Partecipiamo ed invitiamo a partecipare al
Riceviamo e pubblichiamo
Così si va poco lontano!
Se il presupposto per intraprendere una corretta relazione industriale è la mancata conferma degli apprendisti in scadenza di contratto, oltretutto consegnando loro vigliaccamente la lettera durante il proprio turno di lavoro, certo non si prefigurano dei buoni rapporti neppure con questa nuova dirigenza.
Siamo fortemente convinti che ATAF necessiti di una profonda riorganizzazione, ma questa non può svilupparsi togliendo di mezzo i lavoratori.
Il piano industriale, che è stato appena accennato alle organizzazioni sindacali, non può avviarsi in questo modo, cacciando a pedate chi ogni giorno ha fatto il suo dovere. La R.S.U. chiede che siano bloccati immediatamente questi licenziamenti, che riteniamo inaccettabili sia nel merito che nel metodo, per scongiurare uno scontro ancor prima di cominciare un dialogo, auspicando che la nuova dirigenza voglia e sappia affrontare la gestione ATAF nella sua totalità e non a "spizzichi e bocconi" come invece adesso sta dimostrando.
RSU ATAF
Firenze, 24 dicembre 2012
L'assemblea per la piana contro le nocività invita tutti i cittadini della Piana a partecipare presso la Sala Nesti di Villa Montalvo Campi Bisenzio, all'assemblea contro la costruzione dell'inceneritore a Case Passerini e contro l'ampliamento dell'aeroporto Vespucci
L'"Assemblea per la Piana contro le nocività" raggruppa comitati, gruppi politici organizzati, associazioni e singoli cittadini determinati a difendere il territorio e la salute di chi abita e lavora nella piana tra Firenze e Pistoia.
L'Assemblea si oppone alla realizzazione dell'inceneritore di Case Passerini e all'ampliamento dell'aeroporto Vespucci di Firenze, opere nocive, devastanti e costose.
Si batte contro una gestione del territorio - realizzata dagli attuali ceti dirigenti amministravi e politici, spesso subordinati alle logiche economiche e finanziarie di lobbies e interessi privati - improntata allo sfruttamento e alla mercificazione.
L'Assemblea intende impostare una lotta generale contro le nocività nella Piana battendosi anche per la chiusura degli inceneritori di Montale, Selvapiana e Baciacavallo e in favore della rivitalizzazione degli spazi agricoli e del recupero di aree dismesse (edifici ex-industriali e aree agricole), contrastando la logica del profitto che accomuna destra e sinistra istituzionali, senza distinzioni. Una logica che, alla ricerca di un presunto benessere, determina sfruttamento, saccheggio e devastazione del territorio e delle vite.
Visualizza la piattaforma dell'assemblea per la piana contro le nocività
Mappe:
I triangoli neri sono gli inceneritori passati e presenti e speriamo non futuri: montale, baciacavallo, san donnino, case passerini e faggi all'osmannoro per rifiuti industriali. In viola le strade dei centri commerciali. In rosso terze corsie e raddoppi autostradali. In blu "scuola marescialli" e tav.
Riceviamo e pubblichiamo
Mercoledì 19 Dicembre 2012, fonte:retecollettivi.noblogs.org
Questa mattina un corteo di studenti ha sfilato per le vie del centro della città e si è concluso in una delle poche piazze che ancora possono essere considerate dei fiorentini, cioè piazza Santo Spirito.
Come ogni volta dobbiamo fare i conti con la strumentalizzazione messa in atto da giornali e politici. In un corteo che ha gridato e fatto capire a tutti la sua contrarietà all'attacco al diritto allo studio e a tutti i diritti che l'austerità sta piegando agli interessi del profitto, che ha espresso il disgusto nei confronti del consumismo che di questi tempi invade le strade delle nostre città, gli unici dettagli che vengono ritenuti degni di nota consistono in due piccoli avvenimenti che sono stati storpiati e strumentalizzati, poichè Renzi non è stato minacciato di essere sistemato né è stato aggredito (giustamente alla sua vista alcuni studenti gli si sono avvicinati e gli hanno rinfacciato ciò di cui egli, come sindaco di questa città, è responsabile). Com'è ovvio, tutto ciò viene ritenuto molto più importante degli interventi che hanno accompagnato il corteo, molto più importante degli occhi attenti delle persone che hanno osservato sfilare il corteo, molto più importante delle mani che hanno applaudito al nostro passaggio.
Ma vista la monotonia delle reazioni che seguono i nostri cortei, abbiamo imparato a non cedere alle provocazioni di chi ci dipinge come dei "cialtroni ideologizzati" e a ripetere che se ci viene detto che "l'aggressine verbale" di stamattina "non è assolutamente tollerabile" noi rispondiamo dicendo che ciò che non è più tollerabile è la situazione che ci ritroviamo ad affrontare ogni giorno noi nelle scuole, i lavoratori nei loro posti di lavoro, che non è tollerabile chiedere a chi è innocente di pagare una crisi che sta abbattendo i diritti di tutti/e, che non è tollerabile continuare a costruire il sogno occidentale sullo sfruttamento globale.
Oggi il corteo ha sfilato in quella porzione di centro che costituisce la città-vetrina e ha visto che quelle strade sono morte e non hanno più niente da dire e da dare e per l'ennesima volta abbiamo visto, prima in piazza con la presenza massiccia di forze dell'ordine e poi sui giornali, che le nostre rivendicazioni vengono ritenute soltanto un problema di ordine pubblico e non sintomo di un disagio sociale che si sta estendendo e che prima o poi scoppierà. Ma sapete tutti che abbiamo ancora molto altro da dire e che quello che ci aspetta è un inverno che continuerà ad essere riscaldato dalle lotte studentesche.
Tenetevi pronti perchè presto torneremo nelle strade.
Rete dei Collettivi Fiorentini
Presidio sotto la Provincia di Firenze Lunedi 17 Dicembre 2012 dalle ore 15,00 contro il Piano interprovinciale dei rifiuti.
Ieri in tanti, nonostante il freddo e il giorno lavorativo, hanno riempito piazza Dalmazia rispondendo all'appello della Comunità Senegalese. Una piazza che dalle 17 ha continuato a crescere fino alle 18, orario in cui era convocato il corteo della Firenze Antifascista.Un corteo osteggiato dalle forze istituzionali e dalla quasi totalità dei firmatari dell'appello per il presidio di piazza Dalmazia. Troppi i rischi di essere additati tra quelli che denunciano da tempo le responsabilità di istituzioni, Comune in testa, e magistrati.
Un corteo aperto invece da decine di giovani senegalesi che hanno voluto ricordare Samb e Diop insieme a tutti quei compagni che praticano l'antifascismo ogni giorno, in cui più di 1000 persone hanno sfilato per le strade del quartiere, ribadendo la solidarietà agli antifascisti condannati per i fatti di via della Scala e al compagno Stefano accoltellato a Milano, ricordando Dax e tutti i compagni uccisi per mano fascista, parlando a chi si affacciava alle finestre, a chi usciva dai negozi, a chi si è unito al corteo strada facendo.
Ancora una volta sono stati posti i pesanti e inquietanti interrogativi che rimangono senza una risposta dopo la chiusura formale dell'inchiesta su Casseri: per fascisti, istituzioni, Procura e Questura ha agito da solo ed essendo morto, non se ne parli più. Ancora una volta è stato denunciato il trattamento verso i feriti, cui viene negato persino il ricongiungimento familiare; ed ancora una volta, al di là delle dichiarazioni di facciata di un Rossi, è stata ribadita l'esigenza della chiusura delle sedi fasciste. Sicuramente questo sono tra i motivi per cui il corteo di Rifredi è stato completamente rimosso dalle notizie girate dai giornali e dalle TV locali insieme al fatto che l'anniversario della strage fascista doveva esser ridotta ad un evento serale, al massimo ad una parentesi che si apriva e si chiudeva nel giro di una giornata, i contenuti ridotti ad un generico razzismo invece di ribadire la caratterizzazione fascista della strage. Gli interventi in piazza da parte dei vari rappresentanti non sono andati oltre a generici richiami all'unità e alla non strumentalizzazione politica. Cosa più di questo è strumentalizzazione politica? Evidentemente la necessità della pace sociale è più forte del bisogno di verità e giustizia, dei valori dell'antifascismo e della necessità di estirpare fin da subito questo tumore, i fascisti, dalla nostra società.Invece no. Noi ci siamo mobilitati ieri e continueremo a farlo domani perché i fascisti in città ci sono ancora e perché sarà importante continuare a togliere loro spazi e agibilità politica, contrastandone le iniziative e chiudendone le sedi: a dirlo in piazza eravamo tanti e sono gli stessi umori che molti ci hanno manifestato durante il volantinaggio davanti ai cancelli del Mandela Forum.
In una fase di crisi come quella attuale, mentre ai lavoratori viene imposto un totale asservimento alle esigenze del capitale, il fascismo torna a bussare alle porte degli stati europei e attraverso partiti, gruppi e associazioni si candida come alternativa di governo per contrastare le lotte popolari: è la storia, anche recente, a insegnarcelo, basti guardare alla Grecia e ad Alba Dorata.
In momenti come questo non vi sono mezze misure, mediazioni o equilibrismi che tengano: o si sta da una parte o si sta dall'altra.Lo Stato oggi aiuta i fascisti in diversi modi: copertura, impunità, finanziamenti, repressione degli antifascisti e propaganda. Ma non è certo da meno chi per opportunismo e calcolo politico cerca di isolare e denigrare coloro che nell'antifascismo oltre che un valore vedono una pratica quotidiana continuando a lottare per una società che superi disuguaglianze, guerra e sfruttamento.Se ne facciano una ragione le istituzioni, se ne facciano una ragione tutti coloro che hanno miseramente provato a sostenere il loro gioco.
ORA E SEMPRE ANTIFASCISTI!
Firenze Antifascista Firenze, 14 dicembre 2012
Contro la costruzione dell'inceneritore di case passerini e l'ampliamento dell'aereoporto Vespucci di Peretola e di tutte le opere nocive interne alla logica del profitto e dello sfruttamento del territorio e della vita
Ore 21.00 cena a base di pecora (12 euro) presso il Cantiere Sociale.
L'assemblea per la piana contro le nocività
pianacontronocivita.noblogs.org
Firenze, un anno fa, 13 dicembre del 2011. Un fascista pistoiese di nome Casseri, ben conosciuto negli ambienti dell'estrema destra e militante di Casapound, spara contro alcuni lavoratori senegalesi in Piazza Dalmazia ed in San Lorenzo: due di loro muoiono, altri tre, di cui uno ancora in ospedale quasi immobilizzato, rimangono feriti. Il neofascista viene raggiunto in un parcheggio sotterraneo dalla polizia e lì muore (Si spara? Gli sparano?).
La prima preoccupazione di polizia, stampa e fascisti è di descrivere Casseri come un folle isolato; quella del prefetto è di prevenire "le possibili violenze degli antagonisti" e di proteggere le sedi fasciste!! L'abitazione fiorentina dove era ospitato Casseri viene perquisita ma è trovata completamente vuota e ripulita da tutto! Basta un mese per chiudere le indagini: Casseri ha agito da solo, è un folle razzista, e non parliamone più! No, noi vogliamo parlarne ancora, non bastano le conclusioni di Questura e Procura, non basta la targa del Comune che parla di gesto di un folle razzista, che scagiona tutti dalle proprie responsabilità; secondo noi è stato il gesto organizzato di un neofascista ben introdotto; e ci poniamo alcune domande: chi ha completamente ripulito la casa dove abitava Casseri? Che fine ha fatto il suo PC? Quali sono stati gli ultimi contatti del fascista? Che porte aprono le numerose chiavi ritrovate a Casseri? Perché un "folle razzista" era dotato di porto d'armi? Chi è lo psicoterapeuta dove era stato mandato Casseri? Quali sono i veri e forti legami tra la Questura di Pistoia ed i neofascisti di Casapound e Forza Nuova? A queste domande non sono mai state date risposte dai sempre solerti investigatori, pronti a perseguire decine di antifascisti ma sempre proni nel coprire e proteggere le organizzazioni fasciste.
Non facciamo dietrologia, ma la storia d'Italia è segnata dal legame tra neofascisti, stato e servizi vari, tanto bene evidenziato dalla strage fascista del dopoguerra che ha inaugurato la strategia della tensione: la strage del 12 dicembre del '69 a Milano; non ci si può, quindi, non porre queste domande.
D'altra parte va sottolineato il clima di odio ed intolleranza che le istituzioni hanno fomentato, e continuano a fomentare, nelle nostre città: l'immigrato è il diverso da colpire, responsabile del "degrado", dell'illegalità e dell'insicurezza, capro espiatorio per una società in cui le vere sicurezze, casa, lavoro, sanità, istruzione, sono sempre più in discussione per le politiche dei vari governi degli ultimi 20 anni. Bastano poi pochi mesi al Comune di Firenze per riposizionare i cartelloni che evidenziano in un cerchio rosso un gruppo di senegalesi titolandolo ABUSIVI: gli stessi cartelli che erano stati tolti in fretta e furia all'indomani della strage per mascherare le proprie responsabilità. Del resto nemmeno viene concesso il permesso ai familiari del ragazzo ferito gravemente di poter venire in Italia, negando il ricongiungimento, lasciandolo abbandonato in un letto d'ospedale.
E che fine hanno fatto le roboanti dichiarazioni del Governatore Rossi sulle sedi fasciste? Niente, i fascisti continuano ad avere agibilità politica nelle nostre città, a Firenze hanno aperto una sede guarda caso proprio accanto alla Questura; il sindaco Renzi sostiene il "diritto" di Casapound ad avere sedi e di manifestare, i fascisti vengono lasciati sfilare tranquillamente a Roma come in altre città. Questo mentre in Europa, dalla Grecia all'Ungheria, il fascismo si ripropone, finanziato e coperto da Stati e classi dominanti, come possibile risposta alla crisi economica, politica, sociale e culturale, che stiamo vivendo, facendo proprio della caccia all'immigrato il cavallo di battaglia.
E così, mentre gli antifascisti finiscono in carcere e processati a decine, mentre gli immigrati continuano ad essere repressi, ad un anno di distanza dalla strage, possiamo dire che niente è cambiato; che, oggi come ieri, il fascismo va combattuto perché rappresenta una possibile opzione reazionaria per lo Stato, non certo un residuo del passato.
Ad un anno di distanza da quel tragico 13 dicembre, saremo ancora nelle piazze, nel nostro territorio, per dire che giustizia non è fatta, che queste istituzioni non ci rappresentano, che noi l'antifascismo non lo deleghiamo, noi lo pratichiamo, per dire ancora MAI PIU' stragi fasciste, MAI PIU' fascisti e razzisti.
CHIUDIAMO I COVI FASCISTI SUBITO!
GIOVEDÌ 13 DICEMBRE ALLE ORE 17.00 PRESIDIO IN PIAZZA DALMAZIA
ORE 18.00 PARTENZA DEL CORTEO ANTIFASCISTA PER LE VIE DEL QUARTIERE
Firenze Antifascista
La Firenze Antifascista con questo comunicato vuole esprimere la propria vicinanza e solidarietà al compagno Stefano, accoltellato dai neonazisti, e a tutto il movimento antifascista milanese.
Come in altre occasioni, colpendo lui hanno colpito tutti noi! Ci sembra evidente che l'agibilità politica e l'impunità di cui godono oggi i fascisti siano maturate all'interno istituzioni democratiche dove quel filo nero che lega vecchi e nuovi fascisti agli apparati dello Stato non si è mai spezzato.
Al di là delle campagne demagogiche e del populismo di cui i fascisti si riempiono la bocca, le loro aggressioni colpiscono sempre chi realmente sceglie di lottare contro questo sistema: anche così si spiegano i lauti finanziamenti di cui possono godere e la stretta sorveglianza da parte di polizia e digos sempre pronti ai intervenire a difesa dei loro covi.
Non possiamo più accettare di piangere compagni uccisi, di vedere morire dei lavoratori solo perché hanno la pelle nera (il 13 dicembre ricorre un anno dall'assassinio di due senegalesi per mano di esponente di Casa Pond), di vedere aggredire gli studenti nelle università come nelle scuole o di veder pestare chi sceglie di vivere liberamente la propria sessualità e tutti coloro etichettati come "diversi".
La risposta non può che essere sempre la stessa, l'unica che la storia ci ha dimostrato possa pagare: l'organizzazione e l'azione antifascista.
Invitiamo quindi a partecipare all'iniziativa di Firenze Antifascista che si terrà sabato 8 dicembre alle ore 18.00 al CPA fi-sud con un compagno dell'Associazione Dax di Milano che farà un quadro sui gruppi dell'estrema destra nel capoluogo lombardo e una panoramica sul clima che si respira in città dopo gli ultimi fatti Rilanciamo la mobilitazione del 13 dicembre, giorno in cui saremo in piazza Dalmazia alle ore 17.00 per un presidio e alle ore 18.00 ci muoveremo in corteo, e le giornate del 15, 16 e 17 marzo a Milano in occasione del 10° anniversario dell'assassinio del compagno Dax.
Firenze Antifascista
CPA fi-sud, Rete dei Collettivi Fiorentini Studenteschi, Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, Collettivo Politico Scienze Politiche, PCL, CAAT
Ore 23:00 concerto con:
HEADBANGERS
FAINAS
Video: https://www.youtube.com/watch?v=9PweeKusF1o
Martedì 20 novembre 2012, dalle ore 17:30 alle 20:00 a Firenze, in Piazza della Repubblica
Per rivendicare il diritto alla vita del popolo di Gaza, contro l'operazione militare israeliana "Pilastro di Sicurezza" che, con continui bombardamenti dal cielo, da terra e dal mare, sta distruggendo le strutture e infrastrutture palestinesi dell'area, e si rende responsabile di un lungo elenco di morti - bambini, donne e civili innocenti - vittime extra-giudiziarie di "assassini mirati" o di "effetti collaterali."
Ci opponiamo a che una competizione elettorale interna allo Stato di Israele si traduca in una tragedia immane per il popolo palestinese.
Affermiamo il fatto che il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza su località israeliane è la logica conseguenza del disumano e illegittimo blocco imposto da Israele a Gaza, della rovina di ogni attività produttiva, dell'immiserimento della popolazione e dell'incubo connesso alle sistematiche aggressioni omicide delle forze militari israeliane, e non la giustificazione per il loro intervento.
Esigiamo che il Presidente Napoletano, il primo ministro Monti e il ministro degli esteri Terzi non parlino in nostro nome quando si dichiarano solidali con Israele e giustificano la sua aggressione militare omicida come un "diritto alla difesa".
Consideriamo il loro atteggiamento come espressione di un asservimento dell'Italia alla logica dell'illegittimità, della sopraffazione e della violenza portata avanti dallo Stato di Israele su scala internazionale, la cui unica prospettiva è quella di una catastrofe bellica dalle devastanti proporzioni.
Rivendichiamo il rispetto del diritto internazionale e umanitario da parte di tutti e che non ci siano Stati, come Israele, che ne siano esentati per sensi di colpa, ricatti o criminali alleanze.
Il 15 novembre 2012 il Tribunale di Firenze ha emesso la sentenza di condanna contro 11 antifascisti fiorentini: 8 mesi per tentate lesioni.
Questi i fatti: nel 2009 un compagno viene arrestato, accusato di aver messo un petardo all'agenzia delle entrate, ed altri 10 vengono perquisiti accusati di aver cercato di impedire scorribande dei fascisti nel centro di Firenze il 23 maggio del 2009.
Attentato con finalità di terrorismo, gruppi pronti a fare azioni violente, così, con la gran cassa dei giornali, viene presentata l'ennesima inchiesta contro compagni del movimento, nel tentativo di isolare e reprimere.
A tre anni di distanza, con la sentenza di ieri, non passa comunque un teorema accusatorio che è costato al compagno Mannu un mese e mezzo di carcere a Sollicciano e mesi di arresti domiciliari.
I motivi per cui è iniziata l'inchiesta, cui fu dato ampio risalto dalle veline della Digos e che hanno portato all'arresto di un compagno, non sussistono perchè Mannu è stato assolto dall'accusa di aver collocato il petardo alla agenzia delle entrate.
Rimangono i fatti di Via della Scala; fatti che confermavano la presenza in città di un gruppo di neofascisti che andavano e venivano dalla loro sede in via della scala armati di bastoni. Ma ad essere condannati sono gli 11 antifascisti; queste sono condanne politiche: hanno colpito gli antifascisti perchè antifascisti, per quello che sono e fanno quotidianamente, per il loro agire al di fuori di schemi compatibili con il sistema esistente.
Ancora una volta la giustizia dei tribunali e della polizia si è dimostrata connivente con i fascisti, come è accaduto con il caso di Casseri e dell'assassinio dei due ragazzi senegalesi, inchiesta insabbiata per non coinvolgere livelli più elevati, o come accaduto recentemente con l'aggressione in centro a due omosssessuali, che i carabinieri hanno cercato di far passare per ben due settimane come un caso di furto.
Questa è la giustizia italiana. La giustizia, quella vera, fatta di una realtà in cui si continui a lottare contro la guerra e lo sfruttamento, per il superamento delle disuguaglianze e delle differenze continueremo invece a perseguirla nei nostri luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle università così come nelle piazze e nelle strade dei nostri quartieri e delle nostre città.
Per questo, dopo il presidio e il corteo di solidarietà che nel giorno delle condanne hanno attraversato le strade del centro di Firenze, rilanciamo con ancora più forza l'appuntamento di sabato 17 alle ore 16.00 sotto il consolato greco in solidairetà con gli antifascisti greci, contro i Neonazisti di alba dorata e le torture della polizia greca.
Firenze antifascista
Serata in sostegno delle spese legali del Collettivo Politico di scienze politiche
Ore 21 Cena
A seguire concerto con:
Paese all'insù
Latte +
Per info e prenotazioni: colpol@inventati.org
Sabato 17 novembre saremo in piazza accanto agli antifascisti greci per manifestare contro il partito neonazista alba dorata, per ribadire che il fascismo non è né un problema di ieri, né una questione che riguarda solo la Grecia. Alba dorata, presente nel parlamento greco con il 7%, ed i cui adepti sono quotidianamente protagonisti di aggressioni alle comunità di immigrati, spedizioni punitive verso chi considerano diverso, da chi organizza teatro di strada a militanti sindacali, rappresenta una delle risposte che i padroni e le classi dirigenti europee stanno dando in questa fase di profonda crisi, economica, politica ed ideologica. Centri sociali, collettivi universitari, circoli dell'ANPI, associazioni e militanti antifascisti, in piazza perché il fascismo non si ripresenti più, in Grecia come in Italia ed in tutta Europa, dove assistiamo ad un crescendo, dall'Ungheria alla Polonia, dalla Germania alla Francia di Le Pen, delle formazioni neonaziste, che, attraverso una becera propaganda contro gli immigrati e contro la corruzione, guadagnano consensi e denari.
Saremo inoltre in piazza sabato, a fianco delle decine di compagni denunciati e processati per antifascismo in Italia, ed in particolare accanto ai nostri 10 compagni condannati il 15 novembre a 8 mesi di carcere, per aver cercato di impedire le scorribande fasciste nel centro di Firenze, dove le aggressioni, come nel caso della coppia di omosessuali, purtroppo continuano.
Non è un problema di opposti estremismi, né di nostalgici di ideologie passate; il fascismo purtroppo si sta ripresentando pericolosamente in tutta Europa e noi siamo decisi a contrastarlo, con ogni mezzo necessario.
A FIANCO DEGFLI ANTIFASCISTI GRECI - SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE
Sabato 17 Novembre alle ore 16.00, sotto il Consolato Greco in via Cavour
Firenze antifascista
Dalle ore 20:30
Apericena
Video su alba dorata
Interventi di Compagni/e greci
Il 15 novembre il tribunale di Firenze emetterà la sentenza di primo grado del processo per i fatti di Via della Scala del 2009, che portarono a 11 perquisizioni in casa di altrettanti compagni e all'arresto di uno di essi.
Invitiamo quindi tutte le compagne e i compagni, le realtà politiche, sociali e sindacali, a tenersi aggiornate e pronte a mobilitarsi nel pomeriggio di giovedì 15 novembre poiché se il tribunale di Firenze dovesse emettere una sentenza di condanna la solidarietà con gli antifascisti si manifesterà il giorno stesso con un presidio sotto la Prefettura alle ore 18.00.
I fatti: dopo un'iniziativa elettorale organizzata da FN, dalla Destra, e Fiamma tricolore un gruppo di fascisti gira indisturbato per il centro di Firenze, compiendo aggressioni e intimidazioni ai danni di immigrati e di un gruppo di ragazzi che si recavano al concerto della Banda Bassotti alla Fortezza; seguono e aspettano fuori da un pub una compagna che telefona per chiedere aiuto. Normale che le scorribande dei camerati non sarebbero state tollerate a lungo in una città che ancora esprime un radicato antifascismo. E' così che un gruppo di compagni che si era recato in centro per verificare le continue voci di aggressioni è stato fermato e identificato dalla polizia.
Questi undici compagni, perquisiti poi il 6 Novembre, sono stati denunciati per tentate lesioni aggravate dalla premeditazione e dalla finalità di terrorismo, accusa evidentemente pretestuosa che vuole giudicarli per il solo fatto di essere antifascisti.
Questa sentenza cade in momento molto particolare. Con l'intensificarsi delle misure di austerità e il crescente peggioramento delle condizioni di vita delle classi popolari assistiamo a un processo di revisionismo storico sempre più forte, nel quale sono le istituzioni stesse a concedere agibilità politica, finanziamenti e copertura poliziesca ai vari gruppi neofascisti, capaci di muoversi comunque su più livelli tenendo in piedi campagne populiste e intrecciando rapporti che vanno dalle istituzioni fino alla malavita organizzata.
Ma se da una parte la strategia repressiva tende ad agire con il sostanziale appoggio dei mass media con l'utilizzo retorico della teoria degli "opposti estremismi” nel tentativo di delegittimare e svilire i valori dell'antifascismo, nella pratica assistiamo invece a qualcosa che va ben oltre il tentativo di mettere "rossi” e "neri” sullo stesso piano.
Mentre gli antifascisti finiscono nelle aule di tribunale se non in carcere, addirittura un fatto tanto eclatante quanto drammatico come la strage del 13 dicembre scorso messa in atto dal neofascista Casseri è stata archiviata nell'arco di poche settimane: quello del "gesto folle ed isolato” è stato l'alibi con il quale tutte le istituzioni cittadine, Comune, Prefettura e Questura, hanno preferito stendere un velo di silenzio che lascia ancora pesantissimi interrogativi su quella vicenda e che la dice lunga sul livello di impunità di cui godono i neofascisti anche in Italia.
A fronte di questa situazione, crediamo che chiunque si riconosca nei valori dell'antifascismo debba necessariamente farsi carico di pratiche quotidiane che si esprimano giorno per giorno, strada per strada, sostenendo poi attraverso la solidarietà tutti quei compagni che per il loro impegno antifascista hanno subito e continuano a subire processi e repressione.
Firenze Antifascista
ore 9:00 - piazza San Marco - MANIFESTAZIONE
ore 19:00 - piazza Santo Spirito - PIAZZATA
La concertazione e il collaborazionismo sindacale hanno fallito disramando i lavoratori, portando impoverimento, precarietà, cancellazione di diritti, demolizione di istruzione e sanità pubblica.
Dobbiamo affermare autonomia, identità di classe e capacità di azione collettiva, ritrovare unità nelle lotte, combattere la repressione.
Sosteniamo chi lotta dentro e fuori i luoghi di lavoro come i lavoratori ATAF e gli operai della Ginori di Sesto Fiorentino, come i lavoratori Ikea di Piacenza, gli operai di Pomigliano discriminati da Fiat, come i cittadini e i lavoratori "liberi e pensanti" dell'Ilva di Taranto, i NOTAV della Val di Susa, ...tutti quelli che non subiscono in silenzio.
IN TUTTA EUROPA I LAVORATORI SONO IN SCIOPERO O IN MOBILITAZIONE...NOI CI SAREMO!!!
Nelle carceri italiane muoiono più di 100 detenuti ogni anno. Marcello Lonzi è morto con: 8 costole rotte, 2 buchi in testa, 2 denti spezzati, sterno, mandibola e polso fratturati. Per il medico del carcere la causa della morte non è un pestaggio ma un infarto.
Ore 21.30 Incontro e presentazione del dossier "Voci dal carcere".
Parteciperà alla serata Maria Ciuffi madre di Marcello Lonzi
I proventi della serata verranno utilizzati per sostenere le spese legali al fine di riaprire il caso Lonzi.
Ore 23.00 concerto con:
57100 - punk
Drunkenight - street punk
La Grecia rappresenta per molti di noi un chiaro esempio della violenza con cui le misure economiche di austerity si scatenano contro la classe lavoratrice, i disoccupati ed i soggetti più deboli; ma, al tempo stesso, è anche un esempio della resistenza che questi soggetti esprimono giorno dopo giorno con scioperi, blocchi, sfida dei divieti e della violenza poliziesca, sperimentando vecchie e nuove forme di solidarietà e autogestione.
Ma se la crisi e le sue ricadute materiali generano resistenza osserviamo anche il preoccupante riaffacciarsi, nell'attualità dello scontro politico, di un fenomeno che pensavamo di aver sconfitto: il fascismo.
Tutta l' Europa sta registrando la recrudescenza di un neofascismo che, sebbene in un contesto storico differente, è, nelle forme e nei metodi, identico a quanto visto in passato.
Ungheria, elgio, Italia, Germania, lunga sarebbe la lista degli stati in cui, pur in forme e in modi diversi, i sovrappongono ampi pezzi dello stato con le organizzazioni neofasciste, finanziate e usate come braccio armato contro quei movimenti che mettono in discussione sfruttamento e interessi del capitale.
La Grecia sta rappresentando anche in questo senso, con la presenza e la crescita di organizzazioni come Alba Dorata, un esempio di quanto questa sovrapposizione sia un pericolo reale, di quanto ampi settori dello stato vedano nel fascismo una soluzione alla gestione della crisi.
Alba Dorata agisce, come in passato abbiamo già tragicamente vissuto, nei modi classici della dottrina fascista, con le stesse collusioni con ampi settori dello stato che copre e finanzia i suoi membri, garantisce loro l'impunità, trasforma la paura per il futuro in necessità di sicurezza.
Ai suoi membri viene "consentito" di svolgere veri e propri compiti di polizia/pulizia nei confronti di immigrati e contro le loro organizzazioni, operando vere e proprie espulsioni della popolazione immigrata, attacchi contro le sedi dei partiti della sinistra e delle realtà di movimento. Le questure vengono usate come luoghi sicuri, e da li provengono numerose delle informazioni a loro disposizione. Oltre la metà delle forze di polizia vota per Alba Dorata. Non è quindi una semplice casualità che Alba Dorata abbia raggiunto il 7% nelle ultime elezioni, quando nelle precedenti tornate non arrivava all'1%.
Noi non siamo in Grecia ma, nostro malgrado, viviamo in questa fase storica e come tale siamo pienamente coinvolti in tutto ciò che sta succedendo al suo interno.
Troppe le ramificazioni, troppe le connessioni europee tra organizzazioni neofasciste, troppe le attenzioni del neofascismo italiano per quanto sta succedendo con Alba Dorata, troppo nella storia intreccia il neofascismo nostrale con quello greco, troppe le similitudini per le conseguenze delle politiche di lacrime e sangue del Governo Monti.
Gli antifascisti greci non stanno certo a guardare e si organizzano nelle forme e nei modi più efficaci, mettendosi in gioco in prima persona, assumendosi nei confronti di Alba Dorata una responsabilità storica per il loro futuro e non solo. Subiscono ogni giorno attacchi a cui rispondono senza timore nonostante gli arresti e le torture subite nei commissariati.
Noi siamo al loro fianco. Raccogliamo l'invito dei compagni greci a mobilitarsi, a denunciare quanto sta succedendo, a creare momenti di solidarietà e lotta per sostenere la loro lotta contro Alba Dorata, la nostra lotta comune contro il fascismo.
Giovedì 8 Novembre ore 21.30
Iniziativa dibattito con la presenza di compagni/e e antifascisti greci al Cpa Firenze Sud
Sabato 17 Novembre ore 16.00
Manifestazione davanti al Consolato Greco – Via Cavour
Firenze Antifascista
Video: https://www.youtube.com/watch?v=s84HzScyAdY
Lunedì 5 Novembre 2012 Fonte: brigatesolidarietaattiva.blogspot.it
A 5 mesi dal sisma di Maggio, l'intervento delle BSA in Emilia sta volgendo al termine.
Report dal Campo Base di Forcello (S. Possidonio, MO) : A che punto siamo? Cosa lasciamo sul territorio? La prima notizia che ci preme comunicare è la data di fine intervento: il 25 novembre sarà l'ultimo giorno di presenza costante delle BSA in Emilia. Il motivo è presto detto: il 24 Novembre sarà la data del primo corteo locale organizzato dal Comitato sisma.12 e dal Comitato popolare mirandolese. Stiamo costruendo la piattaforma e identificando un luogo dove chiamare un presidio, per poi valutare, in base alle presenze, il percorso da seguire. Il luogo sarà sicuramente Mirandola, una delle città più grandi e centrali rispetto al resto dei comuni del Cratere, nonché una delle più colpite dal sisma.
STAFFETTE/MAGAZZINO: sono state drasticamente ridotte le staffette, anche se molte famiglie sono ancora in difficoltà. Il magazzino è ormai semivuoto, le raccolte materiali funzionano sempre meno: tramite il Sisma.12 stiamo raccogliendo materiali dai magazzini della Protezione Civile, ancora pieni di beni che però non vengono più distribuiti. Ci stanno aiutando molto anche i ragazzi della Scintilla, centro sociale anarchico di Modena. Stiamo cercando di unire i magazzini con il Comitato popolare Mirandolese e il C.S. Guernica di Modena: il comune di Mirandola dovrebbe autorizzare l'installazione di una casetta come sede del comitato da adibire anche a magazzino. Se riusciremo ad organizzare il tutto dal 10 al 15 Novembre porteremo là i materiali svuotando il magazzino nostro e collaboreremo nella gestione fino alla fine dell'intervento: al di là della soluzione pratica, ci sembra un'ottima soluzione politica per dare continuità alla pratica delle staffette e per realizzare davvero l'autorganizzazione, lasciando tutto in mano agli "autoctoni".
COMITATO: Mina, l'architetto che si sta occupando del progetto di autocostruzione, ha finito di scrivere l'ultima versione che trovate sul sito del Comitato (http://www.scribd.com/doc/108961926/Con-Le-Radici-Nella-Terra). Abbiamo individuato 4 famiglie già iinteressate, in settimana andremo a parlare con altri 3 nuclei che seguiamo con le staffette per capire se può essergli utile aderire. Si tratta di un progetto di autocostruzione di moduli abitativi temporanei a basso costo ed ecocompatibili. Ci pare un progettino di forte impatto politico e magari utile economicamente visto che i mattoni che recuperiamo, fatti a mano e pieni, cioè non bucati come quelli moderni, si vendono anche a 3 euro l'uno. Siamo a quota 250 mattoni recuperati.
CAMPAGNA 100%: come Comitato Sisma.12 s'è deciso di avviare una campagna nazionale che rivendichi il 100% di indennizzo per la ricostruzione, non solo per l'Emilia ma anche per ogni futuro disastro naturale; si chiederà inoltre partecipazione e trasparenza, nonché di attivare meccanismi di lotta alla speculazione. Appena la Campagna sarà avviata sul territorio faremo di tutto per farla girare nei territori di tutte le BSA.
LAVORO: il punto di rivendicazione sulla lotta alla disoccupazione e per la sicurezza sui luoghi di lavoro è diventato patrimonio del Comitato. Abbiamo condiviso diverse analisi su una serie di tematiche (la costruzione della Cispadana, la lotta "No Gas a Rivara", il tema del lavoro) che vanno oltre l'autoricostruzione e che quindi danno al Comitato stesso una prospettiva di lotta più a lungo termine e non solo monotematico legato alla ricostruzione. Stiamo lavorando al prossimo video bollettino sul lavoro, con un'intervista di una delegata Fiom della Wam. Abbiamo provato a intercettare i lavoratori Gambro, ma è stato fatto un tale terrorismo psicologico sui lavoratori (ammorbidito solo da vaghe promesse di non delocalizzazione) da averci impedito del tutto la possibilità di trovare qualcuno disposto a raccontare la situazione dell'azienda. Cerchiamo di fare da ponte, con questo, tra il comitato e alcune realtà lavorative in lotta, cercando di coinvolgere anche i Clash City Workers (http://www.clashcityworkers.org/ ) : il progetto può andare avanti anche senza di noi visto che già alcuni membri del Comitato ci hanno confermato la loro disponibilità, se passiamo i contatti, per avviare il tutto indipendentemente dalla nostra presenza. Si pensava intanto di costruire una piccola iniziativa sulla riforma Fornero, sulle delocalizzazioni e le lotte di realtà simili.
Per ora è tutto, ci vediamo il 24 Novembre per il corteo!
Come in tante altre città italiane, sabato 27 ottobre 1962, in piena "crisi dei missili", la Camera del Lavoro di Milano organizzò una grande manifestazione di protesta contro l'aggressione imperialista degli Stati Uniti a Cuba. Dopo il discorso del segretario della CGIL, si formò un corteo che sfilò nelle vie del centro storico milanese. I manifestanti alzavano cartelli e striscioni, scandivano parole d'ordine e canzoni politiche: "Indipendenza per Cuba", "Cuba sì, yankee no", "Pace, Pace", "Disarmo", "Fuori le basi nordamericane"... Dopo l'arrivo del corteo in piazza del Duomo, il Comando della Polizia dette l'ordine di disperdere i manifestanti pacifisti. Il Terzo Battaglione della Celere, corpo speciale di intervento anti-manifestazioni, giunto appositamente da Padova, iniziò i caroselli con le jeep. Le camionette cariche di poliziotti si gettarono deliberatamente contro la testa del corteo, investendo lo studente Giovanni Ardizzone (davanti alla Antica Loggia dei Mercanti, di fronte al Duomo di Milano) e poco dopo altri due manifestanti: il muratore Nicola Giardino di 38 anni, e l'operaio Luigi Scalmana, di 57 anni. Giovanni Ardizzone morì nello stesso pomeriggio in ospedale; nessuna distanza riuscirà a separare i cuori di chi lotta contro un sistema che fa dell'ingiustizia sociale la sua bandiera, utilizzando tutte le armi a sua disposizione per frenare la possibilità che gli sfruttati prendano possesso della propria capacità di cambiare le cose.
Queste armi sono l'oblio della memoria, il revisionismo, le divisioni interne e la repressione in tutte le sue forme, ma tutto ciò non basta. La propulsione di chi è sfruttato a liberarsi dalle proprie catene è tanto forte da far utilizzare allo Stato qualsiasi arma a disposizione... ecco i fascisti, che uccidono e dividono.
Dimenticare quello che è successo a Giovanni, a Carlo, a Dax, e a tanti altri compagni sarebbe un delitto quanto accettare lo sfruttamento e la precarietà, quanto la rassegnazione e l'accettazione del male di questo Sistema.
Circolo 26 julio Italia-Cuba, Cpa fi sud, Cantiere sociale Camilo Cienfuegos
Alle 10:20 del 20 Ottobre 2012, in acque internazionali navi da guerra israeliane hanno abbordato il veliero Estelle, diretto a Gaza in missione di pace.
Estelle era una nave disarmata, con cargo ispezionato più volte, equipaggio con dichiarate intenzioni non violente, in rotta da acque internazionali direttamente in acque territoriali di Gaza. Non poteva in alcun modo costituire una minaccia né per la sicurezza di Israele né per altri. Oltre agli attivisti di vari paesi Estelle trasportava 41 tonnellate di cemento, sedie a rotelle, 300 palloni da calcio, strumenti musicali, libri e giocattoli per bambini.
Il governo Israeliano poteva scegliere e doveva farla passare. Il governo israeliano non può addurre ragioni di sicurezza plausibili o avanzare competenze giuridiche territoriali sulla rotta di Estelle.
La missione umanitaria di Estelle consiste in un messaggio ben preciso e doveroso: solidarietà con il popolo palestinese e basta con l'assedio di Gaza subito e per sempre.
La missione di Estelle (la 3° della Freedom Flotilla) consisteva nel chiedere giustizia per il popolo Palestinese, in linea con le risoluzioni ONU e le dichiarazioni di tutte le associazioni umanitarie internazionali che denunciano da anni la gravità della situazione in cui è costretta a vivere la popolazione civile di Gaza sotto assedio.
A nome delle migliaia di persone che, nei porti di tutta Europa, hanno manifestato il proprio sostegno ad Estelle vogliamo:
Firenze per Gaza vi invita a partecipare martedì 23 Ottobre dalle 17,00 presidio in p.za della Repubblica
Sabato 20 Ottobre al CpaFiSud:
Ore 19.00 Incontro con Luciano Vasapollo, " Cuba cambia, tra l'attuale crisi del Capitalismo e il Socialismo del XXI° Secolo".
Ore 20.30 Cena sociale
Ore 23.00 Concerto del Generale e One Drop Band + Banpay Crew
Venerdi 26 Ottobre al K100F:
Ore 21.30 Incontro con Alessandra Riccio direttrice della rivista latinoamerica
Ore 23.00 Concerto dei Cayenna + Joker Smoker Sound System
Ore 17.00 Assemblea dibattito su "Fabbrica Italia" a Pomigliano con interventi dei compagni di Napoli e sulle lotte dei lavoratori della logistica in Lombardia con interventi dei compagni del Csa Vittoria di Milano. Proiezione del video "La propaganda aziendale della Fiat nell'era di Marchionne" a cura di clash city workers.
Ore 20.00 Cena con i lavoratori GKN per autofinanzioare la lora cassa di resistenza
Una cena per sostenere dal basso e in modo concreto i lavoratori della GKN nelle loro lotte e mobilitazioni. Ma anche un cena per festeggiare la vittoria dei giorni scorsi quando, con uno sciopero ad oltranza, gli operai GKN hanno ottenuto il reintegro di un collega licenziato.
L'escalation militare in siria non ha sicuramente raggiunto il culmine, ma in questi mesi abbiamo comunque assistito a passaggi sostanziali da parte dell'imperialismo statunitense e degli stati europei coadiuvati dall'aiuto tutt'altro che disinteressato di israele, della turchia e delle petromonarchie. Ancora una volta la difesa dei diritti umani e dei civili dalla feroce repressione del "dittatore" di turno sono la scusa perfetta per muovere i primi passi verso una nuova guerra umanitaria.
Stop the war - Un interessante contributo dei compagni del Cpa Firenze-Sud sulla situazione siriana.
Il Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos organizza presso il circolo arci Dino Manetti via Baracca 2a Campi Bisenzio (FI) la quinta edizione del torneo di calcio a cinque:
Dai un calcio al razzista
Ore 14.00 Inizio torneo presso il circolo Manetti
La giornata prosegue al Cantiere Sociale
Ore 20.30 Cena
Ore 22.00 Premizaione
Ore 23.00 Concerto e a seguire disco trash
Indicazioni per arrivare al circolo Mantetti. Mappa
Solidarietà dal basso per le popolazioni terremotate!
Servono:
Minibrick frutta e thè, cracker, biscotti, merendine, ecc.
Scatolette (tonno, piselli, ceci, fagioli, mais).
Prodotti antizanzara, tende, torce elettriche con batterie.
Prodotti per l'igiene intima (sapone, bagno schiuma, shampoo, ecc).
Olio
Tutti i materiali verranno consegnati alle Brigate di solidarietà attiva, già presenti sul territorio e con cui abbiamo già collaborato proficuamente nel passato terremoto in Abruzzo.
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
Freedom Flotilla 3
contro l'assedio di Gaza. Via mare, via cielo, via terra.
Spingiamo in mare la Estelle
...con la Palestina e Vittorio nel cuore.
Ore 20.00 proiezione del video "I fiati sprecati in Palestina".
Ore 21.00 cena tipica campigiana a base di pecora.
Durante la serata sarà possibile iscriversi al pullman per recarsi a La Spezia, prima tappa italiana di Estelle seguita da Napoli e poi Gaza.
Per questioni logistiche la prenotazione alla cena è graditissima.
Martedì, 4 settembre, Campi Bisenzio. C' è una grande fabbrica metalmeccanica, la GKN. É successo tutto in pochi attimi. Un operaio, come tanti, col suo fardello di problemi finisce il suo turno di lavoro e subito dopo riceve una lettera, è stato licenziato per motivi disciplinari! La sua condotta forse non era stata impeccabile, forse qualche ritardo in più in un momento molto particolare della sua vita, ma non si può accettare questa arroganza aziendale!
Ed ecco la decisione fulminea, risoluta di tutti gli operai. Proprio cosi, tutti quanti sul cancello, compreso chi ci lavora assunto da cooperative esterne. Accorro anche io nel pomeriggio di martedì 4 settembre, io una ragazza come tante laureata poi precaria poi disoccupata, ....molto incazzata. L'aria che si respira lì, davanti alla fabbrica è insolita. E' stato proclamato lo Sciopero ad Oltranza, due parole che non avevo mai sentito pronunciare assieme. "Si rimane qui, turno dopo turno finchè non sarà data una risposta al nostro collega, amico, compagno, lavoratore".Questo il significato palesato da questo gesto di solidarietà operaia, una solidarietà quasi di altri tempi.
Alla fine hanno vinto, perchè oggi sono di nuovo tutti in fabbrica e l'operaio licenziato è stato riassunto.
Questa del 4/5 settembre a Campi Bisenzio non è stata la solita "veglia della speranza" che spesso si vede fuori dai cancelli, è stata una scelta di stomaco, decisa, improvvisa e molto coraggiosa dettata da uno slancio di cuore e solidarietà operaia, prima ancora che da motivi politici o sindacali. Con questa lotto gli operai sono comunque riusciti a scongiurare un precedente e a contrastare l'arroganza aziendale.
Precarietà, provvisorietà, incertezza, queste le caratteristiche gli anni che ci troviamo a vivere, ma accanto a ciò la nostra persuasione, la nostra certezza, la nostra convinzione che ci aspettano battaglie da affrontare con la stessa tensione e determinazione che ci hanno fatto vedere gli operai GKN.
Una compagna del K100fuegos
Come operaio metalmeccanico e come militante del Camilo Cienfuegos ho partecipato a tante iniziative in sostegno dei lavoratori in lotta, e mi sono sempre chiesto come rispondere all'attacco di un sistema capitalistico che per arricchirsi è capace di tutto!!
Ci sono minatori costretti a rimanere barricati a 400 metri sotto terra, fabbriche storiche costrette a chiudere, istituzioni e partiti che si fanno vedere solo a giochi fatti con il solo intento di prendere un voto e accaparrassi una poltrona.
Poi un giorno un operaio, un compagno, viene licenziato e cacciato con la logica padronale e fascista del "decido io e basta!!"
Il 4 settembre è stato un giorno importante, di lotta, dove ci siamo uniti spontaneamente tutti insieme, operai gkn e non, dove tutti ci siamo resi conto che Matteo è uno di noi e che oggi è toccato a lui e domani sarebbe potuto toccare a chiunque di noi.
Abbiamo vinto una piccola battaglia consapevoli che la guerra non ha un esito così scontato se stiamo uniti!
Un compagno del K100fuegos e operaio GKN
Martedi 4 Settembre un operaio della GKN viene licenziato per motivi disciplinari.
I suoi colleghi, amici, compagni decidono di bloccare la produzione ed uscire dalla fabbrica. Poco importa se i provvedimenti sono giustificati o meno. Una decisione di stomaco, forse irrazionale, forse "pre-politica": tutti fuori e "sciopero ad oltranza" fino al reintegro. Perchè un operaio non si butta in mezzo di strada, perchè non si vuole un pericoloso precedente che potrebbe servire all'azienda per eliminare altri operai, perchè non si accettano decisioni unilaterali, ......perchè ci avete rotto il cazzo e non siamo solo numeri.
Un giorno e una notte di sciopero, blocco, presidio.
Alla fine l'azienda ha accettato un incontro ed è stato definito un percorso di reintegro. Questo in estrema sintesi quanto successo.
Non ci è mai piaciuto chi impartisce lezioni e cerca visibilità, tantomeno sulla pelle degli altri.
Però pensiamo che quello che è successo fuori dalla Gkn debba essere raccontato, anche solo da un punto di vista personale e parziale. E' per questo che sopra trovate le impressioni di due compagni del Cantiere che hanno scritto d'istinto quello che hanno vissuto.
Siamo convinti che sia stata una vicenda molto significativa per il protagonismo e per la solidarietà espressa, per la dignità opposta all'arroganza aziendale, perchè gestito tutto al di fuori di equilibrismi sindacali, ....e perchè hanno vinto.
Adesso occhi aperti, perchè la cassa integrazione è in arrivo e anche alcuni di quelli che dopo la vittoria si sono complimentati è facile immaginarsi che fossero in attesa di veder passare il "cadavere" di qualche operaio particolarmente ribelle o di qualche sindacalista ingestibile.....Occhi aperti, allora, perchè la libertà va riconquistata tutti i giorni.
Gli operai GKN hanno dato un forte segnale di solidarietà di classe, di lotta, di dignità.
A noi resta l'orgoglio di avervi partecipato e la voglia di non lasciare questo episodio un fatto isolato.
I/Le compagni/e del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
Fonte: clashcityworkers.org
Video: https://www.youtube.com/watch?v=U4M-JaDvupg
Come Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos partecipiamo e invitiamo a partecipare al presidio che si terrà stasera davanti ai cancelli della GKN.
Come lavoratori e RSU della GKN siamo in sciopero ad oltranza con presidio davanti allo stabilimento contro la grave decisione dell'azienda che con un provvedimento sproporzionato ed un atteggiamento arrogante ha licenziato un lavoratore.
Il licenziamento del lavoratore della GKN per le modalità, e le motivazioni con cui è stato messo in atto colpisce tutti i lavoratori della GKN e la loro dignità.
Pertanto la nostra risposta non poteva che essere tempestiva e inequivocabile!
Davanti ad un simile provvedimento come il licenziamento che determina la perdita del posto di lavoro in un momento particolarmente difficile per tutti davanti ad una crisi economica senza precedenti, nonostante la disponibilità del lavoratore e della RSU a ricercare una soluzione, l'azienda ha mostrato la sua indifferenza e la indisponibilità al confronto.
Presideremo lo stabilimento e resteremo in sciopero fino a quando non sarà revocato il licenziamento a difesa del posto di lavoro chiedendo a tutta la cittadinanza di rispondere insieme contro l'arroganza aziendale.
Lavoratori ed RSU della GKN
C'è chi decise di tradire mettendosi al servizio dell'occupante nazista e di repubbliche fantoccio complici dei peggiori eccidi che la nostra storia ricordi, di torturare, di sparare dai tetti della nostra città contro civili inermi. C'è chi decise di combattere per la libertà e la giustizia, per l'uguaglianza, in clandestinità, nelle città come nei boschi, convinto che solo assumendosi il peso della lotta si può sperare, oggi come ieri, in una società migliore.
Abbiamo raccolto il loro testimone e al loro fianco continueremo a camminare verso la libertà.
Fontesanta 8 settembre 2012
Dalle ore 15. 00 camminata sui sentieri partigiani, racconti...
Dalle ore 20. 00 cena con grigliata
Dalle ore 21. 00 spettacolo teatrale
A seguire canti di lotta con la Banda K100
Fontesanta 9 settembre 2012
Dalle ore 12. 30 pranzo della Brigata Sinigaglia
A seguire canti popolari e di lotta con Il menestrello
Tutte le iniziative si svolgeranno alla casina di Fontesanta: da San Donato in Collina (Bagno a Ripoli) seguire a destra per Parco di Fontesanta.
Per info e prenotazioni: fontesanta@inventati. Org
Antifascisti/e, Parenti e Partigiani della Brigata Sinigaglia
Avremmo voluto celebrare la liberazione di campi bisenzio presso i giardini di Via Petrarca (come annunciato e come fatto gli scorsi anni). Le condizioni meteorologiche ci hanno costretto a cambiare programma all'ultimo minuto ma, grazie all'impegno dei compagni, la 2 giorni sì è comunque svolta al Cantiere.
Due giorni di musica, socialità, animazione per bambini, interventi, per ricordare Enzo Puzzoli, Lanciotto Ballerini, gli eroi di Valibona, Bruno Fanciullacci e tutti gli antifascisti protagonisti di una lotta che voleva liberazione e giustizia sociale.
Ma come diciamo sempre ricordare non basta.
L'antifascismo per come lo intendiamo noi è pratica quotidiana, militanza, impegno contro nuovi e vecchi fascismi, contro il razzismo, contro lo sfruttamento, contro la devastazione e la militarizzazione dei territori.
Nel ricordo di Lanciotto, Dax, Carlo, Renato, Rachel Corrie da Campi, alla Val di Susa alla Palestina... per rabbia e per amore.
Ora e sempre Resistenza
I compagni/e del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
1 e 2 Settembre 2012 presso i giardini di via Petrarca. Campi Bisenzio
In caso di pioggia l'iniziativa verrà fatta all'interno del cantiere
Sabato 1 Settembre
dalle ore 16:00 giochi popolari, animazione per bambini, interventi, merenda
dalle ore 21:00 in concerto con Signor K ed Esercito Ribelle
Domenica 2 Settembre
dalle ore 16:00 giochi popolari, animazione per bambini, interventi, merenda, musica con il Menestrello
dalle ore 18:00 concerto di Banda k100 e Fratelli Rossi
oggi è scomparso il Partigiano Enzo Puzzoli classe 1920, figlio del Commissario politico "Nandino" della formazione d'Assalto Garibaldi "Lupi Neri".
Un antifascista, appartenente alle Squadre d'Azione Patriottiche locali, insignito del Fiorino d'Oro dal Comune di Firenze, per l'impegno dato alla lotta di Liberazione cittadina. Amante della pace e della libertà, il suo un impegno sempre vivo nel condannare tutte le discriminazioni sociali.
Si era sposato con Gilda Ballerini, sorella del Comandante partigiano Lanciotto (caduto in battaglia il 3 gennaio 1944), con lei ha vissuto gli anni più belli della sua vita, Gilda la staffetta partigiana di effervescente vitalità, la ricordava sempre.
Noi Antifascisti campigiani, siamo stati onorati di averlo conosciuto e apprezzato ed essere stati considerati suoi amici e compagni.
Oggi con lui la nostra Sezione perde il suo Presidente onorario, perde la viva testimonianza, ricca di valori e passioni che hanno caratterizzato la guerra ed il dopoguerra del ns, territorio.
Per chi vuole partecipare alla Cerimonia civile, essa si svolgerà presso il Cimitero comunale, alle ore 9, 30 di mercoledì 29 agosto 2012 (Via Tosca Fiesoli)
In allegato era mia intenzione trasmettervi le iniziative e le celebrazioni che si svolgono in questo periodo nel ricordo della Liberazione locale, avvenuta il 2 settembre del 1944. Un programma ricco di iniziative, di momenti sociali e culturali.
Il 1 settembre alle ore 21, a Valibona vi sarà un anteprima del film diretto da Massimo Smuraglia dal titolo "L'Ultima Corsa" dedicato a Lanciotto Ballerini.
Un saluto antifascista ed un abbraccio a tutti voi
Fulvio Conti
Presidente pro-tempore
A. N. P. I. Sezione comunale Lanciotto Ballerini" Campi Bisenzio (FI)
Fonte: brigatesolidarietaattiva.blogspot.it
Video: https://www.youtube.com/watch?v=wnpS8LaNvkw
Il comune di Firenze ha confermato di voler proseguire sulla strada della vendita del patrimonio immobiliare pubblico.
Questa decisione, da molti giustamente criticata, potrebbe riguardare in un prossimo futuro anche l'edificio di via Villamagna dove attualmente, e da 12 anni, si trova il Centro Popolare Autogestito Firenze sud.
Il CPA ha una storia ventennale di presenza nel quartiere (prima era nell'area ex Longinotti), e utilizzando edifici dismessi e abbandonati ha sempre rappresentato un centro di iniziative e di attività politiche, sociali e culturali ormai consolidato a livello fiorentino e non solo.
In un panorama cittadino in cui tutto è improntato alla mercificazione e al consumo, al predominio assoluto del mercato, il vero degrado è l'assenza di alternative al modello consumistico dominante, l'impoverimento delle relazioni sociali ed umane, l'abbandono di tutto ciò che non è riconducibile a un profitto. In questo senso il CPA, come pochi altri luoghi in città, rappresenta una risorsa e una ricchezza che non possiamo perdere: dalle iniziative a sostegno dei lavoratori colpiti da provvedimenti aziendali a quelle per attualizzare la memoria storica della lotta antifascista, dal cinema dove si proiettano film spesso altrove introvabili, alla palestra popolare, ai concerti di gruppi indipendenti, spesso di giovani musicisti fiorentini, dalla biblioteca con centro di documentazione, alle presentazioni di libri e altre attività, alla cucina che serve cene a pochi euro a chi vuole mettersi in compagnia a sedere alle tavolate, tutto gestito in maniera volontaria, autorganizzata e autofinanziata.
Le esperienze di autogestione e le soggettività che dal basso prendono iniziativa per costruire qualcosa di diverso sono un valore e ricchezza che riteniamo inaccettabile sacrificare per una manciata di euro, pochi o tanti che siano.
Per questi motivi siamo contrari alla vendita dell'ex-scuola di via Villamagna e sosteniamo il Centro Popolare Autogestito FI-Sud affinché non si arrivi alla chiusura di quest'esperienza.
Serata di finanziamento per la campagna 10x100
La campagna 10x100 sostiene i dieci manifestanti condannati per devastazione e saccheggio durante le giornate di Genova nel 2001. Per informazioni: www.10x100.it
h 20.00 apericena di finanziamento
h 21.15 intervento di un portavoce della campagna 10x100
h 22.00 proiezione del film "BLACK BLOCK"
Firenze Antifascista organizza al Cpa Fi-Sud in via Villamagna 27a
h 15.00 inizio del torneo di calcio a 5
h 17.30 presentazione della mostra "FUORI I FASCISTI DA FIRENZE!" a cura di Firenze Anrifascista, interverrà Cristiano Armati, scrittore, casa editrice Red Star
h 19.30 finali del torneo di calcio a calcio a 5 ed esibizione di boxe della Palestra Popolare
h 21.00 cena popolare
h 22.00 Invisibili spettacolo teatrale di e con Mohamed Ba
h 23.00 concerto dal vivo con
I.D.P.
Maleducazione Alcolica
Malasuerte fi-sud
per tutta la giornata distribuzione di materiale informativo, musica e bar
Il 13 Dicembre dello scorso anno, Casseri, militante neofascista di Casa Pound, uccideva Samb Modou e Diop Mor ferendo gravemente altri tre Senegalesi.
Sin da subito le istituzioni cittadine si schieravano al fianco della Comunità Senegalese lanciandosi in promesse e dichiarazioni che, per molti, in quei momenti rappresentarono le uniche speranze alle quali aggrapparsi. Il 17 Dicembre, mentre Firenze, con un corteo di oltre 20.000 persone, dimostrava la sua sincera vicinanza alla Comunità Senegalese, amministratori e politici facevano a gara per farsi fotografare mentre elargivano strette di mano sotto la bandiera Senegalese. Dal giorno successivo quelle speranze iniziarono a diventare illusioni e le promesse delusioni.
Sono passati 6 mesi da quei giorni e sono riapparsi i cartelloni del comune di Firenze che indicano i Senegalesi come ABUSIVI, tolti in fretta e furia all'indomani della strage. Così come sono riapparse le squadrette "antidegrado" della municipale. In Piazza Dalmazia invece il Comune ha messo una targa, unica "promessa mantenuta" dal Sindaco Renzi che con essa ha voluto condannare la "follia razzista"...già, la follia razzista...l'alibi buono per tutti i responsabili: il comune l'ha usato per scaricare le proprie responsabilità in merito al clima di razzismo che ha contribuito a creare; Casa Pound per dire che non potevano chiedere il patentino di igiene mentale a tutti i loro frequentatori, scaricando di fatto Casseri, il "camerata" scomodo; gli inquirenti, l'hanno usato per archiviare il tutto dopo poche ore dall'accaduto. Infine, grazie ai giornali, l'inchiesta è stata definitivamente insabbiata nonostante i tanti lati rimasti oscuri: l'appartamento di Casseri svuotato e ripulito da cima a fondo, il pc scomparso, le munizioni artigianali che Casseri si fabbricava da solo e un mazzo di chiavi che ancora non sappiamo quali porte apra. Dove invece le indagini proseguono senza sosta è sul fronte antifascista. In questo momento a Firenze ci sono 6 processi che vedono imputati militanti antifascisti: il processo per i fatti di Via della Scala del 2009 che arriverà a sentenza nei prossimi mesi, quello per la manifestazione che contestava la presenza del fascista Totaro in Gavinana e ultimo in ordine di tempo, notificato in questi giorni, il processo per i fatti del 25 Aprile del 2011 che con la formula del decreto penale ha già condannato 11 compagni a 6 mesi per resistenza pluriaggravata commutata nel pagamento di 22.500 euro a testa. In quell'occasione fu l'intera piazza a reagire ad una provocazione della polizia che a pochi minuti dall'inizio del corteo per la Liberazione parcheggiò i propri mezzi sotto il monumento a Potente dove sarebbe avvenuta la commemorazione. Allora la polizia venne allontanata, oggi presenta il conto.
Intanto i fascisti continuano a muoversi in quel piccolo spazio di agibilità politica che le istituzioni hanno ritagliato per loro, con la visita a Trespiano per commemorare i vigliacchi assassini dei franchi tiratori, la marcetta di febbraio sempre meno partecipata e qualche vergognosa iniziativa con personaggi di spicco dello stragismo neofascista come Merlino e Adinolfi. Intanto i "fascisti del terzo millennio" di Casa Pound stanno lavorando a quella che dovrebbe essere la loro nuova sede... un seminterrato a due passi dalla Questura...
Se questo è il quadro delineato dalle istituzioni cittadine, il livello popolare fortunatamente restituisce un'altra realtà: una partecipazione sempre maggiore alle mobilitazioni e alle iniziative antifasciste, una su tutte il 25 Aprile in Santo Spirito. Il fatto che nonostante gli appoggi istituzionali, i finanziamenti pubblici, le coperture politiche e la protezione delle forze dell'ordine, i fascisti in questi anni non siano riusciti a radicarsi sul territorio, significa che il lavoro svolto dagli antifascisti ha lasciato il segno. Questo livello di mobilitazione deve però certamente essere rafforzato sia dal punto di vista politico che culturale, con iniziative che rimettano al centro la questione della SOLIDARIETA' nei confronti di chi oggi è sotto processo per il proprio impegno antifascista, della Comunità Senegalese e in particolare di Mustapha, il più grave dei tre feriti del 13 Dicembre, ricoverato a Careggi e che solo da poche settimane è riuscito a sedersi sulla sedia a rotelle.
Per questo, Firenze Antifascista invita tutti coloro che si riconoscono nei valori della Resistenza e dell'Antifascismo a prendere parte il 7 Luglio ad una giornata di sport, musica, aggregazione e iniziativa politica, al CPA FI SUD.
L'operazione repressiva iniziata con gli arresti del 4 maggio e 13 giugno 2011 e che vede ora l'apertura di un processo a carico di 86 compagni di diverse realtà di movimento fiorentino, intende colpire le mobilitazioni e le lotte degli ultimi anni di studenti, lavoratori, centri sociali e tanti altri soggetti: per il diritto allo studio e contro la riforma Gelmini, contro il fascismo e l'apertura di Casapound; contro il razzismo e l'apertura dei CIE, fino ad arrivare alle lotte contro l'attacco ai diritti ed alle condizioni di vita dei lavoratori.
Come imputati nel processo contro il movimento fiorentino che si è aperto il 14 giugno scorso vogliamo prima di tutto rivendicare tutte queste lotte, condivise con altre migliaia di compagni, che hanno caratterizzato questo periodo non solo a Firenze, che non saranno fermate, né cancellate, da alcun tentativo di criminalizzazione e intimidatorio.
Siamo convinti del fatto che la Solidarietà sarà tanto più forte e allargata quanto più forti, partecipate e determinate saranno le lotte che si stanno sviluppando e si svilupperanno sul nostro territorio e nelle quali continueremo a dare il nostro contributo.
La Solidarietà è un elemento che deve vivere all'interno di questo contesto e che da questo contesto deve esser valorizzato: la lotta senza la solidarietà è destinata a naufragare, scompaginarsi e dividersi, specialmente nel momento in cui la repressione dovesse colpire, mentre la Solidarietà al di fuori delle lotte sarebbe svuotata del proprio significato.
Pensiamo che il processo che ci vede imputati riguardi, non solo noi e le nostre realtà di appartenenza, ma tutti coloro che in questa città sono coinvolti nelle vertenze, nelle battaglie e nelle lotte aperte sul territorio.
La montatura da cui ha preso il via l'inchiesta, l'utilizzo del reato associativo, l'ossessiva criminalizzazione di ogni minimo avvenimento, la cooptazione di soggetti diversi dalle forze di polizia e quindi la possibilità di inasprire ulteriormente le condanne attraverso i risarcimenti alle cosiddette "parti civili" presumibilmente "lese" (istituiti di credito, enti pubblici, partiti e fascisti vari), evidenzia con chiarezza le modalità con cui la strategia repressiva si concretizza, mirando a colpire tutti coloro che decidono di determinare autonomamente il proprio agire posizionandosi al di fuori delle compatibilità imposte dallo Stato le cui maglie si stanno facendo sempre più strette. L'autonomia e l'indipendenza rappresentano la forza di quei movimenti che oggi in Italia e non solo si stanno rendendo protagonisti, e rappresentano sicuramente un punto di riferimento importante per chi non vuole abbassare la testa di fronte alle disuguaglianze e allo sfruttamento di questo sistema.
È quindi essenziale riuscire a proporre un'analisi autonoma dal punto di vista politico e culturale, che sappia valutare la vicenda nel suo complesso e non prenda a prestito "definizioni" e "categorie" che la controparte vorrebbe imporci, che possa tenere insieme e uniti gli imputati evitando di cadere nell'errore di esser noi stessi a "spezzettare" il processo stratificando le diverse posizioni o cambiando la propria lettura politica a seconda di ciò che ci restituirà l'aula di tribunale.
Dovendo esprimersi ancora il GUP, esiste, almeno in termini teorici, la possibilità che il processo venga diviso, che le posizioni di alcuni imputati vengano stralciate e che alcuni finiscano davanti al giudice monocratico. Esiste poi la possibilità che a cadere sia l'accusa di associazione a delinquere. Se ciò dovesse accadere, come del resto tutti auspichiamo, non potremmo però dire che la formulazione di quell'accusa non abbia già svolto, almeno in parte, il proprio compito e non continui a influenzare il processo: ha anzitutto dato la possibilità di applicare misure cautelari importanti; ha alimentato la campagna mediatica di criminalizzazione contro i compagni e le realtà cittadine; è il collante che ha permesso di tenere insieme tutta l'inchiesta per come è stata costruita sin dall'inizio, prolungando le indagini e creando i presupposti affinché fossero messi in fila presunti reati commessi nell'arco di più di due anni, nelle situazioni più diverse, allargando l'inchiesta fino alla solidarietà che si è manifestata dopo il 4 maggio, giorno delle prime perquisizioni e dei primi arresti.
Quello della "differenziazione" è un circuito alimentato dallo Stato con l'obiettivo di frammentare, dividere e indebolire le lotte. Se sul piano politico viene stabilito nella pratica con l'applicazione di determinate leggi, viene poi sostenuto sul piano culturale con la creazione di specifiche categorie (una su tutte la divisione tra "buoni" e "cattivi").
Questo è appunto il piano che dobbiamo combattere ed avere la capacità di ribaltare.
Dobbiamo rendere pratica quotidiana la Solidarietà nei confronti dei compagni colpiti dalla repressione, facendone occasione di analisi e riflessione che dia vita a momenti di crescita collettiva su un piano più generale: sarebbe un grave errore la distinzione, la divisione e la frammentazione delle risposte.
In tal senso può esser utile anche come strumento per guardare al territorio: infatti se lo utilizziamo come lente ci rendiamo conto di quanto sia importante unire le vertenze, creare rete e coordinamento, solidarietà e mutuo soccorso.
È la controparte che cerca invece di tenere queste battaglie isolate.
Per questo il 14 giugno abbiamo ritenuto importante creare un momento che tenesse insieme tutti gli imputati e proprio come imputati lanciare un appello alla Solidarietà.
Questo è ciò che cercheremo di fare anche in futuro. Questo è il piano su cui vogliamo si sviluppi la Solidarietà nei nostri confronti.
Se abbiamo avuto bisogno di scrivere questo comunicato è anche perché secondo noi rischiava di determinarsi un terreno ambiguo, basato su posizioni inconciliabili con quelle che stiamo esprimendo.
Invitare a "disertare il tribunale" il 14 giugno e quindi un presidio di solidarietà, tralasciare la seconda ondata repressiva del 13 giugno 2011, pensare di mettere 7 imputati davanti agli altri, è grave e pericoloso perchè di fatto significa dividere la Solidarietà e riprodurre la logica di differenziazione della questura. Non cadremo nella trappola della repressione, differenziando gli imputati, e terremo ben presente che gli apparati repressivi colpiscono tutti quei soggetti che quotidianamente costruiscono e costruiranno le lotte.
ESTENDERE LA SOLIDARIETÀ, RILANCIARE LA LOTTA!
Imputati del processo 4 maggio e 13 giugno 2011
CONTRO la riforma del lavoro che prevede:
lo smantellamento dell'art. 18 dello statuto dei Lavoratori e
l'introduzione dei licenziamenti facili; l'eliminazione dell'indennità
di disoccupazione e della mobilità lunga.
CONTRO la riforma delle pensioni.
CONTRO l'aumento delle tasse (IMU, IRPEF, etc..) ed il taglio ai servizi sociali.
CONTRO le scelte di deindustrializzazione della Toscana e di delocalizzazione delle produzioni: non più una fabbrica chiusa non più un licenziamento.
CONTRO lo smantellamento dei servizi pubblici e la privatizzazione-liberalizzazione dei beni comuni.
CONTRO la repressione che colpisce chi si oppone e si ribella.
MANIFESTAZIONE/CORTEO
partenza alle ore 9.30 davanti alla Richard Ginori di Sesto F.no
USI - AIT Firenze, CUB, Movimento di lotta per la casa, Cobas Lavoro Privato, Cobas Pubblico Impiego, Cobas Sanità Toscana, CPA Firenze Sud, Collettivo politico di Scienze Politiche, next Emerson, Cantiere Sociale K 100, Comitato Comunista toscano
Dalla costruzione dell'inceneritore all'ampliamento dell'aeroporto fino alla privatizzazione di Ataf. La logica del profitto causa la devastazione dei territori
Giovedì 21 Giugno 2012 sotto il comune di Campi Bisenzio
Ore 19.00 Apericena
Ore 21.15 proiezione del video Zero waste
A seguire intereverranno:
Fabrizio Bertini del coord. comitato Toscana centro
Dott. Gianluca Gardetti di medicina democratica
Paolo Lombardi di mentelocale
Alessandro Nannini rsu Ataf
Ormai da tempo i lavoratori delle cooperative dei servizi, in particolar modo nel nord, si stanno organizzando per porre un freno alle condizioni di sfruttamento a cui sono sottoposti.
Questo tentativo non poteva passare inosservato, infatti a Basiano di fronte ad un presidio di lavoratori, 90 dei quali in procinto di essere licenziati, le forze "dell'ordine" hanno usato tutte le loro capacità dissuasive: lacrimogeni ad altezza d'uomo, cariche, pestaggi ecc.. Solo che è avvenuto un imprevisto: i lavoratori, in gran parte immigrati, hanno reagito. Oltre ad essere sfruttati, vengono anche pestati perchè difendono quel lavoro dall'arrivo, sotto scorta, di un gruppo di crumiri disponibili a lavorare a condizioni ben peggiori delle attuali.
Di fronte all'inasprirsi della crisi economica a cui tanti lavoratori non riescono a trovare forme adeguate di resistenza, è del tutto naturale che la repressione, espressione diretta del potere politico, colpisca duramente quei settori di lavoratori che cominciano non solo ad autorganizzarsi, ma che si danno anche forme di autodifesa.
Riteniamo che un aspetto fondamentale, sempre e comunque, ma a maggior ragione oggi, del conflitto capitale-lavoro, sia quello di esprimere, nelle forme che ognuno ritiene più adatte, solidarietà verso coloro che sono colpiti dalla repressione, ma anche nell'estendere la conoscenza dei conflitti e delle forme di resistenza.
Diamo il nostro appoggio a tutti i lavoratori colpiti dalla repressione, siano essi feriti e/o arrestati.
Siamo disponibili, fin da subito ad attivare iniziative di solidarietà e sostegno.
Centro popolare autogestito Fi-Sud
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos - Campi Bisenzio
Solidarietà dal basso per le popolazioni terremotate!
Servono:
Minibrick frutta e thè, cracker, biscotti, merendine, ecc.
Scatolette (tonno, piselli, ceci, fagioli, mais) pasta, riso, aceto di mele, bevande tipo gatorade, omogenizzati, alimenti per ciliaci.
Prodotti antizanzara, tende, torce elettriche con batterie.
Salviette, alcool, spugne, detergenti per bagno, asciugamani, gel igienizzante mani, prodotti per igiene personale.
Prodotti da parrucchiere (guanti, spazzole, pettini, lacca, balasamo, ciotole e pennelli per colore, ecc).
Tutti i materiali verranno consegnati alle Brigate di solidarietà attiva, già presenti sul territorio e con cui abbiamo già collaborato proficuamente nel passato terremoto in Abruzzo.
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
La repressione non fermerà la nostra lotta!
Tra il 4 maggio e il 13 giugno dell'anno scorso la repressione ha colpito quasi cento compagni tra studenti, lavoratori e militanti dei centri sociali appartenenti a tutte le realtà politiche fiorentine con perquisizioni, denunce e misure cautelari restrittive della libertà personale (1 arresto in carcere, 11 ai domiciliari e 23 all'obbligo di firma). addirittura si è arrivati ad utilizzare il reato di associazione a delinquere contro il dissenso politico.
Gli imputati sono accusati di aver partecipato alle lotte sociali e politiche tra il 2009 e il 2011: dalle manifestazioni studentesche per il diritto allo studio a quelle antifasciste contro l'apertura di Casapound; dalla battaglia contro l'apertura dei CIE alla contestazione dell'on. Santanché al polo di Novoli, fino ad arrivare alle lotte contro l'attacco ai diritti ed alle condizioni di vita dei lavoratori.
Per il 14 Giungo è prevista l'udienza preliminare del processo.
L'obiettivo è quello di colpire e criminalizzare l'intero movimento fiorentino e le sue pratiche.
Nell'attuale fase di crisi del sistema capitaslista determinare autonomamente il proprio agire e lottare al di fuori di qualsiasi forma di compatibilità rappresenta per lo Stato un comportamento già di per sè da reprimere al di là delle forme che poi esso può assumere: le pesantisssime condanne inflitte dopo il G8 di Genova del 2001 sulle quali il 13 giugno si esprimerà la Cassazione, l'occupazione militare del territorio in Val Susa e gli arresti contro il movimento No TAV, l'accanimento giudiziario contro i compagni fermati dopo il corteo del 15 ottobre a Roma e le centinaia di denunce e condanne contro altrettanti compagni in tutta Italia stanno lì a dimostrarlo.
In questo momento è importante e necessario ribadire che la solidarietà è un'arma e che continueremo a lottare contro questo sistema basato su profitto e sfruttamento, al fianco di tutti coloro con cui da anni condividiamo e portiamo avanti le nostre battaglie.
Per questo, in occasione dell'udienza preliminare del processo fissata per il 14 Giugno, come imputati,
lanciamo un presidio a partire dalle ore 10 davanti al Palazzo di Giustizia su viale Guidoni.
Partecipa e porta la tua solidarietà!
Il 7 giugno al P.zzle Michelangelo.di Firenze, una cinquantina di amici della Palestina aderenti alla campagna per il Boicottagio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) verso Israele hanno contestato il concerto della cantante "pacifista"-sionista Noa.
I manifestanti hanno ricordato in particolare il sostegno della cantante alla criminale operazione dell'esercito israeliano "Piombo Fuso" su Gaza. Operazione che fece più di 1.400 morti tra i palestinesi, la stragrande maggioranza civili.
I contestatori erano presenti già nel pomeriggio sul piazzale. Le bandiere palestinesi sventolate, nonchè gli striscioni "genocidio Gaza", "Palestina libera" e "BDS Firenze" erano ben visibili, e sono stati distribuiti centainaia di volantini che denunciavano la falsa pacifista Noa.
La cantante si è esibita mentre le bandiere palestinesi sventolavano ed il concerto è stato disturbato dagli slogans gridati dai contestatori e da alcuni spettatori unitisi ai manifestanti.
Palestina libera
BDS FIRENZE
Nella giornata dell'8 verrà discussa alla Camera la riforma targata Fornero.
Dopo la riforma delle pensioni, che ha lasciato 350.000 persone senza salario né possibilità di avere una vita dignitosa, ecco la riforma del mercato del lavoro tanto invocata dalla Troika: essa mira, senza remore, allo smantellamento complessivo di ogni forma di tutela per il lavoratore dipendente, reso ancor più ricattabile dallo spauracchio del licenziamento con l'abolizione dell'articolo 18.
Non possiamo accettare che questo attacco alla classe lavoratrice venga portato avanti!
Soprattutto in un momento come questo, a fronte della tragedia del terremoto emiliano, in cui i lavoratori, sottoposti al ricatto padronale della delocalizzazione e del licenziamento, in un clima di incertezza e di terrore, sono stati costretti a tornare al lavoro nonostante il pericolo di nuove scosse.
Le vittime seppellite sotto le macerie dei capannoni, i tre morti al giorno sul lavoro insieme ai milioni di lavoratori e pensionati che arrivano a malapena alla fine del mese sono il risultato di una politica di guerra strisciante verso la classe lavoratrice, quella lotta di classe" portata avanti senza esclusione di colpi da padroni e governanti.
Le ragioni per cui è necessario lottare non mancano.
Perciò, ora più che mai, è necessario scendere in piazza e ribadire la nostra contrarietà alle politiche di macelleria sociale del governo Monti, costruendo momenti di opposizione a questo sistema e riallacciando i legami di solidarietà in ogni territorio.
NO ALLA RIFORMA DEL LAVORO DEL GOVERNO MONTI. L'ARTICOLO 18 NON SI TOCCA!
BASTA SACRIFICI!
VENERDI' 8 GIUGNO MANIFESTAZIONE ORE 18:OO
VIA CAVOUR SOTTO LA PREFETTURA.
Centro Popolare Autogestito Fi Sud,Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, Comitato Comunista Toscana, PCL Firenze, USI Toscana, Confederazione Cobas Firenze, Cub Firenze, Collettivo Politico di Scienze Politiche, Rete dei medi fiorentini
Come Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos partecipiamo e invitiamo a partecipare al presidio di Giovedì 7 Giugno dalle ore 19.30 convocato dall'Associazione di Amicizia Italo-Palestinese e dal Gruppo BDS Firenze al piazzale Michelangelo, lato viale Poggi, in occasione del concerto della cantante "pacifista" - sionista NOA per ricordare a lei ed agli spettatori il genocidio di GAZA
Cosa c'entra un concerto musicale con i massacri perpetrati da Israele?
La voce di Noa non ha intonato soltanto melodie, ma si è levata ogni volta in sostegno delle politiche criminali perpetrate dallo Stato di Israele. La cantante ha costruito la sua immagine mediatica presentandosi come un'artista che promuove la pacifica convivenza tra israeliani e palestinesi. Come ambasciatrice culturale di Israele in numerosi festival e performance internazionali, continua a promuovere un'immagine di normalità che nasconda l'apartheid, il genocidio e i terribili crimini contro l'umanità, che il suo Stato continua a portare avanti ai danni della popolazione palestinese.
Un esempio del cinismo della "pacifista" Noa?
Dopo l'Operazione Piombo Fuso a cavallo tra il 2008 e il 2009, che ha visto l'uccisione di circa 1400 palestinesi e più di 5000 feriti a Gaza in poco più di 20 giorni, con l'utilizzo illegale da parte di Israele del fosforo bianco in una delle aree più densamente popolate al mondo, Noa scrisse una lettera aperta al popolo palestinese, in cui diceva:
"Io so che nel profondo del vostro cuore DESIDERATE (il maiuscolo è nel testo) la morte di questa bestia chiamata Hamas che vi ha terrorizzato e massacrato, che ha trasformato Gaza in un cumulo di spazzatura fatto di povertà, malattia e miseria. Posso soltanto augurarvi che Israele faccia il lavoro che tutti noi sappiamo deve esser fatto, e VI LIBERI definitivamente da questo cancro, questo virus, questo mostro chiamato fanatismo, oggi chiamato Hamas. E che questi assassini scoprano quanta poca compassione possa esistere nei loro cuori e CESSINO di usare voi e i vostri bambini come scudi umani per la loro vigliaccheria e i loro crimini".
E questa sarebbe cultura?
Il contributo di Noa e quello di altri artisti israeliani all' odiosa operazione di propaganda, orchestrata dai governi israeliani, è una cooperazione basata su un mutuo interesse, che niente ha a che vedere con la cultura e tantomeno la pace. Come è stato autorevolmente descritto sul quotidiano israeliano Ha'aretz da Dan Orian, un ex funzionario del ministero degli esteri israeliano, questi artisti «cercano la massima esposizione all'estero per il loro lavoro e il ministero vuole usarli, per mostrare la faccia attraente, sana d'Israele». Sempre sull'autorevole quotidiano israeliano sono state rese note -e mai confutate- le regole di ingaggio sottoscritte da Noa e dai suoi colleghi. Gli artisti israeliani che accettano fondi dal Ministero degli Esteri sono, infatti, tenuti a firmare un contratto nel quale si afferma che l'artista "è consapevole che lo scopo di aver contrattato i suoi servizi è di promuovere le politiche dello Stato di Israele attraverso la cultura e l'arte, compreso contribuire a creare un'immagine positiva di Israele". Se fossero necessarie altre dichiarazioni, basta ricordare ciò che nel 2005, Nissim Ben-Sheetrit del Ministero degli Esteri israeliano ha affermato: "Vediamo la cultura come uno strumento di propaganda di primo ordine e non facciamo differenza tra propaganda e cultura".
Invitando a boicottare il concerto fiorentino di Noa, denunciamo l'uso dell'arte per coprire le politiche disumane di Israele. Il boicottaggio di Noa non riguarda soltanto la cantante e la sua ipocrita "voce di pace", intende smascherare tutti tentativi da parte di Israele di usare la cultura per ripulire la propria immagine e distrarre l'attenzione dalle politiche di occupazione, colonialismo e apartheid.
Solidarietà dal basso per le popolazioni terremotate!
Tutti i giorni dalle ore 18.00 presso la sede del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos raccolta di materiale per le popolazioni terremotate.
Servono:
Minibrick frutta e thè, cracker, biscotti, merendine, ecc.
Scatolette (tonno, piselli, ceci, fagioli, mais) pasta, riso, aceto di mele, bevande tipo gatorade, omogenizzati, alimenti per ciliaci.
Prodotti antizanzara, tende, torce elettriche con batterie.
Salviette, alcool, spugne, detergenti per bagno, asciugamani, gel igienizzante mani, prodotti per igiene personale.
Prodotti da parrucchiere (guanti, spazzole, pettini, lacca, balasamo, ciotole e pennelli per colore, ecc).
Tutti i materiali verranno consegnati alle Brigate di solidarietà attiva, già presenti sul territorio e con cui abbiamo già collaborato proficuamente nel passato terremoto in Abruzzo.
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
BSA - Coltiviamo l'autorganizzazione chiamata dei volontari per l'Emilia
BSA - Aggiornamenti dall'Emilia cosa facciamo, come aiutarci
BSA - Terremoto in Emilia: prime fasi dell'intervento
Fonte: notav.info
31 maggio 2012 VITTORIA!
Ore 10,25 squilla il telefono. E' l'avvocato Gianluca. Mi comunica che il Tribunale del Riesame ha deciso per il solo obbligo di Residenza.
Sono in attesa che i puli mi consegnino l'ordinanza. Sabato: FESTA in PIAZZA SAN BARTOLOMEO!
Antonio Ginetti
30 maggio 2012 Questa mattina il Tribunale del Riesame si è riunito in camera di consiglio per decidere della mia detenzione domiciliare. Per la sentenza dispone di 5 giorni per emetterla.
Pertanto, in tutta serenità rimango in attesa della decisione che questa istanza vorrà prendere.
Come già annunciato precedentemente, e comunicato pure ieri ai miei avvocati, con il giorno odierno intendo porre fine allo sciopero della fame.
Quando iniziai non sapevo di questa scadenza del riesame, la comunicazione mi è stata consegnato già in sciopero della fame, per cui mi ero promesso di raggiungere questa data e interrompere.
Devo dire che il mio corpo ha reagito assai bene, le analisi del sangue effettuate in due diverse date hanno evidenziato una situazione clinica buona, per non dire ottima.
Tutti i parametri sono nella norma, nessun organo è stato intaccato da questa mia azione. Ma l'impegno che avevo preso, in prima persona con me stesso, ma anche con le persone che più mi stanno vicine, e che più del sottoscritto erano preoccupate di eventuali conseguenze, mi impongono di cessare. Pur ribadendo che il corpo mi potrebbe sostenere ancora. Ma la mia scelte non era certo per mettere a prova il mio fisico.
Non so l'effetto che questo mio sciopero della fame ha prodotto negli uffici torinesi che in questo periodo dispongono delle decisioni sul mio presente. Potremmo forse affermare nullo nei confronti dell'ufficio GIP. Per quanto riguarda la Procura penso di non disporre di elementi che mi possono permettere un parere.
Sicuramente un buon risultato penso lo abbia ottenuto nel Movimento. Anche se su questo punto non spetta certo al sottoscritto fare una valutazione.
Posso peò affermare che a Pistoia ho trovato un ampio consenso, che si è trasformato in un appoggio concreto. Inoltre penso di poter affermare che sia stato ben utilizzato, parlo sempre della mia città, per una campagna di sensibilizzazione sia della battaglia No Tav, ma anche in supporto alle battaglie che si stanno sviluppando sul nostro territorio, non ultimo l'impegno del Comitato contro il parcheggio interrato in san Bartolomeo, prova ne sono le tante persone del quartiere che chiedevano di firmare, o comunque notizie sullo stato attuale del Progetto al Presidio che si è sviluppato per dieci giorni nella stessa piazza di san Bartolomeo.
Sulla utilità di questo mio gesto per il Movimento No Tav, devo lasciare che altri diano valutazioni e opinioni. Da parte mia voglio sperare che questo gesto abbia dato, seppure in misura molto modesta, un contributo alla Lotta contro l'accanimento giudiziario e repressivo scatenato con l'inchiesta del 26 gennaio.
Termino ringraziando tutti coloro, e sono tanti, che in questi giorni mi hanno espresso la loro Solidarietà, coloro che mi hanno permesso, con la loro vicinanza di poter resistere ed andare avanti senza tentennamenti fino ad oggi.
ORA E SEMPRE NO TAV
IL PARCHEGGIO DI SAN BARTOLOMEO NON PASSERA'
Antonio Ginetti
Fonte: notav.info
Anche il 17° giorno è trascorso.
Oggi ho cominciato a sentire la stanchezza.
Ovviamente non mi sono preoccupato molto, mi sono limitato a trascorrere buona parte della giornata sdraiato sul divano: lettura e...giro d'italia.
Le gambe le sento pesanti, ma ancora mi tengono in piedi, seppure un pò meno.
Ma non dovendo uscire di casa e non avendo da fare niente, poco cambia se invece di andare sù e giù per le scale, rimango molto sul divano.
Il fisico sento regge bene. Altri dolori per adesso non mi pare di sentirne.
Avevo detto di arrivare al 30, quando avrò il Tribunele del Riesame e sono sicuro di riuscirci, ovviamente senza crearmi problemi fisici.
Giovedì mi pareva di aver capito che uno dei PM di fronte allo sciopero della fame avesse pensato di darmi un leggero, leggerissimo alleggerimento dei domiciliari.
Ovviamente doveva parlarne con tutto il pool. Mi pare che abbiano deciso un bel niente.
Questi non li smuovi neppure con le cannonate (vecchio modo di dire; che non abbiano a prendere alla lettera le parole!!!).
Ma sia chiaro che da loro a questo punto non voglio un bel niente.Il 30 deciderà il Tribunale del Riesame e non mi pare che siano della stessa pasta.
Per quanto mi riguarda intendo resistere fino al 30, e lo farò. Non mi manca la forza d'animo che mi spinge. Senza contare tutta la Solidarietà che ho trovato in tantissimi compagni che è ancora più forte della mia determinazione.
Se loro hanno il Potere di fare tutto ciò che desiderano, e possono anche andare oltre la loro "legalità", sappiano che io ho tutta la dignità che mi da la forza per non subire passivamente il loro accanimento repressivo e punitivo.
Se a loro appartiene il Potere...a noi appartiene il futuro.
Antonio Ginetti
Serata in sostegno del Popolo Palestinese
Non finanziare l'apartheid israeliana - BOICOTTA ISRAELE!
Ore 20:00
Apericena Palestinese a favore della campagna internazionale BDS
Ore 23:00 concerto con:
CAUSA - ska punk
Riceviamo e pubblichiamo
E' incredibile la strumentalizzazione che è stata fatta sulla manifestazione di mercoledi 9 Maggio a Firenze contro monti, barroso, e draghi.
Su quasi tutti i giornali la manifestazione è stata fatta passare come una "invasione barbarica" nelle vie fiorentine; non hanno dato risalto alle centinaia di persone, studenti, pensionati, lavoratori, che in maniera autorganizata hanno deciso attraverso un tam, tam di ritrovarsi e manifestare insieme contro chi viola diritti civili e sociali a favore della grande finanza internazionale e dei mercati, dei grandi potentati economici europei e mondiali.
Chi sta tagliando lo stato sociale fa leva sulla paura attraverso i principali mas media; lo spauracchio della catastrofe economica, che questi soggetti hanno provocato, viene sventolato ora in Italia ora in Spagna ecc... la Grecia è diventata nei tolk show di regime, l'uomo nero che faceva paura quando eravamo bambini e viene usato come "olio di ricino mediatico" per farci digerire le scelte piu dure e assurde, dicono, per "risanare il paese".
E in questa chiave è stata raccontata la manifestazione di ieri perche quella manifestazione, non godeva delle "simpatie" dei piu importanti sindacati e partiti politici che sostengono nei fatti questo nefasto governo.
E quindi i contenuti politici portati in piazza da gli studenti, dai pensionati e dai lavoratori, come noi, che ieri abbiamo scioperato, per poter protestare in maniera decisa contro questo sfracelo; sono stati sostituiti dal racconto della paura, e quindi i petardi, e quindi le scritte su i muri, addirittura le scritte su i monumenti (inesistenti), uno scenario da devastazione...?!
Ci siamo decisi di scrivere queste poche righe perche siamo stufi di questa cappa di regime che oclude la verità, pensiamo che le scritte su le banche servano a ben poco, anche perche le dovranno pulire lavoratori come noi... ma ci siamo decisi a scrivere, anche se non sappiamo se questa lettera arrivera a gli organi di informazione, perche siamo stufi di farci cantare la ninna nanna dai sindacati complici della devastazione del nostro welfar, dei nostri diritti, del nostro salario.
Siamo stufi di questa classe politica che china la testa e l'unica cosa che riesce a fare è legittimare la propria presenza e la propria poltrona.
Vogliamo dire ai nostri colleghi nei luoghi di lavoro e ai cittadini tutti; che è l'ora di svegliarsi dal sonno in cui ci hanno condotto; è l'ora di riprendere la parola e l'iniziativa.
Dobbiamo essere protagonisti e non massa di manovra di questo o di quell'interesse politico o sindacale; riprendiamo la parola riprendiamoci il futuro.
Non importa in quale sindacato siamo iscritti, o a quale associazione; siamo cittadini, siamo lavoratori e le nostre condizioni di vita e di lavoro dobbiamo deciderle noi e non dobbiamo delegare ad altri; partecipiamo alle assemblee, ai dibattiti, ai direttivi sindacali, organizziamoci per organizzare il nostro futuro e quello dei nostri figli.
Noi questo abbiamo iniziato a farlo.
Scendiamo in piazza, non aspettiamo che qualcuno lo faccia per noi perchè non accadra.
Lavoratori GKN firenze presenti alla manifestazione.
Fonte: clashcityworkers.org
Video: https://www.youtube.com/watch?v=gWEmRghtep8
Fonte: Comitato contro la privatizzazione di Ataf. sito - facebook - twitter.
Salviamo il trasporto pubblico locale, rottamiano il sindaco Renzi
Il Sindaco di Firenze Renzi, insieme agli altri Sindaci dei Comuni proprietari di Ataf ha deciso la vendita dell'azienda del trasporto pubblico locale. La scusa trovata da questi signori per vendere Ataf, il debito accumulato dall'azienda, non è altro che il frutto di anni di cattiva gestione di un'azienda a cui la politica locale ha succhiato il sangue, invece di considerarla il fulcro delle politiche di mobilità pubblica a Firenze e nei comuni limitrofi.
In un momento in cui le famiglie affrontano una crisi economica molto grave che le porterà sempre più ad utilizzare il trasporto pubblico quale unica alternativa al mezzo privato, le amministrazioni locali, almeno quelle che si definiscono di centrosinistra, non dovrebbero scegliere di stare dalla parte dei loro cittadini ed investire sulla mobilità pubblica?
Con il referendum del giugno 2011 la maggioranza dei cittadini si era espressa in modo chiaro per la ripubblicizzazione dei servizi pubblici essenziali, come l'acqua, il trasporto pubblico locale e rifiuti. I Sindaci e le maggioranze di centrosinistra che meno di un anno fa festeggiavano la vittoria referendaria hanno di fatto tradito la volontà degli elettori.
Le cittadine e i cittadini di Firenze chiedono che Ataf resti pubblica e che le risorse stanziate per le cosiddette "grandi opere", che come il Tunnel TAV tolgono soldi alle casse pubbliche e distruggono il territorio, vengano invece investite per il rilancio del trasporto pubblico come mezzo per tutelare il diritto alla mobilità e l'ambiente.
Venerdì 11 Maggio
Viale dei Mille, davanti alla sede di Ataf
Ore 19:30 Apericena di autofinanziamento "contro la vendita del bene comune ataf" organizzata dai lavoratori Ataf
Ore 21,30 Assemblea cittadina
Sabato 19 Maggio
Manifestazione cittadina
ORE 15:00 - partenza iale dei mille deposito Ataf
Firenze per i beni comuni contro la privatzazione di Ataf
Corteo Viale dei Mille-Stazione SMN
- per il trasporto pubblico,
- per il diritto al lavoro
- in difesa dei beni comuni
- per il diritto alla salute
Organizzata da Comitato contro la privatizzazione di Ataf - per il trasporto pubblico bene comune
Riceviamo e pubblichiamo
Ce la sta mettendo veramente tutta!
Dopo Bogiankino-Morales (1989) e Domenici (2001) ecco che il sindaco più invidiato dalla destra, Matteo Renzi, vuole essere ricordato come colui che metterà la parola fine all'esperienza politico-culturale del Centro Popolare Autogestito Fi-sud.
L'avversione nei confronti del CPA non può diventare una medaglia da attaccarsi alla giacca, ma d'altra parte un vanitoso della risma di Matte non può, e certamente non vuole, essere da meno dei suoi predecessori. Oltretutto il "nostro" pare che ultimamente soffra d'insonnia perchè non lo fanno giocare a quel giochino che fa tanto innervosire i centrosinistri: le primarie.
Per cercare di distrarsi dal senso di frustrazione, cento ne pensa (ma quante poi ne fa?) e come nella migliore tradizione dei prestigiatori, invece che il cappello magico usa le caramelle: ne ha sempre una in bocca, una caramella, un'idea. Ed infatti un giorno si sveglia e si accorge, per esempio, che il futuro di questa città sta nel cambiare nome alle strade. E in particolare gli rode aver a che fare con i lavoratori ATAF che non ne vogliono sapere di essere merce di scambio per gli interessi del mitico Matte.
L'ultima trovata in ordine di tempo è la manovra che meglio non poteva essere fatta: "non mi fanno giocare alle primarie ed io mi invento un bel bingo"... il bilancio-scommessa (occhio, che con le scommesse prima o poi ci si brucia...).
Si cambiano tredici "destinazioni d'uso" per rendere appettibili, cioè vendibili, beni di proprietà pubblica e nel frattempo si sta a guardare. C'è però un piccolo particolare: a noi questo giochino non piace per niente.
Appena poco tempo fa avevamo già avuto modo di dirlo: "non mancheremo di far sentire la nostra voce... per contrastare... l'amministrazione"; un concetto che ci pareva chiaro e di facile comprensione, ma a quanto pare ci siamo sbagliati. Vedremo di individuare al più presto le forme che possano rendere chiaro quanto avevamo detto, a meno che Matte non si inventi un nuovo balocco: l'innalzamento della tensione (ed anche in questo caso, con l'alta tensione ci si brucia...).
Matte... alla prossima.
Centro Popolare Autogestito Firenze Sud
(Nave a Rovezzano, ex Longinotti, via Villamagna 27/a)
Serata in sostegno del progetto Autistici/Inventati [A/I]
Dalle 21.30 Piccola appendice di sopravvivenza alla società dell'informazione: quando cancelli qualcosa dal computer sparisce davvero?
Due parole su sequestri, recupero dati e informatica nei procedimenti giudiziari.
A seguire presentazione del libro:
"+ KAOS dieci anni di hacking e mediattivismo"
Libro collettivo sull'esperienza del progetto A/I
La comunità Palestinese in Toscana e Firenze per la Palestina
Vi invitano a partecipare al presidio di solidarietà con il popolo palestinese in occasione della commemorazione del giorno della "nakba" che si terrà a Firenze, in piazza della Repubblica, dalle ore 17:30 alle 19:30 il 15 maggio 2012
La Nakba di ieri è la "pulizia etnica" di oggi
no al silenzio, no all'indifferenza!
no all'equidistanza!
no agli accordi con Israele e al sostegno alla sua economia di guerra e di colonizzazione!
no alla prassi della "detenzione amministrativa"
appoggio allo sciopero della fame dei detenuti politici palestinesi nelle carceri israeliane!
appoggio al diritto alla resistenza del popolo palestinese occupato da Israele!
no all'uso sistematico da parte di Israele della violenza, della tortura e dell'assassinio !
no al negazionismo dei crimini di Israele!
per il diritto alla vita, alla libertà e all'autedeterminazione del popolo palestinese!
Riceviamo e pubblichiamo
Il 16 aprile il G.I.P. di Torino respingeva l' istanza dei miei avvocati tesa ad ottenere un alleggerimento degli Arresti Domiciliari. La motivazione stava nella mia: "mancata presa di coscienza e di critica di quanto commesso" In tal modo il GIP torinese non solo mi riconfermava gli Arresti domiciliari, ma mi toglieva il diritto a rivendicare la mia estraneità ai fatti contestatimi, mi toglieva la "PRESUNZIONE D'INNOCENZA.
Il 26 aprile presentavo una richiesta di permesso ad uscire per recarmi al lavoro.
a) questo non influiva nella realtà dei Domiciliari, in quanto
chiedevo solamente
di uscire per il tempo del lavoro. Dunque non il sabato e la domenica.
E comunque i Domiciliari rimanevano.
b) Nella richiesta scrivevo: "mi rendo disponibile, previo accordo…a presentarmi
quotidianamente alla polizia Giudiziaria per controlli"
c) il sottoscritto vive solamente del proprio onesto lavoro. Dal 1986
sono iscritto alla Camera di Commercio quale Ditta individuale.
La risposta del G.I.P. anche su questo è stato il rigetto.
Con la motivazione che: "la dichiarazione di non aver nè orari nè sede rende l'attività incompatibile con la misura domiciliare;
Dopo avermi tolta la "PRESUNZIONE D'INNOCENZA", ha voluto pure togliermi il diritto al proprio mantenimento.
Non potendo contare ancora sui miei risparmi, considerato l'allontanamento dal lavoro che si protrae dal 26 gennaio, mi trovo in grosse difficoltà economiche.
Pertanto non mi rimane che utilizzare l'unico strumento in mio possesso per oppormi a questo che considero unicamente un accanimento repressivo.
Da giovedì 10 maggio sarò in sciopero della fame.
Antonio Ginetti Pistoia 9 maggio 2012
Video: https://www.youtube.com/watch?v=JiYj6mZJ8D4
Mercoledi 9 Maggio ore 17:30 Piazza dell'Unita'
Contestiamo la presenza di Monti, Draghi e Barroso a Firenze
Contro l'Europa dei padroni
"Partigiani di ieri eroi di oggi, Lanciotto Ballerini e Gino Done'"
La storia della resistenza e della rivoluzione cubana passando per i cinque eroi ingiustamente incarcerati negli stati uniti.
Partecipano: Walter Persello, Italia-Cuba Udine, Fulvio Conti ANPI Campi Bisenzio
Ore 22.30 concerto con:
Godzilla
Kickin'batzCausa maltempo l'iniziativa si terrà all'interno del Canitere Sociale
in Via Chiella n.4 Campi Bisenzio (FI) - Come arrivare
Riprendiamoci il 1 Maggio!
dalle 15.30 presso i giardini via Petrarca
Festa popolare con animazione per bambini, merenda, musica, interventi di compagni e lavoratori.
Nei primi giorni del Maggio 1866 migliaia di operai, di varie nazionalità, incrociarono le braccia e scesero in piazza a Chicago per chiedere condizioni di vita più dignitose la riduzione a 8 ore della giornata lavorativa.
Molti operai pagarono con la vita il loro alzare la testa. Le manifestazioni furono violentemente represse dalla polizia, ma questo non fermò il movimento operaio.
Alcuni anni dopo le lotte ottennero quel risultato: una vittoria fondamentale della classe operaia, per la classe operaia.
Da troppi anni assistiamo allo smantellamento, operato dalla classe dirigente e dai partiti con la complicità di buona parte delle sigle sindacali, dei diritti conquistati sul sangue dei lavoratori.
Crediamo che il protagonismo di quei lontani giorni di Maggio, che storicamente ci appartiene, non debba essere più delegato ma fatto proprio, per ridare al 1° Maggio (e non solo) quel senso di lotta e conflittualità che dobbiamo assolutamente riconquistare nei posti di lavoro, nei quartieri e nelle strade.
Ore 8.00 partenza per Valibona.
Ore 11.00 Incontro con Cristiano Armati (autore, tra l'altro di "Cuori Rossi" e de "Il libretto rosso dei partigiani")
Martedì 1 Maggio 2012
Riprendiamoci il 1 Maggio!
dalle 15.30 presso i giardini via Petrarca
Festa popolare con animazione per bambini, merenda, musica, interventi di compagni e lavoratori.
P.zza Stazione capolinea linea 1della tranvia
Come compagni/e del Cantiere Sociale, riceviamo e pubblichiamo l'appello del presidio organizzato in solidarietà con Sauro, partecipando ed invitando a partecipare.
Il 27 di marzo 2012, Jean-Luc Laugaa , A.D. dell'azienda Gest (di proprietà della multinazionale Francese Ratp) che gestisce la Tramvia di Firenze, ma anche A.D. di "Autolinee Toscane" (nella quale Ratp è socio unico), addirittura anticipando la riforma Fornero, ha licenziato in tronco il delegato Cobas aziendale richiamandosi alla "motivazione economica" (taglio di una linea).
Questo sarà l'utilizzo che faranno i padroni del "licenziamento economico" un sistema per liberarsi di lavoratori "scomodi", lavoratori anziani o con contratti regolari per non riassumere nessuno o, bene che vada, con contratti di apprendistato fino a tre anni.
Perché questo sarà il futuro con la riforma del lavoro voluta da Monti e sostenuta da PD,PDL e Terzo Polo, un mondo di apprendisti, precari, di lavoratori senza più difese e senza più ammortizzatori sociali.
Ma cosa c'è da aspettarsi da un governo, il quale nel poco tempo che è in carica ha già deciso che in pensione ci si andrà per miracolo e che il trattamento economico dei pensionati sarà sempre più di miseria; ha reintrodotto l'ICI per la prima casa; ha aumentato la tassa sui carburanti, l'IVA, le tariffe ferroviarie, elettriche e del gas; ha introdotto i ticket sulle ricette e aumentato quelli per esami e analisi; ha tagliato e liberalizzato servizi pubblici e sociali e ne ha rincarato il prezzo.
Per la riassunzione immediata di Sauro
In difesa dell'articolo 18
Contro la riforma Fornero
Contro la politica del Governo delle Banche
Prime adesioni:
Confederazione Cobas, Cub, Confederazione USB , SlaiCobas, Comitato contro la Privatizzazione di Ataf,
Per adesione: cobasataf@gmail.com
Con Vittorio nel cuore. Con il popolo e la resistenza palestinese, fino alla vittoria!
Ore 22.00 incontro con Myriam Marino (di Ebrei contro l'occupazione) per parlare del suo ultimo libro "Festa di rovine"
Ore 23.00 concerto con Pill Pink - Dal 1999 cover band dei Pink Floyd. Facebook - pillpink.it
L'Assemblea cittadina No Tav raccoglie l'appello dalla Val di Susa per mobilitarsi nella giornata dell'11 Aprile in contemporanea con le inziative contro gli espropri dei terreni su cui dovrebbe, a sarà dura, sorgere il cantiere TAV, e invita tutti/e a partecipare al corteo che partirà da Piazza Vasari (Ponte del Pino) alle ore 18.
Segue l'appello dalla Val di Susa.
Come già abbiamo scritto nei vari appelli circolati in queste settimane l'11 aprile sarà una data importante per il movimento no tav. Per tutta la settimana in valle di Susa ci saranno iniziative, mobilitazioni e la possibilità per tutti di fermarsi al presidio di Venaus per riposare, confrontarsi e ripartire.
Pensiamo che questa data sia importante anche e soprattutto per un percorso nazionale di allargamento di questo movimento, di queste istanze e di questa lotta. Come già è avvenuto nei mesi passati in ogni parte del paese comitati spontanei, realtà organizzate e singoli hanno dato luogo ad iniziative di sostegno alla valle di Susa. Questa è stata una cosa stupenda che ci ha dato forza e coraggio, per noi tutti, per Luca e per tutti i no tav che hanno subito le varie operazioni giudiziarie con arresti e provvedimenti di restrizione delle libertà.
Pensiamo anche che questo sia solo un primo passo di un percorso più lungo e ampio che ci auguriamo riesca a diventare nelle pratiche e nella partecipazione sempre più partecipato e popolare. L'obiettivo per chi segue e sostiene il movimento no tav in tutta Italia è quello di diffonderne i contenuti, la bellezza, la forza. Per fare questo occorre che gli appuntamenti dati siano chiari e praticabili da tutti. Dobbiamo fare uno sforzo di informazione, di diffusione, per questo vi chiediamo se possibile di farci sapere con un minimo di anticipo gli appuntamenti che si stanno organizzando per l'11 aprile in ogni parte del paese, con messaggi semplici in cui siano ben identificabili luogo, orario e nel caso siano nei giorni vicini all'11 anche la data. Facciamo uno sforzo insieme per riuscire a diffondere a tutti i messaggi e le possibilità che questo movimento in maniera eccezzionale si sta dando. Come sito notav.info abbiamo così pensato di creare un calendario della settimana no tav in Italia che sia sempre ben visibile e che ci auspichiamo venga diffuso appena pronto il più possibile. Per fare cio' abbiamo creato un indirizzo mail apposito a cui potete scrivere cercando di evidenziare già nell'oggetto della mail la città, la data l'ora e il luogo per facilitarci quello che speriamo sarà un enorme lavoro di sintesi e stesura. L'invito dove possibile è anche quello di creare delle iniziative il più unitarie possibile (eviatndo di fare molteplici iniziative nella stessa città) cercando di unire le forze e le idee provando a cogliere quello che è ed è sempre stato uno dei punti di forza della valle di Susa.
FORZA E CORAGGIO A TUTTI! SI PARTE E SI TORNA INSIEME!
CALENDARIO work in progress
Milano 11 aprile ore 18.00 piazzale cadorna
Roma 11 aprile ore 17.00 piazzale Tiburtino (altri appuntamenti su romanotav.info)
Torino 11 aprile ore 18.00 piazza Castello (per tutta la giornata infopoint alla tenda del presidio: ascoltateli)
Palermo 11 aprile ore 16.30 corteo partenza ore 16.30 teatro Massimo
Napoli 11 aprile ore 20.30 rotonda di via panoramica
Venezia 11 aprile ore 16.00 campo San Giacomo
Bergamo 11 aprile dalle ore 14.00 alle ore 20.00 piazzale stazione ff.ss.
Pistoia 11 aprile ore 10.00 piazza Duomo (davanti prefettura) ore 16.00 piazza Gavinana (a seguire lezione prof. Cancelli no tav velle di Susa)
Trieste 11 aprile ore 17.30 via delle Torri (dietro p.s. Antonio)
Reggio Emilia 11 aprile ore 17.30 rotonda antistante cantiere tav della stazione Mediopadana
Trento 11 aprile ore 18.00 piazza Duomo
Livorno 11 aprile ore 17.30 viale Carducci angolo Bar "Il Tramezzino"
La Spezia 11 aprile ore 17.00 stazione centrale
Pinerolo 11 aprile ore 18.00 piazza Facta
Ercolano 11 aprile ore 18.00 piazza pugliano
Desenzano del Garda 11 aprile ore 18.00 piazza Malvezzi
Ore 21.30 presentazione del libro "Dalla parte di Bruno Fanciullacci"
Ore 22.30 concerto con:
Banda K100
Fratelli rossi
Venerdì 6 Aprile
Serata di sostegno e tesseramento all'ANPI Campi Bisenzio
Ore 21.30 presentazione del libro "Dalla parte di Bruno Fanciullacci"
Ore 22.30 concerto con:
Banda K100
Fratelli rossi
Venerdi 13 Aprile
Serata di solidarietà con gli antifascisti bolognesi
Ore 22.30 concerto con:
Guestaska - Music for holigans da Firenze
Stab - Storica street punk band da Bologna
Sabato 14 Aprile
Con Vittorio nel cuore. Con il popolo e la resistenza palestinese, fino alla vittoria!
Ore 22.00 incontro con Myriam Marino (di Ebrei contro l'occupazione) per parlare del suo ultimo libro "Festa di rovine"
Ore 23.00 concerto con Pill Pink - Cover band dei Pink Floyd
Mercoledì 25 Aprile
Ore 8.00 partenza per Valibona. Parteciperà Cristiano Armati (autore, tra l'altro di "Cuori Rossi" e de "Il libretto rosso dei partigiani")
Martedì 1 Maggio
Riprendiamoci il 1 Maggio!
dalle 15.30 presso i giardini via Petrarca
Festa popolare con animazione per bambini, merenda, musica, interventi di compagni e lavoratori.
Sabato 19 Maggio
Ore 17.00 Vladimiro Giacchè presenta "Titanic Europa. La crisi che non ci hanno raccontato"
Ora e sempre Resistenza!
Lunedì 2: h 21 proiezione "Fratelli di Tav", altri video NoTav e No Inceneritore
Martedì 3: dopo cena iniziativa/dibattito su Pietro Mirabelli e la sicurezza nei cantieri, strage di Viareggio e il
licenziamento del ferroviere Riccardo Antonini.
Mercoledì 4: dopo cena interventi e video su Val di Susa, Firenze, Veneto e Mugello
Giovedì 5: apericena di sottoscrizione per Luca Abbà e serata di solidarietà con la Val di Susa
Tutti i giorni apericena h 19, streaming da Radio BlackOut di Torino, video, musica
Il tav è un treno e molto di più. Il tav è un modo di gestire i soldi pubblici, socializzando le perdite e regalando facili profitti ai privati, ai grandi cartelli di costruttori. Il sottoattraversamento Tav di Firenze e il centro commerciale mascherato da stazione annesso, costeranno forse 3 miliardi di euro. Gli investimenti per l'intera rete regionale dei treni pendolari è pari a 350 milioni spalmati sui prossimi anni. Sono quindi un decimo di quanto si spenderà per realizzare 7,5 chilometri di tunnel Tav e la faraonica stazione Foster. 350 milioni è quanto costerebbe adeguare le attuali linee fiorentine per far passare il Tav in superficie, secondo un progetto alternativo mai preso davvero in considerazione. Con il passaggio in superficie si risparmiano risorse da destinare alle priorità del trasporto pendolari ed alla messa in sicurezza della rete ferroviaria, perchè non accadano più stragi colpevoli frutto della mancanza di manutenzione, come a Viareggio nel giugno 2009. Il tunnel sotto Firenze mette a rischio molte case, farà barriera sulla falda acquifera che corre nel sottosuolo alzandola a monte e abbassandola a valle. Il materiale di scavo già ora viene portato via da camion: sono più di 100 al giorno soltanto per il cantiere nella zona del Lippi, e gli scavi per il tunnel devono ancora iniziare. Significa polveri sottili per tutti, strade rotte e traffico impazzito. Infine le terre estratte, impastate dalle sostanze chimiche sono rifiuti. dove li metteranno?
Sono tutte considerazioni legittime e di banale buon senso, ma il Tav non è soltanto un treno, è una professione di fede. Bisogna crederci. Tav significa credere nel progresso che marcia sui binari veloci dell'economia di mercato. Significa sopprimere i treni notte, e quindi lasciare a casa 800 lavoratori, ora in esubero, oppure licenziare chi si impegna per la verità e la giustizia sulla strage di Viareggio, come il ferroviere Riccardo Antonini. Significa come è stato fatto nel Mugello far scomparire 81 torrenti, prosciugare più di 60 tra pozzi e sorgenti, inquinare 24 corsi d'acqua e alla fine far dire da un tribunale "che volete ? i danni son connaturati all'opera". Significa ghiotti affari per la giungla dei subappalti, terreno fertile per le infiltrazioni mafiose. Significa incontrollabili voragini finanziarie a scapito del debito pubblico, che poi dovremo ripagare noi. Il tav è un modo di pensare il mondo diviso per classi di reddito. Come la stazione di Santa Maria Novella: sala d'aspetto climatizzata per i clienti gold e panchine in mezzo all'atrio, al caldo d'estate e al gelo d'inverno, per il resto dei viaggiatori. Il Tav non si può scegliere, ma si deve imporre, perchè è tutto fuorchè soltanto un treno.
Noi non crediamo nel Tav, ma preferiamo la Val di Susa. Preferiamo quella popolazione coraggiosa che da decenni s'oppone con le proprie ragioni pragmatiche alla realizzazione alla linea Tav Torino- Lione. Non crediamo che quella Valle sia un fastidioso neo che ci separa dall'Europa, un problema di ordine pubblico da schiacciare manu militari. Non è andare da Torino a Lione in un paio d'ore di treno che ci legherà gli uni agli altri. La vera speranza risiede invece in quel sentimento di solidarietà e di reciproco sostegno grazie ai quali la Valle continua a resistere. Ci sentiamo vicini a coloro che sono stati arrestati per questo lotta e a fianco di Luca Abbà. Per saperne di più sulla questione Tav e sottoattraversamento di Firenze, per conoscerci e discutere assieme vi invitiamo tutti a passare dal 2 al 6 aprile presso il presidio permanente No Tav in largo Gennarelli (giardini di Viale Malta).
Assemblea Notav Firenze
dalle 14:00 alle 21:00 ai giardini di Viale Malta
Il 22 marzo cade il 68esimo anniversario dell'eccidio di Campo Marte. Quel giorno del 1944, 5 contadini mezzadri poco più che ventenni, del Mugello, Antonio Raddi, Guido Targetti, Leandro Corona, Ottorino Quiti, Adriano Santoni, furono fucilati perché accusati dal regime fascista di aver disertato la chiamata di leva. I 5 furono arrestati e condotti nella zona popolare di Campo Marte dove ad attenderli trovarono il plotone d'esecuzione e alcune centinaia di loro coetanei costretti dal regime fascista ad assistere affinché l'evento fosse per loro un monito indelebile. L'esecuzione fu terribile tanto che addirittura alcuni soldati del plotone esitarono mancando i ragazzi condannati oppure ferendoli senza ucciderli: fu Mario Carità, il torturatore fascista di Villa Triste, a freddarli con un colpo alla testa.
Da vent'anni ormai il revisionismo storico portato avanti da partiti, mass media e istituzioni, in nome di una falsa pacificazione nazionale, tenta di riabilitare il fascismo, recuperando in chiave nazionalista e strumentalizzandolo, il falso mito delle foibe; equiparando i repubblichini ai partigiani e screditando figure simboliche della Resistenza come Bruno Fanciullacci, Giuseppe Martini ("Paolo") e altri gappisti fiorentini. In questo quadro sono attaccati i valori ed il significato della Resistenza Antifascista -quanto mai attuali in questa fase di crisi sociale, politica ed economica - nella quale gli attacchi ai diritti di lavoratori, studenti e pensionati, la propaganda razzista e anticomunista, sono le risposte autoritarie che il capitalismo ha già messo in atto in altre fasi della storia. Un quadro in cui vecchi e nuovi fascisti, forze dell'ordine e istituzioni sono fautori di un clima che ormai da tempo in città si fa sempre più teso: dalla strage fascista contro lavoratori senegalesi del 13 dicembre scorso, in piazza Dalmazia e a San Lorenzo, alle più recenti aggressioni razziste; dalle morti nelle celle di sicurezza della Questura alla costante repressione subita da tutti coloro che si organizzano e lottano per un futuro migliore. Anche per questo ribadiamo l’intenzione di lavorare nella prospettiva di chiudere tutte quelle sedi fasciste che si presentano sotto diverse sigle: da Casaggì a Casa Pound - tutelate dal PdL, tollerate dai partiti di centrosinistra e dalle istituzioni - in quanto covi di odio razzista, cultura reazionaria e apologia di fascismo.
Come Firenze Antifascista siamo impegnati da tempo nell'organizzazione di iniziative, dibattiti, cortei e momenti di socialità, per riaffermare i valori della Resistenza e dell'Antifascismo rivendicando la scelta di quei giovani (quella sì che era la meglio gioventù) che non chinarono la testa e scelsero di entrare a far parte delle Brigate Partigiane sulle montagne o dei GAP in città. Rendendo attuale la scelta di tutti coloro che collaborarono alle azioni partigiane come avvenne in S. Frediano quando, all'indomani dell'11 agosto del 1944, giorno della Liberazione di Firenze, i cittadini lasciarono le porte dei condomini aperte per permettere ai partigiani di catturare i franchi tiratori.
Ricordare l'eccidio di Campo Marte significa proprio non relegare a quei giovani a momenti puramente commemorativi, ma restituirli alla memoria collettiva viva nella quotidianità di compagni e compagne che continuano a portare avanti oggi la stessa lotta contro il fascismo e lo sfruttamento.
Per questi motivi invitiamo tutti coloro che si riconoscono nei valori dell'antifascismo e nella necessità di riaffermarli, a mobilitarsi e partecipare a due importanti iniziative: rendere omaggio ai Martiri di Campo Marte sabato 31 marzo nei giardini adiacenti viale Malta dalle ore 14.00 alle 20 e a quella del 25 Aprile in piazza Santo Spirito.
H 14 Intervento introduttivo a seguire il Menestrello
H 16 Interventi e testimonianze dei familiari e dell'ANPI di Vicchio a seguire Rap/HipHop con Esercito Ribelle
H 19 Filmato sull'eccidio di Campo di Marte (realizzato dagli studenti del Liceo Scientifico A.Gramsci) a seguire Banda K100 in concerto
Panini e bibite a prezzi popolari
Firenze Antifascista
Assemblea cittadina Giovedì 29 Marzo ore 21,00 comune di Campi Bisenzio - sala consiliare
Fonte: Comitato contro la privatizzazione di Ataf. sito - facebook - twitter.
Il 10 gennaio l'assemblea dei sindaci dei soci proprietari di ATAF decideva la vendita dell'azienda del trasporto pubblico locale. Il sindaco di Firenze, azionista di maggioranza, ha votato a favore e i sindaci della Piana, Sesto Fiorentino, Campi e Calenzano, hanno votato contro ma rimanendo in assemblea durante la votazione hanno di fatto permesso che ci fosse il numero legale per permettere la vendita. Hanno cercato di salvarsi la faccia ma sono colpevoli della vendita di ATAF quanto Renzi.
Dal 15 marzo ci sono stati nuovi tagli del TPL su Firenze e sui comuni limitrofi.
I tagli non sono solo la conseguenza di mancati trasferimenti dello Stato ai Comuni e alle Province, ma sono anche il risultato di anni di cattiva gestione di un'azienda a cui la politica locale ha succhiato il sangue, invece di considerarla il fulcro delle politiche di mobilità pubblica a Firenze e nei comuni limitrofi.
Si è cominciato con la soppressione di linee considerate meno redditizie. A Campi Bisenzio invece di aumentare le corse dell'unica linea, molto spesso sovraffollata, che rappresenta l'unico collegamento tra Campi e Firenze si è pensato bene di eliminare il 30X e si sono ridotte le corse del 30A/B durante i festivi..
Cosa dicono di tutto questo i Sindaci della Piana che hanno criticato a mezzo stampa l'operato di Renzi durante la vicenda Ataf? Si sono opposti veramente oppure hanno di fatto avallato la svendita di Ataf mandando avanti Renzi? Chi ci governa ha ancora uno straccio di idea su come promuovere e favorire il trasporto pubblico garantendo un servizio decente per la popolazione e per i lavoratori, oppure ha solo in mente di regalare profitti sicuri per i privati, tagli alle linee e aumenti del costo dei biglietti?
Il Comitato contro la privatizzazione di ATAF "Trasporto pubblico bene comune" promuove un'assemblea con le cittadine e i cittadini del Comune di Campi Bisenzio per continuare a discutere di mobilità pubblica e chiedere conto all' amministrazione locale sulle sue responsabilità nella vendita di ATAF e sull'incapacità di gestire il TPL del comune mantenendo e potenziando la linea 30.
Nella Firenze del 2012, se sei migrante, rischi di entrare in questura per un semplice fermo e uscirne cadavere.
Nella Firenze del 2012, se sei migrante, rischi di essere picchiato e minacciato, pistola alla mano, da esaltati tutori dell'ordine fuori servizio.
Nella Firenze del 2012, se sei migrante, ogni semplice controllo del permesso di soggiorno può costare schiaffi e umiliazioni.
Nella Firenze del 2012, se sei migrante, puoi essere aggredito a sprangate in piena notte addirittura dentro le porte di casa tua.
Nella Firenze del 2012, se sei migrante, rischi di essere ammazzato come un cane sull'asfalto mentre cerchi di lavorare per sopravvivere.
Questa è la realtà che gli avvenimenti degli ultimi tre mesi raccontano. Un lasso di tempo breve, denso però come non mai: non si ricorda in questa città, a memoria d'uomo, un periodo altrettanto nero per quanto riguarda le violazioni del rispetto dell'altro e del diverso. Una serie di soprusi, angherie, violenze che concorrono a confermare quella che, da semplice ipotesi, è divenuta verità oggettiva: gli omicidi razzisti e fascisti di Piazza Dalmazia non erano che la punta di un iceberg molto più voluminoso. Più volte abbiamo denunciato le responsabilità istituzionali e politiche, più volte abbiamo affermato che fatti del genere sono le degenerazioni di una malattia cronica dell'organismo sociale, che come tale va affrontata e sconfitta. Campanelli di allarme rimasti inascoltati, al di là delle lacrime di coccodrillo istituzionali.
Sentire ancora parlare di responsabilità individuali, di mele marce e di tutte le altri componenti di un limitato repertorio di ipocrisia, adesso più che mai sembra veramente un'offesa al buon senso. L'atmosfera fiorentina è diventata pesante ed oppressiva: da una parte il costante, scientifico incremento della violenza razzista, poliziesca e non; dall'altra un'indifferenza cittadina che ne garantisce l'impunità, amplificandone le conseguenze. In mezzo, stritolati dagli ingranaggi di tale meccanismo, tutti coloro abituati a vivere in prima persona la città, siano essi migranti o autoctoni. La componente migrante in particolare, fragile e ricattabile in relazione al suo status, si trova in difficoltà nel leggere la situazione, preferendo spesso non denunciare piccoli grandi soprusi ormai divenuti parte della quotidianità.
Quello che dobbiamo fare, dal primo all'ultimo, è dimostrare di non avere paura, dimostrando così a chi ci sta intorno che è opportuno non averne. Soltanto così le intimidazioni cadono nel vuoto, e la violenza subita si trasforma nel motore che dà vita a nuove consapevolezze e nuove rivendicazioni. Solo rompendo il muro di omertà e di timore possiamo riuscire a ribaltare le circostanze, in modo che il "controllore" venga a sua volta sorvegliato dal vigile occhio della comunità, e ne tema la reazione. Solo fornendo risposte antirazziste dal basso possiamo cercare di recuperare una città che, ormai alla deriva, sta puntando verso la peggiore delle direzioni.
Corteo antirazzista Sabato 10 Marzo, Piazza Dalmazia ore 15
Movimento di Lotta per la Casa, Assemblea rifugiati politici somali, eritrei ed etiopi, CSA nEXt Emerson, Brigate di Solidarietà Attiva Toscana, Rete Antirazzista, Associazione Nazione Rom, K100 fuegos, Emergency Firenze, Colpol, Collettivo d'Agraria, Collettivo di lettere e filosofia, Cpa Fi sud
Campagna promossa dalle Brigate di solidarieta attiva.
Contro il lavoro nero, contro la mafia, per un'altra economia, sosteniamo l'autorganizzazione dei piccoli produttori e dei braccianti della piana di Gioia Tauro
Leggi/scarica il volantino informativo sulla campagna ingaggiami contro il lavoro nero arance provenienza Rosarno a cura delle BSA
Il Cantiere Sociale è un punto di distribuzione delle arance il lunedì, il mercoledì e il sabato dalle ore 17.00 alle ore 19.00 (Una cassa da 10 kg costa 15 euro)
Scrivici per prenotazioni.
Prima della cena collegamento video telefonico (via skype) da Gaza con Rosa Schiano
ore 20.00 Cena di finanziamento per il progetto Dima il cui obiettivo è quello di realizzare progetti concreti di sostegno al popolo Palestinese.
ore 23.00 Paperino super funk in concerto
Il progetto Dima:
L'associazione DIMA è nata dalla volontà di un gruppo di attivisti impegnati da anni sul fronte della solidarietà con il popolo palestinese e per una pace giusta e duratura in tutto il Medio Oriente.
Abbiamo deciso di chiamare la nostra associazione con il nome di DIMA SAID AHMED AL ZAHAL. Dima era una bambina palestinese nata il 12 febbraio del 2004 a Beit Lahya, nella Striscia di Gaza, in una famiglia composta da tre fratelli e tre sorelle, oltre che dalla mamma e dal papà, un contadino che lavora saltuariamente, di fatto disoccupato. La famiglia, come tantissime a Gaza, vive grazie agli aiuti delle Nazioni Unite. Il 7 gennaio del 2009, i jet F16 dell'aviazione israeliana hanno bombardato Beit Lahya, in una delle tante incursioni dell'operazione "Piombo Fuso". Nel bombardamento, sono rimasti feriti gli zii ed una cugina di Dima. Dima è stata ferita gravemente alla testa, all'addome ed alle gambe, mentre si trovava in casa degli zii. Non essendo possibile curarla negli ospedali di Gaza, l'11gennaio venne trasferita all'ospedale "Palestine" al Cairo. La mattina del 2 marzo 2009, una delegazione del Forum Palestina diretta a Gaza ha visitato l'ospedale Palestine, ed è lì che alcuni di noi hanno visto Dima, così piccola che quasi spariva nel letto dell'ospedale. Nel pomeriggio di quel giorno, Dima è morta.
Dima è stata l'ultima vittima bambina dell'operazione Piombo Fuso, precisamente la numero 313 del rapporto "War crimes against children", pubblicato nel maggio 2009 dal Palestinian Centre for Human Rights.
Per i nostri mezzi di informazione, le vittime palestinesi non hanno quasi mai un nome, un volto, una famiglia. Nascondere le loro vite è un modo per deumanizzarle, per rimuovere l'esistenza dei Palestinesi come popolo. Intere generazioni hanno conosciuto la persecuzione degli Ebrei attraverso le pagine del diario di una bambina olandese che si chiamava Anna Frank. Alla bambina palestinese Dima Al Zahal, non hanno lasciato nemmeno il tempo di imparare a scrivere. Ricostruire la storia di Dima e dedicare al suo nome il nostro impegno, ci sembra un modo per restare umani.
Il primo progetto sul quale intendiamo misurarci è quello della realizzazione di un asilo nella Striscia di Gaza, in collaborazione con l'associazione palestinese "Ghassan Kanafani". Le parole dei compagni palestinesi chiariscono sia il contesto nel quale si colloca l'iniziativa, sia le sue caratteristiche e finalità:
"Nella striscia di Gaza in generale, e nei campi profughi in particolare, si vive in condizioni economiche, politiche e sociali molto difficili per vari motivi. I più importanti sono la continua aggressione israeliana, l'assedio e la chiusura, l'aumento della povertà e della disoccupazione, le divisioni interne palestinesi, ai quali si aggiunge la sofferenza più grande, quella che riguarda l'arretramento dei valori democratici e di progresso tra la popolazione di Gaza e tra i giovani in modo particolare.
E' evidente l'influenza negativa su bambini e donne delle condizioni politiche, economiche e sociali, di fronte alle quali tante forze politiche e sociali si impegnano per affrontarle e per permettere al popolo palestinese di resistere e di continuare la sua lotta per la libertà e l'indipendenza.
Siamo convinti che, per rafforzare la resistenza del nostro popolo per affrontare l'occupazione in modo valido, si dovrebbero rafforzare gli indirizzi democratici e il progresso nella società palestinese, e siamo convinti della centralità e dell'importanza dell' educazione, della democrazia e del progresso.
Per questo l'associazione "Ghassan Kanafani" organizza molte attività di servizi per i bambini palestinesi nella striscia di Gaza e tra queste attività dirige un numero di asili (scuole materne), visto che nella striscia di Gaza gli asili privati hanno un costo altissimo in confronto alla disponibilità economica delle classi povere ed emarginate della popolazione.
Per questo l'associazione "Ghassan Kanafani" organizza questi servizi a costi irrisori".
E proprio per questi motivi abbiamo deciso di collaborare con l'associazione "Ghassan Kanafani" e di intitolare l'asilo che insieme realizzeremo a Khan Younis al nostro amico e compagno Vittorio Arrigoni.
L'indipendenza economica e la partecipazione sono sempre state e continueranno ad essere le caratteristiche del nostro impegno. Non abbiamo mai chiesto e non chiederemo contributi ad istituzioni o partiti, perché pensiamo che la solidarietà sia tale solo se libera da ogni condizionamento. La partecipazione ed il sostegno che cerchiamo sono quelli delle persone comuni, della società civile, dei lavoratori, dei giovani, delle donne, di quelli che lottano per un mondo migliore e più giusto.
La realizzazione dell'asilo "Vittorio Arrigoni" a Gaza è solo il primo dei progetti di solidarietà concreta e di conoscenza reciproca che intendiamo promuovere.
La solidarietà e' un arma: usiamola.
Ore 22.00 Salvatore Ricciardi presenta il libro:
Maelstrom
Scene di rivolta e autorganizzazione di classe in Italia (1960 - 1980)
Oggi un centinaio di compagni hanno risposto all'appello lanciato da Firenze Antifascista in occasione dell'apertura del processo contro gli antifascisti per i fatti di via della Scala del 2009: visto il giorno feriale e l'ora cui era fissata l'udienza e quindi anche il presidio, un risultato sicuramente positivo.
"Antifascismo militante", "Studenti e operai uniti nella lotta, fasciti e padroni uniti nella repressione", "L'Antifascismo non si processa, ora e sempre resistenza!". Questi gli striscioni appesi sulle cancellate del nuovo tribunale fiorentino e ben visibili da Viale Guidoni dove sono stati distribuiti centinaia di volantini.
Un momento di solidarietà significativo, che sicuramente segna solo il primo passaggio nella solidarietà nei confronti di chi è sotto processo e che accompagnerà gli imputati anche in occasione delle prossime udienze fissate per il 4 aprile, il 7 giugno fino al giorno della sentenza fissata per il 28 dello stesso mese.
La mobilitazione antifascista continua!
ORA e SEMPRE Resistenza!
Firenze Antifascista 9 febbraio 2012
Al via il processo per i fatti di via della scala del 2009, fatti che portarono a 11 perquisizioni in casa di altrettanti compagni e all'arresto di uno di essi.
I fatti: dopo un'iniziativa elettorale organizzata da FN, dalla Destra, e Fiamma tricolore un gruppo di fascisti gira indisturbato per il centro di Firenze, compiendo aggressioni e intimidazioni ai danni di immigrati e di un gruppo di ragazzi che si recavano al concerto della Banda Bassotti alla Fortezza; seguono e aspettano fuori da un pub una compagna che telefona per chiedere aiuto. Quella sera a Firenze erano molti gli appuntamenti: solo il concerto della Banda Bassotti e la tre giorni di musica popolare al CPA Fi-Sud coinvolgevano centinaia di compagni e antifascisti. Normale che le scorribande dei camerati non sarebbero state tollerate a lungo in una città che ancora esprime un radicato
antifascismo. E' così che un gruppo di compagni che si era recato in centro per verificare le continue voci di aggressioni è stato fermato e identificato dalla polizia.
Questi undici compagni, perquisiti poi il 6 Novembre con esito negativo, sono imputati di tentate lesioni aggravate dalla premeditazione e dalla finalità di terrorismo, accusa evidentemente pretestuosa che vuole giudicarli per il solo fatto di essere antifascisti.
Questo processo cade in un momento sicuramente molto particolare, a quasi due mesi dall’omicidio di Samb Modou e Diop Mor per mano di un neofascista appartenente a Casa Pound, ma più in generale durante una fase in cui sempre più chiaramente emergono le coperture e gli appoggi che hanno consentito lo sdoganamento di gruppi come Casa Pound, appunto, Forza Nuova e affini.
Emergono però anche contatti e relazioni che si muovono su livelli differenti: ciò che in questi mesi sta accadendo a Roma rende l’idea di quanto sia grave la situazione che abbiamo davanti.
Si tratta di un intreccio tra istituzioni, ambienti malavitosi ed estrema destra che ha visto diversi ex-Nar esser chiamati ad occupare cariche pubbliche dalla Giunta Alemanno e l’innalzamento del livello dello scontro per il controllo del territorio che vede protagonisti diversi neofascisti che tra l’altro stanno dimostrando una certa facilità nel reperire armi.
Inquietante e preoccupante allo stesso tempo è la gambizzazione del neofascista Bianco ad opera di Giannotta, altro noto esponente neofascista e responsabile della sede ex-MSI di Acca Larentia dove, poche settimane fa ha presenziato tra gli altri, l’ex Ministro PdL Meloni.
A fronte di questa situazione, crediamo che chiunque si riconosca nei valori dell’antifascismo debba necessariamente farsi carico di pratiche quotidiane che si esprimano giorno per giorno, strada per strada, sostenendo poi attraverso la solidarietà tutti quei compagni che per il loro impegno antifascista hanno subito e continuano a subire processi e repressione.
Invitiamo quindi tutte le realtà politiche, sociali e sindacali, a dare la propria adesione a questo testo sottoscrivendolo e facendosi carico di divulgarlo il più possibile.
Invitiamo poi tutti a partecipare al presidio di solidarietà con gli undici antifascisti sotto processo in occasione dell'apertura del processo,
Giovedì 9 febbraio 2012 alle ore 11.00 di fronte al Tribunale di Firenze in viale Guidoni a Novoli
L'antifascismo non si processa! Ora e sempre Resistenza!
Firenze Antifascista
Aderisci
presso il Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos Via Chiella n.4 Campi Bisenzio (FI)
"Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nesssuno sia più schiavo" (G. Rodari)
Spazio didattico aperto e gratuito rivolto a ragazzi, adulti e studenti delle scuole primarie e secondarie, italiani e stranieri.
Doposcuola e conseguimento dei diplomi aggregazione e socializzazione alfabetizzazione in italiano.
Tutti i lunedì e mercoledì ore 17.30 - 19.30
per info: Monica 349 2573050
sitoweb: scuolapopolare.noblogs.org
Ore 21.30 Incontro con Sebastian Rodriguez, attivista israeliano per i diritti dei palestinesi e della campagna di boicottaggio bds.
Nel corso della serata presentazione della missione "Benvenuti in Palestina" e collegamento skype con Rosa Schiano, compagna attualmente a Gaza impegnata nella difesa dei pescatori palestinesi dalle aggressioni della marina israeliana.
Lo scorso anno, a centinaia di attivisti provenienti da tutto il mondo fu impedito di raggiungere la Palestina. Moltissimi vennero bloccati negli aeroporti di Parigi, Bruxelles, Londra e Ginevra, mentre altri vennero arrestati all'aeroporto di Tel Aviv. Il 15 aprile di quest'anno, anniversario dell'assassinio di Vittorio Arrigoni, saranno in migliaia a voler entrare in Palestina, per sostenere il diritto del popolo palestinese alla vita, alla terra ed alla libertà. Se i nostri governanti scelgono di collaborare con l'occupazione israeliana, NOI NO! Seguiteremo in tutte le forme, con barche, convogli terrestri, aerei a forzare ed a denunciare l'arbitrio e il blocco illegale israeliano. Il Coordinamento della Freedom Flotilla Italia sta organizzando la partecipazione italiana a questa grande missione internazionale. Il nostro progetto è trasparente: andiamo in Cisgiordania per contribuire alla costruzione di una scuola per i bambini ed i giovani palestinesi. All'aeroporto di Tel Aviv, il 15 aprile, ci aspetteranno attivisti palestinesi ed israeliani contro l'occupazione per raggiungere insieme Betlemme, dove saremo ricevuti ed accolti da famiglie palestinesi. BENVENUTI IN PALESTINA!
Informazioni
Si calcola che dal 1967, inizio dell'occupazione militare israeliana della Cisgiordania, sono stati 650.000 i palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, circa il 20% della popolazione dei Territori Occupati (TPO). Il 40% della popolazione maschile palestinesi ha provato le carceri dei sionisti. Carceri in cui viene praticata ogni forma di umiliazione, violenza, tortura.
Secondo Addameer (una ONG palestinese attiva sui diritti dei prigionieri) più di 6.800 palestinesi sono attualmente detenuti nelle carceri israeliane. Più di 300 sono i minorenni. Dei 6.800 palestinesi detenuti circa 300 sono in detenzione amministrativa. La detenzione amministrativa legittima l'arresto per "motivi di sicurezza" senza bisogno di prove a carico e per un periodo di tempo rinnovabile ogni sei mesi. Detenzione amministrativa che, in questi termini, riguarda solo i palestinesi, visto che palestinesi ed israeliani sono sottoposti a leggi diverse ed a due sistemi penali diversi.
Almeno un terzo delle famiglie palestinesi non possono far visita ai propri cari nelle carceri israeliane. Alcuni genitori non vedono i propri figli da oltre 15 anni.
Proprio nel corso del 2011 Israele ha ulteriormente inasprito la politica degli arresti nei confronti dei palestinesi. Nel 2011, Israele ha arrestato 3.232 palestinesi, 383 dei quali bambini. E proprio i bambini palestinesi ancora oggi nelle prigioni di Israele sono 250. Un'ondata di arresti che ha riempito di nuovo le galere israeliane, sostituendo con nuovi prigionieri quelli liberati nella prima fase dell'accordo Shalit. In pratica mentre Israele rilasciava alcuni detenuti palestinesi, in seguito allo scambio, ne arrestavi altrettanti.
Questa la macabra contabilità dell'occupazione perpetrata dallo stato razzista e colonialista di Israele nei confronti del popolo palestinese. Una occupazione che viola il diritto internazionale e che trova importanti complicità anche in Italia. Basta pensare ai numerosi accordi militari tra il nostro paese e Israele. La situazione palestinese non è una questione umanitaria ma il risultato di una brutale occupazione. Rompiamo l'assedio, boicottiamo Israele, sosteniamo il popolo e la resistenza palestinese.
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos - Campi Bisenzio
Con il popolo e la Resistenza Palestinese fino alla vittoria!
Oggi circa un migliaio di persone hanno risposto all'appello lanciato da Firenze Antifascista.
Il corteo è partito, non a caso, da Piazza Dalmazia proprio per ricordare Samb Modou e Diop Mour uccisi dal neofascista Casseri di Casa Pound e tutte le vittime della violenza fascista.
Al corteo hanno preso parte centri sociali, collettivi studenteschi, sindacati di base e molte sezioni dell'ANPI, nonostante qualcuno avesse voluto sminuirne il ruolo storico e politico che rappresentano, tutti uniti per ribadire la necessità di togliere gli spazi di agibilità politica ai gruppi neofascisti e di chiudere le loro sedi.
In giornate come questa non può poi non scatenarsi la cosiddetta "guerra dei numeri". Non ci interessa stare qua a ragionare troppo di questo ma crediamo che sia significativo quanto riportato dalla pagina de La Repubblica on-line che durante gli aggiornamenti in diretta parlava di una settantina di partecipanti al corteo neofascista che poi sono diventati magicamente 500 "arrivati alla spicciolata in Largo Martire delle foibe": forse le telefonata di un qualche senatore ha fatto ravvedere questi solerti pennivendoli?
Chiaro che i neofascisti, non avendo argomentazioni politiche e storiche se non revisionismo e populismo, non avendo i numeri per potersi legittimare agli occhi della città non possano che ricorrere a questi mezzi per mascherare il loro fallimento.
Ciò su cui però vogliamo soffermarci sono i dati politici che ci restituisce questa giornata.
Da una parte la sua costruzione, la sua organizzazione e ciò che ci lascia in mano: sempre più singoli antifascisti e nuovi gruppi che si coordinano nella logica di allargare la mobilitazione e proseguirla nei prossimi prossimi mesi, che rivendicano l'attualità dell'antifascismo in questo periodo di forte crisi e contestualizzano il ruolo di questi gruppuscoli di estrema destra fortemente finanziati e protetti. Un appoggio che ricevono dai partiti del centro-destra e dalle istituzioni cittadine al punto che addirittura l'assessore Di Giorgi del PD in occasione dell'ultimo Consiglio Comunale si è espressa avvallando il corteo neofascista e spendendo parole di condanna nei confronti di Firenze Antifascista.
Una costruzione politica che ha costretto anche quella parte della sinistra, che negli anni aveva sempre taciuto di fronte a queste manifestazioni, a prendere posizione contro il corteo neofascista.
Non è quindi un caso che per la prima volta anche la destra, messa all'angolo, si sia spaccata con defezioni e prese di distanza.
Dall'altro il ruolo della Questura che fino all'ultimo avrebbe voluto vietare il corteo trasformandolo in un presidio in piazza Dalmazia. Un divieto davanti al quale non potevamo abbassare la testa. Il corteo infatti c'è stato a fronte però di un imponente militarizzazione della città: centinaia di poliziotti, finanzieri e carabinieri in assetto antisommossa, blindati e camionette ad ogni angolo di strada, transenne a sbarrare ogni via d'accesso isolando completamente per un raggio ci centinaia di metri la zona in cui i neofascisti hanno sfilato tagliando praticamente in due la città, mentre dall'alto un elicottero dirigeva le operazioni.
Solo in questo modo poteva esser garantita l'agibilità politica ai neofascisti: chiudendoli in recinto in cui anche gli stessi residenti della zona hanno fatto fatica ad accedere.
Un atteggiamento sicuramente in linea con il progressivo inasprimento del livello repressivo che in questi anni e in questi mesi è costretto a subire chi si impegna e si espone nelle lotte sociali e politiche in questa città come altrove.
In quest'ottica Firenze Antifascista rilancia il presidio di giovedì 9 febbraio in Viale Guidoni sotto il Tribunale di Firenze alle ore 11.00 in occasione del processo agli antifascisti per i fatti di Via della Scala del 2009 ritenendo la Solidarietà un elemento centrale nel proseguimento della mobilitazione (l'appuntamento inizialmente fissato per le 9.30 è stato posticipato vista lo slittamento dell'udienza a quell'ora).
Per la Chiusura dei covi fascisti
Per ricordare Samb Modou, Diop Mour e tutte le vittime della violenza fascista
Ora e sempre resistenza!
Firenze Antifascista
4 febbario 2012
Il 4 febbraio, a poco più di un mese e mezzo dall'uccisione di Samb Modou e Diop Mor, Firenze sarà costretta ad assistere allo svolgimento di una marcia neofascista.
Casaggi, Casa Pound e affini, gli stessi che hanno commemorato i franchi tiratori e festeggiato l'anniversario della marcia su Roma, scenderanno in piazza per ricordare i cosiddetti "martiri delle foibe" definendo come tali coloro che occuparono le terre slave, gli uomini della X MAS, i fedelissimi della Repubblica Sociale e i collaborazionisti nazisti.
L'ennesima manifestazione di revisionismo storico attraverso il quale i fascisti cercano continuamente di legittimarsi.
Il personaggio di spicco della giornata sarà l'ex Ministro del PDL Meloni, vecchia militante del Fronte della Gioventù: reduce dal "saluto romano" ai "camerati caduti" di Acca Larentia, la Meloni si appresta ancora una volta a scendere in piazza con quelle organizzazioni neofasciste che lei stessa, con il DDL sulle Comunità Giovanili, ha fatto in modo fossero lautamente finanziate.
Stiamo parlando di diversi milioni di euro di soldi pubblici che ogni anno finiscono nelle casse dei gruppi di estrema destra: forse ora sarà anche più facile capire come sia possibile che gruppi così piccoli riescano a permettersi un affitto in via Lorenzo il Magnifico (la vecchia sede di Casa Pound), un mutuo in banca per ristrutturare alcuni locali (via Frusa 27, la sede di Casaggi) o la stampa a colori di decine di migliaia di volantini come Casaggi ha fatto per organizzare questo corteo.
Un modo come un altro per dire che i fascisti, anche in tempi di crisi, non vanno affatto in crisi ma anzi, vengono protetti e finanziati perché chi ci governa sa benissimo quale compito e quale ruolo possano svolgere in una fase come quella attuale.
A loro è affidato il compito di dare seguito alla propaganda anticomunista, razzista e xenofoba con il fine di alimentare la "guerra tra poveri", mettere gli uni contro gli altri lavoratori italiani e immigrati cercando di indebolire le rivendicazioni di chi lotta pensando che sia possibile uscire dalla crisi solo creando una società nuova, capace di superare la logica delle disuguaglianze, della guerra e dello sfruttamento.
Un compito che purtroppo non rimane sola pura teoria ma che si traduce nel ruolo dei provocatori o dei veri e propri squadristi nei confronti degli studenti che difendono il diritto allo studio e l'istruzione pubblica, nei confronti dei lavoratori in lotta per la difesa dei propri diritti e del proprio posto di lavoro e nei confronti degli immigrati come abbiamo visto accadere a Lucca, a Prato e anche a Firenze: ultima in ordine di tempo l'uccisione di Samb Modou e Diop Mor e il ferimento di altri tre senegalesi per mano del neofascista Casseri, militante di Casa Pound Pistoia.
Le istituzioni cittadine, sindaco Renzi, Questore e Prefetto, in questi anni non hanno fatto altro che contribuire a che questo clima razzista, autoritario e securitario si rafforzasse aprendo spazi di agibilità ai fascisti, reprimendo chi in città cerca di contrastarli come sta li a dimostrare il processo per i fatti di via della Scala che vede imputati 11 antifascisti, legittimando la caccia all'immigrato come "capro espiatorio" dei mali di questa società, criminalizzando tutti coloro che non si rendono consenzienti verso il progetto di devastazione della città e dei beni comuni.
Oggi, dopo le belle parole spese in seguito ai fatti del 13 dicembre, finita la kermesse politica, si apprestano ancora una volta ad autorizzare e avvallare l'iniziativa dei neofascisti: i responsabili politici della strage di piazza Dalmazia.
Proprio per questo rivolgiamo un appello a tutti coloro che credono che l'uccisione di Samb Modou e Diop Mor oltre ad essere stato un grave lutto, possa però rappresentare anche l'occasione per aprire finalmente gli occhi, e li invitiamo a scendere in piazza il 4 febbraio quando, partendo proprio da piazza Dalmazia, le strade di Firenze saranno attraversate da un grande corteo per ribadire che per i neofascisti di spazio non ce n'è e non ce ne dovrà più essere.
Per la chiusura di casa pound e di tutti i covi fascisti
Per ricordare le vittime della violenza fascista
Firenze Antifascista
"So che siete dei buoni padri di famiglia; questo va bene a casa, ma non qui, qui non sarete mai abbastanza ladri, assassini, stupratori".
B. Mussolini ai soldati italiani in Montenegro
Il 4 Febbraio varie organizzazioni neofasciste sfileranno a Firenze approfittando della cosiddetta "Giornata del ricordo" sulle foibe. Una occasione generosamente concessa - dal 2004 - dal governo Berlusconi e tutt'ora finanziata dal Pdl.
Una occasione per gruppi come CasaPound, Casaggì, Forza Nuova, per cercare legittimità e visibilità, attraverso il mito degli "italiani brava gente", il nazionalismo, la mistificazione storica.
Del resto le connivenze tra destra istituzionale e gruppi neofascisti sono sempre più evidenti basta pensare ai numerosi appartenenti a gruppi armati dell'estrema destra sistemati da Alemanno in varie strutture pubbliche della capitale.
Per non dimenticare cosa è stato il fascismo e la sua politica guerrafondaia, coloniale e razzista varie realtà antifasciste di Campi Bisenzio organizzano
Venerdi 3 Febbraio 2012
ore 21,30 Sala consiliare - Campi Bisenzio
Davide Conti (dottore di ricerca in Storia Contemporanea all’Universita di Roma "La Sapienza" e ricercatore della Fondazione Basso - sezione internazionale) presenta: "L’occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della "brava gente (1940-1943)" e "Criminali di guerra italiani. Accuse, processi e impunità nel secondo dopoguerra" edizioni Odradek
Non diamo legittimità a chi ha seminato razzismo, morte, guerra. Nessuno spazio per fascisti di ieri e di oggi. Ora e sempre Resistenza!
Campi B. Antifascista
Firenze Antifascista organizza una assemblea cittadina per mercoledì 1 febbraio alle 21.30 presso la Casa del Popolo "Il Progresso", in Via Vittorio Emanuele II 131.
Per dar vita ad un momento di discussione fra tutte le realtà fiorentine che si riconoscono nei valori dell'antifascismo e di discussione tra le varie proprie proposte e posizioni che in queste settimane di iniziativa e mobilitazione stanno emergendo. Un momento di avvicinamento alle date del 4 e del 9 febbraio con l'idea e l‘obiettivo di andare oltre queste scadenze e proseguire questo lavoro nei prossimi mesi.
Sabato 28 Gennaio corteo concentramento alle ore 15.30 in piazza Santissima Annunziata
Tortura, isolamento e pestaggi. Sono alcune delle pratiche che è costretto ad affrontare in ogni parte del mondo chi subisce la prigionia politica.
Il sistema carcerario si ristruttura in funzione di una sua sempre maggiore efficienza nel tentativo di distruzione della identità politica del prigioniero, di estendere la sofferenza ai familiari, di impedire o limitare la solidarietà esterna in una cinica e fredda visione della vendetta politica.
Si definiscono nuovi sistemi di differenziazione, si ridefiniscono circuiti speciali, si allargano ulteriormente i casi in cui è previsto il totale isolamento e si specializzano intere carceri a tale scopo.
Il "miglioramento" delle propria condizione passa attraverso una attenta valutazione dei propri comportamenti, va di pari passo con l'esaudire le richieste della controparte e vale a dire l'abbandono della propria identità politica, l'abiura, la dissociazione, la collaborazione.
Si allargano i casi in cui è prevista la carcerazione preventiva, aumenta a dismisura il ricorso a forme di carcerazione amministrativa e la realizzazione di strutture adibite a tale scopo e lo stesso ordine pubblico assume caratteristiche sempre più vicina ad una guerra interna sia nelle forme sia nel tipo di forze utilizzate.
Misure il cui fine è quello di far tacere la lotta e la resistenza dei popoli, dei lavoratori e degli studenti, di chi si ribella all'occupazione militare, allo sfruttamento e al modo di produzione capitalista, di chi attraversa i mari per un futuro migliore, di chi si oppone ai rigurgiti del fascismo.
Misure frutto della logica dell'emergenza entrate strutturalmente nell'ordinamento ordinario, troppo spesso accettate a fronte dello stato emotivo creatosi a seguito di specifici accadimenti o frutto delle esperienze nella gestione dell'ordine pubblico nelle aree di guerra.
Dalle coste del Nord Africa all'Irlanda, dagli Usa alla Turchia, dall'America Latina all'Italia, dalla Palestina al Paese Basco la realtà non cambia. Nello stesso modo nessuno può dirsi ad oggi estraneo a tutto ciò, nessuno di coloro che lotta indipendentemente dalle forme assunte, in una fase in cui è sempre più evidente che le rivendicazioni di ampie fette di popolazione trovano una risposta unicamente nella repressione. Ogni comportamento è sempre più frequentemente etichettato come "eversivo" o "terrorista" e così anche la repressione assume le caratteristiche necessarie.
Per questi motivi lanciamo la data del 28 gennaio a Firenze come un momento di piazza nel quale aprire uno spazio a tutti i compagni, le realtà e le strutture che lavorano e si impegnano sul piano della solidarietà a livello internazionale, nazionale e locale.
Uno spazio all'interno del quale portare la propria voce perché davanti alla repressione, alla detenzione e alla prigionia politica si rompa il silenzio.
Comitato d'Amicizia con il Paese Basco, CPA fi-sud, Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, Collettivo Politico di Scienze Politiche, Coordinamento Antifascista e Antirazzista Toscano,
Associazione Amicizia Italo-Palestinese, Nuova Unità, PCL Toscana, Circolo "26 julio" dell'Ass. Naz. Di Amicizia Italia-Cuba, Federazione Toscana Partito dei CARC
Aderisci
La mattina di giovedì 19 Gennaio 2012 le realtà presenti in via dei Conciatori sono state sgomberate con la forza e l'intera via occupata militarmente per ordine della giunta comunale che ha sottratto alla sempre più città vetrina di Firenze un altro spazio sociale, culturale e politico per svenderlo agli interessi della speculazione edilizia nelle vesti dell'immobiliare Tosco Tre.
Come Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos esprimiamo la nostra solidarietà a chi in questi anni ha portato avanti un'attività sociale e politica nel centro di Firenze e a tutti/e i/le compagni/e che hanno resistito tenacemente per più di 6 ore difendendo le proprie esperienze di lotta.
I/le compagni/e del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
Ovviamente esprimiamo la nostra vicinanza a Miryam e non possiamo non notare come il fascista e razzista Casseri (autore del duplice omicidio di Samb Modou e Diop Mor a Firenze) fosse "sicuro" e idoneo a possedere un'arma, mentre Miryriam sia "non sicura" e non dia garanzie per tenere un incontro sulla lettura in carcere. Ma francamente non siamo stupiti. La nostra "intelligence" ed i nostri servizi, negli anni, hanno già ampiamente dimostrato di cosa sono capaci .
Un abbraccio a Miryam
I/le compagni/e del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
Fonte: forumpalestina.org
La scrittrice e attivista Miryam Marino, avrebbe dovute portare il piacere di leggere tra i detenuti del carcere romano. Ma una informativa dei servizi segreti ha posto divieto all'ingresso della scrittrice..... per motivi di sicurezza". Il sito del Forum Palestina ha ospitato spesso gli interventi e i commenti di Miryam.
Miryam Marino oggi avrebbe dovuto tenere un incontro nel carcere di Regina Coeli su "Leggere e conversare in carcere". Ma è subentrato all'ultimo momento un "ostacolo" di notevoli proporzioni. Una informativa dei servizi segreti infatti, ha segnalato alla direzione del carcere che la scrittrice è un personaggio che non dà garanzie sul piano della sicurezza e compare in una lista dei servizi segreti stessi sulle persone "non sicure". Lo ha raccontato la stessa scrittrice questa mattina ai microfoni di Radio Città Aperta dicendosi sbigottita per il divieto. L'unico precedente - di cui è stata assolta - di cui ha memoria sono le botte ricevute e l'arresto in una manifestazione di protesta del 1974 dopo la strage sul treno Italicus.
Myriam Marino è una scrittrice, artista e attivista per i diritti umani. Incensurata, è impegnata in tre associazioni: "Ebrei contro l’occupazione", "Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese" e "Stelle cadenti – Artisti per la Pace". Ha pubblicato libri di narrativa, poesia e saggistica, tra cui: "Non sparare sul pianista" 1978 romanzo politico sul movimento del ’77, il piccolo saggio: " Il misticismo nell’arte contemporanea" 1987, le raccolte di poesie sulle donne della Bibbia Madri di Israele e Ruth (1999), Ingiustizia infinita (2003), racconti sul conflitto israelo-palestinese e Handala (2008) raccolta di articoli e relazioni pubbliche degli ultimi anni. Per Città del Sole Edizioni ha già pubblicato nel 2009 la raccolta di racconti Gabbie. Collabora con le riviste d’arte e letteratura e ha partecipato ad alcune mostre di arte contemporanea in Ungheria e in Italia. Ma Miryam Marino interviene anche nei dibattiti, nella manifestazioni ed è solidale con i palestinesi. Un delitto questo che i servizi segreti del paese "miglior alleato di Israele in Europa" non possono tollerare. A Miryam la nostra piena solidarietà.
"Firenze per Gaza" ha ricordato la fine di Piombo fuso con un presidio molto partecipato nella centralissima piazza della Repubblica a Firenze.
Durante il presidio distribuzione di volantini, interventi, letture di brani tratti da Restiamo Umani, esibizioni teatrali.
Tra gli interventi la testimonianza di Renza, infermiera che partì volontaria per Gaza la settimana dopo la fine di Piombo Fuso.
Interventi e distribuzione di materiale informativo su Piombo Fuso ma anche su Benvenuti in Palestina e sui prigionieri palestinesi (in vista del corteo del 28 a Firenze sui prigionieri politici) Per la Palestina libera, con Vittorio nel cuore.
Il 27 Dicembre 2008 l'esercito israeliano iniziava l'operazione Piombo Fuso.
Fino 18 gennaio 2009 la striscia di Gaza venne sottoposta ad incessanti bombardamenti, anche con armi non convezionali.
L'aggresione sionista lasciò dietro di sé una lunga scia di sangue palestinese: 1.419 morti (la stragrande maggioranza civili, oltre 300 i bambini), 5.360 feriti, oltre 2.000 edifici distrutti, in un territorio già profondamente prostrato da un prolungato assedio. Alcune delle conseguenze del bombardamento sono ancora in corso (inquinamento delle falde acquifere, aumento di tumori e altre patologie fisiche e psichiche).
Per non dimenticare, per non essere complici, per sostenere il popolo palestinese nella sua resistenza invitiamo a partecipare al presidio di Sabato 14 Gennaio, dalle 15 in piazza della Repubblica (Firenze):
Sabato 14 Gennaio 2012 ore 15 Piazza della Repubblica
Giornata della memoria: per Gaza, per la Palestina. Con Vittorio nel cuore.
Interventi, letture, materiale informativo e performances teatrali itineranti
Io e miei compagni siamo coscienti degli enormi rischi a cui andiamo incontro, questa notte più delle altre; ma siamo certo più a nostro agio qui, nel centro dell'inferno di Gaza, di quanto lo saremmo mai stati nei paradisi metropolitani europei o americani, dove la gente festeggia il nuovo anno e non capisce quanto in realtà sia complice di tutte queste morti di civili innocenti. Vittorio Arrigoni – da "Restiamo Umani", 3 gennaio 2009
I/le compagni/e del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos (Campi Bisenzio)
scriveteci a: bands@k100fuegos.org l'indirizzo è di nuovo attivo, indicando: nome del gruppo, città di provenienza, genere suonato, rimborso, eventuale necessità di pernottamento, recapito telefonico.
Firenze antifascista assemblea e corteo 12 e 16 Dicembre 2017
I fascisti a Calenzano!? Dove? Da quando? Perchè?
Solidarieta alla compagna Gina De Angeli!
16 ANNI di carcere per un colletto alzato...
Casapound onora i franchi tiratori fascisti nella città vetrina
Comunicato in risposta al PD e all'articolo uscito sulla nazione il 25.05.17
Valerio ci ha lasciato stamani, all'improvviso, per un malore.
Nessuno spazio ai fascisti! No al razzismo di stato! No al decreto Minniti / Orlando!
Chi sono i fascisti di Lealtà & Azione?
Fuori i nazifascisti di lealtà azione / progetto dinamo da Firenze!
Il nostro 25 Aprile in San Frediano
I solerti smemorati della questura fiorentina
Un successo la prima iniziativa di Signa Antifascista
La battaglia di Valibona il 3 Gennaio del 1944
Biografia di Lanciotto Ballerini, eroe Antifascista, comandante Partigiano.