti fiorentini colpiti dalla repressione


Firma e fai firmare per la campagna Il presidio sono anch'io

Contribuisci attivamente alla campagna "Il presidio sono anch'io" firmando e aiutandoci a raccogliere le firme contro i sigilli al presidio, per ripartire nelle attività di monitoraggio e opposizione a politiche scellerate su un territorio martoriato dalle nocività in cui noi vogliamo costruire il Parco della Piana e non opere inquinanti.
Puoi stampare il manifesto sottostante e la griglia per le firme.
Comunicaci se hai messo la griglia in un bar, un circolo, un'attività commerciale, così l'aggiungeremo alla nostra lista di attività e realtà che stanno partecipando alla campagna.

Dobbiamo mandare un messaggio al PD (mandante politico del sequestro), a Quadrifoglio, a Hera, a Toscana Aeroporti, ma anche all'amministrazione di Sesto e a tutti coloro che hanno partecipato in questi mesi alle mobilitazioni: non saranno i sigilli, le minacce o altre intimidazioni a fermare la lotta degli abitanti contro tutte le opere inutili e dannose e per la difesa della salute e del territorio.


I luoghi solidali in cui è già possibile firmare (a Campi Bisenzio e non solo)

Pizzeria via Santo Stefano 85
Bay Bay via Santo Stefano
Benetton via Santo Stefano
Campigiana lavorazione metalli via Rucellai
Easypizza via Buozzi
Parrucchiere Emani via Buozzi
Parrucchiere Martigna via Buozzi
Bar Ballerini
Piccolo bar via Buozzi
Bar Franco via Buozzi
Anpi piazza Matteotti
Macelleria piazza Matteotti
Erboristeria Spada
Calzature Massai
Ottica Galli
Pizzeria Santoni presso Racchio
Buffetti via Cetino
Civaie Rastrelli, via della Crescia
Macelleria Ballerini via della Crescia
Riflessi onirici, tattoo studio
K100, Cantiere Sociale via Chiella, 4
Csa Next Emerson, via di Bellagio 15, Firenze
Spazio Autogestito, edificio D5 aula 0.06, Polo delle scienze sociali di Novoli
Studentato autogestito PDM27, via di Ponte di Mezzo, 27
Parva Libraria, via degli Alfani 28 rosso
Cpa Fi Sud, Via di Villamagna 27/A, Firenze

Un buon 2017 senza opere dannose e inquinanti!
Assemblea per la piana Contro le Nocività
pianacontronocivita.noblogs.org


Raccolta BSA - Terremoto Centro Italia

Raccolta BSA - Terremoto Centro Italia

Presso il Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos è stata attivata una nuova raccolta per le zone terremotate del centro Italia che verrà gestita e smistata dalle Brigate di Solidarietà Attiva BSA presenti sul territorio sin dalla prima scossa di Agosto.
Di seguito il volantino con l'indicazione del materiale necessario e il codice Iban delle BSA per chi volesse contribuire economicamente.

Volantino raccolta BSA

Raccolta presso Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos - Via Chiella 4 - Campi Bisenzio (fi) nei seguenti giorni:
Martedì 17:00-19:00
Giovedì 17:00-19:00
Mercoledì 21:30-23:00

Per info 3385251921

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scriveteci a: bands@k100fuegos.org l'indirizzo è di nuovo attivo, indicando: nome del gruppo, città di provenienza, genere suonato, rimborso, eventuale necessità di pernottamento, recapito telefonico.

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