Alle ore 18.00 incontro con Fulvio Grimaldi che presenterà
il video "L'araba fenice, il tuo nome è GAZA"
ed il libro "Di Resistenza si vince"
Alle ore 20.30 cena di pecora (15 euro). Il ricavato sarà destinato all'ospedale AL AWDA in Palestina.
Venerdi 6 novembre, verso le 5:00 del mattino, è scattata l´operazione repressiva di polizia e procura contro gli antifascisti fiorentini.
Un compagno è stato arrestato con l´accusa di aver messo un petardo davanti alla sede delle agenzie dell´entrate, ad altri undici invece sono state perquisite le abitazioni e sequestrati in seguito pc, hard disk e materiale cartaceo.
Per loro l´accusa è quella di essere andati in soccorso di una ragazza che si trovava in centro accerchiata da una decina di fascisti armati di spranghe e catene.
Le intercettazioni e le testimonianze di alcuni cittadini, avevano inoltre già avvertito della presenza di neofascisti armati di spranghe che uscivano ed entravano dalla loro sede in via della Scala.
Anche a Livorno e a Pistoia ci sono compagni e antifascisti in carcere o agli arresti domiciliari dopo "spregiudicate" operazioni di polizia.
Il clima che stiamo respirando ormai da tempo nel paese e a dir poco preoccupante.
Come Assemblea Permanente Campi Bisenzio Antifascista, oggi più che mai, ci sentiamo in dovere di esprimere la nostra completa solidarietà a tutti gli antifascisti arrestati e indagati, e di respingere ogni tentativo di criminalizzare il dissenso. Riteniamo, inoltre, che le forze dell'ordine non abbiano agito a difesa del comune sentire democratico continuamente offeso dalle azioni sfrontamente aggressive dei gruppi neo-nazifascisti, che violano sistematicamente le leggi a fondamento della convivenza civile.
Siamo convinti che repressione, denunce, arresti non siano un problema solo di chi gli subisce. I "pacchetti sicurezza", le nuove definizioni di "terrorismo", l´uso spregiudicato della custodia cautelare, la limitazione di libertà e agibilità politica per chi ogni giorno lotta per una società più giusta e più libera sono un problema di tutti e soprattutto di quella "società civile" che ancora crede nell´antifascismo come valore fondamentale.
Per questo motivo come Assemblea Permanente Campi Bisenzio Antifascista aderiamo alla manifestazione regionale del 12 dicembre a Firenze, sottolineando l´importanza di una data come quella del 12 dicembre, 40° anniversario della strage di Piazza Fontana.
Assemblea Permanente Campi Bisenzio antifascista, Cantiere sociale Camilo Cienfuegos, circolo di Campi Bisenzio del Partito della Rifondazione Comunista, Associazione Italia - Cuba di Campi Bisenzio, A.N.P.I. di Campi Bisenzio, Comitato Cassaintegrati Gkn,
12 DICEMBRE 2009 MANIFESTAZIONE REGIONALE
ORE 15.30 Piazza San Marco - Firenze
Stamani, 6 Novembre 2009, le solerti forze di polizia hanno perquisito numerosi abitazioni di compagni e compagne appartenenti a centri sociali e non solo. Se questo non bastasse un compagno è stato arrestato adducendo ad un presunto pericolo di fuga per un viaggio in sud America che avrebbe dovuto, e farà, nel mese di Febbraio.
Le accuse vanno dalla detenzione di presunti esplosivi, ai rapporti di solidarietà internazionale, alle iniziative contro la presenza dei fascisti in città, alle iniziative contro Forza Nuova a Rignano sull'Arno.
Il GIP Pezzuti ha pensato bene di tentare la carta dell'aggravante di terrorismo, utilizzando in maniera piuttosto stravagante quanto previsto dal Decreto Pisanu sulla nuova definizione di terrorismo stesso “ Sono considerate con finalità di terrorismo le condotte che, per la loro natura o contesto, possono arrecare grave danno ad un Paese o ad un’organizzazione internazionale e sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione o costringere i poteri pubblici o un’organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto o destabilizzare o distruggere le strutture politiche fondamentali, costituzionali, economiche e sociali di un Paese o di un’organizzazione internazionale, nonché le altre condotte definite terroristiche o commesse con finalità di terrorismo da convenzioni o altre norme di diritto internazionale vincolanti per l’Italia”.
Non stiamo qui a leccarci le ferite ma lanciamo da subito quello che deve essere per ognuno di noi una pratica da cui nessuno può “dissociarsi”: la solidarietà
Fuori da ogni richiesta di giustizialismo pensiamo che non sia casuale che in prossimità dell'ennesimo tentativo di svolgere iniziative in città da parte di quei fascisti di Forza Nuova, si vada a colpire proprio chi in questi anni è stato protagonista nell'impedire qualsiasi tipo di agibilità politica a questi loschi figuri.
Nell'ultimo anno magistratura, questura hanno operato in maniera tale da cercare di stroncare nella nostra città ogni tentativo di protagonismo politico, attraverso gli avvisi orali e le perquisizioni agli studenti, convocazioni in questura, fino ad arrivare a quanto è successo oggi.
Un clima davanti al quale, come più volte abbiamo detto e scritto, non si può sottacere.
Particolarmente in questo momento non possiamo pensare e tollerare che qualcuno si possa sentire non coinvolto da quanto sta succedendo.
Che sappia chi di dovere, davanti a quanto venuto alla luce in questi mesi, che non tollereremo nessun atto di vessazione verso il compagno arrestato.
VENERDI 6 NOVEMBRE ORE 17.30
PRESIDIO SOTTO LA PREFETTURA DI FIRENZE IN VIA CAVOUR
SABATO 7 NOVEMBRE ORE 16.00 PIAZZA SAN MARCO
MANIFESTAZIONE PER LA LIBERAZIONE DI MANNU
IN SOLIDARIETA' AI PERQUISITI
CPA FI-SUD, CANTIERE SOCIALE K100, CSA NEXT EMERSON, MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA, INDIVIDUALITA' ANARCHICHE FIORENTINE, COLLETTIVO POLITICO SCIENZE POLITICHE, ASSEMBLEA DELLE SCUOLE IN LOTTA
Concentramento ore 15.30 in Piazza della Repubblica - Uniti Contro l’Apartheid - Invito per la Settima settimana contro il Muro dell’Apartheid in Palestina 9 - 16 Novembre 2009
La Comunità Palestinese in Toscana, facendo proprio l’appello alla mobilitazione lanciato dai Movimenti di Base Palestinesi contro il Muro dell’Apartheid in Cisgiordania e a Gaza,
Indice una manifestazione a Firenze Sabato 14 novembre per:
Denunciare la politica di dominio e ghettizzazione adottata da Israele con il sistema del Muro che si propone di isolare il popolo palestinese, sia a Gaza che in Cisgiordania, e interrompere qualsiasi tipo di rapporto tra i palestinesi stessi all’interno della Linea verde,
Denunciare la repressione criminale del popolo che resiste lottando contro la costruzione di questo Muro, repressione che attualmente ha raggiunto livelli allarmanti di violenza e che viene applicata indiscriminatamente sia contro le comunità locali sia contro tutti coloro che - palestinesi, israeliani e internazionali – manifestano la loro resistenza pacifica contro la colonizzazione dei Territori Palestinesi.
Protestare contro l’assedio disumano di Gaza.
Continuare con la campagna BDS (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni) evidenziando le gravissime responsabilità delle aziende israeliane ed europee che sostengono il regime di apartheid e delle ditte che, costruendo il Muro, sono complici nell’assedio della Palestina.
Fare pressioni sulle istituzioni governative perché, coerentemente con quanto affermato dal Tribunale Internazionale di Giustizia dell’Aja, il 9 luglio 2004, pretendano da Israele che il Muro venga abbattuto, i palestinesi risarciti dei danni subiti e l’assedio della Cisgiordania e di Gaza abbia fine.
Manifestare solidarietà con il popolo palestinese come associazioni di base e realtà sociali e politiche della regione.
Comunità Palestinese in Toscana
Associazione di Amicizia Italo-Palestinese, Cpa Firenze sud, PCL Toscana,
Cantiere Sociale K100fuegos, Collettivo Politico Scienze Politiche, Comitato Pistoiese per la Palestina, Fermiamo la Guerra Comitato Firenze, Circolo Ferrovieri PRC, Statunitensi contro la guerra (Firenze), PRC Regionale, gruppo BDS per la Palestina Pisa, Attac Chianti Valdelsa, Sinistra Unita e Plurale di Firenze, gruppo anarchico kronstadt di pisa e Volterra, Comunità Islamica di Firenze, Rete Comunisti di Pisa
Domenica 11 ottobre, durante una riunione per la costruzione di un coordinamento regionale contro le ronde, decine di poliziotti hanno fatto irruzione nella sede del circolo I Maggio a Pistoia,
perquisendolo (senza rinvenire nulla) e trattenendo fino a notte fonda oltre 20 compagni in questura. Motivazione ufficiale dell' irruzione di Digos e Polizia il danneggiamento - avvenuto nel primo pomeriggio - della sede di Casapound. Nel covo dei "fascisti del terzo millennio" (come essi stessi si definiscono) era presente anche, come a voler confermare quanto filogovernativi siano in realtà questi fascistelli "non conformi", un consigliere comunale del PDL. Risultato finale della "brillante operazione" di polizia tre compagni arrestati e 8 denunciati. Tra i registi dell'operazione si fa notare anche il vicequestore Ciavardini, fratello del neofascista Luigi Ciavardini, condannato per la strage di Bologna e da sempre difeso dall'area della destra fascista.
Raccogliamo l'appello lanciato dagli antifascisti pistoiesi e dall'assemblea regionale del 18 ottobre, a tutte le realtà toscane, per un corteo antifascista e contro la repressione, Sabato 24 Ottobre a Pistoia:
- In solidarietà con gli arrestati e i denunciati, per l'immediata liberazione dei compagni e per il ritiro immediato delle denunce
- per rispondere all'atteggiamento repressivo e intimidatorio della questura. Tra l'altro nei mesi scorsi diversi compagni e realtà antifasciste pistoiesi hanno ripetutamente subito attacchi di tipo
squadrista e mai la questura è intervenuta perquisendo le sedi dei fascisti. A Pistoia, come nel resto d'Italia, è evidente la collusione sia politica che "personale" dei fascisti, di Casapound e non solo, con questura e forze governative.
- per ribadire, se ce ne fosse bisogno, che queste forme di repressione non fermeranno i compagni, gli antifascisti e tutti coloro che decidono di organizzarsi per rispondere dal basso alla crisi economica, alle ronde, al razzismo.
- Per continuare a praticare e sostenere l'antifascismo inteso come pratica quotidiana e militante. Per chiudere le sedi e levare ogni agibilità politica a razzisti e fascisti, anche a quelli che, come CasaPound, nascondono lo squadrismo dietro una cortina di presunte attività sociali e buone intenzioni.
Solidarietà ai compagni arrestati e denunciati
Nessuna agibilità per fascisti e razzisti
Liberi subito tutti/e gli antifascisti
Antifascisti sempre - Firenze
Appuntamento per Firenze ore 14.30 alla Stazione di S. Maria Novella
Appello per una manifestazione cittadina in occasione dello sciopero generale del 23 ottobre riallacciare i rapporti sociali rilanciare la lotta! Come studenti, insegnanti e lavoratori che hanno partecipato all'assemblea del 19 c.m. indetta presso
l'Istituto Statale D'Arte, invitiamo a partecipare allo sciopero generale ed al corteo cittadino del 23
ottobre indetto a Firenze da questa Assemblea.
Il Diritto allo studio viene quotidianamente attaccato; è ormai stato compromesso seriamente il
carattere pubblico del sistema di istruzione, dapprima con i tagli, poi con l'ingresso massiccio dei privati
nei Consigli d'Amministrazione di Scuole ed Università. Siamo consci che lo sfascio che caratterizza il
mondo dell'istruzione è una diretta conseguenza della crisi generale del sistema economico, che
“paghiamo” tutti ormai da decenni. Classi sovraffollate, strutture fatiscenti, chiusura di scuole e di sedi
decentrate vanno di pari passo con licenziamenti di massa nelle scuole (parliamo di 150.000 docenti e
130.000 membri del personale ATA), così come nelle fabbriche e negli altri posti di lavoro, mentre
dilagano precariato, lavoro nero e disoccupazione, con i morti sul lavoro che continuano a contarsi
giorno dopo giorno.
Il 23 ottobre, giornata di sciopero generale indetto dai sindacati di base, è per noi un'occasione
importante per esprimere una conflittualità esistente ma troppo spesso svilita e strumentalizzata grazie
ad accordi capestro tra burocrazie sindacali, padroni e governo, se non direttamente repressa
grazie alla criminalizzazione mediatica ed all'azione giudiziaria e poliziesca dello Stato. La repressione
infatti colpisce, sia all'interno che all'esterno dei luoghi di lavoro e di formazione, coloro che
continuano a rifiutare di appiattirsi sulle posizioni concertative delle rappresentanze istituzionali.
Non è nostro interesse conferire un carattere rituale a questa data: a chi pensa che scioperare e
scendere in piazza non risolva niente rispondiamo che il 23 ottobre deve trasformarsi in un momento di
ripartenza politica per Firenze, rafforzando il conflitto reale che in questo momento si sta sviluppando
nelle scuole, tra gli studenti e nel corpo docente e non. Attorno a questo costruiamo un tessuto che
sappia in futuro essere forza ulteriore nelle fabbriche e altrove dove il conflitto di classe si sviluppa.
Uscire dalla propria specificità e fare anche della lotta di altri la nostra lotta
è sicuramente un buon modo per iniziare.
Il giorno 23 scendiamo in piazza!
Perchè nessuno debba più abbassare la testa, perchè nessuno debba più
sentirsi isolato, perchè nessuno possa più dire “io non sapevo”.
VEN 23 OTTOBRE ORE 9 PIAZZA SANTISSIMA ANNUNZIATA
SCIOPERO GENERALE E MANIFESTAZIONE CITTADINA
Gli studenti, gli insegnanti ed i lavoratori che partecipano all'Assemblea
Domenica 11 ottobre, durante una riunione per la costruzione di un coordinamento regionale contro le ronde, decine di poliziotti hanno fatto irruzione nella sede del circolo I Maggio a Pistoia, perquisendo locali e macchine dei presenti e sequestrando oltre 20 persone.
Motivazione ufficiale dell'irruzione il danneggiamento - avvenuto nel primo pomeriggio - della sede dei fascisti di Casapound. Nella sede era presente anche, come a voler confermare quanto filogovernativi siano in realtà questi fascistelli "non conformi", un consigliere comunale del PDL.
Riteniamo gravissima l'irruzione della polizia nel circolo politico I Maggio, durante una assemblea pubblica. Nei mesi scorsi diversi compagni e realtà antifasciste pistoiesi hanno ripetutamente subito attacchi fisici di tipo squadrista e mai la questura è intervenuta perquisendo le sedi dei fascisti. Questa volta si è voluto invece dare ulteriore dimostrazione del clima repressivo e della collusione sia politica che "personale" dei fascisti di Casapound, come Forza Nuova del resto, con questura e forze governative.
Riteniamo gravissimo l'aver portato oltre 20 compagni in questura, trattenendoli fino a notte fonda, arrestando tre persone e denunciandone altre 8. Una prima importante risposta si è già avuta nella sera stessa di domenica con 100 compagni provenienti da diverse città in presidio sotto la Questura di Pistoia, principale responsabile di quanto avvenuto. Da parte nostra saremo presenti nelle mobilitazioni che si riterranno di organizzare fin da stasera a Livorno, ed in sostegno materiale ai compagni rinchiusi nel carcere fiorentino di Sollicciano.
Solidarietà ai compagni arrestati e denunciati
Nessuna agibilità per fascisti e razzisti
Liberi subito tutti/e gli antifascisti
Firenze 14.10.2009
CPA Firenze sud, Cantiere Sociale K100FUEGOS, Collettivo Politico Scienze Politiche
A 11 anni esatti dall'arresto dei cinque antiterroristi cubani, il movimento mondiale che denuncia il processo farsa svoltosi a miami contro i cinque cubani, scende in piazza in tutto il mondo per chiederne la liberazione. come e' stato riconosciuto anche da alte autorita' statunitensi, che hanno testimoniato durante il processo, i cinque cubani non hanno mai commesso atti di violenza, ne' sono mai entrati in possesso di documenti segreti che avrebbero potuto mettere in pericolo la sicurezza degli stati uniti, ne' hanno tentato di farlo. l'altocommissariato per i diritti umani dell'onu ha condannato le loro condizioni carcerarie e la mancanza dei normali permessi di visita ai familiari, ari appelli sono stati firmati da premi nobel e da centinaia di migliaia di persone nel mondo affinche' questa ingiustizia si concluda subito.
a 11 anni anche dalla morte del nostro connazionale fabio di celmo e dopo 4950 vittime del terrorismo nordamericano a cuba, vittime di una guerra che vede esplosioni, sequestri, attentati ad aerei e navi da turismo, armi chimiche e continue pressioni da parte del governo statunitense di un'imminente invasione armata a cuba:
noi chiediamo verita’ e giustizia
• contro i crimini commessi a guantanamo
• contro il governo assassino statunitense
• per la fine del blocco economico a cuba
• per la liberazione immediata dei cinque antiterroristi cubani
Cpa Fi-sud, Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, Collettivo Politico Scienze Politiche
Associazione Italia-Cuba
Fonte: Circolo Bolivariano "José Carlos Mariategui" - Napoli
A Cuba, il 1° gennaio, dal 1959, si commemora un anno in più della vittoriosa rivoluzione.
Per arrivare a quel giorno è trascorso più di un secolo di lotte e combattimenti che hanno forgiato la Costituzione di un paese Libero, Indipendente e Sovrano. Una rivoluzione concepita come il processo di costruzione sociale e nazionale del popolo, realizzata dagli uomini e dalle donne e per gli uomini e per le donne.
In questi 50 anni di Rivoluzione, Cuba ha dovuto sopportare qualsiasi genere di aggressioni (militari, terroriste, batteriologiche, mediatiche...) da parte dell'Impero, perché si è ribellata contro questi, conquistando la propria seconda indipendenza; perché è riuscita a mantenerla, nonostante l'enorme sacrificio della sua popolazione; e perché è un "cattivo esempio" per gli altri popoli neo colonizzati e dipendenti dall'Impero, che potrebbero optare per liberarsi di esso.
Contro Cuba esiste una campagna mediatica di disinformazione strategica attraverso tutti i grandi media di comunicazione di massa che sono al servizio dell'impero, e in questo modo a noi arrivano solo determinati avvenimenti che accadono nell'isola caraibica, precisamente quelli che, molte volte presentati in maniera decontestualizzata, possono farci pensare che quello che vive il popolo cubano è una dittatura criminale e sanguinaria, che opprime i suoi abitanti e non difesa i diritti umani. Questa è la visione che oggi predomina nelle nostre società, poiché è quello che ci mostrano i cosiddetti media di comunicazione imperialisti.
Andiamo a vedere una serie di questioni che forse molti non conoscono e che mostrano una visione più realistica e completa di quello che è Cuba e la sua Rivoluzione.
Sapevi che:
1) il popolo cubano sopporta un blocco economico, commerciale e finanziario dal 1961 come misura di guerra per essersi liberato dall'imperialismo yankee che castiga ogni impresa che commercia con Cuba e che detto embargo non è legittimato dalle Nazioni Unite? Nell'ottobre di quest'anno 185 paesi dei 192 che compongono le Nazioni Unite hanno votato a favore della fine del suddetto blocco. I danni causati all'economia cubana a causa dell'embargo economico nordamericano sono stati stimati in più di 53 miliardi di euro, tra il 1961 ed 2008. Quindi chi è che pratica una politica genocida verso il popolo cubano, se non gli USA?
2) il popolo cubano celebra le elezioni ogni 5 anni negli ambiti municipali, provinciali e statale e che le stesse non sono su base partitica, nemmeno il Partito Comunista può partecipare, ma esiste una libera concorrenza tra i candidati alle elezioni, che sono proposti dalle assemblee popolari di ogni ambito, sullo stile della democrazia assembleare della Rivoluzione Francese dei primi anni? Si critica Cuba per non permettere il pluripartitismo politico – a Cuba ogni cubano è un partito! - ma oggi sappiamo che il pluripartitismo in un contesto capitalista dove tutto è merce non garantisce per il solo fatto di esistere che ci sia anche la democrazia, cioè, il governo del popolo per il popolo, ma solo una partitocrazia al servizio dei più ricchi, con un forte bipartitismo che si alterna al governo, secondo la tendenza ideologica (più liberale o più conservatrice) dei più ricchi;
3) che il popolo cubano ha approvato una costituzione democratica di carattere socialista nel 1976, con il voto favorevole del 97% dell'elettorato, che riconosce e garantisce i diritti fondamentali stabiliti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ed è una delle più avanzate al mondo? Si critica Cuba per la sua ipotizzata mancanza di democrazia, ma come altri paesi, si è dotata di una Costituzione che regola il suo sistema politico-istituzione, sottoposto a referendum popolare, motivo per il quale non la si può qualificare di dittatoriale per il semplice fatto di essere socialista;
4) Cuba occupa il 50° posto per l'elevato sviluppo umano (su un totale di 177 paesi studiati), cioè quelle società che migliorano le condizioni di vita dei suoi cittadini attraverso l'incremento dei beni per coprire le proprie necessità basiche e della creazione di un contesto nel quale si rispettano i diritti umani, secondo il rapporto 2006 del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo?
5) Cuba è l'unico paese al mondo che rispetta i criteri minimi per la sostenibilità ecologica secondo il rapporto del 2006 presentato a Pechino dall'Associazione svizzera ADENA - Fondo Mondiale per la Natura?
6) Cuba è, secondo l'UNICEF, l'unico paese dell'America Latina che ha sradicato la denutrizione infantile, anche durante il duro "periodo especial" degli anni ‘90, e vanta la più alta speranza di vita del cosiddetto terzo mondo (78 anni) associato al tasso di mortalità infantile più basso dell'America Latina e dei Caraibi (4,7 per ogni mille nati vivi), più basso persino degli USA?
7) Cuba, con le proprie scarse risorse, è uno dei paesi che ha il maggiore peso nella cooperazione con i paesi del cosiddetto Terzo Mondo sviluppando programmi come "Barrio Adentro" in Venezuela, che si è dotato in ogni quartiere di un centro di salute, e "Operación Milagro" che è servito negli ultimi 4 anni per ridare la vista ad un milione e mezzo di persone di più di 20 nazionalità, gratuita, con l'appoggio del Venezuela?
8) Cuba ha sradicato l'analfabetismo nel 1961, solo due anni dopo l'affermazione della Rivoluzione e che attualmente, attraverso il programma di alfabetizzazione per adulti "Yo sí puedo", ha consentito in appena due anni di liberare paesi come il Venezuela, il Nicaragua e la Bolivia dall'analfabetismo? O che dal 1961 a Cuba, attraverso il suo programma di borse di studio si sono addottorati più di 47.000 giovani provenienti da 126 paesi in più di 33 specialità universitarie e tecniche? O che dal 1961 Cuba ha cooperato con 154 paesi del mondo apportando 270mila cooperanti, e che nella attualità cooperano all'estero più di 41mila professionisti cubani in 97 paesi, di questi circa 31mila sono del settore sanitario? Cuba è il paese del mondo che apporta più medici per la campagna delle Nazioni Unite contro l'AIDS, con più di 3mila medici, sommando quelli messi a disposizione tra USA e UE non arrivano a mille, secondo la ONU sarebbe praticamente impossibile senza i medici cubani portare avanti la campagna? Allo stesso modo senza i 2.500 medici cubani inviati per coprire l'emergenza terremoto in Pakistan del 2005 non si sarebbe potuta salvare la vita di 1.500 persone e curato altre centinaia di migliaia? Cuba mantiene più medici nel mondo che quelli che apporta la stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Salute)?
9) Cuba ha condannato l'attentato terrorista del 11 settembre 2001 e invece cinque cubani, permangono nelle carceri degli USA dal 1997 per essersi infiltrati nelle organizzazioni terroriste di Miami e per aver allertato il governo degli USA circa i piani di più di 170 attentati contro l'isola, accusati di spionaggio, dopo un processo pilotato, condannandoli persino ad alte pene di prigione, tra queste, a 2 ergastoli alla stessa persona e torturandoli in un sotterraneo conosciuto come "El Hueco"?
10) il popolo cubano ha inviato centinaia di migliaia di volontari a combattere contro il colonialismo in diversi paesi del mondo, appoggiando tutti i movimenti di liberazione nazionale di questi paesi, principalmente in Africa, in Algeria, Congo ed Angola, ed in Latinomerica, come Bolivia e Nicaragua?
11) che nella battaglia di Cuito Cuanavale in Angola, 1987, grazie alle truppe cubane, si sconfisse l'esercito del Sudafrica, sostenuto dagli Usa e da Israele, e si conquistò l'indipendenza totale dell'Angola, Namibia e Zimbabwe, così come si dette un golpe mortale al regime razzista del Sudafrica, cosa che permise il suo sgretolamento pochi anni dopo e la conseguente liberazione di Nelson Mandela?
12) nel 1984 Cuba e gli USA firmano un accordo secondo il quale gli USA si impegnano a concedere 200mila visti all'anno per i cubano che desiderano viaggiare verso questo paese e che mai ha dato più di mille visti annuali, forzando in questo modo il processo di emigrazione clandestina facendo rischiare la vita in alto mare; emigrazione che è premiata dagli USA con la Ley de Adjuste che concede la nazionalità nordamericana a chi viaggia illegalmente, sempre che dichiari si essere vittima di persecuzione politica da parte del governo cubano?
13) gli USA vietano ai propri cittadini di viaggiare verso Cuba con pene che vanno fino ai dieci anni di prigione?
14) mentre a Cuba si mantengono aperti gli uffici nei vari media di comunicazione stranieri, sia europei, sia nordamericani (tra questi, la CNN) gli USA, invece, non autorizzano che i giornalisti cubani lavorino lì?
15) Cuba è stato il primo paese a sollecitare la soppressione del debito estero ai paesi del cosiddetto Terzo Mondo?
16) Cuba ha uno dei migliori sistemi sanitari ed educativi del mondo, di carattere pubblico, gratuito ed universale, riconosciuto dalle Nazioni Unite, del quale si beneficiano anche i cittadini nordamericani con scarse risorse economiche, che vanno a Cuba sia per essere trattati medicalmente, che per studiare, poiché non possono pagare negli USA i prezzi della sanità e della educazione, in mano delle imprese private?
17) Cuba è una potenza nelle biotecnologie e che molti dei suoi marchi farmacologici sono impiegati per curare numerose malattie nel mondo, a prezzi bassi, tra questi, il farmaco che cura la ulcera del ‘pié diabético'?
18) mentre Cuba è tacciata da parte dell'Impero di violare i diritti umani per aver condannato alla prigione 75 cubani che cospiravano con il governo degli USA per rovesciare il regime socialista dell'isola nell'anno 2003, invece, in 50 anni di Rivoluzione non si sono mai commessi sull'isola delitti che la stessa Amnesty International segnala invece che questi accadono in paesi come quelli dell'Unione Europea (lo Stato Spagnolo, per esempio) e negli USA; delitti come l'assassinio politico, la tortura, le sparizioni, il sequestro, il traffico di esseri umani ed una lunga sequela di delitti, tacendo sui carceri-limbo come quelli di Guantanamo, o i voli segreti degli aerei nordamericani che portano persone sequestrate autorizzati da differenti governi, tra questi, quello spagnolo, o le esecuzioni extragiudiziarie commesse con i GAL sempre in Spagna sotto il governo di Felipe González? Per il quinto anno consecutivo, Cuba forma parte del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, con l'appoggio principalmente dei paesi del cosiddetto Terzo Mondo mentre gli USA ne sono rimasti fuori?
19) a Cuba gli anziani nei suoi centri di lavoro realizzano lavori di tipo sociale nei barrios e nelle comunità vicinali, gli si assegna un ruolo attivo nella società e non esistono anziani che vivono soli?
20) a Cuba ogni anno tutta la popolazione riceve un programma di simulazione per gli uragani, chiamato "Meteoro", cosa che ha reso possibile il numero bassissimo di vittime, meno di dieci in dieci anni, mentre in altri paesi della zona dei Caraibi, incluso gli USA, muoiono migliaia di persone, come nel caso dell'Uragano Katrina?
21) a Cuba esistono 65 scuole d'arte, si stampano 80 milioni di libri l'anno e si girano 5/6 film annualmente, e che esistono 11.000 installazioni sportive gratuite, essendo una potenza mondiale nello sport, con 24 medaglie a Pechino e 27 ad Atene?
22) Cuba è, insieme al Venezuela, la pioniera di un sistema di integrazione socioeconomica latinoamericana di carattere solidale, chiamato ALBA, al quale si sono aggiunti altri paesi come Nicaragua, Bolivia, Repubblica Dominicana, l'Honduras – motivo che ha poi portato al colpo di stato – ed andrà ad aggiungersi l'Ecuador, cosa che ha fermato l'accordo neoliberale promosso dagli USA che tanta miseria ha portato ai popoli latinoamericani?
23) Cuba è l'unico paese d'America che concede alle donne in gravidanza un anno di permesso per gravidanza a salario intero senza pericolo di perdere il proprio posto di lavoro? Alla fine di quest'anno se il bambino necessita cura particolari, al padre spetta la licenza di paternità se lo stabiliscono i due genitori e se il salario della donna è maggiore?
24) a Cuba tutti i cittadini hanno il diritto di essere accuditi senza alcun costo anche per problemi complessi: cuore, emodialisi, HIV, AIDS?
25) Cuba sovvenziona tutti i servizi basici di acqua, luce, gas, telefono, paniere di base, trasporto pubblico?
26) Cuba è l'unico paese che conta con un medico di famiglia che è a disposizione di chiunque in quattro isolati a qualsiasi ora e che vanta il record di salute di ogni abitante di quell'aera?
27) a Cuba si interviene chirurgicamente su malattie che sistemi sanitari come quello italiano, ad esempio, nemmeno prendono in considerazione, come la retinite pigmentosa? Centinaia di italiani sono stati operati a Cuba di questa malattia perché in Italia non viene considerata tra le malattie operabili;
28) le madri di bambini con problemi sono contrattate con un salario per dedicarsi alla loro cura?
29) nel personale scientifico del paese ci sono più donne che uomini?
30) anche tra i professionisti sono più numerose le donne che gli uomini?
31) anche nella quantità di personale tecnico sono più numerose le donne che gli uomini?
32) tutti questi benefici sono a pari condizioni per tutti gli abitanti senza distinzione di sesso, di età, religione, etnia, di orientamento politico ed attività sociale?
33) causa del blocco economico USA contro Cuba, è stato vietato all'isola caraibica di allacciarsi alla rete internet ad alta velocità e che per garantire la connessione il governo deve ricorrere a costosissimi satelliti? Che grazie alla collaborazione con il Venezuela si sta montando un cavo sottomarino che consentirà a Cuba finalmente una connessione più economica, veloce e diffusa?
34) la rivoluzione combatte il fenomeno del maschilismo e i pregiudizi contro l'omosessualità a tal punto che le operazioni per il cambiamento del sesso sono riconosciute ufficialmente e gratuite come tutti gli altri interventi sanitari?
Scarica il volantino nel formato pdf
Come sono stati ottenuti i diritti e le conquiste dei lavoratori? E soprattutto: come ci sono stati tolti? Che cosa rimane oggi dello Statuto dei lavoratori e del contratto nazionale?
L'attacco che da oltre 20 anni viene rivolto contro il mondo del lavoro giunge oggi ad un'ulteriore tappa. Il contratto nazionale stesso è messo pesantemente in discussione. Addirittura Cisl e Uil hanno disdetto unilateralmente il contratto metalmeccanico in vigore, lasciando una delle categorie più sindacalizzate e combattive priva di qualsiasi ombrello contrattuale.
Non si può riconquistare ciò che ci hanno tolto, né difendere quello che abbiamo, se non conosciamo come è stato ottenuto. Per questo il Comitato Cassaintegrati GKN, in collaborazione con il Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos e altre realtà politiche e sociali, organizza un ciclo di 4 incontri con l'obiettivo di ricostruire una consapevolezza sulla storia e i diritti del movimento dei lavoratori.
MARTEDI 20 OTTOBRE STORIA DEL MOVIMENTO OPERAIO
La stagione delle conquiste: dalla repressione degli anni '50 all'autunno caldo del 1969
MARTEDI 3 NOVEMBRE STORIA DEL MOVIMENTO OPERAIO
La stagione dei sacrifici concertati: dagli accordi del luglio 1993 all'attacco al contratto nazionale
MARTEDI 17 NOVEMBRE
I diritti del lavoro: norme, lettura busta paga e contratti
MARTEDI 1 DICEMBRE Dalla 626 al Testo Unico
leggi e analisi della sicurezza sul lavoro
GLI INCONTRI SONO APERTI A TUTTI I LAVORATORI
E SI TERRANNO DALLE ORE 21.30 PRESSO IL
CANTIERE SOCIALE CAMILO CIENFUEGOS
VIA CHIELLA 4 CAMPI BISENZIO (FI)
Comitato cassaintegrati GKN
Il 18 agosto nel carcere di Sollicciano è partita una protesta con l’incendio di materassi e lenzuola per richiedere quei minimi diritti legati alla semplice sopravvivenza. Una protesta che ha fatto seguito alla negazione di uno dei colloqui settimanali.
Sovraffollamento, pasti rancidi, riduzione del numero di docce, richiesta di una seconda cucina:
questi sono solo alcuni delle motivazioni che hanno portato i detenuti di Solliciano a protestare ed a cercare di far sentire la propria voce fuori dal carcere.
Si tratta di condizioni minime di sopravvivenza per persone che sono costrette nelle celle 22 ore al giorno, alimentate al costo giornaliero di 1,53 euro, ristrette in uno spazio inferiore ai 7 metri. Ricordiamo ancora che il carcere fiorentino è stato costruito per 460 persone e che ora ne ospita più del doppio, ammassate in 3/4 nelle celle singole, in 6 nelle celle da tre posti, con pochi educatori e scarso accesso al lavoro e ad altre attività.
Nel carcere fiorentino per le donne non è possibile accedere ai servizi educativi ed alle attività sociali con la scusa che “sono poche” anche se sono oltre un centinaio.
In 10 anni nelle carceri italiane sono morti quasi 1.500 detenuti, oltre un terzo per suicidio e gli altri per i ritardi nell'assistenza sanitaria o in circostanze non chiarite.
Qui spesso l'autolesionismo è l'unico mezzo, per i detenuti, per affermare la propria esistenza; sono stati frequenti i pestaggi sistematici, regna la violenza ed è massiccio l’uso di psicofarmaci.
Questa è la realtà del carcere di Sollicciano come di tante altre carceri d’Italia, dove infatti sono divampate nei giorni successivi altre proteste, da Pisa a Napoli a Milano.
La risposta delle istituzioni è stata purtroppo la solita: con la visita di Franco Ionta, direttore del DAP, che invece di riportare perlomeno una parvenza di decenza nel carcere ha ammonito i detenuti dal fare sentire le proprie rivendicazioni; a questo ha fatto seguito la denuncia penale verso i detenuti stessi per danneggiamenti.
Oltre 50 persone sono state invece denunciate nella giornata di sabato 29 agosto per avere portato la loro solidarietà all’esterno del carcere, ad ennesima dimostrazione che si vuole finanche negare la possibilità di un legame ed una solidarietà tra il fuori e l’interno del carcere.
In un contesto nazionale in cui la cosiddetta “sicurezza” è il faro ispiratore delle politiche reazionarie del governo, è del tutto normale che le carceri si riempiano: si riempiono di immigrati, grazie alle nuove e vecchie leggi su clandestinità ecc.., si riempiono per reati legati alle droghe, si riempiono per le norme sulle recidive…..
E la risposta governativa non può essere che altra repressione, la costruzione di altre carceri, l’aumento di nuovi CIE per immigrati, per gestire appunto l’enorme quantità di futuri detenuti.
Crediamo necessario che le voci che dal carcere stanno cercando di farsi sentire e che parlano a tutti noi vadano raccolte e rilanciate e per questo saremo davanti a Sollicciano sabato 5 settembre dalle ore 18 in poi a manifestare la nostra solidarietà ai detenuti ed il nostro appoggio alle loro minime richieste.
Cpa Firenze sud, Cantiere Sociale K100fuegos, Collettivo Politico Scienze Politiche, Fuori Binario, Perunaltracittà, Partito della Rifondazione Comunista, Unione degli Studenti, Csa Nextemerson, Comunità di Base Isolotto, Comunità delle Piagge,, Associazione L’Aurora, Movimento di lotta per la casa, Associazione Liberarsi. Centro Carlo Giuliani
Domenica 26 Luglio alle 18.30 parteciperemo, con la presentazione del dossier "Chi specula sulla paura", all’insieme di iniziative contro i Cie/cpt (e non solo) che ci saranno a Piazzale Michelangelo. http://toscananocie.noblogs.org/
Circolo Arci D. Manetti - San Piero a Ponti
Via Francesco Baracca 2/a - 50013 San Piero a Ponti
Festeggia con noi i 50 anni della Rivoluzione Cubana
Mercoledì 15:
Ore 19.00 "50 anni di Tesistenza e Socialismo
Ore 2130 Banda K100 in concerto
Giovedì 16:
Ore 21.30 Noche Latina si balla con il concerto dei Fluvial Caribe
Venerdì 17:
Ore 21.30 reggae Latinoamericano con EL-V in concerto
Ore 23.30 Premizaione torneo Calci all'uragano
Il 7 luglio 2009 una cinquantina fra lavoratori, studenti e militanti dei centri sociali hanno manifestato alla Fortezza da Basso con un volantinaggio per ricordare Moustapha, il ragazzo marocchino di 22 anni morto la scorsa settimana mentre lavorava a nero e senza protezioni per una ditta di allestimenti a Pitti uomo.
Abbiamo scelto l'inaugurazione dell'ennesima kermesse della moda, Pitti Filati, per richiamare l'attenzione di una città ormai attenta solo a ciò che è immagine e profitto, sulla tragedia delle morti sul lavoro, ed in particolare sulla morte di un giovane immigrato, resa ancora più inaccettabile dalla lucida volontà dimostrata da parte dei responsabili di nascondere ciò che è successo per non far emergere la realtà di sfruttamento e discriminazione che si nasconde dietro alla vetrina di Pitti immagine.
Abbiamo alzato la voce per stigmatizzare l'imperdonabile silenzio di padroncini, amministratori e perfino dei sindacati che preferiscono aspettare i risultati delle inchieste della magistratura piuttosto che ascoltare le tesimonianze dei colleghi di Moustapha e denunciare con forza le condizioni ed i ritmi di lavoro cui sono costretti.
Per questo continueremo ad esigere verità per Moustapha, per la sua famiglia, e per chi come lui è costretto a rischiare la vita sul lavoro ogni giorno. Continueremo a ricordare la sua storia che è poi quella di altre migliaia di persone che sono costrette dal bisogno a condizioni di lavoro umilianti e pericolose. Non si può dimenticare, non si può far finta di niente se un giovane uomo, padre di due figli, viene ucciso sul lavoro a Firenze, alla Fortezza da Basso.
Perchè non è possibile voltarsi dall'altra parte Perchè rifiutiamo di essere complici di coloro che si indignano solo per i morti "in regola".
Perchè anche questo, come purtroppo tanti altri, lo sentiamo come uno di noi!
Alcuni lavoratori, CPA Firenze sud, Cantiere sociale K100 di Campi Bisenzio, Collettivi studenteschi medi ed universitari
INSIEME AL COMITATO CASSAINTEGRATI GKN
“CHI STA PAGANDO QUESTA CRISI?”
SERATA DI MOBILITAZIONE, INFORMAZIONE E PROTESTA CON MUSICA, INTERVENTI, CENA, BANCHINI
ALLE 21.00 CONCERTO DI BANDA K100, FRATELLI ROSSI, MALASUERTE FI SUD
E FINO ALL’ALBA CON GLI STORNELLI DEL MENESTRELLO
Non vogliamo stare qui a fare lezioni sulla crisi, sui suoi effetti, e nemmeno la lista delle sfighe che rendono faticosa ed incerta la vita di noi lavoratori/trici, precari o meno, genitori o figli, immigrati o no, studenti ed insegnanti.
Siamo stanchi di sentire discorsi su come risolvere la situazione da coloro, siano essi politici o imprenditori (ai quali va' ridato senza timore il loro vero nome: Padroni), che in questi anni si sono appropriati della nostra vita in nome di un falso interesse comune, la famosa competitività dell'azienda Italia, e dei nostri salari attraverso un continuo indebitamento e i relativi salati interessi. Troppi, davanti a questa realtà, hanno piegato la testa, abbindolati da sindacati e sindacalisti più o meno complici delle scellerate scelte padronali e governative, da forze politiche che promettono e poi "magnano o danno da magnare agli amici". Troppi vivono con vergogna e disperazione la cassaintegrazione, il licenziamento. Altri sfogano verso irreali nemici la loro rabbia.
Quello che sta succedendo non riguarda la semplice sfera personale, il proprio ambito familiare, la propria fabbrica. Una fabbrica che chiude non riguarda unicamente i soggetti coinvolti, ma tutto il territorio circostante, le scuole frequentate dai loro figli/e, i luoghi di aggregazione del territorio. Impedire la chiusura di una fabbrica, benchè luogo di sfruttamento, non può più riguardare unicamente chi ci lavora. Un padrone che chiude, trasferisce altrove in nome del maggior profitto, che vende i macchinari, che mette in cassaintegrazione i lavoratori, non fa solo questo ma ferisce irrimediabilmente tutto il tessuto sociale coinvolto.
Per questo non può rimanere come un problema solo di chi ci lavora, così come chi ci lavora deve rompere la logica attendista degli acrobati del sindacato, dei tavoli e delle pseudo trattative, degli interventi delle istituzioni, rimandando a chissà quali tempi futuri una rottura con l'attuale modo di portare avanti la lotta.
I mass media parlano di crisi ma chi non parla, chi non riversa sui territori la propria realtà sono proprio coloro che la situazione se la vivono. Noi vogliamo invece che ciò avvenga. Cominciare fin da ora a fare di ogni fabbrica che chiude, di ogni situazione di cassaintegrazione, di licenziamenti un problema che riguarda tutto il territorio. Non ci deve essere luogo che non venga investito da questo problema. Non ci deve essere soggetto che possa dire "io non sapevo". Nessuno deve sentirsi solo, semplicemente compatito per la sua situazione, dentro quella logica assistenzialista più vicina alla carità cattolica che allo scontro di classe.
Le forme e i modi per farlo non conoscono ricette, siano essi volantinaggi nei quartieri, davanti a fabbriche vicine, nelle scuole della zona. Siano gruppi musicali o teatrali che si mettono a disposizione, siano insegnanti e studenti che portino dentro la scuola questa realtà. Non dobbiamo attendere i tempi della politica e del sindacato. Non servirà cercare di fermare tutto questo, dire che è presto, consultare chissà chi, o fare tutti i passaggi di rito.
Per questo venerdì 3 Luglio saremo a Campi Bisenzio, davanti alla GKN, dove - con il Comitato dei Cassaintegrati – abbiamo organizzato una serata di mobilitazione e protesta, perché siamo stanchi di subire e vogliamo AGIRE ORA!!!!!
In caso di maltempo l'iniziativa si svogerà al Cantiere Sociale K100fuegos
Cantiere Sociale K100fuegos (Campi Bisenzio), CPA Firenze sud, Collettivo Politico Scienze Politiche, Rete dei Collettivi studenteschi fiorentini
A differenza di quello che vuol fare credere il Governo l’emergenza in Abruzzo non è ancora passata.
Mentre vengono stanziati 14 miliardi di euro per aumentare gli armamenti da guerra, e solo 5,8 miliardi in 24 anni per ricostruire le case, il Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos come dalle prime ore dopo il terremoto, sta continuando a raccogliere materiale da destinare alle zone colpite dal sisma.
Questo lavoro di solidarietà viene gestito e portato avanti direttamente dalle BRIGATE DI SOLIDARIETA’ ATTIVA di Rifondazione Comunista, nei campi di Tempera, San Biagio,Camarda e Aragno.
Chi in questi giorni sta operando tra gli sfollati chiede:
MATERIALE DA CAMPO ( Gazebi, insetticidi, tavoli e sedie di plastica, posate e bicchieri di plastica…)
ALIMENTI ( Succhi di frutta e bevande varie, caffè, the, zucchero, formaggi vari, olio…)
IGIENE PERSONALE ( Schiuma da barba, spugne, lamette, deodoranti, pettini…)
VESTIARIO (K-way, accappatoi, ciabatte, tute, vestiario per adulti nuovo…)
Per conoscere la lista aggiornata dei prodotti che servono maggiormente visitare i siti internet:
www.partitosociale.org
www.diariodallabruzzo.org
LE BRIGATE DI SOLIDARIETA’ ATTIVA CON LE POPOLAZIONI COLPITE DAL TERREMOTO HANNO BISOGNO ANCORA DEL NOSTRO AIUTO
Scarica il volantino nel formato pdf
...Ci riprovano. Animati dal coraggio trasmessogli dalla sincera redenzione del camerata Palmisani, che, dopo anni di militanza all'interno di AN, ha deciso di lasciare il suo gruppo consiliare al comune di Rignano per abbracciare la causa della patria e del neofascismo, Forza Nuova tenta di rialzare la testa.
Per farlo, sotto la spinta del nuovo arrivato, ansioso di dimostrare ai nuovi camerati il suo valore e di spurgare l'onta dovuta alla pluriennale militanza al fianco del rinnegato Fini, hanno deciso di invitare, giovedì 28 maggio dalle 21.00 al Hotel Adriatico in Via Finiguerra a Firenze, città da sempre ostile alle spinte neofasciste, il segretario Roberto Fiore che è espatriato in Inghilterra per sfuggire ai processi per le stragi fasciste in Italia degli anni '70, ritornando solo a prescrizione avvenuta. Lo stesso Roberto Fiore che ha ammantato di spirito antisistema il suo movimento, per poi farsi eleggere nelle fila di Forza Italia al Parlamento Europeo, accettando da questi finanziamenti diretti e occulti. Del resto sono proprio questi personaggi quelli che, fino ad oggi in maniera nascosta e da domani, forse, in maniera organizzata e legalizzata (grazie per esempio all'istituzione delle ronde), sono demendati a svolgere le funzioni che da sempre sono state appannaggio dell'estrema destra italiana: fare il lavoro sporco per il padrone di turno. Il tutto con la complicità, spesso attiva, delle forze dell'ordine.
Sono, del resto, gli stessi infami personaggi che hanno assassinato Dax, Renato, Nicola. Gli stessi che sabato scorso hanno scorrazzato, armati di spranghe e caschi, ignorati da Polizia e Carabinieri per il centro di Firenze aggredendo un ragazzo all'uscita di un concerto, e provocando i proprietari di numerosi phone center e ristoranti etnici, per la sola colpa di essere di un colore diverso.
Quando poi hanno trovato alcuni antifascisti non disposti a farsi intimidire, sono stati quest'ultimi a trovarsi circondati da decine di agenti e ad essere condotti in questura.
I fatti di sabato siano da monito per tutti. Sia per coloro che pensano che il fascismo ormai è debellato e che l'azione antifascista sia una pratica anacronistica, e sopratutto per quei fascisti che sono convinti di poter rialzare la testa, che il momento sia propizio, che anche a Firenze possono ambire a spazi di agibilità. La risposta a questi rifiuti della società sarà la più ferma, la più determinata.
A FIRENZE NON SI PASSA! FIRENZE NON DELEGA IL SUO ANTIFASCISMO!
Non saremo disposti a tollerare nessun ritorno del fascismo più o meno malcelato.
Non saremo disposti a delegare a nessuno una pratica, quella dell'antifascismo militante, reale espressione degli ideali della Resistenza e dei suoi caduti. Non saremo disposti a concedere spazi di agibilità politica o aggregativa a chi continua a propagandare e portare avanti azioni squadriste contro i compagni, gli immigrati, gli omosessuali e tutti quelli che questi maiali ritengono "i diversi". Non saremo disposti a tollerare nella nostra città la presenza di Fiore e dei suoi guardiaspalle e lacchè né oggi né in futuro.
Per questo invitiamo tutti coloro che ritengono intellerabile la presenza dei fascisti nella nostra città a partecipare
I compagni e le compagne di Firenze
al Centro Popolare Autogestito Firenze sud in via Villamagna 27/a
1959 - 2009
Festeggiamo i 50 anni della
Rivoluzione Cubana
Dalle ore 18.00 :
incontro con Aleida Guevara,
figlia del CHE, militante rivoluzionaria
ed internazionalista.
Nata a Cuba nel 1960, E' medico all'ospedale dell'Avana ed ha
lavorato in Nicaragua, Angola, Ecuador.
Festeggiamo i 50 anni della Rivoluzione a
Cuba, con un ricordo speciale
per il grande rivoluzionario Ernesto CHE Guevara
e per chi ancora, come i 5 cubani rinchiusi nelle carceri USA,
lotta in tutto il mondo per la libertà ed il socialismo.
Lunedì 11 maggio un corteo di studenti medi che protestavano contro la negazione di un´aula per le riunioni dei Collettivi è stato pesantemente caricato dalla celere agli ordini di funzionari della digos. Tre, quattro cariche di seguito contro ragazzini nemmeno maggiorenni la cui unica "colpa" è quella di continuare a fare politica, a praticare le proprie idee. Un ragazzo di soli 15 anni prima manganellato alle spalle e poi, per terra, colpito in faccia, con naso e zigomo rotti. Altri ragazzi inseguiti e picchiati ripetutamente. Come se non bastasse, il presidio tentato per chiedere il rilascio di due compagni fermati veniva ancora una volta caricato; da Via Zara fino in Piazza della Libertà, i pericolosissimi 16enni sono stati inseguiti per essere finalmente puniti. Una ragazzina fermata, picchiata e portata in questura, insultata in stile Genova-Bolzaneto. Altri 10 fermi e 19 denunce: la Questura dice: "Abbiamo fatto in modo che non degenerasse". Preoccupante è pensare cosa succederebbe se la situazione degenerasse. Giustificano queste violenze perché un povero funzionario si sarebbe sentito in difficoltà, coprendosi ancor più di ridicolo.
Vogliamo prima di tutto portare la nostra solidarietà alla Rete ed al Collettivo di Sc. Politiche, agli studenti denunciati e feriti ed in particolare al giovane compagno in ospedale, allo stesso tempo riteniamo che quanto successo meriti una chiara risposta.
Quanto successo non è un caso: la spinta reazionaria e repressiva verso chi pratica conflitto, chi non si adegua alle "logiche democratiche", alla politica bipartizan, è forte in tutta Italia ed in Europa.
Tanti sarebbero gli esempi da portare, così come gli esempi di una connivenza sempre più chiara tra forze dell´ordine, stato e neofascisti vari, che sono lasciati liberi di aggredire, scortati e protetti nelle nostre strade, legittimati adesso anche con le ronde, protetti politicamente dalla destra di governo.
Tanto più che i "bravi ragazzi" di AN la sera vanno a caccia di travestiti come successo alle Cascine pochi giorni fa.
E non è infatti un caso che a Firenze, dopo le pesanti pressioni del PDL e gli ex di AN, la Questura abbia voluto dare un segnale inequivocabile a chi comanda, allineandosi alle volontà della destra. Una destra che ha come obiettivo proprio l´annullamento delle esperienze antagoniste e conflittuali, che siano centri sociali, bar autogestito, collettivi studenteschi o anche semplicemente ritrovarsi in una piazza senza sottostare alle logiche del divertimentificio. Ed anche in questo caso le pressioni contro la Rete dei Collettivi sono state ripetute, trovando nel pavido preside del Michelangelo, candidato nelle liste di Renzi, un valido esecutore degli attacchi dei fascisti. Proprio in riferimento a quest'ultimi si contraddistingue la proposta del DASPO per gli studenti più combattivi, già visto e combattutto fin dalle curve degli stadi, fatta da quel tale Donzelli di AN.
E´ inutile dire che non sarà certo quanto successo a farci indietreggiare. Quanto successo, oltre ad evidenziare ancora una volta la spinta fascista della polizia di stato, ci rafforza nelle nostre idee e nelle nostre pratiche: le occupazioni, le autogestioni, il conflitto ed il dissenso, la responsabilità collettiva. E la repressione, che non è certo una novità, sarà ancora una volta un terreno di crescita e di unità ad iniziare da sabato 16 maggio con il corteo cittadino.
Contro la repressione non un passo indietro
SABATO 16 MAGGIO ORE 16.OO
PIAZZA SAN MARCO
MANIFESTAZIONE CITTADINA CONTRO LA REPRESSIONE
Alcuni compagni di Rifondazione hanno organizzato presso Tempera, a 7 km da l'Aquila (Abruzzo), un campo di supporto per sfollati con docce, lavanderia, ed asilo. In questo campo è allestita una mensa che serve circa 1.000 pasti quotidianamente. Un altro campo con mensa è attivo presso Camarda. Molti compagni da varie parti d'Italia sono partiti con soldi e/o furgoni pieni di prodotti.
Chi in queste ore sta operando tra gli sfollati ci chiede:
prodotti per l'igiene personale (sapone liquido, shampoo, assorbenti, pannolini, dentifrici......)
generi di prima necessità (acqua, pasta corta, biscotti,......)
utensili (guanti in lattice, vassoi monouso, torce, stendipanni,....)
materiale sanitario di uso comune (antifiammatori, antidolorifici, garze, cerotti,....).
biancheria intima nuova (pigiami, reggiseni, slip, canottiere, calze,......)
Le Brigate di Solidarietà Attiva con le popolazioni colpite dal terremoto hanno bisogno anche del nostro aiuto.
Punto di raccolta locale di generi di prima necessità:
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
via Chiella 4, Campi Bisenzio
tutti i giorni dalle 17 alle 19.30 e dalle 21,30 alle 23,00
Solidarietà attiva con l'Abruzzo
Aquila Abruzzo Terremto
Nella notte tra Sabato 8 aprile e Domenica 9 alcuni militanti del Cantiere sociale Camilo Cienfuegos sono partiti da Campi Bisenzio con un camion carico di vestiti, generi alimentari, prodotti per l'igiene e medicinali per l'Abruzzo.
Siamo in contatto con il campo di supporto per sfollati allestito a Tempera, a 7 chilometri da L'Aquila, da alcuni compagni di Rifondazione Comunista e attraverso la costituzione delle "Brigate di Solidarietà Attiva" abbiamo risposto alle passarelle e alle strette di mano dei moltissimi personaggi politici del governo e dell'opposizione parlamentare. Anche questa volta il disastro prodotto da una calamità naturale non è riuscito a mettere al centro dell'azione politica dei nostri governanti una riflessione sulllo sviluppo economico basato su profitti vertiginosi, stipendi da fame e case costruite con la sabbia. In un paese, per lo più, sottoposto ad un forte pericolo sismico.
Le grandi e inutili opere pubbliche, come il ponte sullo stretto di Messina e l'alta velocità, non vengono messe in discussione anche se è chiaro a tutti che produrranno dei danni gravissimi all'ambiente e saranno l'ennesima fonte di guadagno per le organizzazioni mafiose. Al contempo si fanno tante promesse demagogiche sulla ricostruzione a causa delle imminenti scadenze elettorali. La solidarietà attiva dal basso si pone poprio l'obiettivo di combattere questi meccanismi nefasti.
Il Camilo Cienfuegos continuerà anche nelle prossime settimane a raccogliere prodotti per l'igiene personale, generi di prima necessità, utensili, materiale sanitario di uso comune e biancheria intima nuova. Coloro che fossero interessati a farci pervenire questo materiale possono venire al
Camilo Cienfuegos, via Chiella 4 Campi Bisenzio
tutti i giorni dalle 17 alle 19:30 e dalle 21:30 alle 23.
Cantiere sociale Camilo Cienfuegos
Oggi come ieri Resistere a sfruttamento, razzismo e repressione.
GIORNATA ANTIFASCISTA
dalle ore 16.00 in p santo spirito
Ricordare la Resistenza di ieri, combattere il fascismo di oggi.
Domenica 19 aprile 2009 ore 22.00
Proiezione di "Mare Nostrum" di S.Mencherini Viaggio in presa diretta nell'Italia dei diritti negati agli stranieri
Mercoledì 22 aprile 2009 ore 22.00
Spettacolo teatrale "Partigiane della Libertà" di e con Attrice Contro
Venerdì 24 aprile 2009
Presentazione del libro "Cuori Rossi" con la presenza dell'autore C.Armati - Seguirà concerto Fratelli Rossi + Ivanoska
Sabato 25 aprile 2009 ore 08.00
Tutti a Valibona, partenza ore 08.00 dal cs k100f
Domenica 26 aprile 2009 ore 21.30
Cena sociale di finanziamento per l'ospedale Al Awda fi Jabalya in Palestina - Prenotarsi presso il cs k100f
Boicotta l'economia di guerra israeliana
Boicotta i prodotti il cui codice a barre inizia con 729
Alcune marche: Jaffa, Lavazza, L'Oreal, Theva.
Ore 21.45 Video "Più forti del cemento"
Ore 22.30 Incontro con Alessandro Bombassei
Seguirà Dj-SET musica latina cubana salsa ska con K100DJ
Nella notte tra giovedì 19 e venerdì 20 marzo alcuni fascisti sono entrati nel Centro Sociale il Pozzo della Comunità di Base delle Piagge, danneggiando i locali e lasciando come firma un manganello con la faccia di Mussolini.
Alla Comunità delle Piagge, colpita come presenza radicata sul territorio, di produzione di cultura della tolleranza, della solidarietà, del mutuo soccorso, contro l'arroganza ed il razzismo, va tutta la nostra solidarietà. Crediamo che questo atto non riguardi solo Le Piagge o Don Santoro, già altre volte minacciato dai fascisti, ma riguardi tutta la città, debba essere un segnale da non sottovalutare per tutti noi. Quanto accaduto ieri smentisce per sempre quanti sostengono che l'antifascismo militante sia da archiviare o che sia solo una questione di "opposti estremismi", di centri sociali contro qualche fascista. Viene colpito in modo meschino e vigliacco, un luogo di socialità legato ad una comunità cristiana di base.
Da anni assistiamo alla crescita del neofascismo, degli attacchi contro centri sociali, immigrati, ragazzi di "sinistra", con morti e feriti.
E quello che fa riflettere è il grado di connivenza delle forze politiche di governo e delle forze dell'ordine con questi soggetti. Tutelati politicamente e militarmente, portati a braccetto con le spranghe come a Bergamo per Forza Nuova, mentre vengono pestati gli antifascisti, cariche contro gli studenti per fare entrare quelli del FUAN all'Università come a Torino, fino a risalire all'episodio di Piazza Navona.
Favoriti da 20 anni in cui è stato abbandonato l'antifascismo in nome di una falsa pacificazione. In questo momento di crisi e di insicurezza sociale diventa ancora più importante rilanciare l'iniziativa e la presenza nei nostri territori e nei nostri quartieri, vero elemento di contrasto alla crescita di una cultura reazionaria e fascistoide, fatta da ronde e militarizzazione del territorio.
Per il resto, come abbiamo già detto e fatto, nessuna agibilità va data a questi figuri, nessuno spazio nelle nostre scuole, nelle nostre strade va concesso.
Crediamo necessario che, dopo quello che è successo, sia importante anche una risposta cittadina collettiva e rimaniamo a disposizione per questo.
Solidarietà al Pozzo.
Oggi come ieri contro il fascismo con ogni mezzo necessario.
CPA Firenze sud, Cantiere Sociale K100fuegos, Collettivo Politico Sc. Politiche, Rete Collettivi Studenteschi
Raccogliamo l'appello dei Compagni e delle Compagne di Milano per una manifestazione nazionale il 28 febbraio in difesa degli spazi sociali e politici, primo tra tutti il Centro Sociale rioccupato Conchetta, e contro le logiche repressive e securitarie del governo. Sgomberi degli spazi sociali, restringimento delle libertà politiche e sindacali come il diritto di sciopero, affermazione della cultura dell'intolleranza e del controllo, ronde fasciste legalizzate nelle città, repressione per i compagni che lottano, attacchi agli immigrati. Questa è la realtà con cui dobbiamo confrontarci ogni giorno. Crediamo per questo che il corteo di Milano del 28 febbraio possa e debba essere un momento importante di risposta a cui partecipare, per ribadire che, a Milano come a Firenze, i loro sgomberi e la loro repressione troveranno sempre la nostra resistenza.
SABATO 28 FEBBRAIO ore 15 PIAZZA XIV MAGGIO
Cantiere Sociale K100fuegos, CPA Firenze sud
di seguito appello e link del corteo
http://cox18.noblogs.org/post/2009/02/28/manifestazione-nazionale
Incontro con la sinistra storica palestinese, laica e marxista.
Dopo lo sdegno e la rabbia per il massacro di Gaza la questione palestinese è già svanita dal panorama politico italiano e internazionale.
Sembra quasi che, dopo l'infame aggressione israeliana costata la vita a centinaia di palestinesi (molti dei quali civili e bambini), tutto sia tornato alla normalità.
Ma la normalità in Palestina vuol dire occupazione, apartheid, oppressione.
Vuol dire i più elementari diritti violati quotidianamente dall'esercito israeliano con la complicità attiva di Stati Uniti e Unione Europea.
Le recenti elezioni israeliane oltretutto, con la forte affermazione dei partiti della destra nazionalista (il Likud di Netanyahu) ed estrema (Israel Beiteinu del leader Lieberman) non sono certo di buon auspicio per chi vive nei territori occupati e per chi vuole la fine dell'occupazione.
La resistenza palestinese non ha bisogno di ipocrite azioni che trasformino la questione palestinese in una emergenza umanitaria, ma piuttosto di una solidarietà politica ampia e convinta.
Aderiscono all'iniziativa: Ass. Italia-Cuba "Circolo 26 Julio", Rif. Comunista Campi B., Ass. amicizia Italo-Palestinese, Rif. Comunista Prato sud "Circolo 25 Aprile, Comunità di base Le Piagge, Anpi Campi B., Coord. Pistoiese per la palestina, CSA Prato.
il documentario che la Rai ha prima acquistato e poi "infoibato", evitando di proiettarlo, sui crimini del colonialismo italiano in Jugoslavia e non solo.
"So che siete dei Buoni Padri di Famiglia; Questo va Bene a Casa, ma non Qui,
Qui non Sarete mai Abbastanza Ladri, Assassini, Stupratori".
B. Mussolini ai soldati italiani in Montenegro
"Soldati d'Italia che state Combattendo in Montenegro Odiate questa gente; questo è il Popolo contro cui abbiamo Combattuto per Secoli sulle Sponde dell'Adriatico. Uccidete, Sparate, Bruciate e Distruggete questa Gente. Ricordatevi che il Nemico è Dappertutto". Generale A. Pirzio Piroli
Il 10 febbraio è stata istituita da alcuni anni la giornata delle foibe. Ufficialmente questa giornata è stata indetta per "ristabilire la verità", "commemorare i martiri" In realtà questa giornata è stata voluta dai (neo?ex?anti?) fascisti al governo per alcuni motivi che poco hanno a che fare con la ricerca della verità e molto con il revisionismo storico e con la ricerca di legittimità. I reali obiettivi di questa giornata sono infatti ben altri:
Fare da catalizzatore all’anticomunismo più viscerale
Dare fiato al neoirredentismo di quella destra che ancora avanza pretese territoriali ai confini orientali
Dare un momento di visibilità alla destra giovanile che in questa giornata può uscire dalle fogne ed acquisire visibilità e legittimità. E’ proprio in questa giornata infatti che i fascistelli delle organizzazioni giovanili di An possono scordare per qualche ora le dichiarazioni di "antifascismo" del loro leader Fini e cantare a braccio teso nelle loro sedi (vedi Casaggi) i loro luridi slogan.
La parola d’ordine dei fascisti per celebrare questa giornata è "io non scordo"……In realtà i giovani (e vecchi) fascistelli hanno delle amnesie abbastanza grosse quando parlano di foibe. Scordano ad esempio che è stata l’Italia fascista ad invadere e spartirsi con gli alleati nazisti la Jugoslavia, senza neanche una dichiarazione di guerra. Scordano il processo di italianizzazione e di fascistizzazione che l’esercito italiano e la milizia fascista hanno portato avanti in Jugoslavia con le fucilazioni di massa, le torture, i campi di prigionia,gli infoibamenti (eh, sì loro non lo dicono ma molti storici sostengono che proprio i fascisti siano stati i primi ad utilizzare le foibe per far sparire i "barbari slavi"), .....
Non diamo legittimità a chi ha seminato razzismo, morte, guerra.
Non permettiamo ai fascisti di scrivere la storia!
Da una parte a commemorare le foibe 100 militonti contati di AN, che solo qualche agenzia di stampa compiacente ha spacciato per 400, a sfilare in fila per sembrare di iù, completamente blindati e separati dalla città, dall’altra 30 irpresentanti della Lega nord con il razzista Borghezio chiusi in Piazza Strozzi, completamente soli, ad inveire contro arabi e islamici in nome di una presunta "Firenze cristiana" che si sentirebbe minacciata dalla costruzione di una moschea.
Nella stessa giornata la mobilitazione degli antifascisti ha portato in piazza centinaia di compagni/e, la gran parte giovanissimi, per isolare fascisti e razzisti, a negare ancora una volta l’agibilità politica in città a questi figuri, a dire che non si può strumentalizzare la storia a proprio uso e consumo, a dare una versione diversa di quello che sono state le foibe, a ribadire che non è possibile equiparare repubblichini e partigiani, ed a fianco delle comunità arabe ed islamiche sotto un continuo attacco mediatico e politico.
La presenza antifascista ed antirazzista, si è caratterizzata nel percorrere le strade cittadine, compreso il passaggio in via Cavour davanti alla prefettura contro il governo Berlusconi salutato dagli applausi dei presenti, fino ad arrivare nei pressi di p.zza Strozzi per ribadire l'estraneità di fascisti e razzisti a Firenze. Nonostante la gran pubblicità il corteo di AN, la loro unica iniziativa annuale, ha visto ancora meno persone del solito, con la presenza di tutta l'estrema destra fiorentina (inclusa una ventina di neonazisti noti e ben riconoscibili), a dimostrare ancora una volta come il fascismo istituzionale di AN si sposi alla perfezione con l’estremismo nero.
Se qualcuno ancora si chiedeva come mai eravamo in piazza ieri dovrebbe iniziare a leggere le connessioni, le ambiguità e la vicinanza che la destra istituzionale marca con la destra estrema nel tentativo di cavalcare le insicurezze sociali, la crisi, le paure indotte. E se qualcuno ancora poi si chiede come mai a Firenze non ci sono sedi della destra ed i fascisti restano nelle fogne, ha trovato ancora una volta una risposta: perché a Firenze l’Antifascismo vive, vive nelle lotte, vive nei territori, nelle scuole, non è vuota retorica, cui purtroppo ci hanno abituato le istituzioni ma pratica quotidiana in un periodo in cui se ne sente davvero il bisogno.
Ecco spiegato così anche il nervosismo del senatore Totaro che smette i panni del panzone notabile benpagato e ritorna ai toni da ras squadrista: "ci difenderemo da soli" da questi "pezzenti, vecchi, puzzolenti" per aizzare quella platea per metà composta dagli sguardi dementi di neofascisti e neonazisti tirati a lucido per l'occasione. I veri indesiderati a Firenze sono loro privi come sono di qualsiasi internità al tessuto sociale cittadino, i veri estranei sono quei 2 leghisti che sembravano alieni in piazza Strozzi, che nemmeno si potevano muovere fuori dalla piazza, a delirare, nella città dell’accoglienza, contro i cattivi arabi.
Si mettano pure l'animo in pace le camice nere, verdi o di qualsiasi altro colore. Nessuna tornata elettorale, nessuna giornata del ricordo "per concessione governativa", nessun pacchetto sicurezza, nessuna forma di intimidazione impediranno ai compagni ed agli antifascisti di essere presenti nelle piazze e nei quartieri.
Non un passo indietro
Ora e sempre resistenza.
ANTIFASCISTI SEMPRE
La crisi economica è sempre più forte e la precarietà ormai generalizzata.
Migliaia di lavoratori muoiono o rimangono invalidi ogni anno in Italia.
Il potere d’acquisto delle famiglie è sempre più basso e non si vedono miglioramenti.
Il governo, invece di proporre soluzioni concrete ai problemi crescenti, limita sempre di più i diritti dei lavoratori, opera tagli indiscriminati al settore pubblico come nel caso di scuola e Università con la "riforma" Gelmini, attacca gli immigrati e risponde a chi contesta con la repressione: ciò non fa che aumentare il disagio economico e sociale, aumentando la percezione di insicurezza che i ceti popolari vivono sulla propria pelle.
È in questo quadro che proliferano gruppi di estrema destra, che, con una propaganda populista e razzista, cercano di fare proseliti fra i giovani e i disoccupati.
Pensano di appartenere ad una razza superiore, si sentono i difensori della Tradizione e della cristianità. Rivendicano il fascismo e il nazismo. Il solo linguaggio che conoscono è quello delle cinghie, dei bastoni e delle lame. Per questo massacrano di botte e uccidono ragazzi perché "comunisti" (Dax, Renato, Nicola), o perché gay o immigrati. Stuprano ragazze perché lesbiche. Bruciano centri sociali e sedi di partiti e sindacati di sinistra. Per questo aggrediscono gli studenti e i lavoratori che protestano contro le riforme di destra(come a piazza Navona).
I picchiatori nazifascisti sono protetti e sostenuti, in questo loro "lavoro sporco", dalle forze dell’ordine e da tutte quelle forze politiche, economiche e religiose che per 60 anni sono state al centro di una trama oscura che lega Nato, Stato italiano, fascisti, massoneria, mafia, banchieri e Vaticano che, con la Gladio, le stragi e la strategia della tensione, ha insanguinato e continua ad insanguinare il nostro Paese .
Alleanza Nazionale ha provato a sdoganarsi e "ripulirsi" con la fantomatica "svolta" di Fiuggi, nel 1995. Ma sappiamo bene che è tutto falso, che loro sono falsi: da una parte cercano di passare per "persone per bene" in doppiopetto, ormai lontani dalle idee del MSI, mentre dall’altra continuano a propagandare tesi fasciste, revisioniste, e razziste.
I giovani di AN di Firenze da anni rivendicano Mussolini, Pavolini e Codreanu, sfilano a braccio teso nelle nostre facoltà, riempiono i muri della città di croci celtiche e ora, grazie a quest’appuntamento organizzato a livello nazionale dalla segreteria del loro Partito, provano a crearsi spazi nuovi, organizzando una squallida sfilata e un concerto "identitario" cioè....fascista, e ripropongono le loro falsità preconfezionate sulle Foibe.
Le foibe non possono essere usate strumentalmente dalla destra per riabilitare il fascismo e per presentarsi come le "vittime" del comunismo.
Le foibe sono un evento storico che ha come causa profonda la comprensibile reazione della popolazione della Venezia Giulia, della Dalmazia e dell’Istria di origine slava a un ventennio di occupazione militare italiana, e al processo di assimilazione e italianizzazione imposto con la violenza (chiusura delle scuole slovene e croate, divieto dell’uso delle lingue straniere in pubblico, abolizione dell’autonomia culturale, estromissione dalle cariche amministrative), che è costata la vita a migliaia di persone. Il cosiddetto "fascismo di frontiera", come quello proposto oggi da AN, aveva due facce: una di matrice terrorista, e una legalitaria e culturale, e Mussolini era chiaro al riguardo: "Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. [...] I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani"
LA STORIA NON SI RISCRIVE.
IERI COME OGGI, NON CONCEDIAMO SPAZIO AI FASCISTI!!!
Antifascisti Sempre
Il 2 febbraio, durante il turno alla cassa, le capita di stare male, ma non le è consentito - nonostante le ripetute richieste alla responsabile di reparto - di andare alla toilette. Le viene solamente ripetuto di aspettare. Quattro ore di attesa! Insopportabili per chiunque, ma tanto meno per una donna che soffre di problemi renali, come documentato all'azienda con un certificato medico. Lei è rimasta seduta alla cassa fino alla fine del turno, le 21.30, senza neppure potersi cambiare gli abiti. Finito il lavoro "umiliata e piangente" va in ospedale dove, dice, le viene diagnosticata una cistite emorragica.
Purtroppo non finisce qui. La cassiera, dopo aver trovato il coraggio di denunciare l'episodio alla UIL, giovedì 28 febbraio racconta di essere stata violentemente aggredita negli spogliatoi da un uomo alto e robusto, che dopo averla bendata e messo un panno in bocca, le ha sbattuto violentemente la testa contro un armadietto e poi dentro il water fino a farle perdere i sensi, urlandole di aver parlato troppo.
È un fatto gravissimo e inaccettabile. La violenza avvenuta all'interno del supermercato chiama direttamente in causa la dirigenza Esselunga, che in un primo momento ha addirittura cercato di far passare la notizia come un episodio di autolesionismo della lavoratrice. Stando ai giornali, l'Esselunga non è nuova ad azioni di mobbing contro i propri dipendenti: proprio due settimane fa, un responsabile ha scaraventato una cassetta della frutta addosso ad un lavoratore disabile assunto come categoria protetta. Il clima lavorativo all'interno dei supermercati Esselunga, come dichiarato da suoi stessi dipendenti, è inaccettabile: insulti, molestie, minacce e vessazioni di ogni tipo sono all'ordine del giorno, spesso esercitate da semplici responsabili di reparto nei confronti dei propri colleghi.
Purtroppo questi episodi non ci stupiscono, nonostante il mondo politico, istituzionale e mediatico sia unilateralmente schierato nel dipingere la società in cui viviamo come democratica e civile. Crediamo invece che i più elementari diritti delle persone vengano calpestati ogni giorno e repressi in nome della "sicurezza” a partire dalla libertà di opinione, dall'eguaglianza sociale, dal ricevere un'informazione vera, fino ad arrivare al diritto fondamentale di poter condurre una vita dignitosa che si realizza inevitabilmente attraverso i rapporti di lavoro, un mondo invece, quest'ultimo, ancora tristemente intriso di soprusi, violenze, morti e impunità.
Non un passo indietro per i diritti dei lavoratori!!!
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
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Lettera aperta ai lavoratori della Gkn
Vi scriviamo convinti del fatto che le conquiste ottenute dai lavoratori di una singola azienda siano un patrimonio comune di tutti i lavoratori e che l’arretramento e il peggioramento delle condizioni di lavoro in una singola azienda o categoria finiscano per riflettersi nel peggioramento delle condizioni del resto dei lavoratori. Se questo è sempre vero, nel vostro caso lo è ancora di più. Ciò che succede in Gkn ha inevitabili riflessi sul resto delle aziende e sul prossimo contratto nazionale. Non è casuale che il vostro amministratore delegato sia parte della delegazione trattante di Federmeccanica per il prossimo contratto.
E’ sulla base di questa nostra convinzione che ci permettiamo di scrivervi in merito al referendum che si tiene nella vostra azienda. In discussione c’è il “il 6 per 8, una turnazione che apre inevitabilmente le porte alla “flessibilità oraria” richiesta da Confindustria. L’idea è quella di scardinare il nostro orario lavorativo per sostituirlo con orari a fisarmonica in cui ti ammazzi di lavoro quando l’azienda ha dei picchi e stai a casa quando il mercato lo richiede. Si abbandona l’idea di un tetto “massimo” di 40 ore settimanali per andare verso una “media” di 40 ore settimanali. Proveranno a spiegarvi mille ragioni tecniche per accettare il 6 per 8. Le ragioni per respingerlo sono invece estremamente semplici. Il 6 per 8 va rifiutato perché non è vita:
1- lavori 6 giorni di fila di notte e ti possono chiedere straordinari anche nelle restanti due notti di domenica. La stanchezza derivante da 6 notti di fila ti rende meno lucido e rende più pericoloso il lavoro per te e per chi ti sta attorno. 2- lavorare il sabato non è la stessa cosa che lavorare durante la settimana. Con il 6 per 8 il sabato viene equiparato al resto dei giorni ordinari. Perdi le maggiorazioni salariali, ma soprattutto perdi week-end da dedicare ad amici e famiglia. E’ vero che hai due giorni di riposo compensativo nella settimana, ma forse in quei giorni i tuoi amici smettono di lavorare o i tuoi figli smettono di andare a scuola o il tuo partner a lavorare? 3- chi fa il 6 per 8 non mantiene una reale parità di salario con il resto dei lavoratori. In tutta l’ipotesi d’accordo non si nomina mai esplicitamente “parità di salario”. Questa viene mantenuta nominalmente monetizzando un Par collettivo (un diritto viene cioè convertito in soldi). 4- l’azienda va a coprire il lavoro straordinario con lavoro ordinario, facendo perdere ai lavoratori tutte le maggiorazioni degli straordinari. Se comunque l’azienda scoprisse di aver bisogno di straordinari può chiederteli nelle restanti notti di domenica o spezzandoti l’unica settimana di riposo. Ci dicono che il 6 per 8 si baserebbe sulla volontarietà dei lavoratori. Ma come si fa a parlare di volontarietà quando l’unica cosa che l’azienda sa fare è puntarvi la pistola alla tempia? Non vi hanno forse detto in ogni modo che se rifiutate questo accordo non assumeranno gli interinali o delocalizzeranno la produzione? Questo non si chiama volontarietà: si chiama ricatto. In merito a questo facciamo notare che: - quando all’azienda converrà delocalizzare lo farà senza nemmeno chiedervi il permesso. Se oggi non lo fa non è per bontà o perché voi accettate sacrifici, ma perché non le conviene.
- gli interinali in Gkn sono un numero imprecisato ma probabilmente ben maggiore di quel famoso 15% di tetto massimo che la Fiom sta chiedendo per il prossimo contratto nazionale. Il sindacato deve chiedere che gli interinali siano assunti in qualsiasi caso e non sulla base di uno scambio tra assunzioni e peggioramento delle condizioni. OGGI E’ INFINE ARRIVATO IL REFERENDUM CON UNA PICCOLA SORPRESA: chi si aspettava di poter votare sì o no all’introduzione del 6 per 8, si troverà invece a scegliere tra due accordi peggiorativi: tra il 6 per 8 e un pacchetto di sabati obbligatori. In pratica il referendum diventa un quesito di questo tipo: a quale albero vuoi finire impiccato? Questa non è democrazia. Se un lavoratore ritiene di doversi opporre al 6 per 8 e all’arroganza aziendale dei sabati obbligatori non ha a questo punto altra scelta che AVVALERSI DEL DIRITTO DI NON VOTARE, non raggiungendo il quorum e quindi invalidando un referendum le cui modalità sono a dir poco da rivedere.
Noi non siamo contro il sindacato, al contrario siamo i primi a sostenere la necessità che i lavoratori si organizzino sindacalmente. Crediamo però che su questa questione del 6 per 8 e dei sabati il sindacato debba fare un passo indietro e prendersi tutto il tempo necessario a riflettere. Nelle assemblee, nelle raccolte di firme i lavoratori hanno ampiamente dimostrato di non essere disposti ad ingoiare bocconi amari. Il sindacato deve farsi portatore di questa volontà e non essere la cassa di amplificazione delle minacce aziendali (delocalizzazione, chiusura ecc. ecc.) Infine una domanda semplice: l’azienda non era forse in crisi fino a poco tempo fa? Non vi ha chiesto e sacrifici? Non vi hanno forse detto che non c’erano soldi? Ora l’azienda raddoppia il fatturato, fa il dividendo e continua a chiedervi sacrifici. Ma se non si ottengono miglioramenti ora quando pensiamo di ottenerli? Uniti possiamo tutto, divisi non siamo nulla.
Cantiere sociale Cienfuegos Campi B. - FalceMartello sinistra Prc
Di un operaio GKN
Gkn è una multinazionale che produce parti meccaniche per automobili con una produzione fortement e legata a Fiat. Solo due anni fa il sito di Firenze dichiarava 80 esuberi a causa della crisi del settore. Quella crisi non venne pagata solo dai lavoratori Gkn: la Delphi di Livorno diretta concorrente e fornitrice di Fiat fu chiusa in tronco lasciando sulla strada 400 famiglie. Attraverso questo massacro sociale Fiat e le aziende ad essa legata sono riuscite a stabilire i propri margini di profitto. Leggi tutto
(ore 15.00 Piazza Mercatale), per ribadire ancora una volta che l’antifascismo non si delega.
Solidarietà ai compagni aggrediti.
Solidarietà a tutti gli antifascisti militanti, sempre!
Contro il fascismo con ogni mezzo necessario
Cantiere Sociale K100fuegos, CPA Firenze sud, Collettivo Politico Sc.Politiche, Collettivo FuoriLOGO di economia, Rete Collettivi studenteschi Leggi il comunicato
Di solito non amiamo troppo parlare di noi stessi. Lo facciamo perchè pensiamo che un posto si caratterizzi non tanto per come parla di se stesso ma per quello che fa quotidianamente.
Questa volta facciamo uno strappo alla regola per commentare la splendida giornata di Sabato 17 gennaio.
Nel pomeriggio, la bellissima manifestazione a Roma a cui hanno preso parte oltre 200 mila persone a favore del popolo palestinese che in queste ultime settimane ha subito un genocidio da parte dello stato israeliano. Più di mille morti, molti dei quali bambini.
La sera, al Camilo Cienfuegos, oltre 400 persone hanno assistito al concerto dei Riot squad, Mob, GuestSka, Attaccabrighe e Nabat.
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
Manifestazione nazionale a Roma
Vita, Terra, Libertà per i Palestinesi
Fonte: amiciziaitalo-palestinese.org
Mentre a Gaza i morti palestinesi sono arrivati a 800, con l'esercito israeliano accusato dall'ONU di aver volontariamente colpito un'abitazione in cui erano rifugiati 110 persone (tra cui molti bambini), a Firenze si è svolta questo pomeriggio la manifestazione regionale in solidarietà con la Striscia di Gaza, indetta dalla Comunità Palestinese in Toscana. Cinquemila persone hanno preso parte al corteo che da Piazza San Marco è arrivato fino al consolato statunitense. Nella fase iniziale della manifestazione, quando alcuni rappresentanti della comunità palestinese hanno recato messaggi al prefetto e al Presidente della Regione, i partecipanti erano quasi settemila.
scriveteci a: bands@k100fuegos.org l'indirizzo è di nuovo attivo, indicando: nome del gruppo, città di provenienza, genere suonato, rimborso, eventuale necessità di pernottamento, recapito telefonico.
Firenze antifascista assemblea e corteo 12 e 16 Dicembre 2017
I fascisti a Calenzano!? Dove? Da quando? Perchè?
Solidarieta alla compagna Gina De Angeli!
16 ANNI di carcere per un colletto alzato...
Casapound onora i franchi tiratori fascisti nella città vetrina
Comunicato in risposta al PD e all'articolo uscito sulla nazione il 25.05.17
Valerio ci ha lasciato stamani, all'improvviso, per un malore.
Nessuno spazio ai fascisti! No al razzismo di stato! No al decreto Minniti / Orlando!
Chi sono i fascisti di Lealtà & Azione?
Fuori i nazifascisti di lealtà azione / progetto dinamo da Firenze!
Il nostro 25 Aprile in San Frediano
I solerti smemorati della questura fiorentina
Un successo la prima iniziativa di Signa Antifascista
La battaglia di Valibona il 3 Gennaio del 1944
Biografia di Lanciotto Ballerini, eroe Antifascista, comandante Partigiano.