k100f logoCantiere sociale Camilo Cienfuegos

¡Hasta la victoria siempre!

¡Aqui no se rinde nadie!


Indice


Iniziative politiche 2010:

La speranza e la Rivoluzione

Quando si parla di politica spesso ricorre l'adagio che si nasce incendiari per poi finire pompieri.
Questa roba da più parti viene sbandierata come se fosse ineluttabile, come se per forza di cose quando una persona ha vent'anni dev'essere rivoluzionaria, a trenta socialdemocratica e poi in età più che matura moderata. In questo modo cercano di raccontarci anche il '68.
Mario Monicelli era l'antitesi di questo modo di ragionare e alla veneranda età di 95 anni diceva queste cose.
"La speranza è una brutta parola, la speranza è una trappola inventata dai padroni, la speranza è quella di coloro che ti dicono di stare buoni e di pregare per poi avere riscatto. Siete dei precari, state buoni tanto tra due mesi vi assumiamo, vi daremo il posto, state buoni. Abbiate speranza. Mai avere speranza. La speranza è una cosa infame inventata da chi comanda.....In Italia c'è bisogno di una cosa che non c'è mai stata: una bella rivoluzione....Ci vuole qualche cosa che riscatti questo popolo che è sempre stato sottoposto e schiavo di tutti..."

Il cantiere sociale Camilo Cienfuegos saluta il compagno Mario Monicelli.


Volantino 7 Dicembre 2010

Martedì 7 dicembre 2010 Contro il calcio moderno Sosteniamo le brigate lupi neri

Ore 20.30 Cena di finanziamento

Ore 23.00 concerto con Malasuerte FiSud

seguirà dj ska reggae.

AVANTI LANCIOTTO!


Volantino 4 Dicembre 2010

Sabato 4 dicembre 2010 No alla spese militari No alla militarizzazione dei territori

Serata contro la costruzione a Pisa di una megastruttura militare per il transito di soldati e materiale da guerra

Ore 22.00 Incontro con il coordinamento NO HUB DI PISA

Ore 23.00 concerto reggae con:
Famiglia Tarallo
La svolta sound system

Scarica il volantino


Volantino 3 Dicembre 2010  Autistici Inventati benefit

Venerdì 3 dicembre 2010 Serata benefit per Autistici/Inventati sosteniamo i server autogestiti!

Ore 21.30
Presentazione del progetto A/I
Privacy ed anonimato
Tecnologie libere
e altro ancora!

Seguirà DJ SET Disco Trash

Vogliamo degli strumenti di comunicazione liberi, gratuiti ed accessibili a tutti.
Saperi, conoscenze, risorse crescono attraverso la reciproca condivisione.

Autistici/Inventati

Norwegian crackdown: fatti e note a margine.

La polizia spara nel mucchio: colpirne cento per educarne uno?


7 Anni di condanna per aver protestato contro la guerra in jugoslavia

Il 13 Maggio 1999, in occasione dello sciopero generale dei sindacati di base, in tutta Italia ci furono manifestazioni contro la guerra in Jugoslavia. A Firenze il corteo regionale fu violentemente caricato dalle forze dell'ordine sotto l'ambasciata USA. Ci furono diversi feriti tra i manifestanti ed i pestaggi furono addirittura denunciati da un video mandato in onda da “Striscia la notizia”.
Il 29 Gennaio 2008, a quasi 10 anni di distanza, 13 manifestanti sono stati condannati a 7 ANNI DI CARCERE per il solo reato di resistenza aggravata a pubblico ufficiale.
Una condanna assurda giunta al termine di un processo politico in cui, per l'ennesima volta, si cerca di colpire i compagni non tanto per quello che hanno fatto ma per quello che sono, per le loro idee, per la loro militanza.
Venerdi 5 Novembre a Firenze si terrà l'appello relativo alle condanne emesse in primo grado.
Come compagni/e del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos vogliamo esprimere la nostra solidarietà attiva e partecipe ai 13 compagni.

Crediamo inoltre che la solidarietà si dimostri anche continuando a battersi senza compromessi contro la guerra, quella guerra che negli anni successivi ha fatto oltre 100.000 morti in Iraq, quella guerra che è costata ai cittadini italiani oltre 3 miliardi di euro in Afghanistan, quella guerra che piace molto alla destra, ma che spesso ha trovato anche nella sinistra istituzionale se non complicità, perlomeno un “silenzio-assenso”.
Basta pensare, per quanto rigurda la Toscana, alla prevista costruzione di un Hub aereo militare a Pisa con il sindaco Filippeschi che addirittura dichiara la città “onorata” di ospitare un complesso logistico-militare che servirà per le prossime missioni di guerra.
Vogliamo anche ricordare come questi compagni, purtroppo, si trovano “in buona compagnia”: dai teoremi di Pistoia per i fatti di CasaPound (costati mesi di galera e domiciliari ad alcuni compagni) agli avvisi orali per gli studenti, dai divieti su Piazza San Marco alle perquisizioni agli antifascisti per i fatti di via della Scala, anche in Toscana la macchina repressiva lavora a pieno ritmo per stroncare ogni forma di conflittualità e criminalizzare ogni dissenso.
Un problema di libertà e diritti per tutti su cui per tutti è necessario riflettere, informare, agire e costruire momenti di solidarietà.

Solidarietà attiva e partecipe ai 13 compagni!
Ieri, oggi, domani contro repressione, spese militari, guerre imperialiste.......Aqui no se rinde nadie!!!!
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos – Campi Bisenzio


A fianco dei 13 manifestanti contro la guerra condannati a 7 anni

Il 5 di novembre 2010 si terrà a Firenze il Processo di Appello a carico dei 13 manifestanti condannati in primo grado il 29 gennaio del 2008 per resistenza aggravata a 7 anni di carcere per aver partecipato nel lontano 1999 alle manifestazioni contro la guerra in Jugoslavia.
Il 13 maggio del 1999, in occasione dello sciopero generale dei sindacati di base, in tutta Italia vi furono manifestazioni regionali per protestare contro la guerra in Jugoslavia, voluta dagli Usa di Clinton e dalla Nato ed appoggiata dal governo D’Alema, che con una circolare del ministero degli interni invitò polizia e carabinieri a reprimere le manifestazioni vicino alle sedi consolari Usa.
A Firenze il corteo regionale di oltre 3.000 persone si concluse sotto il consolato degli Stati Uniti e qui fu violentemente caricato dalle forze dell’ordine, come documentato da testimonianze ed immagini video: le cariche causarono numerosi feriti ed una ragazza fu operata ad un occhio. La giornata finì con l’occupazione simbolica della sede dei DS, allora partito del Presidente del Consiglio D’Alema in un clima di rabbia ed indignazione per le violenze subite.
Il giorno dopo le veline della Questura, con accuse di guerriglia e violenze preorganizzate, cercarono immediatamente di criminalizzare i manifestanti per giustificare gli attacchi polizieschi criticati persino da Striscia la Notizia.
Dopo quasi dieci anni è arrivata l’incredibile sentenza di 7 anni per tutti e 13 gli imputati con la sola accusa di resistenza aggravata.
Episodi come questo, non a caso parallelo alla prima guerra umanitaria combattuta e rivendicata dall’Italia, hanno evidenziato nel tempo un cambiamento significativo nelle strategie di repressione dei movimenti e di controllo sociale. Da allora una lunga serie di interventi militari umanitari si sono susseguiti, fino ad arrivare alle odierne guerre in Iraq ed Afghanistan: come tanti sono stati gli episodi ed i momenti in cui la repressione ha svolto un importante ruolo politico, dalle piazze del Global Forum di Napoli a Genova 2001, alle decine di inchieste politiche e per reati associativi a carico di comunisti, anarchici, lavoratori e studenti, fino all'uso dei provvedimenti extragiudiziari, come multe, avvisi orali o fogli di via.
Numerosa, purtroppo, sarebbe la lista delle inchieste, dei processi politici, degli arresti, delle perquisizioni, dei teoremi che hanno segnato questi lunghi 10 anni, a fianco di un progressivo attacco ai diritti di lavoratori e immigrati, alla stessa libertà di critica, quando si trasforma una contestazione o un fumogeno in un atto terroristico!
Inoltre in questi 10 anni abbiamo visto sia un pesante revisionismo contro la Resistenza che il finanziamento e la sovraesposizione dei gruppuscoli neofascisti, come Forza Nuova o Casa Pound, con il ruolo unicamente di provocazione e di repressione come le tante inchieste contro gli antifascisti dimostrano anche qui in Toscana, con la montatura di Pistoia o i fatti di Via della Scala a Firenze.
Tutto questo è avvenuto anche con il consenso del centrosinistra, che, se da un lato denuncia il pericolo autoritario della destra di governo, dall'altro appoggia guerre umanitarie e repressione politica. Di fronte ad un sistema economico e ideologico in grave crisi, che porta con se la perdita dei legami sociali ed una pericolosa spinta reazionaria, secondo tutte le forze “democratiche”gli oppositori vanno repressi, chi esprime una critica radicale va zittito, chi cerca la costruzione di altri rapporti sociali va isolato.
 
Ma nonostante processi, arresti, intimidazioni, noi siamo ancora qui, cerchiamo ancora di costruire rapporti sociali solidali, non determinati dal profitto, rappresentare ancora la possibilità di cambiare, di non accettare questa situazione, economica e sociale.
E proprio per questo siamo ancora al fianco dei 13 compagni condannati e di chi subisce ogni giorno la repressione
 
SABATO 23 OTTOBRE al CPA Firenze Sud
GIORNATA DI SOLIDARIETA'
dalle ore 16.30 assemblea dibattito – alle 21.00 cena di solidarietà – alle 23.00 concerto

 
Centro Popolare Autogestito Firenze sud
Via Villamagna 27/a - www.cpafisud .org


Sono arrivati all'ospedale Al Awda di Gaza i fondi raccolti in tutta Italia dalla campagna del Forum Palestina

Riceviamo dal Forum Palestina, ringraziando in particolare tutti i compagni che hanno partecipato alle iniziative fatte al Cantiere per raccogliere fondi da destinare all'ospedale Al Awda.

Con il popolo e la resistenza palestinese, fino alla vittoria!

10 Novembre 2010, Sono arrivati all'ospedale Al Awda di Gaza i fondi raccolti in tutta Italia dalla campagna del Forum Palestina
Finalmente siamo in grado di confermare che l'obiettivo è stato raggiunto.
Un ringraziamento a tutte le associazioni e le persone che hanno contribuito al suo raggiungimento
 
Il Forum Palestina

Visualizza la documentazione


Brigata lupi neriBrigata lupi neri

Siamo un gruppo di ragazzi che vuole dare il proprio sostegno e la giusta rappresentanza alla squadra della nostra città che porta il nome di  Lanciotto Ballerini.
Il nostro nome "BRIGATA LUPI NERI" per noi ha un significato particolare. Vuole ricordare proprio quei combattenti partigiani (capitanati da Lanciotto) e fare in modo che i valori della Resistenza e dell’Antifascismo siano non uno sbiadito ricordo ma una pratica quotidiana. Anche in uno stadio di periferia.
Visto che questa idea nasce fra le mura del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, abbiamo adottato lo stesso simbolo che da anni rappresenta il nostro modo di fare politica dal basso a Campi B.
Una politica basata sull’antifascismo, l’antirazzismo, sulla difesa del territorio, dei diritti dei lavoratori e a fianco dei popoli in lotta in ogni parte del mondo.
Molti di noi hanno lasciato gli spalti che frequentavano in passato schifati da diritti televisivi, tessere del tifoso, stipendi faraonici, speculazioni di ogni tipo.
Speriamo di essere un momento di aggregazione per tutti quelli che vogliono tornare a rivivere il calcio delle origini, rifiutando il calcio business che destrasinistrapresidentiprocuratoriquestorimanagerspeculatorigiornalisti......ci vogliono imporre.

NO AL CALCIO MODERNO!
AVANTI LANCIOTTO!
BRIGATA LUPI NERI


51 anni di Rivoluzione Cubana

CUBA :51 anni di sana e robusta Rivoluzione

Quando l’obiettivo è Cuba, l’occasione per dare la “spallata finale” ed abbattere la principale esperienza di dignità di un paese e di un popolo, colpevoli di avere scelto un sistema economico e sociale diverso da quello dominante basato sulla dignità della persona anziché sul primato del profitto, ogni strumento è buono e a niente serve più l’oggettività delle cose e l’obbiettività dell’informazione.
In questi giorni Cuba è oggetto di un pesantissimo attacco sferrato a colpi di articoli di giornale, servizi radiotelevisivi, invadenza su internet dai quali è totalmente esclusa la verità e l’etica dell’informazione. Si fa di delinquenti comuni dei detenuti politici, di prezzolati mercenari (il cui tenore di vita è ben aldilà di quello della gente comune) dei dissidenti politici.
Vorremmo che ci fosse un po’ più di rispetto per la verità, un po’ più di etica negli organi di informazione, quella minima basata sulla ricerca di un’informazione oggettiva per poterne a propria volta fornire al pubblico.
Vorremmo un po’ più di capacità di confrontare i tanti esempi di scempio della di dignità che si verificano nel primo e ricco mondo con la forza della solidarietà disinteressata che Cuba da sempre realizza, anche nel pieno delle difficoltà economiche, con i popoli che ne hanno bisogno (quante volte avete letto che personale sanitario cubano – più di 400 tra medici e paramedici - si trovava ad Haiti per contribuire alla salute di quel popolo prima del terremoto e che dopo il sisma è raddoppiato?).
Vorremmo un po’ più di obiettività, rivelando che l’accesso a internet a Cuba è limitato (e per questo disponibile a pochi) dalla mancanza della banda larga, in conseguenza del blocco economico imposto dagli Stati Uniti.
Quanti sanno che gli Stati Uniti stanziano annualmente enormi somme di denaro (20 milioni di dollari nel 2009) per finanziare (creare) la “dissidenza” interna e l’informazione distorta e addomesticata?
Quanti sanno che gli attacchi terroristici perpetrati contro il popolo cubano dalle bande della mafia cubano-americana, orchestrati e coperti dalla CIA e dal governo degli Stati Uniti, è costata la vita a quasi 3500 cubani?
Quanti sanno che, colpevoli di avere agito per prevenire questi attacchi terroristici, 5 cittadini cubani sono detenuti nelle carceri degli Stati Uniti da oltre 11 anni subendo la violazione di qualunque diritto, da quello a un processo degno di tale nome e non consumato come vendetta politica, a quello di ricevere le visite in carcere delle proprie madri e delle proprie mogli?
Per questo e per molto altro ancora noi sosteniamo e difendiamo Cuba e la sua Rivoluzione.


Riceviamo e pubblichiamo:

Il lavoratore è un uomo, ha una sua personalità, un suo amor proprio, una sua idea, una sua opinione politica e vuole che questi suoi diritti vengano rispettati da tutti e in primo luogo dal padrone.

Giuseppe Di Vittorio

I lavoratori dell'assistenza domiciliare del quartiere 4 hanno avanzato alla cooperativa Di Vittorio alcune proposte di miglioramento delle proprie condizioni lavorative.
In breve chiedevamo l'abolizione del cottimo, perché nel 2010, in una cooperativa che porta il nome di Di Vittorio, i lavoratori dell'assistenza domiciliare lavorano ancora a cottimo. Chiedevamo, inoltre, l'abolizione dei famosi "buchi d'orario" perché a noi capita spesso di stare fuori casa dodici ore per lavorarne sei. Abbiamo poi chiesto che la cooperativa ci rimborsi le spese che sosteniamo per spostarci da un utente all'altro perché noi non solo mettiamo a disposizione il nostro autoveicolo (con tutti i rischi del caso: incidenti, guasti e usura del mezzo), ma sosteniamo anche i costi della benzina visto che il rimborso della cooperativa non copre neanche un quinto delle spese complessive.
Le altre richieste che avanzavamo riguardavano la possibilità di avere dei buoni pasto, dal momento che spesso rimaniamo a lavorare anche nel pomeriggio e non abbiamo la possibilità di tornare a casa e un ampliamento della reperibilità dei coordinatori durante i giorni festivi, in modo da poter fornire un aiuto tempestivo all'operatore che si trova a fronteggiare una situazione d'emergenza.
Su tutte queste proposte la Cooperativa Di Vittorio ha risposto di no, lasciando trasparire una forte volontà di non trattare.
La Cooperativa Di Vittorio a parole dice di essere disponibile a migliorare le condizioni lavorative dei propri dipendenti, come in realtà dovrebbe fare una cooperativa che porta quel nome, ma alla prima occasione mostra un volto aziendalista. Non lo fa con la ruvidezza del vecchio padrone di fabbrica, ma con un sorriso colmo di "umana comprensione".
Le cooperative nascono con uno scopo mutualistico, che consiste nell'assicurare ai propri soci - dipendenti il lavoro (o beni di consumo, o servizi) a condizioni migliori di quelli che otterrebbero dal libero mercato. Non solo le nostre condizioni lavorative sono peggiori rispetto a quelle di molti lavoratori che sono impiegati nei vari settori privati, ma davanti a delle ragionevoli proposte di miglioramento, la Cooperativa Di Vittorio si dichiara indisponibile a trattare.

Lavoratori assistenza domiciliare


Solidarietà a tutti i lavoratori

Dopo due anni di cassa integrazione i lavoratori della Eaton di Massa hanno deciso di occupare il casello autostradale della A/12.
Appena incontrato lo schieramento di agenti di polizia e carabinieri in tenuta anti-sommossa, hanno subito una violenta carica delle forze dell'ordine dove sono rimasti feriti due lavoratori.
La decisione di invadere le rampe del casello autostradale è arrivata attraverso una assemblea organizzata dentro l'azienda occupata, dopo che la multinazionale proprietaria si è rifiutata di rinnovare la cassa integrazione e ha previsto per il 12 dicembre il licenziamento degli operai.
La carica ingiustificata delle forze dell'ordine è l'ennesimo atto di repressione di questo governo che cerca in ogni modo di spezzare qualsiasi forma di lotta organizzata.
L'attacco congiunto al diritto di sciopero, allo statuto dei lavoratori e a tutto lo stato sociale, le norme razziste emanate negli ultimi anni da questo governo e non solo, la riforma Gelmini, il blocco dei contratti dei dipendenti pubblici, la criminale finanziaria di Tremonti fanno parte, di un piano generale per colpire tutta la classe lavoratrice.
Per questo motivo vogliamo esprimere la nostra solidarietà a tutti quei lavoratori che oggi lottano per il proprio posto di lavoro, occupando un casello autostradale oppure salendo su una gru per rivendicare i propri diritti.

La crisi finisce quando inizia la lotta!

Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos


Intervista a Haidi Giuliani, presidente del comitato italiano di solidarieta' con i Cinque Eroi

L'Avana. 25 Ottobre 2010. - Come parte della lotta che il movimento di solidarietà italiano realizza per il ritorno dei Cinque Eroi a Cuba, il Centro Sociale “Camilo Cienfuegos” di Campi Bisenzio, Firenze ed il Circolo dell’Associazione di Amicizia Italia Cuba, organizzano una giornata informativa. In tale contesto conosco personalmente Haidi Giuliani, sapevo che era una delle persone invitate in qualità di Presidente del Comitato Italiano di Solidarietà con i Cinque Eroi. Conoscevo la sua storia per la mia esperienza di lavoro nell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), all’Avana, e per il tempo che oggi dedica ai giovani italiani.
Dopo i fatti di Genova 2001, nei quali durante la manifestazione del movimento “No Global” nel Summit del G-8, i partecipanti ad un corteo vennero picchiati, molti feriti, e un giovane morì, Haidi iniziò una dura battaglia. Il giovane che perse la vita in quella manifestazione era suo figlio, Carlos Giuliani, da allora, entrambi i nomi vengono automaticamente associati.
Manca ancora molto tempo all’inizio dell’incontro, così le dico che sono cubana e le chiedo di parlare con lei e di “prendere appunti”.  Mi regala in risposta un profondo sguardo con i suoi piccoli occhi e un dolce sorriso, mi prende la mano e mi porta con lei. Saliamo su una pericolosa scala di legno, che sinceramente credevo che lei non sarebbe stata in grado di salire, ma mi sbagliavo, ha davvero molta forza.
Rispetto alla questione dei Cinque Eroi e del lavoro con il Comitato in Italia mi spiega: “Dalla morte di mio figlio ho abbracciato molte cause giuste. Da quel momento ho dedicato la mia vita a chiedere giustizia per la sua morte e allo stesso tempo a portare avanti i valori per i quali Carlos è morto.
Anche appoggiare Cuba in questa battaglia è una causa giusta e necessaria, per questo ho accettato di presiedere il Comitato Italiano. La mia convinzione più importante è che è necessario lavorare soprattutto con unità per dare a Cuba tutto l’aiuto di cui ha bisogno, però per questo dobbiamo essere organizzati ed incisivi.
Ho avuto l’opportunità di conoscere Roberto, avvocato e fratello di René, mi ha spiegato molti dettagli. Come madre, come non capire la sua famiglia? Soffro per la grande ingiustizia del Governo Italiano, che mi ha impedito di avere un processo giusto per mio figlio, per questo comprendo. Comprendo anche la crudeltà e il livello di ingiustizia al quale si può arrivare in un sistema nel quale domina solo il denaro.
Oggi in Italia abbiamo una grossa difficoltà, ed è la situazione della cosiddetta “sinistra” e la sua rappresentazione negli spazi istituzionali. Il fatto che non abbiamo un gruppo parlamentare con una volontà di pronunciarsi a favore della causa dei Cinque in tale spazio è limitante, così come la falsa propaganda che realizzano i mass media rispetto a Cuba. Il nostro maggior limite è la forza per replicare in questo contesto, per questo bisogna lavorare continuamente”.
Nella provincia cubana di Camaguey, si è creato il primo museo che unisce la vita di due importanti giovani lottatori: Jesús Suárez Gayol e Carlos Giuliani. Rispetto a tale importante iniziativa commenta: “Erano molti anni che non mi emozionavo, che non piangevo, a Cuba mi succede in continuazione, ma per la felicità. Grazie all’Associazione di Amicizia AsiCuba Umbria, abbiamo potuto portare Carlos  a Cuba. Assieme all’ICAP, al Poder Popular e a Celso Mosquera, il Direttore del Museo, abbiamo aperto una sala in sua memoria. È importante che a Cuba si parli di Carlos, perché il potere della repressione è forte ed è giusto che queste informazioni arrivino anche a voi. È utile per quelli che pensano che l’Italia è il paese della ricchezza, dovete sapere che esiste, ma solo per pochi, che migliaia di giovani non possono studiare, che non possono lavorare, che non possono avere figli. Oggi in Italia la gente non fa figli. È un paese che sta invecchiando perché non offre nessuna prospettiva, né sicurezza”.
Ci dicono che stanno per cominciare, e mentre scendiamo le scale, io davanti e lei dietro, provo a chiederle un consiglio per i giovani cubani, lei si ferma e mi dice: “Cuba per noi è un esempio. È il mondo a cui aspiriamo. Voi avete la missione di mantenerlo”.

Intervista di Indira Pineda (sociologa cubana)
Red Por Ti America
(Traduzione Granma Int.)

Direttore Generale: Lázaro Barredo Medina
Direttore Editoriale: Oscar Sánchez Serra

Granma Internacional
Digital: http://www.granma.cu
E-mail: informacion@granmai.cip.cu


volantino 29 Ottobre 2010

Venerdì 29 Ottobre 2010 La Resistenza in Honduras

Presso la facoltà di agraria piazzale delle cascine 18 Firenze

Ore 20.00 Cena per sostenere i progetti di solidarietà con l'Honduras

Ore 21.30 Incontro con Luher Castillo del Frente per la Resistenza in Honduras

Nel corso della serata sarà presentata la rivista ALBA

Seguirà Bar Aperto e DJ Set


volantino 1 Ottobre 2010

Venerdì 1 Ottobre 2010 Alla ricerca del libero transito

Presentazione e proiezione del documentario

Alla ricerca del libero transito di Andrea Searle

Un viaggio per l'italia dei migranti alla ricerca del loro libero transito, l'italia dei CIE "centri di identificazione ed espulsione" veri e propri lager, l'italia di chi a questa logica razzista si oppone. Sarà presente l'autrice.

Seguirà Banpay crew dj-set


volantino 25 Settembre 2010

Sabato 25 settembre 2010, dalle ore 17 fino a notte, al Cpa Fi Sud, giornata contro i CIE in Toscana e ovunque!

Dalle 17.00: TEATRO * INTERVENTI * TESTIMONIANZE * DISTRIBUZIONE di
MATERIALE INFORMATIVO * CIBO E BERE

Concerti/teatro:
DANK (hip hop da Parma)
MUSICAL RIBELLE (musical NoCie con Militant A e Lady AttriceContro)
ASSALTI FRONTALI + il NANO

In caso di pioggia la manifestazione si svogerà al CPA FI-SUD 
(Via di Villamagna 27 – Firenze)

NO AI NUOVI LAGER! NO AI CIE!
FERMIAMOLI IN TOSCANA, CHIUDIAMOLI OVUNQUE


Partigiani Brigata Sinigaglia 11 settembre 2010 in Fonte Santa con la Brigata Sinigaglia

Sabato 11 settembre in occasione dell'appuntamento annuale con i Partigiani della Brigata Sinigaglia, i loro parenti e amici, gli antifascisti di oggi e di domani orgnanizzano una camminata sui sentieri partigiani verso i luoghi delle loro battaglie per la nostra libertà, con partenza alle ore 15.00 dalla Casina di Fontesanta. Dalla Piazza di San Donato in Collina prendere a destra seguendo le indicazioni Parco di Fontesanta.

"...Decidemmo che tutto non poteva ridursi alle celebrazioni delle istituzioni; che l'antifascismo, i valori e le aspirazioni di chi ha combattuto nelle Brigate Partigiane, nei Gap, nelle Sap, non fosse solo memoria di un passato. Decidemmo che la storia non poteva essere riscritta da chi tradì, da chi consegnò un popolo all'occupante tedesco, da chi rubava il pane al popolo per sfamare il nazista e con quest'ultimo collaborare per terrorizzarlo, da chi assasinava quei giovani che non intendevano collaborare con l'occupante e con la repubblica fantoccio che con questo avevano creato. Decidemmo che saremmo stati a fianco e avremmo continuato la strada intrapresa da coloro che combatterono sui monti e nelle città, nelle fabbriche e per le strade, che impedirono al fascista traditore di regalare il nostro paese, le sue fabbriche, la sua classe operaia e lavoratrice all'occupante nazista. La nostra sete di libertà e uguaglianza porterà sempre nel cuore Gracco, il Moro, il Gappista Paolo e tutti coloro che hanno iniziato la strada sui cui continueremo a camminare."

Antifascisti/e, Parenti e Partigiani della Brigata Sinigaglia

Per informazioni: fontesanta@inventati.org


Venerdì 20 agosto a Campi Bisenzio è morto un operaio di 33 anni, Niang Elhadji,

mentre lavorava alla posa di alcune lastre di marmo in una concessionaria d'auto. Era appena salito su una rampa, il muletto che guidava ha perso l'equilibrio e lui spaventato si è buttato giù dal mezzo. Il muletto gli è cascato addosso fracassandogli la testa. E' morto sul colpo.
Il muletto che guidava Niang non aveva alcuni dispositivi di sicurezza: la cintura non era allacciata e senza quella il muletto non avrebbe dovuto nemmeno mettersi in moto e le sbarre laterali, che avrebbero dovuto proteggere il guidatore, erano state rimosse.
Niang non era stato assunto con un regolare contratto di lavoro, cioè lavorava a nero, e non aveva fatto nessun corso per la movimentazione dei carrelli elevatori, altrimenti avrebbe certamente saputo che, quando un muletto sta perdendo l'equilibrio, l'unica cosa da non fare è gettarsi fuori.
L'assunzione di Niang a nero e l'aver fatto guidare un muletto senza i necessari dispositivi di sicurezza ad un ragazzo privo delle necessarie competenze professionali sono tutti elementi che ci spingono a dire che la morte di Niang non è una fatalità, ma un omicidio sul lavoro.
Il tranquillo paese di Campi Bisenzio, però, dopo quasi una settimana dall'accaduto, non appare minimamente sconvolto. Le forze politiche, ad esclusione di qualche nobile eccezione, tacciono, così come non dice niente quel ricco tessuto associativo che dovrebbe essere il fiore all'occhiello della nostra ridente cittadina. E quei sacerdoti che non perdono occasione per tessere le lodi delle virtù solidaristiche della comunità campigiana che fine hanno fatto? E' possibile che siano tutti in vacanza?
Allora noi ci chiediamo che cosa sarebbe accaduto se un extracomunitario fosse entrato in un'abitazione di proprietà di qualche nostro amabile concittadino e ci fosse scappato il morto?
Sicuramente per giorni e giorni i mass-media non avrebbero parlato di altro, le forze politiche più reazionarie, prima tra tutte la Lega Nord, si sarebbero messe alla testa di qualche ronda razzista e le nostre associazioni avrebbero promosso qualche fiaccolata in ricordo del proprio concittadino scomparso.
Ma Niang non è un nostro concittadino.
O perlomento la stragrande maggioranza dei campigiani pensa che Niang non sia un loro concittadino. Eppure lavorava per abbellire un salone di auto prestiogiose che qualche campigiano facoltoso avrebbe acquistato. Faceva la spesa nei nostri supermercati, telefonava alla propria famiglia in Senegal attraverso le nostre linee telefoniche e lavorava per riempire le tasche di qualche padroncino nostrano. Niang era un immigrato che come tantissimi altri immigrati sono perfettamente integrati nel tessuto sociale delle nostre città.
Ma Niang non è considerato un nostro concittadino.
Anzi, se a Campi Bisenzio fosse stato costruito il Cie di cui tanto si parla in questo periodo e se Niang fosse riuscito per qualche motivo a scampare al brutale omicidio di cui è stato vittima, sarebbe stato rinchiuso dentro il Cie.


volantino torneo calcetto antirazzista 2010

Sabato 4 Settembre 2010 Diamo un calcio al razzista

dalle ore 14 presso il circolo arci Dino Manetti via Baracca 2a Campi Bisenzio (FI)

Diamo un calcio al razzista
Torneo di calcetto antirazzista 2010

La premiazione del torneo verrà fatta, dalle ore 22.30, presso la sede del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos

Seguirà serata DJ Disco Trash

 


volantino iniziativa nocie 3 settembre 2010

Vogliono costruire un lager a Campi... e chiamarlo C.I.E.

In occasione dell'anniversario della liberazione di Campi Bisenzio il Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, nell’ambito della campagna contro la costruzione di un CIE in Toscana (http://toscananocie.noblogs.org), organizza per Venerdì 3 Settembre ore 21.30 in Piazza Dante a Campi Bisenzio l’incontro : “Chi specula sulla paura. Cosa sono e a chi servono i CIE (Centri di identificazione ed espulsione)”.

Intervengono:
Rolando Magnano vice capo missione Italia di Medici Senza Frontiere
Demba Sene ToscanaNocie Pisa

Durante la serata verrà presentato il libro “Al di là del muro”. Secondo rapporto di Medici Senza Frontiere sui centri per migranti in Italia.

No ai Cie. Fermiamoli a Campi, chiudiamoli ovunque.

Il ministro dell'Interno, il leghista Maroni, ha annunciato nei giorni scorsi alla Regione Toscana la volontà di costruire un CIE (Centro di identificazione ed espulsione) nelll'area e x-Hangar, nei pressi dell'Indicatore.

Cosa sono i CIE? I CIE (ex CPT), sono delle vere e proprie carceri-lager dove gli immigrati irregolari possono essere rinchiusi fino a 6 mesi in attesa dell'espulsione. Si tratta di lu oghi dove - come denunciato da varie organizzazioni come Medici senza Frontiere - le condizioni igenico-sanitarie sone pessime, il cibo insufficiente, si fa uso massiccio di psicofarma ci, si impedisce qualsiasi diritto alla difesa. Luoghi di sospensione del diritto dove numerosissimi sono gli episodi di violenza sui detenuti e i suicidi.

Chi finisce dentro un CIE? Per finire in un Cie non serve commettere crimini, basta essere sprovvisti del permesso di soggiorno o averlo scaduto (per esempio semplicemente perché si è perso il lavoro). Per una semplice irregolarità amministrativa privano esseri umani della propria libertà e dignità. Si rinchiudono per 6 mesi in un carcere e si provvede alla loro esp ulsione, magari separandoli da mogli/mariti/figli con cui da anni vivono in Italia.

A chi serve un CIE? La costruzione di un CIE non ha niente a che fare con la tanto sbandierata "sicurezza". Il CIE serve a chi specula politicamente sulla paura e sulla insicurezza cos truendo sul razzismo e sulla lotta tra poveri le proprio fortune elettorali e carriere politiche. IL CIE serve a chi lo gestisce (in altre zone d'Italia: Croce Rossa, Misericordie, coo perative, .... ) che approfittano delle laute sovvenzioni statali per la gestione di questi centri.

Perchè non vogliamo un CIE? Non vogliamo un Cie né a Campi Bisenzio né in qualunque altro luogo. Non lo vogliamo perchè riteniamo assurdo che una persona venga privata della sua libert à solo perchè priva del permesso di soggiorno. Non lo vogliamo perchè non vogliamo dare spazio a chi in questi anni sta fomentando paura, intolleranza, razzismo per il proprio tornaco nto politico. Non lo vogliamo perchè rifiutiamo la logica della "guerra tra poveri": una logica che vuole isolare gli immigrati per sfuttarli come esercito di riserva a basso costo e p erennemente ricattabile, soprattutto in un periodo di crisi. Crediamo quindi che la costruzione di un CIE sia un problema di tutti non solo degli immigrati. Senza scordare che le logic he repressive che oggi colpiscono gli immigrati, domani potrebbero colpire altri - singoli o settori sociali - ritenuti "scomodi" inaugurando la "detenzione amministrativa" che qualcun o già invoca.

Esiste un CIE buono? Alcuni parlano di un Cie buono, un Cie "alla toscana". Non esistono Cie buoni. Non sono mai esistiti. Dal 1998, dalla Turco-Napolitano che istituiva i primi centri  (non certo come lager ma come luoghi di "accoglienza"), sono passati molti anni, eppure ancora oggi la situazione nei Cie è drammatica, anzi si è avuto anzi un peggioramento dovuto al l'allungamento dei tempi di detenzione passando dai 30giorni della Turco Napolitano, ai 60 della Bossi Fini, ai 180 attuali. Non esistono e non esisteranno CIE buoni, perchè saranno se mpre luoghi destinati all'espulsione di persone la cui unica colpa è cercare un futuro migliore, scappando dalla guerra, dalla fame, dalla miseria. Fino a quando si continuerà a parlar e di CIE "umani" si legittimerà chi ha voluto gli attuali lager, si legittimerà che considera la clandestinità un reato, chi deporta verso le carceri libiche gli immigrati e lo rivendi ca anche come un successo.

toscananocie.noblogs.org


Riceviamo e pubblichiamo

Solidarietà con i compagni aggrediti, basta con l'impunità per i picchiatori sionisti nella città di Roma

Fonte: forumpalestina.org

Il Forum Palestina esprime la propria solidarietà alle compagne ed ai compagni aggrediti mentre manifestavano pacificamente sulla scalinata del Campidoglio per ricordare gli 11.000 Palestinesi rinchiusi nelle carceri israeliane, il milione e mezzo di uomini e donne assediati nella Striscia di Gaza e le vittime della Freedom Flotilla.
Questa aggressione, opera di squadristi armati di caschi e tirapugni e che ostentavano bandiere israeliane, non è la prima, e rivela un clima nella nostra città che non siamo assolutamente disposti a tollerare. E' inaccettabile che gruppi di picchiatori bene identificati possano agire impunemente contro cittadini che manifestano il proprio sostegno alla causa palestinese, e sono inaccettabili le dichiarazioni bugiarde e provocatorie del sindaco Alemanno, che insulta i pacifisti e tace sulle violenze degli squadristi sionisti.
Roma è stata e sarà teatro di grandi manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinese e per una pace giusta in Medio Oriente. Non accettiamo l'idea che vi siano zone della nostra città precluse al diritto di manifestare: il centro di Roma non è una colonia israeliana e se Alemanno ambisce ad essere il sindaco di Tel Aviv non ha che da candidarsi alle elezioni di quella città.
Esprimiamo la nostra indignazione per le versioni dell'accaduto che sono state fornite da alcuni organi di informazione, a partire dall'edizione on line del Corriere della Sera e dal TG1, che parlano di "rissa" fra "israeliani e palestinesi", quando si è trattato di una vigliacca aggressione contro pacifici attivisti italiani da parte di squadristi che ostentavano le bandiere dello Stato di Israele.
Rinnovando la nostra solidarietà e il nostro affetto alle compagne ed ai compagni colpiti dagli squadristi, ribadiamo il nostro impegno a fianco del popolo palestinese e invitiamo le forze politiche democratiche, gli antifascisti, il mondo dell'associazionismo e della solidarietà a costruire insieme una mobilitazione che respinga con forza la violenza squadrista e riaffermi il diritto di manifestare nella nostra città.

Il Forum Palestina


volantino Festa Cubana 2010

Festa Cubana 14-15-16 Luglio 2010

Presso circolo arci Dino Manetti vi Baracca 2a Campi Bisenzio (FI)

Mercoledì 14 Luglio - EL-V acustic clan (reggae latino americano)

Giovedì 15 Luglio - Malasuerte Fi-Sud (ska reggae)

Venerdì 16 Luglio - Banda K100 e Fratelli Rossi (musica popolare)

Tutte le sere ristorante pizzeria, bar, birreria, cocktails, spazio bambini

Organizzano: Associazione Italia Cuba Campi Bisenzio, Circolo Arci Dino Manetti, Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos


Solidareità con i terremotati caricati ieri a roma Giovedì 8 Luglio a partire dalle ore 18.30 presidio in via Cavour sotto la prefettura

Ieri gli aquilani e gli abruzzesi sono arrivati a Roma in più di 5000 in occasione di uno dei passaggi fondamentali dell’iter che porterà la manovra finanziaria al voto di fiducia fissato per il 15 luglio. Hanno unito la loro voce a quella di chi sente sulle proprie spalle il peso di una crisi che non lascia spazio di manovra o trattativa: il Governo, Confindustria, i padroni hanno deciso che è arrivato il momento di imporre nuovi sacrifici.

Secondo loro gli aquilani dovrebbero accontentarsi delle new town, lasciare che il centro storico dell’Aquila cada a pezzi e dimenticarsi della propria vita e di com’era prima del terremoto.

Gli operai di Pomigliano dovrebbero cedere al ricatto della FIAT barattando i loro diritti con una promessa di schiavitù, consapevoli che in quel baratro trascinerebbero anche tutti gli altri operai.

Dovremmo tutti quanti chinare la testa di fronte ai tagli che segneranno la distruzione della Scuola, dell’Università e della Sanità pubblica sancendo un peggioramento delle condizioni di vita e la perdita del posto di lavoro per molti dei lavoratori che oggi operano in quei settori.

I fatti dimostrano però che non tutti stanno al gioco, proprio come ieri hanno dimostrato gli aquilani e gli abruzzesi: anche per questo vogliamo esprimere la nostra solidarietà a chi ieri è stato caricato da Polizia, Carabinieri e Finanza.

Crediamo però che sia inutile cercare di fermare tutto questo, consultare chissà chi, o fare tutti i passaggi di rito e che l’unica risposta possibile sia di non accettare passivamente questa realtà e lottare.

Centro Popolare Autogestito fi-sud
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
Collettivo Politico di Scienze Politiche


Firenze Antifascista volantino 26 Giugno 2010

Firenze Antifascista Fuori i fascisti da Firenze

Chiudere casapound chiudere i covi fascisti

Venerdì 11 ore 18 in piazza delle Cure PRESIDIO ITINERANTE ANTIFASCISTA volantinaggio in zona Cure, Libertà e Statuto.

Venerdì 18 ore 18 a Porta al Prato PRESIDIO ITINERANTE ANTIFASCISTA volantinaggio da Porta a Prato a San Frediano.

SABATO 26 GIUGNO CORTEO
CONCENTRAMENTO ALLE ORE 17.00 IN PIAZZA S.MARCO
MOBILITIAMOCI PER LA CHIUSURA DI CASA POUND!

Diffondi il volantino in formato pdf

Per adesioni al corteo di Firenze scrivere a firenzeantifascista@yahoo.it

Lavoratori, studenti, precari e disoccupati, nessuno escluso, stanno subendo le prime e già pesanti conseguenze della crisi che attraversa l'Italia e non solo. Per questo, oggi più che mai, è necessario organizzarsi e lottare, per non subirne ulteriormente le conseguenze.

Proprio in questo clima si inserisce la nascita di gruppi e gruppetti dell’estrema destra nelle nostre città: un disegno ben preciso che ancora una volta restituisce ai fascisti il loro ruolo storico.
Quello di squadristi nelle aggressioni ai danni di compagni e compagne come recentemente accaduto a Tor Vergata, oppure contro gli immigrati come successo anche a Firenze in Via Nazionale e in Via della Scala o ai danni dei lavoratori in lotta come nel caso dell’Eutelia.
Quello di provocatori quando le loro azioni non diventano altro che un pretesto per dar modo a polizia e magistratura di colpire e reprimere chi quotidianamente lotta e si espone al fianco di studenti e lavoratori.

Proprio a Firenze ci sono compagni processati per aver contestato un’iniziativa di Totaro in Gavinana, per aver impedito a Casa Pound di svolgere un presidio in piazza al Galluzzo, per aver difeso la propria città dalla violenza fascista la notte del 23 maggio dell’anno scorso in Via della Scala, così come in Toscana alcuni compagni di Livorno e Pistoia sono ancora sotto processo con l’accusa di aver assaltato una sede di Casa Pound.
Adesso, dopo i tentativi di attecchire andati a vuoto per Forza Nuova, La Fenice e la Nuova Destra Sociale ci prova proprio Casa Pound che, a Firenze, in via Lorenzo il Magnifico sabato 29 maggio ha inaugurato la propria sede.

Li ricordiamo tutti, in piazza Navona a Roma, infiltrati nel movimento studentesco contro i tagli imposti dalla Gelmini mentre picchiavano i compagni di 14 anni armati di cinghie e mazze tricolori e poi pronti a puntar il dito contro chi aveva deciso di reagire e non accettare la loro presenza in piazza.
Li ricordiamo ancora a Roma, pronti all’ennesima aggressione e poi invece costretti a cercare di passare come vittime perché quella sera avevano trovato un gruppo di compagni più determinati e preparati di loro.
Li ricordiamo in occasione del 7 maggio in Piazza Esedra, scesi in piazza con il patrocinio del Governo, difesi da uno schieramento immane di polizia e carabinieri mentre urlavano dal microfono dando di “infami ai militanti del presidio antifascista e ai loro nonni Partigiani”: non a caso la legittimazione di questa teppaglia rientra appieno nel tentativo di riscrivere la storia di questo paese, teso alla cancellazione della memoria storica ed alla rimozione dei crimini compiuti dal fascismo e screditando la resistenza e la lotta partigiana.

Si nascondono dietro lo pseudonimo associazione culturale e tentano, con scarsi risultati, di organizzare iniziative populiste per guadagnare in consenso e agibilità, ma nella realtà dei fatti non sono altro che un movimento fascista chiaramente schierato a difesa delle politiche attuate dal PDL come dimostra anche la loro candidatura in molte liste del partito di Berlusconi alle recenti amministrative e la presenza di alcuni esponenti fiorentini di Alleanza Nazionale all’inaugurazione della loro sede.

Per quanto si dichiarino “non conformi” vanno a braccetto con chi oggi ci sfrutta e ci uccide sul lavoro, con chi ci manda in cassa integrazione o ci rende disoccupati, con chi attacca la scuola e l’università pubblica distruggendo il futuro degli studenti di oggi e di domani, con chi sviluppa politiche di guerra contro i popoli dell’Africa e del Medioriente, con chi costringe quegli stessi popoli al ricatto dei Centri di Identificazione ed Espulsione sul nostro territorio.

La Firenze Antifascista, gli studenti, gli operai e i lavoratori non possono accettare che i sedicenti fascisti del terzo millennio aprano indisturbati i loro covi!

Firenze Antifascista


Martedì 1 Giugno ore 18.00 Piazza del Comune Campi Bisenzio Fermiamo il colonialismo israeliano denunciamo le sue complicità

Il 31 maggio in acqua internazionali l'esercito israeliano ha aggredito con navi da guerra ed elicotteri la Freedom Flotilla, un insieme di imbarcazioni che trasportavano tonnellate di aiuti per la popolazione della Striscia di Gaza, sotto embargo da circa quattro anni.
Vi sarebbero almeno dieci morti (ma probabilmente sono di più) e vari feriti soprattutto sulla nave turca della Flotilla contro cui si sono accanite le truppe speciali israeliane.
L'aggressione è avvenuta in acque internazionali e contro attivisti pacifisti provenienti da tutto il mondo, il cui unico scopo dichiarato era quello di portare gli aiuti alla popolazione di Gaza.
Dopo le occupazioni e le violenze quotidiane nei territori occupati, dopo i bombardamenti con il fosforo bianco sulla popolazione di Gaza, Israele mostra ancora una volta la sua natura razzista, colonialista, criminale.
E come sempre ci sarà chi giustificherà Israele perchè “paese democratico” (chiedete agli arabi che ci vivono!) e perchè “sotto attacco” (dimenticando che si tratta di uno stato occupante). Ci sarà chi continuerà a pulirsi la coscienza parlando di “due popoli due stati” ignorando che da un parte c'è uno dei più potenti stati del mondo che occupa illegalmente le terre dei palestinesi e dall'altra una popolazione che resiste per il proprio futuro e per la propria identità.

Visualizza volantino formato pdf


volantino un calcio all'uragano

Torneo di calcio a 5 "Un calcio all'uragano II" dal 31 Maggio al 13 Luglio 2010

Circolo Arci D. Manetti - San Piero a Ponti
Via Francesco Baracca 2/a - 50017 San Piero a Ponti

Quando la solidarietà chiama lo sport risponde

Primo   premio cat A - 600 euro buoni benzina
Secondo premio cat A - 250 euro buoni benzina
Primo   premio cat B - 400 euro buoni benzina
Secondo premio cat B - 150 euro buoni benzina

A tutti i vincitori sarà offerta la cena durante la festa cubana dal 14 al 16 Luglio

Associazione nazionale di amicizia Italia Cuba e Circolo Arci Dino Manetti


difendiamo la Rivoluzione Cubana

Sabato 22 maggio 2010 ore 15.00 presidio per la difesa della Rivoluzione cubana in p.zza Indipendenza a Firenze

Delinquenti comuni vengono trasformati in detenuti politici, prezzolati mercenari in dissidenti politici.
Vorremmo rispetto per la verità, etica negli organi di informazione. Ogni avvenimento riportato deve
essere contestualizzato per una migliore comprensione della notizia.
Quante volte avete sentito parlare della solidarietà di Cuba verso altri paesi del Terzo Mondo? Quante
volte avete letto dei Cinque cubani detenuti illegalmente negli Stati Uniti per aver combattuto il ter-
rorismo contro Cuba? Quanti di voi sanno che gli Stati Uniti stanziano enormi somme di denaro per
finanziare la “dissidenza” cubana e l’informazione distorta e addomesticata?
Chiediamo obiettività e spazio a un confronto di opinioni diverse. Noi non temiamo la verità, anzi fac-
ciamo di tutto perché sia conosciuta.
Per questo, e per molto altro ancora, noi sosteniamo e difendiamo Cuba, affinché possa sviluppare il
proprio futuro senza alcuna ingerenza esterna.

NON PERMETTEREMO CHE MERCENARI SFILINO PER LE NOSTRE CITTA'
PER LA LIBERTA' E L'AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI


La crisi finisce quando inizia la lotta. Comunicato

Ieri sera, giovedì 20 maggio, nella sala La Limonaia di Villa Montalvo a Campi Bisenzio, si è tenuta un'assemblea pubblica sul lavoro dal titolo "La crisi finisce quando inizia la lotta. Fermiamo l'arbitrato, resistiamo alla crisi, uniamo le lotte".
La risposta da parte dei lavoratori e delle Rsu delle aziende locali in crisi e in lotta è stata sorprendente, tenuto conto del periodo che stiamo attraversando. Un centinaio di persone i partecipanti, moltissimi gli interventi significativi e tanta voglia di protagonismo dal basso.
I lavoratori della Telecom hanno parlato degli innumerevoli passaggi di proprietà dell'azienda a fronte di un ridimensionamento continuo dei lavoratori, quelli della Galileo della cessione del ramo d'azienda che stanno patendo e della necessità di riscoprire la lotta di classe, i lavoratori della Cso dell'importanza dell'iniziativa e della necessità della nascita di un coordinamento dal basso. I compagni del Nidil Cgil hanno sottolineato l'accettazione della flessibiltà da parte delle burocrazie sindacali, mentre alcuni compagni che lavorano nelle piccole aziende hanno chiesto a gran voce che le tutele e i diritti sindacali siano assicurati anche nei luoghi di lavoro con meno di 15 dipendenti. Il Camilo Cienfuegos ha rivendicato le casse di resistenza organizzate con i lavoratori della Gkn e portate nel territorio di Campi Bisenzio attraverso le cene di solidarietà fatte nelle varie Case del Popolo e ha ribadito l'importanza di avere non solo i lavoratori di un'azienda che dal punto di vista sindacale e politico sono piuttosto avanzati e il resto dei lavoratori che stanno a guardare. Occorre, cioè, che anche i lavoratori delle altre aziende raggiungano una fase di lotta avanzata. E' necessario inoltre legare fra di loro le diverse lotte del territorio, in modo da creare una rete sempre più vasta e incedere con più forza nella lotta. E ieri sera c'è stato un primo passo.


La crisi finisce quando inizia la lotta, fermiamo l’arbitrato, resistiamo alla crisi, uniamo le lotte

Assemblea giovedì 20 maggio
h 21.15 , Campi Bisenzio (Fi)

Villa Montalvo, via di Limite (da via Paolieri), Sala Limonaia
Interverranno: lavoratori e Rsu della Maserati di Modena,
Merloni di Nocera Umbra, Answers di Pistoia
Promuovono: singoli lavoratori e Rsu di Gkn e Cso

La crisi finisce quando inizia la lotta! A 40 anni dallo Statuto dei Lavoratori: fermiamo l'arbitrato, uniamo le lotte!
Assemblea giovedì 20 maggio, h 21.15 , Campi Bisenzio (Fi) villa Montalvo, via di Limite (da via Paolieri)
A 40 anni esatti dall'approvazione dello Statuto dei Lavoratori, singoli delegati e lavoratori della Gkn e della Cso di Firenze organizzano un'assemblea contro le nuove norme sull'arbitrato, ponendosi l'obiettivo di collegare la difesa dello Statuto dei Lavoratori con le lotte reali che si sono sviluppate nelle aziende in questo anno di crisi.
Interverranno spiegando l'esperienza delle proprie aziende in lotta: Beppe Violante (Rsu Fiom Maserati di Modena), Sabrina Puddu (Cub-Flmu Answers di Pistoia), Fioravante Fabozzo (Comitato Lavoratori Merloni di Nocera Umbra)
Aderiscono all'iniziativa: Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, Rete 28 Aprile Firenze, Rifondazione Comunista di Campi Bisenzio

Vedi evento su facebook.com

Segue il testo del volantino che trovate in linkato in formato pdf: La crisi finisce quando inizia la lotta! Fermiamo l’arbitrato, resistiamo alla crisi, uniamo le lotte!
Con le ultime norme previste dal Governo Berlusconi su arbitrato, commissioni di certificazione e clausole compromissorie, siamo ad un nuovo salto di qualità nello smantellamento dei diritti dei lavoratori. Siamo di fatto alla possibilità di individualizzare il contratto di lavoro, di permettere alle aziende di costruirsi le proprie regole, decidendo chi è chiamato a farle rispettare.
Le norme sull’arbitrato non sono tuttavia un fulmine a ciel sereno. Sono lo sviluppo, la prosecuzione, di 20 anni di arretramenti e di peggioramenti. Anni in cui la pensione pubblica è stata ridotta a un miraggio (Riforma Dini e Pacchetto Welfare), il lavoro profondamente precarizzato (Pacchetto Treu e Legge 30) e il contratto nazionale minato alla base (nuovo modello contrattuale firmato da Cisl e Uil nel gennaio del 2009).
Con le nuove norme diventa più facile licenziare, mentre chi viene assunto ha sempre meno diritti. Con le clausole compromissorie, infatti, ogni lavoratore viene messo di fronte all’azienda in un rapporto individuale. Ma a quel punto a cosa serve l’organizzazione sindacale? Il sindacato viene a trasformarsi in una struttura di consulenza e servizio. Una struttura che “rappresenta” il lavoratore negli enti bilateriali, nelle commissioni di certificazione o presso l’arbitrato, che consiglia in quali fondi integrativi privati e in quali prodotti finanziari investire la propria liquidazione e i propri risparmi.
Siamo quindi in un certo senso di fronte alla distruzione stessa dell’azione sindacale. Se siamo arrivati fin qua, però, è perchè per troppo tempo questa azione è stata assente o inefficace. Già oggi per molti lavoratori, il sindacato è associato ad accordi al ribasso, pratiche poco chiare o addirittura poco trasparenti, una struttura magari buona per fare la dichiarazione dei redditi ma spesso inefficace quando si tratta di organizzare la mobilitazione.
E’ sufficiente dare un occhio al nostro territorio. Pur con l’eccezione di alcune categorie e strutture sindacali, non è stato fatto alcun tentativo, persino di fronte ad una crisi di tale portata per unificare le mobilitazioni delle diverse aziende, mettendo in campo una risposta adeguata alla durezza della crisi stessa. Questo compito è ricaduto il più delle volte sulla generosità dei singoli lavoratori o sui singoli delegati sindacali.
Ci sono state vertenze esemplari e generose, le quali però, quando non sono state boicottate dall’apparato sindacale, non sono state comunque generalizzate e coordinate. E’ da qui che vogliamo partire. L’arbitrato non è un incidente di percorso. Attacca la stessa possibilità di lotta dei lavoratori: ma tale lotta non basta invocarla. Va conosciuta, coordinata e organizzata. Altrimenti per noi non ci sarà mai ripresa. Non si tratta di formare nuovi sindacati o organismi concorrenziali con quelli esistenti. Si tratta di favorire qualsiasi forma di collegamento dal basso tra i lavoratori. Questo è l’obiettivo dell’assemblea pubblica del 20 maggio, a cui ti invitiamo a partecipare!

Fermiamo l’arbitrato, uniamo le lotte.

Scarica in formato pdf


Cuba Libre

Sabato 15 Maggio alle ore 11.00 presidio sotto la sede del quotidiano "La Nazione"

Siamo purtroppo ancora oggi a parlare dell’ennesimo, violento, attacco a Cuba è un’aggressione contro l’autodeterminazione di un paese democratico e indipendente dal 1959.

La guerra che gli Usa gli hanno da sempre dichiarato, e che sostengono con qualsiasi mezzo, compreso il terrorismo, è un’offesa al diritto internazionale e alla pace.

In questo 2010 si celebra il 65° anniversario della Liberazione dell’Europa dal nazi-fascismo e noi vorremmo che questo anniversario segnasse anche, finalmente, la fine degli attacchi strumentali e vergognosi che il Parlamento Europeo continua ad effettuare da anni contro il popolo cubano e la sua rivoluzione.


Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, Circolo Italia-Cuba “26 julio”, CPA Firenze Sud, Collettivo Politico di Scienze Politiche.

Scarica l'appello in formato pdf


volantino 24 e 25 Aprile 2010

Ieri oggi domani il 25 aprile è sempre

Sabato 24 Aprile 2010 ore 22.00 al C.S. K100F

Spettacolo teatrale "Potente, storia di una gioventù preziosa"

 

Domenica 25 Aprile 2010

Ricordiamo la liberazione dal nazifascismo

Mattina partenza alle ore 08.00 dal C.S. K100F per Valibona

Pomeriggio dalle ore 16.00 Piazza S.Spirito, Firenze corteo e concerto


volantino 6 Aprile 2010

Martedì 6 Aprile 2010 Yes we camp

Ore 21.30 proiezione del film documentario: Yes we camp

La tragedia del terremoto in abruzzo, dalla gestione dell'emergenza alla speculazione


volantino 6 Febbraio 2010

Sabato 6 Febbraio 2010 La solidarietà è un'arma, usiamola! Serata di finanziamento per la cassa di resistenza della Answer

Ore 22.00 Presentazione di "Piazza Fontana, una strage lunga 40 anni"
di Ernesto Rascato della libreria Quarto Stato a cura di Contropiano per la rete dei comunisti

Seguirà concerto dei:

Trade Unios (OI! Livorno)

Punkistan (Punk Firenze)


volantino 6 Febbraio 2010

Sabato 6 Febbraio 2010 Presidio antifascista

Piazza della Costituzione ore 16.00 (Zona Statuto)

No all'equiparazione tra partigiani e repubblichini

No al revisionismo storico, contro la strumentalizzazione della questione delle foibe!


volantino 5 Febbraio 2010

Venerdì 5 Febbraio 2010 Foibe, la verità contro il revisionismo storico

Ore 21.30 Foibe,  presentazione del libro "Foibe, revisionismo di Stato e amnesie delle Repubblica"

Ospite della serata Sandi Volk storico della sezione storia della biblioteca Nazionale Slovena
e degli studi di Trieste

Seguirà dj-set con Dj Firenze Skinhead


volantino 28 Gennaio 2010

Giovedì 28 Gennaio 2010 Honduras, un pueblo que resiste!

Ore 20.00 Cena sociale

Ore 21.30 proiezione del video "Il ritorno del "condor" di Fulvio Grimaldi

Seguirà incontro con Esly Banegas

Organizzato da:
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, Cpa Fi Sud, Collettivo Politico Scienze Politiche,
PCL Firenze, Associazione Italia Cuba circolo 26 Julio di Campi B.


volantino 22 Gennaio 2010

Venerdì 22 Gennaio 2010 Un anno dopo piombo fuso noi non dimentichiamo!

Ore 21,30 Di ritorno dalla Gaza Freedom March. Come e perchè è stata bloccata in Egitto la spedizione internazionale che cercava di rompere l'assedio e portare aiuti ai palestinesi della striscia di Gaza. Interverrà Enzo Brandi del Forum Palestina

Ore 22.30 Concerto: Guestska + Dogs Allowed

Non facciamo che il nostro silenzio diventi complice della pulizia etnica sionista: boicottiamo Israele. Palestina libera, fino alla vittoria!


Aiutiamo i bambini cubani

Aiutiamo i bambini cubani ammalati di cancro

Questi sono bambini cubani sorridenti e sani. Il Sistema della Salute di Cuba li tutela in maniera eccellente. Tuttavia, ogni anno a Cuba circa 80 bambini si ammalano di un cancro renale o di un sarcoma. Per trattare questi tumori, è necessaria una chemioterapia combinata di diversi medicinali, tutti prodotti a Cuba a eccezione dell’Actinomicina-D. L’Actinomicina-D veniva importata dal Messico fino a quando la fabbrica, la sola a produrre questo farmaco, è stata acquistata da un’azienda nord-americana la quale, a causa del blocco USA, ha il divieto di venderla a Cuba. Le conseguenze? Senza Actinomicina-D il trattamento medico è meno efficace e il successo di guarigione, che di solito è del 70-80%, crolla drasticamente.

L’Associazione Nazionale di Amicizia
Italia-Cuba si è impegnata a sostenere
la campagna per l’acquisto del farmaco.
Ogni vostro contributo è prezioso.

Il contributo del Cantiere Sociale


Venerdì 15 gennaio le forze di polizia sono intervenute nell'area ex Osmatex

Sabato mattina davanti al teatro Dante di Campi Bisenzio, un gruppo di compagni del Camilo Cienfuegos, del circolo Prc di Campi Bisenzio e del Csa Next Emerson, hanno deciso di distribuire dei volantini (il cui testo trovate qui di seguito) per denunciare il carettere spesso propagandistico di queste iniziative.
Ricordando la vicenda dei rom sgomberati all'Osmatex, abbiamo sottolineato il fatto che quasi sempre gli stessi soggetti che propongono questi "bellissimi" forum sull'immigrazione, si nascondono dietro un imbarazzante silenzio quando si devono materialmente risolvere dei problemi concreti.


Venerdì 15 gennaio le forze di polizia sono intervenute nell'area ex Osmatex (comune di Sesto Fiorentino) per sgomberare un insediamento dove circa 200 persone di etnia rom vivevano nell'impossibilità di avere una sistemazione migliore. Le ruspe hanno completamente abbattuto le baracche presenti, senza distribuire nè coperte nè vestiti e soprattutto senza fornire una soluzione alternativa per l'alloggio. Per diversi gioni, la maggior parte di queste persone, fra cui donne, anziani, ammalati e cinque minori, sono state costrette a fare i conti con il freddo, la pioggia, la mancanza di cibo e con la necessità di trovare un posto dove dormire. Grazie all'intervento della chiesa valdese è stato possibile trovare delle soluzioni temporanee a gran parte di queste persone, mentre alcune realtà politiche e sociali hanno effettuato delle pressioni nei confronti dei comuni limitrofi, della provincia e della regione, perchè trovassero delle soluzioni di accoglienza. Le risposte o non ci sono state o sono state negative, adducendo delle incomprensibili ragioni di carattere territoriale. Quello che colpisce in tutta questa vicenda è la totale assenza da parte delle istituzioni, che almeno sul piano nominalistico dovrebbero essere di centro-sinistra. Il primo cittadino di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi si è comportato come il peggior sindaco leghista, rivendicando l'accaduto, ringraziando pubblicamente il questore "per aver fatto intervenire le forze di polizia" e mostrandosi inerme nella soluzione di una situazione che prima di tutto era umanitaria. I comuni limitrofi, la provincia e la regione si sono messe a giocare a scarica barile, le associazioni collaterali alle amministrazioni comunali, provinciali e regionali hanno balbettato una timida condanna senza però mettere a disposizione le loro strutture, gran parte delle comunità cattoliche fiorentine, con la nobile eccezione delle Piagge, non hanno fatto quello che avrebbero potuto. L'idea di Firenze come città della cultura e dell'accoglienza probabilmente era vera per il passato, sicuramente non lo è per il presente. E' di pochi giorni fa la dichiarazione del candidato del PD alla presidenza della regione Toscana, in cui si schiera a favore della costruzione di un CIE anche in Toscana. I CIE (ex CPT) sono delle carceri-lager in cui gli immigrati possono essere rinchiusi fino a sei mesi senza aver commesso alcun crimine! Ad aggravare lo stato delle cose inoltre, c'è spesso la complicità degli enti gestori (associazioni e volontariato) che non fanno niente, anzi, per denunciare le continue violazioni dei diritti della persona che avvengono all'interno di queste strutture. Ma non è finita qui. Basta pensare all' ordinanza contro i lavavetri dell'ex assessore Graziano Cioni, o la raccolta delle firme da parte della Lega Nord contro la possibilità di costruire una moschea a Campi Bisenzio.Questi sono solo alcuni esempi di atteggiamenti e di comportamenti xenofobi che attecchiscono anche nei nostri territori. Molto spesso partono dalla società civile, vengono amplificati a dismisura dai massi-media e dai partiti razzisti e finiscono per investire anche quelle istutuzioni che noi ci ostiniamo a defire "amiche". Altre volte il procedimento è inverso: sono il sistema dell'informazione e quello istituzionale che lanciano delle vere e proprie campagne d'odio. C'è stato detto più volte che una delle poche cose che distingue un governo locale di centro-sinistra da uno di centro destra sia l'attenzione nei confronti dei diritti sociali, visto che, dal punto di vista economico e urbanistico, i due schieramenti politici si somigliano molto. In realtà da qualche anno a questa parte dobbiamo constatare che anche questa sensibilità sociale ha ceduto il passo alle esigenze del mercato e del consenso. Vengono organizzati molti convegni e si spendono tante parole rispetto a questi temi, ma poi, di fronte alle scelte da compiere, si percepisce solo un grande silenzio.


Venerdi 15 gennaio le forze di polizia sono intervenute nell'area ex Osmatex

(Comune di Sesto Fiorentino), per sgomberare un insediamento dove circa 200 persone di etnia rom vivevano nell'impossibilità di avere una sistemazione migliore. Le ruspe hanno completamente abbattuto le baracche presenti, senza distribuire nè coperte nè vestiti  e soprattutto senza una soluzione alternativa per l'alloggio.
Da due notti, la maggior parte di queste persone fra cui donne, anziani ammalati e cinque minori, sono costrette a fare i conti con il freddo, la pioggia, la mancanza di cibo e con la necessità di trovare un posto dove dormire. Grazie all'intervento di alcune realtà politiche e sociali, associazioni e singoli individui, con il passare delle ore è stato possibile trovare delle soluzioni temporanee almeno per le donne e i bambini. Ma allo stato attuale ancora 40/50 persone sono ammassate nel parcheggio adiacente all'area sgomberata. Nella notte sono state portate loro coperte, giacconi invernali e alcuni vestiti.
Quello che colpisce in tutta questa vicenda è la totale assenza da parte delle istituzioni, che almeno guardando le etichette nominalistiche dovrebbero essere di centro-sinistra. Il sindaco di Sesto Fiorentino si è comportato come il peggior sindaco leghista, rivendicando l'accaduto, ringraziando pubblicamente il questore "per aver fatto intervenire le forze di polizia..." e non facendo niente per risolvere una situazione che prima di tutto è umanitaria. I comuni limitrofi, la provincia e la regione, invece, di fronte a ripetute sollecitazioni di intervento, si sono messe a giocare a scarica barile.
Il Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos e il circolo di Rifondazione Comunista di Campi Bisenzio, chiedono alle istituzioni  competenti di trovare una sistemazione adeguata alle persone sgomberate, e al di là delle "competenze territoriali", di assumersi  la responsabilità di quanto accaduto.


Riceviamo e pubblichiamo:

L’ultimo dei magnifici 7 ....un anno dopo!

Fonte: Rsu Fiom Gkn

Vi ricordate? Era il 18 dicembre 2008 e la GKN di Firenze decideva in modo unilaterale di risolvere anticipatamente i contratti atipici rispetto alla scadenza naturale, togliendo a 42 lavoratori il diritto al lavoro e la loro dignità in un momento difficile per la crisi economica e finanziaria che stava e sta ancora ad oggi attanagliando il nostro paese. La reazione dei lavoratori della GKN insieme alla RSU non si è fatta attendere: scioperi con presidi davanti ai cancelli, volantinaggi per sensibilizzare sul dramma che si stava vivendo in GKN. Abbiamo sostenuto sin dall’inizio che quei lavoratori non erano di certo “atipici” di passaggio ma erano parte integrante dell’organizzazione del lavoro e necessari al processo produttivo. Scatta quindi la solidarietà: i lavoratori con il contratto a tempo indeterminato in difesa dei lavoratori precari, la lotta, la mobilitazione e il dissenso come elementi di democrazia a difesa del posto di lavoro. Leggi tutto


Domenica 20 Dicembre al Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos Fulvio Grimaldi ha presentato un bellissimo documentario sull'operazione Piombo Fuso intitolato "Araba Fenice il tuo nome è Gaza".

L'operazione Piombo Fuso iniziò il 27 Dicembre 2008 e causò oltre 1300 vittime palestinesi quasi tutti civili e molti dei quali bambini.
Durante l'infame operazione sono state utilizzate armi vietate dalla Convenzione di Ginevra (come il micidiale fosforo bianco) in una delle zone più densanmente abitate del mondo ed i cui effetti ancora permangono nelle acque e sui terreni.
Al termine della serata si è svolta una cena di solidarietà per raccoglere fondi da destinare all'ospedale Al Awda di Gaza. L'intero incasso è stato consegnato direttamente nelle mani di un compagno del Forum Palestina che in questo momento sta partecipando, insieme ad una comitiva internazionale, alla Gaza Freedom March.
Ringraziamo tutti coloro che in qualche modo hanno contribuito alla serata. Solidarietà al popolo palestinese, fino alla vittoria!

Riceviamo dal Forum Palestina: Campi Bisenzio (FI) : 2000 euro raccolti per l'Ospedale Al Awda di Gaza I compagni del Centro sociale Camilio Cienfuegos con la cena sociale del 20 dicembre hanno raccolto e consegnato altri 1.000 euro per l'ospedale Al Awda di Gaza. Si vanno ad aggiungere agli altri 1.000 già raccolti in precedenza. Chi ha detto che la solidarietà non può essere anche ...una cena sociale?

Dal forum Palestina


Domenica 3 Gennaio 2010 Commemorazione della battaglia di Valibona

Ppartenza dalla sede del Cantiere con ritrovo ore 08.30 per salire fino al Cippo che ricorda i partigiani caduti durante la battaglia in nome dell'Antifascismo.


volantino corso fonico cantiere sociale camilo cienfuegos

Corso di fonico

Il Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos organizza il corso gratuito di fonico.
Il corso si rivolge a tutti coloro che per passione o per aspirazione professionale intendono avvicinarsi al mondo della tecnica del suono.
I partecipanti al corso verranno istruiti sull’utilizzo del mixer e sulle diverse tecniche per la microfonazione degli strumenti acustici, elettrici e della voce; oltre che sulla diversa architettura dei microfoni (condensatore, dinamico, valvolare, ecc...), per un migliore utilizzo degli stessi in base alle necessita' .

Il corso avrà un durata di 6 lezioni
Giorno della lezione: (salvo diversa comunicazione) Domenica dalle 18.00 alle 20.00
Costo: Gratuito

Cenni di elettronica

I microfoni, il mixer

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